Perché amo il modo in cui menti a te stesso.
Quando il cervello elabora situazioni e frasi di
circostanza da dire, il paesaggio e l’atmosfera che circonda le persone altera,
ogni singolo secondo diventa un opprimente ticchettio che segna quando possa
mancare ad un qualcosa che inizia a spaventarti, il caldo aumenta e il pensiero
va alla maglia indossata e a quanto possa far schifo la chiazza di sudore
quando si ha una cosa importante da dire, tutto diventa sempre più afoso,
opprimente, troppo stretto, troppo.. DRIN.
Avete la minima idea di cosa significhi voler
scappare lanciandosi dalla finestra? Ecco Zacky era
l’unica cosa che pensava di voler fare, eppure lui stesso aveva chiamato Brian
per chiarire una situazione che gli frantumava l’anima da davvero troppo tempo.
Brian e il suo tatto ovviamente davano il meglio
nel suonare il campanello cinque volte al secondo esasperando Zacky e qualsiasi passante nelle vicinanze di quella strana
ed enorme villa.
L’interno della villa Vengeance
era un insieme fra il vuoto, il marmo, la morte e il tamarro, un qualcosa di
indescrivibile si potrebbe anche dire.
-
Brian so che sei tu, smettila di
suonare per cortesia! –
-
Allora apri questa cazzo di porta!-
Brian non era una cattiva persona, Brian era un
uomo fatto a modo suo pretendeva tutto e subito dagli altri, andava in panico
per i propri sentimenti, osservava dal un lato critico le persone, guardava in
negativo tutto da quando Jimmy li aveva
lasciati, Brian era cambiato, Brian affrontava tutto con freddezza, ormai era
il suo scudo protettivo per non aspettarsi più nulla da nessuno.
Il problema era che Zacky
oltre ad essere fottutamente innamorato di lui, conosceva Brian meglio di sé,
ogni suo sguardo aveva un perché e Zacky azzeccava
tutto, riusciva a leggerlo come se fosse un libro aperto e ciò faceva scappare
a gambe levate ogni volta Brian, fuggiva lontano, difatti Zacky
era abituato a tutto questo, tempo fa faceva i peggiori pianti, non mangiava,
pensava una cosa e ne faceva un'altra ma adesso, si era fatto le ossa, aveva
imparato a non cedere più guardando i suoi occhi color cioccolato, così
magnetici e così leggibili, aveva imparato a non mordersi o leccarsi le labbro
quando lo guardo cadeva sulle sue sottili labbra, aveva imparato anche a non guardarlo
da un punto di vista erotico che lo metteva al tappeto.
Zacky
voleva parlare con lui, adesso che non era più vulnerabile, adesso che riusciva
a gestire i sentimenti con più facilità.
-
Di cosa devi parlarmi Zack?-
Erano andati nel salotto, nell’immenso salotto di
fianco allo studio, dove i quadri rallegravano l’atmosfera gelata, dove gli
animali imbalsamati facevano rizzare di peli della braccia e dove su una
facciata di una parete angolata una loro foto sembrava abbagliare tutta la
stanza, cazzo si era dimenticato di toglierla.
-
Di noi Brian.-
Brian lo guardava con freddezza, quasi
insensibilità agli occhi della gente, mentre Zacky
guardandolo negli occhi aveva la certezza di tutt’altro, difatti spesso
detestava sapere cosa lui provasse davvero, detestava vedere come affossava i
sui sentimenti e si basasse sulle apparenze.
-
Ascolta Brian, ho aspettato tanto, mi
sono preparato questo discorso come una tesi di laurea, l’ho riscritto e
riscritto, ho messo nero su bianco i miei sentimenti, ho cancellato parole per
riscriverne altre, ho passato nottate in bianco ricordando cosa eravamo, il
perché, cosa fosse successo, ho aperto dizionari per trovare i miei significati
ed esporteli in modo educato, fine, da adulto ma poi ci ho pensato e noi non
siamo adulti, noi due siamo dei ragazzini che scappano da ciò che provano.
Ti ho aspettato, ho digerito
situazioni scomode, ho accettato di risultare quasi una sgualdrina agli occhi
altrui solo per poter star con te, per poterti stringere, per rassicurarti, per
asciugarti le lacrime, per proteggerti, ho accettato Michelle, ho addirittura
accettato Matt ed altri, perché so che ci sono stati altri, ho atteso, ho
pianto, ho sacrificato anni ed anni, ho cercato di fare come te, farmi una
vita, mi sono ritrovato a ricevere le porte in faccia da parte tua, mi hai
odiato, riempito di parolacce, mi facevi i peggiori dispetti davanti ai miei
occhi, puntavi i tuoi stupidissimi occhi nei miei mentre ficcavi la lingua in
gola ad altri, e quello sfigato di Christ sospirava perché non ne poteva più di
tutto, e sai cosa? un altro ti avrebbe ammazzato di botte e avrebbe lasciato la
band, e invece no, io no, sono andato avanti, live, finte risate, annuivo,
andavo avanti, mi chiudevo a riccio, sono rimasto solo, ti ho supplicato di
darmi un minimo di amore..-
-
Non mi sono mai slinguatato
con nessuno Zacky.-
-
Non mi interrompere cazzo! E sì l’hai
fatto, Brian sono arrivato al punto di dire ‘non me ne frega più un cazzo’ puoi anche non credermi, non m’interessa ma è così,
posso dirti che basta, bandiera bianca, mi arrendo. –
-
Posso parlare adesso?-
Zacky
annuì lentamente preparandosi psicologicamente alla bravura di Brian, Brian era
un maestro con le parole e difatti era capace di far crollare i più solidi
castelli con una semplice frase non eccessivamente articolata.
-
Anche io ho pianto, anche io ho pensato
tanto a tutto, ti ho fatto passare lo schifo, ma mai ammetterò altre cose, sarà
per orgoglio, sarà perché io sono Brian, ti chiedo scusa, ma credo che da
entrambe le parti ritrarre i nostri sentimenti non funzioni, devi imparare a
farti una vita, devi imparare a nuotare nella mia vasca di incoerenza, devi
imparare ancora molto Zacky, ti arrendi? Mi dispiace,
mi dispiace davvero ma stai crescendo ed io non
posso farci nulla.-
La risposta di Zacky fu
secca, immediata, bruciava sulla sua pelle.
-
Vaffanculo-
Un vaffanculo detto col
cuore, un vaffanculo per le sue parole sprecate che contraddicevano
i suoi sentimenti, per la sua incoerenza del cazzo.
-
Cazzo Zacky
smettila, smettila di guardarmi negli occhi, smettila di cercare la verità, smettila
perché non ne usciremo mai così. –
-
Sei un deficiente Gates! Io ti odio!-
-
L’hai detto anche l’ultima volta a
Parigi, ma siamo ancora qui Zacky.-
-
Smettila! Smettila..perchè io ti ho fatto un discorso lungo, ho impiegato del
tempo sacro, ho scavato dentro al mio cuore e tu sai quanto mi faccia male, tu
sai quanto sia difficile esprimermi, solo tu riesci a capire.. e la tua
risposta è solo un ‘mi dispiace’?-
-
Zacky..-
-
Sparisci Brian.-
-
Non me ne vado okay? Sei distrutto,
non posso andarmene.-
-
Gates,
devo crescere no? Perciò come io devo smetterla di
cercare e basarmi su i tuoi reali sentimenti, allora tu smettila di restare al
mio fianco cercando di proteggermi da un qualcosa che tu stesso mi infliggi.
Smettila perché sei poco credibile oltre che egoista, egocentrico e una totale
merda.-
Brian sospirò, ma non si alzo dal divano, si
inchiodò lì, bloccato, incollato sull’ecopelle beige
del divanetto alle spalle dello studio, non voleva andarsene perché, nonostante
tutto, nonostante vecchi intrighi, nonostante una vita quotidiana che ormai
andava avanti da anni, lui non riusciva ad eliminare Zacky,
vederlo soffrire era come zapparsi i piedi da solo, stavano male entrambi, gli
doleva il cuore nel vederlo piangere, Zacky era la
sua casa, la sua forza, la sua sicurezza e ciò lo fotteva, gli bruciava il culo
perché si sentiva in prigione, oppresso dai propri sentimenti che giornalmente soffocava,
nascondeva infondo al cuore.
Ma l’amore non può essere soffocato in eterno,
l’amore è amore, nessuno può controllare un sentimento del genere, l’amore è
come un forte veleno, fa male e fa bene, l’amore è ingestibile, incondizionato,
va contro ogni legge se è necessario, anche se poi non esiste una reale legge.
Il fondamentale problema è che il loro amore
portava ad una distruzione, la distruzione totale del mondo in caso avesse
scelto lui, o la distruzione di Zacky che per Brian
equivaleva alle distruzione del proprio mondo, anche se ammetteva che ‘non era
affatto così’.
-
Ti prego Brian, va via..-
Nella voce di Zacky
c’era tutta l’angoscia e la tristezza che mai Brian aveva provato seriamente,
si sentiva incolpa per tutto quello che lui provava in quel momento, il senso
di colpa lo stava lacerando, lo bruciava lentamente come la fiamma ardente
scioglie la cera di una candela.
Nella stanza c’era silenzio, a tal punto che quasi
Zacky si era dimenticato che Brian fosse ancora lì,
sentiva solo un dolore al petto, si sentiva vittima dei propri sentimenti che
mai si arrendevano a far male, doveva farsene una ragione, basta istigare i
propri sentimenti, doveva metterli da parte cazzo.
Non meritava di stare così e forse ripetersi
questi pensieri giornalmente l’avrebbe aiutato. L’avrebbe aiutato per girare
pagina.
Solo che i pensieri di Zacky
furono interrotti dallo scatto felino di Brian, era scattato al suo fianco ancorando
i propri occhi ai suoi, Zacky conosceva quello
sguardo, così profondo, così affascinante.
Nel momento stesso in cui Brian posò le labbra
sottili su quelle carnose di Zacky, persero un
battito, entrambi. Se Zacky fosse più intelligente e
meno vittima si sarebbe staccato gridandogli quando cretino fosse nel soffocare
tutto per poi andarsene e lasciarlo a bocca asciutta sul divano, ma
evidentemente Vengeance non era così intelligente
perché non ci pensò due volte a cercare la sua lingua portandosi Brian a
cavalcioni su di sé.
E quello si che era un vero bacio, un bacio che
secondo dopo secondo cresceva, diventava
sempre coinvolgente, sempre più puro, sempre più passionale, lingue che si
cercavano, labbra che si inumidivano e mani che accarezzavano, coccolavo e
lusingavano.
Un bacio non era solo un incontro tra lingua,
saliva e labbra, un bacio era uno scambio di informazioni segrete, un bacio
valorizza molti aspetti, un bacio può essere l’inizio, può essere la fine, una
dichiarazione d’amore. Il bacio in sé è un tacito segnale.
Zacky
già non riusciva a capire più nulla, aveva le palpebre dannatamente serrate,
mentre i polpastrelli resi duri dai calli disegnavano delle linee immaginarie
sul volto morbido di Brian, completamente sconnesse con la foga che entrambi
avevano nel baciarsi, gli sembrava quasi assurdo avercelo lì, su di sé, dopo
tutte quegli anni, non credeva minimamente in un ritorno, ci sperava ma non ci credeva.
Entrambi sapevano con certezza che la dolcezza e
la routine non era fatta apposta per loro, non erano fatti per essere ‘casa e
chiesa’ loro erano sale e peperoncino, erano un concentrato di iperattività che
li univa e li contrastava.
Brian pressò le mani sulle spalle di Zacky spingendolo con forza sullo schienale del divano,
quasi inchiodandolo in quella posizione ma per la prima volta Zacky si sentì soffocare, da Brian, se stesso, i propri
sentimenti, da una villa che non era fatta apposta per lui e Brian.
Leggermente scansò Brian passandosi una mano sul
viso, sentiva i suoi occhi puntati addosso, davano fastidio cazzo.
-
Credo sia finita Brian.-
Brian non fiatò, continuava a guardarlo tra
l’incredulo e lo shockato, Zacky Vengeance,
il piccolo Zack dopo tanto tempo lo rifiutava,
rifiutava a se stesso l’amore.
-
Ma tu mi ami!-
-
Non posso più farlo.-
-
Cos’è Gena
ti sta cambiando? Ti sta facendo il lavaggio del cervello? Cosa cazzo hai?-
-
Brian smettila, smettila perché tu mi
hai detto di non guardarti più negli occhi, che basta ormai è finita, ciò che provi
realmente non conta, cazzo ti sto facendo un favore, cosa vuoi di più?-
-
Non mi stai facendo un favore, stai
soffocando noi!
-
Oh signore, sto soffocando noi? È
quello che tu fai da più di tre anni Brian! Devi smetterla di darmi la colpa di
tutto, come se adesso fossi io la merda a porre fine no?
-
Non puoi dirmi addio, non puoi
chiudere la porta Baker, non puoi.-
Zacky
sospirò, troppe parole insieme, troppa incoerenza, troppo tutto. Staccare era
sicuramente la miglior cosa, dolorosa?
Sì, ma almeno finiva tutto il calvario, finiva la storia di due piedi un una
scarpa.
-
Brian, si arriva ad un certo punto in
cui la porta si chiude, in cui le forze e la voglia vengono a mancare, dicono che
quando si chiude una porta si apre un portone, ed io te lo auguro con tutto il
cuore, dicono che la verità..-
-
No, no tu non sai un cazzo, tu spari
tutto così a cazzo, perché sei istintivo ma non devi esserlo, e quale verità
eh? Quale? Io non ho fatto nulla..-
Brian aveva iniziato a piangere mentre Zacky no, ormai ne aveva sprecate così tante da non provare
più la sensazione degli occhi bagnati e annebbiati.
-
Brian tu non fai mai niente. Cazzo
svegliati, ti piace provocare, subire, tu vuoi troppe cose, tu fai troppe cose
per poi nasconderti. Sei un coniglio, un cazzo di coniglio. Un fifone che
scappa, ritorna, scappa e ritorna. La porta è chiusa, la mia porta è chiusa, fatti la tua vita. Ho mostrato bandiera bianca
troppe volte, non vado bene per te. Mi dispiace, se ci fosse ancora The Rev qui probabilmente ti prenderebbe a cinghiate pur di non
farti commettere errori e pur di stare con me, ma lui non c’è più, la magia è
scomparsa perciò, è finita Brian.-
Aveva
sussurrato le ultime tre parole, facevano male anche a lui stesso, ma era
quella la via che adesso la sua mente dettava, si sarebbe pentito? Probabilmente sì.
Avrebbe pianto?
Naturalmente sì.
I momenti nostalgici, i live, la
vita stessa l’avrebbe fatto soffrire ancora di più?
Sicuramente sì.
-
Era il nostro ultimo bacio Zacky?-
Il ragazzo con gli
occhi blu annuì.
-
Va bene, spero solo che.. che tu..-
-
Brian è okay. Non, non preoccuparti
per me.-
Brian
alzo i tacchi andando verso la porta scosso dai singhiozzi, di certo da Zacky mai se lo sarebbe aspettato, era andato verso la
porta di casa farfugliando un ‘so già la strada, ciao’.
Faceva
male, ma una cosa aveva imparato, spesso le strade si dividono, spesso, litigi,
allontanamenti, vuoto, nostalgia, solitudine, facevano male, un male assurdo.
Ma
aiutavano, aiutavano a capire quanto peso abbiano determinate persone nella propria
vita, aiutano a distinguere i sentimenti, aiutano a fortificarsi, aiutano ad
offrire seconde possibilità. E chissà forse entrambi in un futuro avrebbero
riavuto una chance, e forse questa volta entrambi non l’avrebbero sprecata in
litigi, sofferenze e tradimenti.
Note:
Allora, questa è la mia prima synacky e mi meraviglio di quanto abbia scritto.
Ovviamente questo avvenimento
è puramente frutto della mia fantasia perciò don’t worry.
Che dire? Amo le tragedie e
spesso nella vita si devono chiudere porte per ottenere qualcosa di più
meritato, ed infatti tadaaan.
Spevo vi sia piaciuta e nulla di
più :°D
Xoxo.