Jacobinus Stercorarius
A cura del Dottor Professor Belfagor
Lo Jacobinus Stercorarius, conosciuto dai profani come "giacobino stercorario" o, più volgarmente, "giacobino dimmerda"1,
è uno degli animali più misteriosi e affascinanti che
siano mai stati studiati. La sua astuzia è leggendaria, ed
è eguagliata unicamente dal coraggio e dalla perseveranza con
cui affronta le condizioni più degradanti per catturare le
proprie prede.
Nonostante ripetuti avvistamenti, gli scienziati non hanno raggiunto una posizione comune in merito all'aspetto dello Jacobinus. Classificato ufficialmente come primate, esso presenta una struttura corporea da ominide, tuttavia molti osservatori hanno riportato la presenza di tratti canini - più precisamente da iena - nell'aspetto. Questo, se confermato, sarebbe in concordanza con la struttura sociale spiccatamente ginecocratica che caratterizza questa specie.
Il giacobino è diffuso in tutta Italia e dimostra di adattarsi senza problemi sia ai climi settentrionali che a quelli mediterranei. Non teme la luce del sole, anche se spesso è costretto a cacciare in luoghi particolarmente oscuri.
L'alimentazione del giacobino è principalmente carnivora e basata sulla competizione con il suo rivale numero uno, l'altrettanto pericolosa Vestalis vendeana (nota semplicemente come "vestale"). Il giacobino è solito avvicinare un branco di vestali dormienti per attaccarne furtivamente una con la sua lingua affilata, dalla forma che ricorda la lama di una ghigliottina, generalmente con esiti fatali. Il veleno neurotossico che viene rilasciato durante l'attacco, infatti, è uno dei più potenti veleni naturali: mediante la critica, agisce sul sistema nervoso centrale provocando la reazione dell'autocritica. Tuttavia, in molte occasioni le vestali resistono alla somministrazione del veleno e contrattaccano in branco. Sono stati documentati casi in cui le vestali hanno fatto ricorso al fuoco per eliminare i giacobini, con conseguenze disastrose. Non è raro, infatti, che le vestali si ritrovino intrappolate nell'incendio e i giacobini ne escano incolumi.
Il giacobino è un animale sociale e, come già accennato, vive inserito in un sistema rigidamente ginecocratico. Una caratteristica decisamente peculiare di questa specie consiste nella continua fomentazione, da parte delle femmine, di rapporti sessuali fra i maschi. Questo ha portato molti ricercatori ad ipotizzare che la riproduzione sia relegata agli esemplari di sesso maschile, ma altri ritengono che avvenga per gemmazione e che la sopraccitata istigazione abbia scopi rituali, per sottolineare l'asservimento al sistema. La società giacobina non è infatti priva di rudimentali elementi religiosi comuni a tutte le comunità: in diverse regioni sono stati rinvenuti altari volti alla venerazione di una non meglio specificata "sacra verga" (chiaro simbolo di fertilità) probabilmente legata alla divinità Gos2. Questo avvalora la tesi secondo cui le femmine non sarebbero portate all'atto sessuale. In passato, alcuni biologi hanno persino supposto che le femmine costituissero una specie a sé (denominata Scortum frigida o "frigida zoccola"3) vivente in simbiosi con i giacobini, ma questa tesi è stata ormai screditata.
Al momento non esistono antidoti sicuri al 100% per contrastare il veleno dello Jacobinus, sebbene alcune vestali abbiano mostrato una potenziale immunità. Se non si interviene rapidamente con un salasso e un'iniezione di serotonina (per aumentare l'autocompiacimento), la reazione autocritica può portare alla distruzione dell'organismo nel giro di 15 minuti. Tuttavia, alcuni giacobini possono iniettare la critica in misura fino a 10 volte superiore alla media con un singolo attacco. Generalmente il giacobino non attacca senza un motivo ma, quando lo fa, va fino in fondo. Pertanto, si raccomanda la massima cautela.
NOTE
1: La doppia "m" è d'obbligo.
2: Si spiegherebbero così le incisioni traducibili come "Lode alla sacra verga di Gos!"
3: Vorrei tranquillizzare i lettori ricordando che il termine "zoccola", in questo caso, ha perso tutte le accezioni volgari del termine. Il caso non è diverso da quello della passera scopaiola.
Nonostante ripetuti avvistamenti, gli scienziati non hanno raggiunto una posizione comune in merito all'aspetto dello Jacobinus. Classificato ufficialmente come primate, esso presenta una struttura corporea da ominide, tuttavia molti osservatori hanno riportato la presenza di tratti canini - più precisamente da iena - nell'aspetto. Questo, se confermato, sarebbe in concordanza con la struttura sociale spiccatamente ginecocratica che caratterizza questa specie.
Il giacobino è diffuso in tutta Italia e dimostra di adattarsi senza problemi sia ai climi settentrionali che a quelli mediterranei. Non teme la luce del sole, anche se spesso è costretto a cacciare in luoghi particolarmente oscuri.
L'alimentazione del giacobino è principalmente carnivora e basata sulla competizione con il suo rivale numero uno, l'altrettanto pericolosa Vestalis vendeana (nota semplicemente come "vestale"). Il giacobino è solito avvicinare un branco di vestali dormienti per attaccarne furtivamente una con la sua lingua affilata, dalla forma che ricorda la lama di una ghigliottina, generalmente con esiti fatali. Il veleno neurotossico che viene rilasciato durante l'attacco, infatti, è uno dei più potenti veleni naturali: mediante la critica, agisce sul sistema nervoso centrale provocando la reazione dell'autocritica. Tuttavia, in molte occasioni le vestali resistono alla somministrazione del veleno e contrattaccano in branco. Sono stati documentati casi in cui le vestali hanno fatto ricorso al fuoco per eliminare i giacobini, con conseguenze disastrose. Non è raro, infatti, che le vestali si ritrovino intrappolate nell'incendio e i giacobini ne escano incolumi.
Il giacobino è un animale sociale e, come già accennato, vive inserito in un sistema rigidamente ginecocratico. Una caratteristica decisamente peculiare di questa specie consiste nella continua fomentazione, da parte delle femmine, di rapporti sessuali fra i maschi. Questo ha portato molti ricercatori ad ipotizzare che la riproduzione sia relegata agli esemplari di sesso maschile, ma altri ritengono che avvenga per gemmazione e che la sopraccitata istigazione abbia scopi rituali, per sottolineare l'asservimento al sistema. La società giacobina non è infatti priva di rudimentali elementi religiosi comuni a tutte le comunità: in diverse regioni sono stati rinvenuti altari volti alla venerazione di una non meglio specificata "sacra verga" (chiaro simbolo di fertilità) probabilmente legata alla divinità Gos2. Questo avvalora la tesi secondo cui le femmine non sarebbero portate all'atto sessuale. In passato, alcuni biologi hanno persino supposto che le femmine costituissero una specie a sé (denominata Scortum frigida o "frigida zoccola"3) vivente in simbiosi con i giacobini, ma questa tesi è stata ormai screditata.
Al momento non esistono antidoti sicuri al 100% per contrastare il veleno dello Jacobinus, sebbene alcune vestali abbiano mostrato una potenziale immunità. Se non si interviene rapidamente con un salasso e un'iniezione di serotonina (per aumentare l'autocompiacimento), la reazione autocritica può portare alla distruzione dell'organismo nel giro di 15 minuti. Tuttavia, alcuni giacobini possono iniettare la critica in misura fino a 10 volte superiore alla media con un singolo attacco. Generalmente il giacobino non attacca senza un motivo ma, quando lo fa, va fino in fondo. Pertanto, si raccomanda la massima cautela.
NOTE
1: La doppia "m" è d'obbligo.
2: Si spiegherebbero così le incisioni traducibili come "Lode alla sacra verga di Gos!"
3: Vorrei tranquillizzare i lettori ricordando che il termine "zoccola", in questo caso, ha perso tutte le accezioni volgari del termine. Il caso non è diverso da quello della passera scopaiola.