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Autore: alimanga    14/07/2012    10 recensioni
ATTENZIONE! Questa storia si intitolava originariamente "Siamo in due, non lo dimenticare".
Dopo un netto re-styling, eccovi la nuova versione che, a differenza della vecchia, ha un futuro davanti.
Non sono mai state amiche. Ma davanti a un nemico più grande, anche la peggior rivalità può diventare un' alleanza forzata. Forse, addirittura un' amicizia sincera.
Heather e Courtney, divenute adulte, si trovano loro malgrado invischiate in un guaio più grande di loro, e dovranno contrastare un nemico più forte di qualunque altro: la mafia.
Tra poliziotti corrotti, misteriosi affari e amici fedeli, le due giovani partecipano ad una corsa contro il tempo il cui premio è la vita. La loro e quella delle persone che amano.
Genere: Avventura, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I Lupi di Tombov

Capitolo 1
Due vecchie amiche



Pareva essere l' estate più calda che Toronto avesse mai visto. La metropoli ardeva sotto i fiammeggianti raggi del sole, una moneta d'oro caduta a qualche divinità sulla distesa turchina del cielo. Non una nuvola osava macchiare quel limpido oceano da almeno un mese; certo a Courtney questo non dispiaceva.
In quella splendida mattina di luglio stava camminando tranquillamente per le strade bollenti, per un po’ di shopping “distensivo”. Mancavano poche settimane al suo matrimonio e, si sa, romanticismo e lavoro non vanno mai d' accordo. Si era presa un giorno libero ed era uscita per rilassarsi.Non ho speso poi molto, e ora mi sento molto più razionale, credo che oggi pomeriggio potrei anche tornare in ufficio.” Pensò, mentre imboccava una scorciatoia per la sua elegante villetta. Il vicolo era pieno di negozi e non poca gente aveva scelto quella mattinata piena di sole per sgranchirsi un po’ le gambe, così la ragazza si trovò presto circondata da molte persone in shorts e canottiere o addirittura – nel caso di qualche ragazzo – a petto nudo che leccava gelati e curiosava in qualche bettola.
Passando davanti a una tavola calda, Courtney ne esaminò fugacemente l' interno praticamente vuoto, e quello che vide la lasciò di stucco. Le due borse firmate “Hermes” caddero sull' asfalto arroventato e lì rimasero per parecchi minuti, mentre la proprietaria fissava il vetro a pochi millimetri dai suoi occhi, incredula. Una dei pochi avventori del bar sedeva proprio al tavolo davanti alla vetrina; Courtney aveva di fronte a se una splendida ragazza della sua età con lunghissimi capelli neri e uno sguardo triste, chino su una tazza di cappuccino. I profondi occhi neri erano così concentrati sulla schiuma color nocciola da non accorgersi di avere a pochi centimetri una ragazza abbronzata. Dopo un altro paio di minuti, Courtney riuscì finalmente ad articolare mentalmente una frase: “Che cazz…. Heather???? Sui quasi tre milioni di persone che abitano questa città, lei???”
Era davvero sbalordita, e d’ altronde non era facile fare un incontro simile in una città come Toronto; erano passati sette anni dalla fine del reality e non l’ aveva più vista… non che le fosse mancata, in effetti.


Anni prima avrebbe tirato dritto senza neanche pensarci, come se l' asiatica fosse stata solo una delle decine di persone senza nome che affollavano le strade, ma sette anni sono tanti.
Si cambia.
Si cresce.
Sentiva che il suo astio nei confronti della bella vipera era veramente sminuito, e poi c’ era pianto negli occhi di Heather, quindi….
Perché non entrare? Si, il problema in realtà era un altro. "E tu, mia cara, tu sei cambiata almeno un pò? Conoscendoti, le possibilità che questo sia successo sono circa del due percento… volendo essere generosi.” Non potè frenare una risatina, ma poi tornò seria e si diresse verso la porta del bar con cipiglio deciso. Al diavolo il passato! Se anche Heather si fosse dimostrata ostile, perlomeno lei avrebbe potuto dire di averci provato dando prova della sua grande maturità. Oh, quanto amava quella parola! Specialmente se usata su di lei.
Entrò nel locale, abbastanza tranquillo e decisamente più fresco rispetto alla strada, e si diresse a quel  tavolo. Prese un bel respiro, ed esordì: “Ciao, Heather.”
La reazione dell’ altra non fu esattamente consueta. Sobbalzò e poi guardò la sua ex collega televisiva con gli occhi spalancati.
“…Tu?? Che ci fai qui?”
Potrei chiederti la stessa cosa, direi, visto che sono entrata unicamente perché ti ho riconosciuta dalla strada. Allora, che ci fai tu qui?” L’ abilità con cui Courney girò la domanda stupì Heather, che però riprese subito il suo vecchio sguardo sei-inferiore-a-me-non-dimenticarlo-mai.
Sto bevendo un cappuccino nel primo locale che ho trovato, punto. Tu, piuttosto, perché diavolo sei entrata? Ti interessava così tanto avere una conversazione con me?”  Rispose con aria di sufficienza, calcando pesantemente le ultime parole. "Bene, il suo carattere è ancora dolce come una bottiglia di arsenico." L' ispanica era alquanto seccata dai modi non proprio cortesi della sua ex-rivale, ma Heather stava palesemente nascondendo qualcosa.
Se non dalla compassione, ormai Courtney era spinta dalla curiosità. Così, quando arrivò un cameriere che le chiese gentilmente: "E' insieme alla cliente di questo tavolo, miss?" rispose subito: “ Si, grazie. Un caffè shakerato andrà benissimo.” E sbattè senza tanti complimenti le borse sulla panca vuota, prendendo posto di fronte ad una non proprio entusiasta Heather. Si sistemò con calma gli occhiali da sole sui capelli e cominciò.
Beh, immagino che potrei risponderti con il classico “Volevo scambiare due chiacchere con una vecchia amica che non vedevo da anni.” Ma dubito che mi crederesti, dico bene?”Per una volta si, visto che l’ unica cosa vera in quella frase è che non ci vedevamo da parecchio tempo. Quindi la tua risposta qual’ è?” Ribattè la mora, evidentemente seccata per l’ intromissione. Il tono della sua voce dichiarava apertamente guerra, ma Courtney decise di non rispondere alle ostilità... almeno, per il momento.
Per dire tutta la verità, ti ho semplicemente notato e riconosciuto mentre camminavo, e visto che era da un mucchio di tempo che non parlavamo e mi sembravi davvero triste, ho pensato di…”Intrometterti come niente fosse per ficcanasare nella mia vita privata? Và a farti fottere, Courtney.”
La secca risposta di Heather fece girare un paio di persone, ma nessuna delle due ci fece caso.
Heather trangugiò in fretta ciò che rimaneva nella sua tazza e si alzò, chiaramente intenzionata ad andarsene, ma l’ altra fu più svelta. Scattò in piedi, si piazzò davanti alla sua compagna e le afferrò il polso. Poi, guardando Heather negli occhi, parlò con una voce seria ma sincera.Se ancora non lo hai capito, ragazza mia, sto solo tentando di aiutarti, e ti avverto che insultarmi non mi farà demordere. Non è certo per ficcanasare nei tuoi affari che sono entrata qui, né per fare la crocerossina, perché ti ribadisco che ti ho incontrata per caso. Chiaro il concetto?”
Rimasero così per qualche attimo, poi gli occhi di Heather si addolcirono leggermente e le due tornarono a sedersi. Poi la mora parlò: “Scusa, hai ragione. È solo che…. Sono molto preoccupata.” Courtney prese un sorso di caffè. “L’ avevo capito. Cosa succede?”
All’ improvviso, Heather la guardò, stupita, come se solo in quel momento si fosse resa conto che Courtney – si, proprio Courtney – si stava dimostrando gentile con lei.Sta a vedere che stasera mi telefona Gwen!” pensò divertita, ma poi tornò seria e le chiese semplicemente: “Sei sicura di stare bene? La Courtney del Reality non sarebbe mai entrata qui per cercare di aiutarmi.”La Heather del Reality avrebbe accettato di confidarsi con me perdendo l’ ostilità dopo dieci minuti?” La ragazza girò la domanda con noncuranza, e guardandola negli occhi Heather capì che non era necessaria alcuna risposta, anche perché fu Courtney a parlare per entrambe: “ Siamo cambiate tutte e due, Heather. E in meglio, per fortuna. E ora, dimmi finalmente cosa ti assilla. Ma dato che la faccenda sembra seria, pare ti servirà qualcosa di più forte della caffeina, no? Scusi!" il cameriere interpellato si voltò all' istante. "Può portarci qualcosa di forte? Che so, una vodka!" Il ragazzo annuì ubbidiente e raggiunse il bancone.
Heather guardò (a dir poco sconvolta) per un paio di secondi quella che un tempo era stata l' unica astemia del Reality, poi annotò mentalmente di non aspettarsi più nulla che riguardasse la Courtney del passato. Infine prese fiato e cominciò: “Ok, tieniti forte. Non sto assolutamente scherzando.” "Sono tutta orecchie." commentò Courtney, sorseggiando dal suo bicchiere con elegante tranquilità.

  
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