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Autore: Zanna Harris    19/07/2012    0 recensioni
–Ci sono cose molto più grandi di noi, cose che ci cambiano la vita, o che ne fanno parte già da prima che questa possa nascere.-
La storia che voglio presentarvi è quella di Dante, figlio del Leggendario Cavaliere Nero, ha votato la sua vita allo sterminio dei demoni per proteggere gli umani e per pura vendetta, facendone un vero e proprio lavoro. Dante ha un carattere tutto particolare come i rapporti che stringe con le persone con cui viene in contatto, soprattutto con le donne del suo passato e del suo presente. Dante si troverà ad affrontare forze demoniache in cerca di vendetta che metteranno a repetaglio l'armonia del mondo mortale e con un'altra forza, molto più potente di qualunque altra lui abbia mai affrontato fin'ora: l'amore. Le vicende narrate e i personaggi prendono spunto dal famoso videogioco "Devil May Cry" e dall'omonimo anime miscelati insieme ma con l'aggiunta di altri personaggi e altri eventi puramente inventati. Tutti abbiamo due identità, ma sta a noi decidere che uso farne.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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*Toc toc toc*
-Mmmmmmh.. sto cercando di dormire, passa più tardi e parleremo del lavoro e su come intende pagarmi….
-Dante, sono io Morrison.
Dante aveva la testa sotto il cuscino come se volesse estraniarsi completamente dal resto del mondo -Cosa ci fai qui è presto per rifilarmi un nuovo lavoro, ho passato una notte abbastanza movimentata.
-Dante sono le due del pomeriggio, penso che tu abbia dormito abbastanza- disse Morrison, il suo aiutante e amico mentre apriva la porta della stanza. Morrison era un uomo sui 50 con baffi e una statura abbastanza imponente, era solo un umano il cui compito era quello di trovare per Dante dei lavori “normali” che non includessero uccisioni di demoni e altri spargimenti di sangue, ma Dante era come una calamita per queste cose quindi ogni incarico affidatogli risultava essere l’ennesimo scontro a colpi di spada.
Il ragazzo emise solo un lungo sospiro, ma che bastava per capire quanto fosse seccato da quell’intrusione, poi fu costretto ad alzarsi, disturbato dalla luce che trapelava dalle persiane della sua finestra.
-Ok Morrison, sono sveglio e spero per te che tu abbia interrotto un sogno pieno di pollastrelle per un valido motivo.- disse Dante mentre si sedeva a bordo letto.
-Hahahaha Dante, sei sempre il solito, se tu volessi i tuoi non sarebbero solo sogni.- disse l’uomo spingendo con una spalla il ragazzo ancora intontito.
-Morrison, lo sai che… - -Sì sì tu preferisce restare da solo, perché è la cosa migliore e che nessuna ragazza, nessun essere umano potrebbe mai amare un demone- interruppe Morrison finendo una frase sentita già troppo volte ormai imparata a memoria.
-Bene, allora se lo sai smettila di ritornare su questo argomento, ho ben altro a cui pensare.- disse Dante che nel frattempo si era alzato e guardava fuori dalla finestra aperta.
-Ma, ragazzo hai appena ventisei anni! Sei troppo giovane per prendere decisioni del genere, tutti noi abbiamo bisogni di amore nella nostra vita, è quello che ci spinge ad andare avanti ogni giorno…
-Morrison forse per voi umani funziona così! Io sto bene e l’unica cosa che mi fa andare avanti è il fatto di avere le possibilità di uccidere ogni demone che incontro, e questa è l’unica cosa che mi rende davvero appagato, uccidere demoni. L’amore sarebbe solo un impedimento e una distrazione per me. So bene a cosa porta l’amore, mio padre e mia madre si amavano dal profondo del loro cuore ma l’amore significa anche sofferenza e io non ho bisogno di altra sofferenza nella mia vita.-
Morrison si ammutolì e rimase in silenzio per un po’, poi cambiò discorso rapidamente:
-Ok, ho capito…non torniamo più sull’argomento. Ho appena trovato un lavoro per te, vedrai niente di impegnativo, oggi stesso porterò qui la cliente, ma non preoccuparti ci sarà un compenso. Ora vado, ti lascio un po’ da solo.
-Hum… lo spero, ho accumulato tanti di quei debiti, mi servono soldi.-
-Bhe potresti iniziare a risparmiare non mangiando sempre pizza e bere birra- finì Morrison con aria scherzosa in piedi sulla porta prima di andarsene, ma Dante era turbato e non rise di quella battuta, anzi fulminò Morrison con uno sguardo e quest’ultimo pazientemente capì che avrebbe dovuto lasciar calmare le acque almeno fino al suo prossimo rientro.
Dopo essersi rivestito, Dante scese le scale e andò nel suo ufficio dove si sedette sulla scrivania, era solito sdraiarsi completamente sulla sedia con i piedi accavallati uno sull’altro appoggiati sul tavolo, leggeva spesso riviste, di ogni genere e a dire il vero oltre a leggerle le usava come maschera copri occhi per concedersi oziosi riposi. Nel suo ufficio vi erano in oltre un divano e 3 posti, un tavolo da biliardo e un attaccapanni, quasi mai utilizzato, dopotutto lui lasciava il suo guardaroba dove capitava. Dante ascoltava musica rock e heavy metal, aveva familiarità anche con alcuni strumenti come batteria e chitarra elettrica che aveva nel suo ufficio e suonava di tanto in tanto.
Mentre era sdraiato sulla sedia a guardare come ipnotizzato le pale del ventilatore che giravano lente iniziò a riflettere sull’identità di Trish, la donna incontrata il giorno prima. Non l’aveva mia vista prima eppure il suo volto aveva qualcosa di familiare, qualcosa di rassicurante; Dante non era stupido e avrebbe potuto pensare che quello fosse solo un tranello, ma qualcosa gli disse che doveva rivederla e fu proprio per questo che decise di prendere l’indirizzo scritto sul foglietto e di recarsi lì. Indicava un vecchio magazzino abbandonato vicino Bridge street che Dante raggiunse con la sua moto in breve tempo. Entrò nel magazzino ormai abbandonato da tempo e polveroso, sapeva di dover essere pronto a tutto così decise di impugnare le sue due pistole come precauzione.
-Hum… alla fine sei venuto, quasi non ci speravo, ma ciò che importa ora è che sei qui e non voglio perdere altro tempo, quel demone ieri notte ha ucciso altre 4 vittime e io non ho intenzione di starmene qui a guardare senza far nulla.- disse Trish spuntando da dietro una vetrata opaca.
-Hey, hey vacci piano... chi lo ha detto che io sono qui perché ho accettato la tua proposta, la mia è sola curiosità. Se c’è un demone in città sono io quello che ci deve pensare.-
-Come immaginavo, il solito maschietto so-tutto-io… ma d'altronde sapevo che non saresti stato un tipo facile, devi sapere che  io so essere molto persuasiva…- Trish si avvicinò a Dante con aria ammiccante e i suoi abiti succinti non facevano altro che rendere la situazione ancora più piccante ma allo stesso tempo imbarazzante. Dante non era affatto un tipo facile e di sicuro un bel faccino con un bel corpo non lo avrebbero convinto facilmente, era abituato a trucchetti di questo genere ormai ed era anche per questo che non voleva cedere affetto così facilmente, per lui sono sempre stati tutti  lupi vestiti d’agnelli quindi aveva un forte autocontrollo così rispose con aria ironica: - Senti non so cosa tu abbia in mente ma sono stanco e non mi va di giocare, poi ci siamo appena conosciuti non credi si debba passare prima per la cena e poi per il dolce?- Ancora una volta era comparso quel mezzo sorriso malizioso sul suo viso ma Trish voleva metterlo alla prova e per lei giocare significava sfidarlo per testare la sua forza e vedere se le sue aspettative sarebbero state confermate, così dalle sue mani iniziarono a comparire piccoli fasci di corrente elettrica che pian piano si diffusero su tutto il corpo, era chiaro lei voleva davvero metterlo alla prova e Dante lo aveva capito sin dall’inizio, così disse: -Oh bene la cosa sembra allettante ma non ho tempo da perdere, quindi adiòs!- Fece un cenno con le dita della mano destra e voltandosi si diresse verso la porta ma un fulmine gli blocco il cammino. –Mmmh… scotti davvero tanto… bene allora vuoi davvero divertirti con me, però ti avverto piccola, non sarò affatto delicato…- -E chi dice che io lo sarei stata con te, ragazzino…- ribattè Trish. Dante iniziò a sparare colpi a raffica con un agilità incredibile e tra giravolte e salti vertiginosi i due si sfidarono a colpi di pistole e… filmini, anche Trish aveva delle armi con sé che non si risparmiò di usare e dopo aver schivato tutti i colpi iniziò a sferrarne dei suoi, nel frattempo il magazzino stava subendo le conseguenze di quello scontro con vetri rotti e intonaco sparso ovunque, non c’era verso di farli fermare, era uno scontro alla pari, il primo che Dante aveva mai affrontato ma dopo aver impugnato Rebellion la situazione prese una piega diversa, inizò a  sferrare colpi velocissimi e devastanti ma Trish, grazie alla sua agilità, riuscì a cavarsela con un piccolo graffio sul labbro superiore da cui usciva appena un po’ di sangue ma che fece presto ad eliminare con la lingua, poi provocò Dante –Tuo padre non ti ha insegnato a usare la spada?-. Dopo aver sentito queste parole Dante si diresse verso di lei come una furia, lo scontro continuò ma nessuno dei due sembrava voler mollare e perdere quando si fermarono e Trish con un sorriso disse: - Mmh… hai intenzione di andare avanti? Io non ho tutto il tempo del mondo- Dante si sentì provocato e rispose con altrettanta sfacciataggine: - Non so, io  posso andare avanti tutta la notte…-
-Sì ne sono sicura ma ci conviene finirla qui, mi è bastato per capire; dobbiamo risparmiare le forze per cercare e uccidere il demone.- Dante ripose la spada e annuì sorridendo, lo aveva convinto e così entrambi si dileguarono da quel luogo ormai ridotto quasi ad un cumulo di macerie.

   
 
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