corner of your heart.

i.

Non é una questione di aiuto, no, perché loro non fanno che spezzarsi a vicenda. É più una questione di distrazione, nel senso meno malizioso della parola: é tutto così pesante, pesante, pesante, che hanno bisogno di qualcosa che li tenga impegnati per non vedere il resto.
Il fiato di Isaac é caldo sul collo di Jackson e le sue mani sono strette sui suoi fianchi, in una morsa non del tutto piacevole. I suoi denti passano leggeri sulla clavicola dell'altro che trattiene il respiro ad occhi chiusi senza accorgersene.

Non si tratta di farsi del male, no, si tratta di spingere sempre più in là quella linea sottile che mette alla prova la loro resistenza, la loro — poca — fiducia nell'altro.
Quando Jackson lo spinge forte contro la porta dello spogliatoio lo fa per ricordargli perché sono lì, insieme, perché soffrono entrambi (sono così senza speranza che preferiscono ad essere loro a darsi la spinta finale per perdersi, si dicono).
Jackson porta una mano sul viso dell'altro e preme il pollice forte sullo zigomo saggiandone il contorno, come a voler ridisegnarne i confini, cercando di non guardare quegli occhi chiari che gli urlano solo di perdersi, perdersi, perdersi.
Isaac lo osserva dall'alto dei suoi cinque centimetri di altezza in più con le labbra rosse semiaperte, uno sguardo quasi indifferente ma così intenso che Jackson lo può quasi sentire sulla pelle tanto brucia.

Non hanno intenzione di mostrare l'un l'altro le proprie debolezze quanto invece vogliono nasconderle, davvero, ma quando Jackson lo prende lì addosso alla fredda parete Isaac gli rivela tutti i suoi segreti solamente guardandolo negli occhi.
Jackson si spaventa e vorrebbe serrare le palpebre ma l'altro porta di scatto una mano sul suo mento e lo tiene lì, senza via d'uscita, pretendendo uno scambio equo mentre le spinte lo bruciano fin dentro le ossa.

Poco dopo, quando tutto é finito anche se non vorrebbero (o forse si, perché qualcosa é cambiato), Isaac allenta la presa sull'altro e la mano scivola fino a circondargli il collo e la differenza nel suo tocco fa rabbrividire Jackson.
Una lacrima solca il suo viso e Isaac la cattura tra le dita senza fare domande, ed é perfetto così, perché entrambi pensano di aver trovato un loro posto — per quanto sbagliato, sbagliato, sbagliato — nelle braccia dell'altro.

ii.

Isaac ha sempre visto molte cose negli occhi di Jackson: ci ha letto storie, sofferenza, rabbia, tristezza e determinazione, e cercando tra le righe ha scoperto anche segreti ben nascosti.
Nonostante questo, quando torna a casa quella sera dopo che tutto é finito — tutto, proprio tutto, e Jackson ora é libero di avere il corpo perfetto che già aveva prima e potranno correre insieme sotto la luna piena, si dice — gli occhi grigi dell'altro che tanto lo tormentano sono diversi.
C'è qualcosa, osserva, appena dietro la pupilla che non si ricorda di aver mai colto, e mentre con sguardo stanco l'altro si aggrappa a lui con tutte le sue forze Isaac scopre quello che cercava: abbandono.

Il modo in cui Jackson lo bacia quel giorno é diverso e Isaac lo sente sulla punta della lingua e capisce, e lascia piccoli baci su ogni centimetro del viso dell'altro.
Lo spoglia quasi religiosamente, togliendo ogni capo d'abbigliamento con lentezza estenuante perché non vuole spezzare con un gesto avventato l'equilibrio che si é creato quella notte.
La luce della luna fa sembrare la pelle di Jackson bianca come latte, e le sue braccia (le sue intere membra) sembrano più deboli del solito; la sua testa sprofonda nel cuscino con più insistenza.

Isaac capisce ancora una volta e si prende del tempo per fare una cosa che non gli é mai passata per la testa: ricordare.
Le sue dita passano sul corpo dell'altro sfiorando quasi impercettibilmente la pelle dello stomaco, del braccio fino a quella morbida e delicata del polso, dove Isaac deposita un lungo bacio.
I contorni dei muscoli di Jackson entrano a far parte pian piano della sua memoria in modo diverso dal solito, più permanente, più definitivo.

Quando poco Jackson lo osserva dal basso muoversi lentamente sopra di lui, un po' sudato ed ansimante, capisce di essere al punto in cui perdersi e ritrovarsi combaciano; la rivelazione lo colpisce in simultanea con l'orgasmo e il bianco che vede intorno a sé finalmente gli da' pace.
Isaac, ora steso al suo fianco, gli lascia un breve bacio sulla spalla prima di chiudere gli occhi. Il contatto con le labbra dell'altro non brucia più e Jackson non lo rimpiange, perché ha lasciato il posto ad un gesto familiare e rassicurante.

Forse, si dice, resistere non ha più senso dopo questa notte — e non sa esattamente a cosa debba resistere, ormai, ma questa certezza lo culla fino a che non sprofonda nel sonno leggero, leggero, leggero.

iii.

La luna piena é accecante e spaventosa, bella, bellissima, fredda, come la mano di Isaac che stringe la sua.

—

Uhm, ok, io non dovrei postare questa cosa in pieno momento ossessivo complsivo verso il Soccerdom ma questa notte l'ho scritta in qualcosa come mezz'ora e non ho scuse per postarla solo su livejournal. Damn.
Perdonate l'eventuale OOC dei personaggi.