UN’ ULTIMA NOTTE D’AMORE
Non poteva esserci una notte
più opprimente: la notte prima
della battaglia, la notte che sarebbe potuta essere per molti
l’ultima,
l’ultima notte che Buffy avrebbe vissuto da cacciatrice.
Lei se lo sentiva nelle ossa:
qualcosa il giorno successivo
sarebbe cambiato, lei non sarebbe stata più l’unica, ma una ragazza normale.
La paura di non farcela, di morire
era scomparsa, per fare
spazio ad una nuova, inspiegabile speranza: la speranza di vita. Una
vita che
Buffy non aveva mai saputo maneggiare, né apprezzare, a
volte. Ora tutto era
cambiato; sentiva dentro di sé, una nuova Buffy, pronta ad
uscire, appena tutto
sarebbe finito.
Buffy se ne stava seduta da sola sui
gradini di casa sua,
incapace di dormire, mentre tutti gli altri là dentro
stavano cercando di
passare il tempo…lei non ci riusciva: troppo stanca per
ragionare
sull’indomani, troppo sconvolta dagli ultimi avvenimenti.
Sentiva freddo lì fuori:
la gelida, insolita brezza le
pungeva il viso, facendole lacrimare gli occhi, ma non aveva voglia di
rientrare e stare con gli altri.
“isolamento delle
Cacciatrici!” pensò immediatamente Buffy,
ma poi si rese conto che almeno trenta Cacciatrici stavano
lì dentro… il motivo
era un altro, e lo capì solo dopo che una seconda ondata di
vento le aggredì il
volto.. non era abituata al calore, perché solo con Riley lo
aveva ricevuto..
lei amava il freddo, lo amava da quando l’aveva avvolta
stringendola a sé, e
lei si era sentita al sicuro… lei amava Spike.
Spike se ne stava seduto in cantina
ad osservare immobile lo
scintillante gioiello.
“sono un
campione” si ripeteva per la milionesima volta.
Non riusciva ancora a
crederci… forse poteva essere
veramente perdonato per i crimini commessi in passato, forse poteva
essere
veramente una persona buona, essere una creatura quasi umana… e tutto questo
l’aveva fatto per lei, l’unica
persona che contasse per lui, quella
per
cui avrebbe fatto tutto… e ormai lei aveva fiducia in lui,
gli aveva perdonato
tutto. Lo capiva dal modo in cui lo aveva guardato nelle ultime
settimane, gli
aveva parlato,e dal modo in cui gli aveva chiesto di
abbracciarla… la notte più
bella della sua vita… e forse una delle ultime.
Sapeva che stava per morire,
l’aveva saputo sin dal primo
momento che aveva visto il gioiello, anche se Angel non
l’aveva riconosciuto.
Forse l’età
l’aveva veramente reso smemorato… non aveva
riconosciuto il gioiello che un tempo avevano visto a Londra, nel
1882…
dall’altra parte della vetrina di uno squallido negozietto
che vendeva cose di
poco valore; era stato proprio Angelus a parlargliene… un
antico medaglione che
avrebbe purificato un vampiro con l’anima…
uccidendolo.
A quel tempo non gli avevano dato
molta importanza, ma ora
la cosa era basilare per la sopravvivenza di tutti.
Spike era consapevole di
ciò che stava per intraprendere,
era pronto a sacrificarsi per la donna che amava.
Affrontava la cosa con serenità, senza paura
o disperazione.
Era quasi contento di morire, sapere
che Buffy avrebbe
condotto una vita normale con un uomo normale, senza fuggire dalla
luce.
E poi era sempre meglio morire
purificato che impalettato da
una delle tante potenziali che sarebbero state risvegliate!
Troppe volte era scappato dalla
morte, la sua ora era giunta
da un pezzo…
Come tutte le persone che stanno per
morire, anche Spike si
lasciò trascinare nel viale dei ricordi: sua madre, Cecily,
Drusilla, e… Buffy.
Dio, quanto
l’amava…. In quei tempi pensava che molto
probabilmente l’aveva amata sin dalla prima volta che
l’aveva vista, mentre
ballava al Bronze con il “Carpentiere” .
L’aveva amata quando si
erano picchiati da nemici mortali e
quando irrompeva nella sua cripta per informazioni, l’aveva
amata quando
piangeva per Riley, oppure quando diceva che non l’avrebbe
mai avuta… “Si,
Cacciatrice, avevi proprio ragione quando dicevi che mai e poi mai
saresti
stata mia!” Pensò
Spike sorridendo e
ripensando al periodo post-mortem di Buffy…
E come dice il detto parli del
diavolo e spuntano le corna,
in quel momento la giovane arrivò in cantina…
solo che in questo caso si
trattava di un angelo… In quei magnifici occhi verdi si
specchiava una bellezza
incompatibile con il mostro quale Spike era… I lucenti
capelli biondi erano
simbolo di una luce che Spike non poteva ammirare… E quel
volto angelico
completava la splendida visione.
Spike si alzò di scatto,
continuandola a fissare… Lei si
avvicinò sempre si più, arrivando a sussurrargli
timidamente
nell’orecchio:-ciao.- Buffy si ritrasse per osservare la
reazione di lui; Spike
sorrise e ricambiò il saluto sfiorandole i lunghi capelli.
Dopo pochi secondi di silenziosa
intesa Spike le disse:- Hai
paura?-
-No.- Disse lei, per una volta senza
mentire – ce la faremo
tutti.-
Al sentire quelle parole Spike
sentì un groppo alla gola…
“mi dispiace, Buffy… non sarà
così”
-E potremo finalmente stare insieme.-
Spike si sentiva malissimo sentendo
quella sua voce
armoniosa sussurrare parole di speranza… una speranza
impossibile.
Tentò di nascondere il suo
dolore con un mezzo sorriso, ma i
suoi occhi lasciavano traspirare i veri sentimenti.
Buffy lo squadrò piegando
leggermente la testa, poi gli
chiese:- Che succede?-
Gli occhi di Spike si velarono di
tristezza, ma non poteva
rivelare a Buffy la verità… l’avrebbe
fatta soffrire, e avrebbe cercato di far
cambiare idea a Spike; così si limitò a scuotere
il capo con non curanza.
Cercando di sembrare il meno turbato
possibile, Spike si
accasciò sul letto e assunse il tono più sereno
che potesse avere in quel
momento:- Cosa succede lì sopra?-
-Ehm…- rispose lei
-pigiama party. Non siamo gli unici a non
riuscire a dormire. Andrew, Giles e Amanda stanno giocando a
D&D… vogliamo
unirci a loro?-
Spike la guardò alzando il
sopracciglio e le sorrise ironico
Buffy sorrise a sua volta e si
sedette accanto a lui:- Sono
proprio ridotta male, eh?-
-Non potresti cadere più
in basso…- scherzò il vampiro.
-C’è di
peggio… Andrew ha trovato il mio costume di
Cappuccetto Rosso.-
-Hai un costume di Cappuccetto
Rosso?- Spike rise,
immaginando la già piccola Buffy in un costume
così “spaventoso”…
decisamente
adorabile.
La ragazza continuò:-
Credevo che fosse andato perduto dopo
la mia morte.-
Spike non disse nulla, ma il suo
volto si irrigidì
all’immagine che era rimasta per tanto tempo nei suoi
pensieri, quel corpo freddo
e senza vita.
Anche Buffy si fece seria:- 147
giorni…-
Spike la guardò con
tenerezza… “147 giorni orribili, love”
-Sembra passata un’
eternità…- Spike
le dava assolutamente ragione e replicò amareggiato:- Quanto
vorrei… che
potessi dimenticare… che non dovessi
portare i segni… di quello che ti ho fatto.-
-Perché?-
-Desidero che tu abbia il ricordo di
me come il vampiro
masochista che si è innamorato di te, non il vampiro che ti
ha fatto soffrire
in quel modo.-
Buffy, colpita da quelle parole
disse:- fa parte della nostra
storia.-
Spike ribatté tristemente
, ricordando le esatte parole
della cacciatrice:- Noi non abbiamo una storia.-
Lei lo guardò colpita e
confusa:- Che intendi dire?-
-Niente. Solo che… non
sono la persona adatta per stare con
te…-
Buffy, impermalita, si
alzò e con ripicca tese la mano verso
il vampiro, che le chiese:- Cosa?-
-Il gioiello. Dammelo.-
-e perché mai?-
-Se non sei la persona adatta a
me….-
Spike, che non aveva la minima
intenzione di ridarglielo lo
strinse ancora di più, nella tasca dei pantaloni e le
disse:- Un regalo è un
regalo…-
Ma Buffy sapeva come rispondere:- Si,
ma io lo volevo dare
alla persona giusta… ma dato che non sei tu…
potrei darlo a Angel…-
Spike restò colpito dalla
crudeltà e dall’effetto che la
frase avevano sortito su di lui…. Il cuore, sebbene fermo da
anni, rischiava di
esplodere dal dolore… ma non fece altro che tirare fuori il
“gingillo” e
tirarlo sul pavimento.
Privo del coraggio necessario per
guardare negli occhi di
lei continuò a fissare l’oggetto come ipnotizzato,
e con una grande tristezza
nell’anima.
Buffy era molto colpita
dall’atteggiamento di Spike… così
abbattuto, così triste… nulla a che vedere con lo
Spike che la stuzzicava in
continuazione.
Cercò di incrociare il suo
sguardo, ma Spike si ostinava a
non staccare gli occhi dal pavimento.
Buffy raccolse il ciondolo
osservandolo per pochi secondi e
sentì dentro di sé qualcosa che le diceva che
quell’oggetto apparteneva a
Spike, e a nessun altro.
Lei scherzava quando gli aveva detto
di Angel, ma sembrava
che Spike l’avesse presa sul serio
-Spike….- disse lei in un
bisbiglio, senza sapere cosa dire.
E a continuare fu lui:-
Buffy… per favore… vorrei stare da
solo…-
-No- disse lei di impulso :- il
gioiello è tuo.-
Tese di nuovo la mano per
ridarglielo, ma lui non lo prese,
e continuò a evitare il suo sguardo.
Buffy, capendo che le scuse non
sarebbero bastate, chinò
tristemente il capo e posò il ciondolo sul cuscino; poi fece
per andarsene,
sperando che ancora una volta lui l’avrebbe fermata.
Ma così non fu, e mentre
stava per salire le scale si girò
per l’ultima volta e
gli disse:- Tu sei
l’unica persona con cui voglio stare.-
Spike, colpito, alzò lo
sguardo e incontrò di nuovo quello
di Buffy… si alzò con un movimento meccanico e si
avvicinò alla Cacciatrice,
mentre lei faceva lo stesso.
Quando furono a pochi centimetri di
distanza l’uno
dall’altra, si fermarono e rimasero a guardarsi negli occhi.
Fu lui a interrompere il silenzio
dicendole semplicemente:-
Grazie.-
E
mentre lui le
sussurrava quella semplice parola, Buffy sapeva già cosa
fare: mise le mani sul
freddo collo di Spike e avvicinò le sue labbra a quelle del
vampiro.
Ma Spike ritrasse la testa e le
chiese:-Cosa fai?- Quello
per lui era un sogno che coltivava da quando era tornato, ed era
proprio così
che se lo immaginava…. Ma non era certo che fosse veramente
quello che Buffy
desiderava.
La guardò negli occhi e
vide una sicurezza che gli fece
quasi paura.
Buffy gli ripeté:- Tu sei
l’unica persona con cui voglio
stare.- E prima che lui potesse fare qualcosa, lo stava baciando.
Un bacio dolce e appassionato allo
stesso tempo, pieno di
amore e calore.
Nessuno dei due osava dividersi
dall’altro, e
perciò rimasero in quella posizione per
molti, bellissimi, indimenticabili minuti.
Infine fu Spike a staccarsi, non
perché non fosse contento,
ma per osservare meglio la reazione di Buffy.
Era quasi certo che specchiandosi in
quei occhi avrebbe
visto la paura, o la certezza di aver fatto uno sbaglio, e invece Buffy
era
solamente innamorata e soprattutto felice, tanto, tanto felice.
Ormai sicuro di ciò che la
giovane provasse, Spike la baciò
di nuovo.
Le sfiorò delicatamente i
capelli e poi la
sua mano cominciò a scendere, fino ad
arrivare a toccare quella di Buffy.
Lei, sentendo quel tocco gelido, non
poté fare a meno di
stringere le sue dita tra quelle del vampiro.
E lentamente i due iniziarono ad
avvicinarsi al letto,
sempre di più , finché non furono a pochi
centimetri da esso; allora insieme si
accasciarono tra le coperte…
“E’ stato bellissimo, amore” Sussurrò Buffy al suo amante, che dormiva profondamente.
“ti amo”.
Buffy e Spike erano ancora in cantina, con i vestiti sparpagliati intorno al letto… Lei, svegliatasi da poco, stava ancora contemplando la notte passata, e l’idea che ce ne sarebbero state molte altre.
“sarà tutto diverso d’ora in poi…”
Ed era vero: mai più doversi nascondere dagli altri, vergognarsi, e disprezzarsi per quello che faceva. Spike ormai aveva un’anima e questo aveva cambiato tutto il loro rapporto, aveva cambiato ciò che provava per lui.
Si sentiva bene con sé stessa e con il mondo, felice di stare in quella cantina con lui.
Rimase per un po’ accoccolata tra le sue braccia, godendo dell’odore della sua pelle che le penetrava le narici, e poi si alzò, si infilò maglia e pantaloni e iniziò a camminare per la stanza, pensando allo svolgimento della giornata… la battaglia.
Non aveva paura, per la prima volta, non temeva di morire… forse dipendeva dal fatto che di lì a poche ore non sarebbe stata più l’unica Cacciatrice. Oppure dal fatto che stava finalmente con la persona che amava dopo tanto tempo.
Mentre decine di pensieri si affollavano nella sua mente Buffy notò sulla piccola cassettiera addossata al muro un piccolo squadernino nero e accanto ad esso una penna…
Curiosa, lo aprì e ne lesse un contenuto… capì, in parte da esso e in parte dalla dettagliata descrizione anche troppo lusinghiera di Buffy che si trattava di una specie di diario di Spike. Conteneva riflessioni e cronache su quegli ultimi giorni, in cui, evidentemente troppo lunatico per stare con gli altri, il vampiro si rifugiava in cantina avendo molto tempo per pensare.
Buffy osservò accuratamente la scrittura del vampiro: era allo stesso tempo disordinata ed elegante, tipico dei manoscritti dei poeti, come ricordò Buffy con un sorriso; in alcuni punti le lettere erano fluide e scorrevoli, agevolmente distribuite sulla pagina, mentre in altri erano tremolanti ed insicure, come se egli fosse stato indeciso su cosa scrivere.
Buffy rimase per un po’ ad ammirare quella piacevole scrittura, poi le venne in mente un’idea….
Strappò dal quaderno un foglio, prese la penna e, appoggiatasi alla cassettiera, iniziò a scrivere, prendendo ispirazione dai suoi sentimenti e pensieri su quell’ultima notte.
“Spike….
Mentre scrivo
questa lettera ti sto guardando dormire profondamente nella cantina di
casa
mia… abbiamo fatto l’amore, ed è la
cosa più bella che mi sia mai capitata.
Non parlo
solo di sta
notte, ma di te, di tutto ciò che sei stato per me.
Sei stata
l’unica
persona che non mi abbia mai voltato le spalle, l’unica
persona che abbia avuto
sempre fiducia in me, e l’unica che mi abbia fatto andare
avanti. Non devi
vergognarti di quello che hai fatto, ma essere orgoglioso di avermi
fatto
vivere di nuovo. So a cosa starai pensando… -Non sono io ad
averti riportata in
vita, ma Willow… - No Spike: Willow mi ha riportata in vita,
ma solo tu sei
stato in grado di capirmi, di ascoltarmi…di farmi felice.
sebbene l’abbia fatto
a modo tuo, mi hai reso felice; non eri tu ad essere sbagliato, ero io
a non
essere pronta. Ma ora lo sono. Ti amo, e voglio stare solo con te.
Non
chiedermi come, ma
so che sopravvivremo entrambi alla battaglia, e allora potremo
finalmente stare
insieme, ed essere felici. Non dovremo più nasconderci, come
hai detto tu una
volta “Niente più cripta per due, recintata da
paletti bianchi”.
Dopo la
battaglia,
conoscendoti, sarai in fondo al pulman, dove troverai questa
lettera… la
leggerai e poco dopo arriverò io.. ci guarderemo negli occhi
e ci baceremo
silenziosamente,mentre tutti gli altri saranno fuori a guardare
sorridenti il
campo di battaglia…
Siamo pronti
ad amarci
a vicenda…e lo potremo fare per
l’eternità….
Ce la
faremo… ti amo…
Buffy”
Buffy ripose il foglio nella tasca, e si diresse verso le scale, per poi uscire e appoggiare sull’ultimo sedile del pulman quella lettera scritta col cuore…che non sarebbe stata mai letta.
fine