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Autore: Night Sins    06/02/2007    8 recensioni
La chetamina ha finito il suo effetto ed House si è ritrovato dolorante, non solo per la gamba...
Quando l'amore si frappone ad un'amicizia, cosa succede? Qual è il più forte?
[ho messo song fic perché il primo cap può esser considerato tale, seppur il secondo non lo sia e il "pg" solo per una parola alla fine XD]
Genere: Generale, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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strana fic in 2 atti

strana fic in 2 atti... :sgrat:
il primo è quasi una song-fic, ispirata dalla canzone dei pooh, la donna del mio amico, appunto...

*Strana* per "come" è scritta... lo stile, insomma...
a mio avviso, un incrocio tra lo stile di Stephen King e quello di Guly XD

di certo non il mio solito XD


Atto primo.

La donna del mio amico


Gregory House stava nuovamente male.
La chetamina aveva finito il suo effetto.
Il dolore alla gamba era tornato.
E così...
(... con esso...)
anche il vecchio House.
Era a casa sua, sul suo divano.
Accanto il fido bastone e le pasticche di vicodin.
Una situazione...
(... abbastanza...)
rilassante.

<< Sono la Cuddy, apri la porta. >>

La voce seguii il tocchettio alla porta.

<< Va’ via! >>

Non aveva voglia di veder nessuno.
Tanto meno il proprio capo...
(... tanto meno lei.)

<< House, apri. Ti prego! >>
<< No. Vattene! >>

Non voleva vederla perché lei...
(... lo aveva capito...)
era la donna che amava...
(... ma…)

<< Hai bisogno di una mano, Wilson… >>
<< Ho detto: vattene! Cosa non hai capito?! Ho già Cameron come crocerossina, non ho bisogno anche di te! >>

Lo aveva capito tardi.
Ora lei stava con qualcuno…
e non uno qualsiasi...
(... non si sarebbe fatto problemi altrimenti…)

<< Io non sono Cameron e non lo faccio per compassione. Fammi entrare! >>

La voce non mente.
Non la sua.
Era rimasta ferita dalle parole...
(... aspre...)
del medico.

<< No! >>

Secco rifiuto che non si fece attendere
.
Lisa Cuddy stava con James Wilson.
(Era la donna del suo migliore amico.)
In qualche modo era
stato lui il galeotto di quell’unione.
I due si erano avvicinati dopo che lui era stato colpito dagli spari.
Non voleva rischiare di fare qualcosa d’avventato.
Sapeva che...
(... se avesse permesso alla Cuddy di entrare...)
avrebbe dovuto durare molta fatica per mantenere le distanze.
Sarebbero stati soli in quella casa...
lui era
già indebolito dal dolore...
(... inoltre...)
il vicodin non gli offriva di certo la lucidità necessaria per non lasciarsi andare.
Un rumore alla porta lo fece alzare...
(... a fatica...)
dal divano.
La porta era aperta...
e la Cuddy vi si trovava davanti.

<< Co-come hai fatto ad entrare? >>
<< Jimmy sapeva che avresti fatto storie, così mi ha dato le sue chiavi. >>
<< Maledetto stupido! >>

Un mormorio sussurrato...
(... una riflessione veloce...)
prima di tornare a concentrarsi sulla donna.

<< Mi hai visto, sto bene. Torna da lui e digli di smetterla di preoccupar... >>

Una fitta di dolore.
La mano si posò...
(... veloce...)
sulla coscia.
La gamba crollò.
Improvviso anche il...
(... non certo delicato...)
... contatto del ginocchio con il pavimento
.
Non aveva preso il bastone.
Dopo il nuovo periodo di libertà era...
(... molto...)
difficile dover tornare ad appoggiarsi a qualcosa per potersi muovere.

<< Stavi
bene, eh?! >>
<< Sto bene! >>
<< Non mi sembra proprio… >>

Silenzio.
Cosa poteva dire mentre...
(... una donna...)
l'aiutava a sedersi sul divano?

<< Hai mangiato qualcosa? >>
<< No. >>

Lisa andò in cucina a preparar qualcosa per la cena.
Lui ormai si era arreso alla presenza della donna...
sapeva che era molto testarda...
(... ora doveva solo controllarsi lui…)



Non mi dire niente stammi ad ascoltare
sono troppe notti che ci dormo male
tu mi piaci forte tu mi prendi dentro
e non c'è bisogno che ti dica quanto
ma la vita a volte ha i suoi comandamenti
qualche volta da difendere
anche con i denti
ti vorrei, ma lo so, non si può
tra di noi, questo no, non si può.



<< Non dovevi rimanere qui. >>

Poche parole.
(Subito dopo cena.)
Cena che si era premurato di passare...
(... il più possibile...)
in silenzio.
Senza guardare la donna.

<< Sì invece, lo avresti fatto anche tu. >>
<< Lo avrebbe fatto Jimmy, non io. >>
<< Comunque, io sono qui perché lui non poteva venire. >>
<< E così ti ha mandato nella tana del lupo?! >>

Il sopracciglio alzato.
Ironia, sarcasmo e cinismo.
Erano sempre state le sue migliori difese.

<< Si fida di te, e di me. >>
<< Il piccolo Jimmy si fida di tutti. E’ troppo buono. >>
<< Non dovrebbe fidarsi?! >>
<< No, non dovrebbe. >>

Verità.
Semplice. Pura.
(La sua.)

<< E perché?! >>
<< Perché sei attratta da me. >>
<< A-amo James
. >>
<< Ma io ti attiro. >>

Il suo gioco era semplice:
far sì che la Cuddy andasse via di sua spontanea volontà...
immettendole il tarlo del dubbio.
Sapeva che lei sarebbe stata più forte di lui.
La sua coscienza le avrebbe impedito di commettere qualche sciocchezza.
O per lo meno lo sperava...

<< Ti stimo e ammiro come medico, non vuol dire che provi qualcosa per te. >>
<< Non ho detto che provi qualcosa di sentimentale per me, ma che verresti a letto con me. >>
<< Perché queste cose, ora?! >>

Era già sfinita da quella discussione.

<< Perché sei voluta entrare a tutti i costi a casa mia, e siamo soli. >>

Il padrone di casa si alzò.
La distanza tra loro era breve.
La mano destra sul tavolo...
(... per non cadere.)
L’altra sulla spalliera della sedia dove si trovava la Cuddy.
Occhi negli occhi...
pochi istanti,
anche se sembravano secoli.
Erano molto vicini.
Nessuno dei due aveva il coraggio per annientare...
(... o ampliare...)
... quella breve distanza.

<< Hou-House… >>
<< Vattene
… ORA! >>

La mano sinistra si alzò a indicare la porta.
Aveva visto molte cose nei suoi occhi.
Quella che tornava maggiormente a galla era un volto.
Un volto maschile.
Il volto di James Wilson, per la precisione.
Non poteva fargli quello...
(... non a lui...)
non si trattava di soldi o di qualche pranzo...
non era una qualche scommessa da vincere o perdere...
per quanto potesse essere un bastardo e fregarsene degli altri, lui era diverso...
(... Jimmy...)
non era un’unità qualsiasi nella massa dell'altra gente.

<< Non siamo dei ragazzini. Hai bisogno di aiuto e noi possiamo controll…>>


Ti sorprenderà che sia proprio io
che non credo in niente
che non credo in dio
a tirare in ballo questi sentimenti
e a tirarmi indietro con te qui davanti
sei la donna del mio amico
e a qualunque costo
non possiamo fargli questo
non sarebbe giusto
dirti si, sarebbe facile,
ma io no, non posso farcela.



<< Vattene!! E fai venire Jimmy… posso resistere una mezz’ora da solo. >>

La mano portata sulla coscia...
(... nuovamente dolorante...)
a massaggiare il punto in cui il muscolo era stato tolto.

<< Va bene. >>

Con House ti ritrovavi...
(... sempre...)
ad acconsentire alla sua volontà.



Scappa via, scappa via, scappa via
non mi dare il tempo mai di poter
cambiare idea.



Venti minuti dopo, bussarono nuovamente alla porta.

<< Le chiavi ce l’hai, puoi entrare da solo! >>
<< House, sono Cam… >>
<< Vai
via! >>
<< Ma… >>
<< Nessuno che capisca il significato di andare via, stasera?! Non ho bisogno di te, lo vuoi capire?! >>

Dolore e sofferenza nascosti...
(... come sempre...)
... sotto l’arroganza.
Cameron non sapeva cosa controbattere.

<< House. >>

Quella era la voce di Wilson.
Era
arrivato in quel momento.
Dalla faccia sconvolta di Cameron non aveva dubitato...
(... nemmeno per un istante...)
su quale trattamento avesse ricevuto.

<< NON ENTRARE se prima la crocerossina non se ne è andata! >>
<< E se hai intenzione di farla entrare, farai meglio ad andar via anche te! >>
<< Va bene. >>

Si voltò verso l’altra dottoressa.

<< Non preoccuparti per lui. Vai. >>
<< Io… Ok, ci vediamo domani… >>

Cameron avrebbe quasi scommesso che...
(... nonostante il tono affabile...)
ci fosse una punta di autoritarismo nella sua voce.
Decise che non era il caso di mettersi a fare storie.
Andò via.

<< Se ne è andata. Entro. >>



Ti regalerò tutti i miei silenzi
perché sei per lui più di quanto pensi
e' l'amico mio da che sono al mondo
e non saremo noi a buttarlo a fondo
quante volte lui per me è finito a botte
quante donne abbiam diviso
quante ne abbiam fatte
ma con te, questo no, non si può
tu per lui, sei di più, tu sei tu.



continua......

 

 

 

x chi legge anche le altre mie fic:

Posto questa in attesa dell’ispirazione per Buon Compleanno, son in un punto di stallo, perché noioso anche per me, ma serve per andar avanti… non posso mica scriver solo dei momenti H/W.. anche se non mi dispiacerebbe, sia chiaro.. ghgh

E anche per Segreti.. mi manca giusto la fine, l’ultima scena… ma è una tragedia anche quella… ç__ç

Spero di finirle al + presto…

   
 
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