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Autore: mamie    24/07/2012    5 recensioni
"Come finisce un'amicizia?
Per un equivoco, una parola non detta o a volte, invece, una di troppo.
Cosa si rompe quando finisce un'amicizia?
Si rompe qualcosa, dentro, senti un ingranaggio che grippa nel profondo di te e poi si brucia.
E poi è proprio finita?
E poi i pezzi non riesci più a rimetterli assieme. E' una ferita che continua a sanguinare per sempre.
No. Non voglio."
[Prima classificata al Friendship contest di Skull Mistress]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Fiori di ciliegio'
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Nota: prima classificata al

Friendship Contest

di Skull Mistress.


 COME FINISCE UN’AMICIZIA?

stagione delle piogge:
i miei capelli di nuovo
intorno al pallido viso

Matsuo Bashõ
 
 
Come finisce un'amicizia?
Per un equivoco, una parola non detta o a volte, invece, una di troppo.
Cosa si rompe quando finisce un'amicizia?
Si rompe qualcosa, dentro, senti un ingranaggio che grippa nel profondo di te e poi si brucia.
E poi è proprio finita?
E poi i pezzi non riesci più a rimetterli assieme. E' una ferita che continua a sanguinare per sempre.
No. Non voglio.
 
 
La pioggia nella foresta odora di pini e di terra. Senti il rumore di ogni piccola goccia che cade. E' un rumore discorde, ma insieme produce un'armonia profonda. Il sottobosco bagnato luccica come se vi fossero nascosti mille tesori.
Dove sei?
Continui a correre facendo schizzare l’acqua dalle suole delle tue scarpe. Lontano. Più lontano possibile.
Perché mi hai lasciato solo?
Perché non capisci?
Dove vuoi andare? Il tuo posto è qui. Che cosa ti abbiamo fatto?
Anche quando la pioggia finisce continui a correre. Lame di luce che falciano le chiome degli alberi. Ci passi in mezzo come dovessi attraversare un abisso.
Perché ci hai traditi?
Perché mi avete tradito?
Non ti sei fidato di noi, non hai accettato il nostro aiuto.
Tutto il vostro mondo è un inganno, non l’avete ancora capito? Strati di illusioni una sull’altra e voi – ciechi – non vedete gli inganni che si aggrovigliano nella quiete falsa del villaggio della Foglia.
Ti amavo più di tutti gli altri un tempo. Noi eravamo amici.
Amici. Perché questa parola improvvisamente sa di sabbia? Tu non hai più amici. Quei pazzi che ti circondano sono solo delle pedine per il tuo gioco.
Senti il vento che ti scosta le ciocche spettinate dalla fronte e vuoi correre ancora più forte, per non avere più nessuna possibilità di tornare indietro. Non c’è più niente per te, oltre alla vendetta. Hai consumato tutte le tue lacrime molto tempo fa, ora i tuoi occhi piangono solo sangue.
 
 
Legami. Non li puoi sciogliere, puoi solo tagliarli. Fa male.
L’odio è una corrente che mi sale su fino alla nuca. La sento nei capelli e negli occhi. La sento scivolare sulla punta delle mie dita, danzare sul taglio della mia spada.
Mi sommerge come l’acqua di un fiume che ha rotto gli argini e nessuno più lo ferma.
Io ti riporterò a casa.
Ti ucciderò.
Ho fatto una promessa.
 
 
Lo vedi improvvisamente stagliato contro il cielo, come un dio che abbia deciso di fermarsi a guardare con disprezzo la miseria degli uomini. Lo vedi e ti fermi. Ti mancano le parole. Cosa puoi dire di fronte alla sua indifferenza, alla sua determinazione? Solo che la tua è più grande. Ma non fai in tempo.
I legami confondono.
Perché non mi hai ucciso?
Sei rimasto un bambino.
Non c’è più niente dietro quegli occhi, solo pozzi neri di buio e disperazione.
Sei tu quello cieco.
Non hai capito, mai, niente.
 
 
Piove ancora, ma questa volta piove su un paesaggio di nude rocce e sassi, deserto come la tua anima. Non c’è altro nel tuo orizzonte, solo il suono della pioggia che sommerge ogni cosa. Chiudi gli occhi, non vuoi più vedere nulla, non vuoi più sentire nulla se non le gocce, gelide, che lavano via ogni attimo passato, ogni scheggia di futuro possibile.
Tu e io siamo uguali.
Che sciocchezza.
Anche se ce ne siamo andati per strade diverse.
La vendetta è l’unica strada che ho sempre percorso. Non ne so un’altra. Non ne voglio un’altra.
Io ti riporterò a casa.
Io non ho più una casa.
Un luogo dove qualcuno ancora pensa a te, quello è il luogo che puoi chiamare casa… lo diceva il vecchio Jiraya.
È troppo tardi. Non c’è più nessuno che mi aspetta.
Non è vero.
Piove, e tutto il mondo ti sembra un assurdo, intricato labirinto in cui non riesci più a ritrovare una via d’uscita. Resterai prigioniero per sempre. Il falco per volare alto si è bruciato le ali.  Vuoi solo uccidere e morire. Tutto quello che ti è rimasto.
Fra poco sarà la festa della luna. Ci andremo assieme.
Smettila. Sono solo inutili sogni. Tutto è un’illusione.
Io ti riporterò a casa.
Vattene via.
Io ti riporterò a casa…
Sas’ké.
 
 
Lui - una parola
Io - una parola
e l'autunno incalza.
Takakama Kyoshi
  
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