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Autore: Wave__    24/07/2012    0 recensioni
Tutto inizia sull'Olimpo, anni addietro.
Gli Dei erano in fermento. Gli Dei sarebbero scesi sulla Terra.
Gli Dei concepirono dei figli, potenti tanto quanto loro.
Dopo anni ecco che i primi figli degli Dei dell'Olimpo iniziavano a creare scompiglio.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando rubare è tutta la tua vita..

Era una giornata come le altre, ovvero una giornata noiosa come tutte le precedenti. Mi annoiavo e non poco. Sembrava che le ore diurne trascorressero con una lentezza atroce. Non avevo tanti svaghi nella mia vita, o meglio uno ce l'avevo, anche se era molto pericoloso svolgerlo in pieno giorno, in un posto pieno di gente. Amavo rubare. Già, brutto vizio, ma ero la degna figlia di Ermes, il dio dei ladri e dei viandanti. Rubavo soprattutto trucchi, vestiti di ogni genere, oggetti d'oro tra cui collane, bracciali, orecchini.. E ancora perle, pietre preziose, che poi rivendevo ad un prezzo più alto oppure tenevo per abbellire me stessa. Ero stata beccata in fragrante solo una volta su un milione: era tempo che puntavo quella villa e quella ricca donna con il marito, fin quando non mi era capitata l'occasione perfetta per accaparrarmi i suoi gioielli. Ed invece che cos'era successo? La coppia era tornata molto prima rispetto al solito orario ed io non ero stata in grado di scappare in tempo. Eh vabbè, erano cose che capitavano ma che mi avevano fatto imparare anche ad essere più rapida nel saccheggio e a correre più velocemente. Però dovevo ammettere che oltre ad essere un'ottima e scaltra ladra, avevo anche le mie qualità. Amavo stare in compagnia della gente e fare nuove conoscenze. Fu proprio in quel momento che, assorta dai miei pensieri, non vidi una ragazza e la urtai, facendole cadere quello che aveva in mano.

- Merda scusami! Non ho fatto apposta, non ti avevo vista. -

Mi abbassai ad aiutarla a raccogliere quel disastro che avevo fatto. Avrà avuto all'incirca diciannove anni. Molto bella anche. La scrutai attentamente, in cerca di qualcosa da rubarle. Il mio sguardo si posò proprio sul suo polso: portava un bracciale con dei pendenti in zaffiro. Respirai a fondo, cercando di mettere da parte la ladra che c'era in me.

- Vieni con me, ti offro un caffè, così mi scuso per l'accaduto. -

Le dissi sorridendo, puntando con gli occhi ancora il bracciale. Scossi la testa violentemente. Dovevo levarmi quell'oggetto dalla testa. Ma si sa com'è, quando si è una ladra, nulla sfugge alla tua vista. Bevemmo assieme qualcosa e ovviamente pagai io, come detto. Camminavamo fianco a fianco, sorridendo. Lei mi raccontava qualcosa, probabilmente sulla sua vita, ma io ero troppo intenta a pensare a tutto quel luccicare. Pensavo al momento perfetto in cui sarei riuscita a portarle via quel bellissimo gioiello. Ci fermammo ad una bancarella ed io mi avvicinai ancora di più a lei e, in un solo movimento delle mie dita, glielo sganciai dal polso, stringendolo nel palmo della mia mano, per poi mettermelo in tasca.

- Cara s'è fatto tardi, io ora devo proprio andare. -

Le voltai le spalle, senza darle neanche il tempo di rispondermi, ed inizia a camminare rapida tra la folla ammucchiata, allontanandomi da lei il più possibile. Che stupida, non s'era neanche accorta che le avevo sfilato il bracciale. Stavo migliorando di giorno in giorno.
Tutti amici o conoscenti nella vita quotidiana, ma quando ci sono in questione gioielli o altri gingilli vari da rubare, la figlia di Ermes si mette all'opera.
Senza guardare in faccia a nessuno.
  
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