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Autore: Britin_Kinney    26/07/2012    4 recensioni
E fu come partire senza una meta precisa. E fu come sfidare il vento e tagliare l'aria. E fu come stare nudi sotto la pioggia fredda in estate e fu come abbracciare e ringraziare la speranza. E fu gemere ti amo, facendoli impigliare alle pareti della nostra stanza. E fu andare in pezzi dal piacere, e baciare la gratitudine. E fu fare l'amore con la propria metà, e fu silenzio e rumore. Ghiaccio e fuoco. E fu toccare il paradiso a mano aperta, saggiare l'inferno ad occhi chiusi. E fu sentirsi davvero. E fu infrangersi respiri sulla pelle. E furono gesti febbrili. E fu la nostra prima volta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Questa è una ... non lo so .. ma sono certa che a chibisaru81 ed a Grinpow piacerebbe farmelo sapere! XD
La dedico a voi, per aver recenzito tutte le mie storie :) Siete dolcissime!!!! E vi devo un bastimento di GRAZIE!!!!
Godetevela è tutta per voi :)
Buona lettura :*
-A.
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Soli Una Notte Intera, Soli Una vita intera.



Entro nelle vostre stanze e voi state sorseggiando del buon vino proveniente da terre sconosciute. Siete preoccupato. Lo so, perché vi conosco.
Se bevete la mattina presto prima di andare ad allenarvi, qualcosa spezza l'equilibrio dei vostri nobili pensieri. Capisco. Lo so. Facile dirlo per me, che non dovrò portare il peso della madre di bianca pietra che mi ha accolto solo un anno fa sulle spalle.
Già, un anno fa.
È esattamente oggi di un anno fa che vi ho incontrato per la prima volta.
Ricordate, Artù?
Mi faceste passare la notte in prigione. Mi faceste arrestare per aver detto quello che sentivo di dirvi in quel momento.
E voi avete sfruttato la vostra posizione per fare di me ciò che volevate. Come vorrei tornare a quel giorno. Sapete come mi sentivo, Artù?
Sentivo una strana elettricità corrermi dentro le vene, come se sapessi già cosa sarebbe accaduto di lì a poco.
Forse era solo la forza... sì, la forza.
Quella forza che tiene unite le due facce della stessa medaglia.
Che se ancora non lo aveste capito, siamo io e voi, Artù.
Quanto mi piace pensarlo, ‘io e voi’.
Non suona così male, vero, Artù? Mio bel principe borioso? Biondino arrogante e prepotente che mi ha fatto tremare il cuore?
Ma come avete fatto, Artù?
Come avete fatto ad imprigionare i miei pensieri e torturarli, per poi farli bruciare sulla pira dell'indispensabilità? Perché è così, mio caro asino. Siete davvero indispensabile. E a volte siete davvero strano.
Capisco di non essere da meno, ma ci sono momenti in cui nel vostro sguardo colgo quella nota diversa, che in qualche modo riaccende nel mio cuore la speranza che un giorno vi accorgerete di cosa provo.
Perché vi state alzando? Perché state uscendo dalle vostre stanze? Perché mi lasciate solo a desiderare di morire per non provare tali, tormentati, insani sentimenti?
Perché non tornate da me?                                                                                              
Luciderò i vostri sorrisi, Artù. E i vostri occhi, rendendoli ancor più splendenti se mai fosse possibile tale cosa. E poi vi sorriderò, vedendo quanto siete perfetto.
Mi affaccio alla finestra e vi guardo attraversare la piazza.
Voglio sbrigarmi, voglio vedervi combattere, combattere per la vostra eredità, combattere per essere un Re come nessuno lo è mai stato prima!
Il vostro nome resterà nella storia, ne sono certo.
Spero davvero che neanche i vostri bellissimi occhi che sembrano aver fatto suoi il cielo e la terra, siano risparmiati nei secoli a venire.
Sarete ricordato.
Io no, Artù, sono solo uno stupido servo idiota, un appellativo che usate spesso anche nella più banale delle frasi che mi rivolgete. Non capendo che se prima non mi importava nulla di appellativi e cose varie, adesso ci tengo. E vi chiamo 'asino', per farvi capire cosa si prova.
Ma voi non capite, prendete tutto tra le vostre belle e forti mani e lo rigirate facendolo sembrare un gioco.

Entrate nelle vostre stanze, l'allenamento è terminato e io non ho neanche avuto il piacere di osservarvi in quel frangente.
"Non hai ancora finito?" chiedete guardando gli stivali che lucido sempre sullo stesso punto da non so quanto tempo, ormai. "Sei così lento" Cosa dovrei rispondervi, adesso?
'sapete, Artù: stavo pensando a quanto vi amo. Stavo pensando che siete dannatamente bello ed adorabile. Stavo pensando che darei la mia vita per voi.'                                      
"Sono solo stanco Artù" Non è affatto vero, non credetemi!
Risparmiatemi le vostre ottuse risposte!
Forse è la prima volta che vi dico, silenziosamente, una cosa del genere: non ascoltate quello che dico. Per adesso dico solo scemenze e di conseguenza potrei fare scemenze.
Oh, Artù se solo non foste il principe ereditario di Camelot, avrei tentato di sedurvi fino a restare affascinato come un babbeo di fronte al vostro sorriso timido e alle mie rose blu.
Esistono rose blu, Artù?
Aspettate a rispondermi, non un blu qualsiasi.
Il vostro blu, il nostro blu. Il blu che portate su quel vostro viso perfetto. Mi state guardando in modo strano: in silenzio. Come fate da un mese a questa parte.
Qualcosa vi turba, ormai è chiaro. Ma cosa? Non voglio dirlo ad alta voce.
Ma che diamine, siete l'altra metà della medaglia; perché non sentite i miei pensieri?!
Provate a sentirli, vi stanno urlando contro parole d'amore, che si infrangeranno contro i vostri muscoli plasmati da giornate di allenamento.
"Non ce la faccio più" esordite con sguardo basso, mi sembra di vedervi arrossire, ma faccio finta di niente, deve essere uno sforzo titanico, per voi, arrossire.
Figuriamoci, esser visto da qualcuno mentre vi succede.
Non riesco a formulare una domanda coerente.
Niente. Ascolto solo i vostri respiri sempre più veloci, sembra che voi stiate piangendo.
Allora volto il capo nella vostra direzione.
E non potevo aspettarmi di trovare due zaffiri blu cielo, così tanto vicini da far male.
"Cosa vi stufa, sire?" chiedo tentando di scacciare le farfalle che da un po' di tempo preferiscono fare i capricci nel mio stomaco. Le loro ali battono forte, quasi quanto il mio cuore, adesso. Come se in me fosse tutto collegato.
Voi vi avvicinate e sento quel particolare sapore di albicocca che esce da quella bocca tanto agognata, pregustando già il momento in cui quelle vostre labbra carnose e perfette, che mi hanno tormentato per parecchie notti si poseranno sulle mie insignificanti e imperfette.
"Merlino..." Mi sussurrate con dolcezza mentre il mio cervello stacca dispettosamente la spina, e resto in balia del mio istinto. Pronuncio anche io il vostro nome, il vostro bellissimo nome. Tutto, in voi, risplende di luce propria.
Siete destinato a qualcosa di più grande che queste labbra imperfette non potranno mai donarvi.
Fuggite, Artù! O almeno, costringete le vostre labbra a fuggire dalle mie.
Mi sdraiate sul pavimento, togliendomi lo stivale di mano. Sento il vostro corpo sopra il mio, vi cingo il collo con le braccia, lasciando che i nostri occhi si perdano gli uni negli altri.
Una vostra mano scende, posandosi sul mio fianco, accarezzandolo con delicatezza, poi con la punta della dita scendete, mi sfiorate una coscia, fino ad arrivare alla piega del ginocchio, faccio un risolino perché quella è una parte vulnerabile.
Mi piegate la gamba e la portate ad accerchiarvi la vita. Vi accarezzo una guancia e per l'ennesima volta, mi beo del vostro bellissimo viso forte della consapevolezza di non averne mai visto uno più bello.
Magari ho pensato che qualche fanciulla avesse un viso grazioso, ma voi siete un principe, siete un giovane uomo, un uomo. Sì, un uomo bellissimo.
"Non avete risposto alla mia domanda" Dico col mio solito tono canzonatorio, e voi guardando la mia espressione sorridete.
Sicuramente starete pensando che anche in questi momenti riesco ad essere sempre il solito idiota. Ma non mi importa, questo sono io.
Questo è Merlino, e voi state accarezzando questo Merlino. Vi guardo un’altra volta, gustandomi il vostro sorriso e stavolta non lo penso lo dico:
"Siete bellissimo" mi sfugge, come se questo complimento fosse stato per un tempo indeterminato nel mio petto, sgomitando, provando ad uscire.
"Se non fosse lo stesso per te non starei qui a cercare di mangiarti con gli occhi" Ridiamo. Insieme.
“È solo per il mio aspetto, quindi?" non posso fare a meno di chiedervelo
"No. È perché sei un'idiota. Il mio idiota" Avete detto 'mio', Artù?
Siete sicuro di ciò che avete detto? Mi avete davvero reclamato come vostra proprietà?
"Non desideravo altro che essere il vostro idiota" mi sorridete sulle labbra, mentre io sento una morsa piacevole avvolgermi lo stomaco. È una sensazione strana. Ci solleviamo e senza smettere di baciarmi, mi avvicinate al letto.
Con la punta delle dita, mi sfiorate la schiena salite e scendete lentamente, facendo rabbrividire ogni fibra del mio essere. Chiudo gli occhi, pregustando il momento. Pregustandovi. Mi stringete sempre più forte. Quando non sento più le vostra dita sulla schiena, capisco che il materasso ha preso il loro posto.
Senza smettere di desiderare i vostri occhi, comincio a sfilarvi la tunica. Arrossisco un po'.
So che non dovrei, vi ho vestito e spogliato tante di quelle volte che ormai potrei farlo anche ad occhi chiusi.
Ma mai in queste circostanze, mai sapendo che vi stavo spogliando per me, per sentire la vostra pelle dorata sotto le dita... e di nuovo la morsa continua ad abbracciare il mio stomaco.
È piacevole Artù? Sapere quali conseguenze ha il vostro corpo sui miei pensieri?
Un brivido d'eccitazione corre lungo tutto il mio corpo, installandosi a tradimento sul mio basso ventre.
Vedete che effetto mi fate, Artù? Vedete che effetto mi fa tutta la vostra gloriosa beltade?
Cominciate a baciarmi dappertutto. Volete forse mantenere la parola data?

'Sei il mio idiota.' 

Sicuro di averlo detto in piena consapevolezza delle vostre azioni? Sì... E poi magari firmate un contratto! Mi viene da ridere per la mia stupidaggine.
E rido. Ohh, eccome se rido!, sulla vostra pelle dorata. Voglio che resti impressa sulla vostra, sulla nostra giovane pelle.
Mi mordete il collo. Gemo, sorpreso. Da quando mordete?
Mi sorridete e poi tornate a baciare il punto in cui qualche secondo prima c'erano i vostri denti.
Anche voi mi sfilate la tunica, lentamente. Quando l'abbandonate sul pavimento, vi rimprovero.
"Sapete che domani dovrò lavarla, vero?" tento di scherzare.
"Ti aiuterò io a lavarla. Nella mia vasca. E poi andremo a far compagnia alla tunica nell'acqua insieme, magari nudi…"
E riecco il mio asino, provocatore e sensuale oltre ogni limite. Alle vostre parole, non riesco a reprimere l'ennesimo brivido d'eccitazione che mi prende alla sprovvista.
Le mie sensazioni mi hanno afferrato dalla cottola, sbattendomi a destra e a manca a loro piacimento.
"Sei bellissimo" mi sussurrate in un orecchio, mentre con le labbra mi baciate la mascella, e una guancia.
"Sei io sono bellissimo, voi cosa siet-?" le vostre labbra interrompono ogni mia più sentita frase. A tradimento, come sempre.
Colgono anche loro alla sprovvista, come il vostro petto nudo la mattina, o il vostro corpo bagnato immerso nell'acqua calda la sera. Cerco di ammutolire questi pensieri, che mi provocano sempre dei brividi di piacere indescrivibilmente vergognosi. Scendete, con quelle labbra perfette. Sempre più lentamente...
Volete forse farmi impazzire, con questa vostra lenta tortura? Siete sullo sterno. Baciate, baciate, baciate.
Tanti piccoli, bollenti, deliziosi baci.
Sull'addome, attorno l'ombelico, sul mio ventre piatto, sui miei fianchi magri, che adorate accarezzare. Lo vedo il luccichio nei vostri occhi, ogni volta che accarezzare il mio corpo vi è gradito.
Ma infondo, ho deciso di fare qualsiasi cosa per voi. Mi sto donando a voi. Perché voi, voi dovete essere mio.
Il mio Artù.
Artù Pendragon.
Rivolgete il vostro sguardo nel mio, come se vi foste sentito chiamare dai miei pensieri.
Sorrido.
Mi afferrate le gambe, divaricandole.
"Vi voglio. Adesso. Subito." mormoro impazientemente. Non ce la faccio più. Aspetto questo momento da un anno, forse più. E ora che ci siamo non voglio sprecare un millesimo di secondo in più.

"Voglio fare l'amore con te"

E furono capelli biondi che si mescolarono a capelli mori. E furono dita rosee che si intrecciarono a dita pallide e ossute. E furono sguardi bollenti, occhi blu negli occhi blu. E furono ansiti, gemiti e sospiri sottopelle. E furono scambi d'ossa e scambi di carne. E furono mani sulle guance e labbra morbide contro labbra carnose. E fummo noi, che ci amammo credendo di non aver più niente da dover dare al mondo. E fummo noi, che decidemmo di scambiarci l'anima su un letto che già profumava di notte insieme. E fu bello, morire e ritornare in vita. E fu come tornare indietro e riaprire gli occhi e i polmoni per la prima volta.
E respirare il profumo di pelle, della tua pelle. E respirandosi a vicenda. E desiderandosi a vicenda. E credere di star assaporando per la prima volta, nel suo significato più profondo, sentire una persona prendere parte di te. 
Come se fosse un organo: il cuore.
Il cuore è un organo, batte.
E battemmo insieme. Sudando, credendo di morire per il piacere. Graffiandoci, desiderando con un sorriso la rimanenza di segni futuri. E fu come guardare l'alba e sorridere sotto il cielo notturno. E fu come partire senza una meta precisa. E fu come sfidare il vento e tagliare l'aria. E fu come stare nudi sotto la pioggia fredda in estate e fu come abbracciare e ringraziare la speranza. E fu gemere ti amo, facendoli impigliare alle pareti della nostra stanza. E fu andare in pezzi dal piacere, e baciare la gratitudine. E fu fare l'amore con la propria metà, e fu silenzio e rumore.
Ghiaccio e fuoco.
E fu toccare il paradiso a mano aperta, saggiare l'inferno ad occhi chiusi. E fu sentirsi davvero. E fu infrangersi respiri sulla pelle. E furono gesti febbrili.
E fu la nostra prima volta.  

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-A : Se solo avessi un senso cara fanfiction!
-F: Ma mi hai scritto te!
-A: Scusa se ci ho messo dell'impegno! Se non ti caga nessuno e non ti commenta nessuno è perché fai schifo!
-F: MA MI HAI SCRITTO TE!

*umh,umh* Scusate stavo avendo un dialogo con questa no-sense, qui sopra... un opuscolo insensato! D:
COMMENTATE SE VI è GRADITA.
Ringrazio ancora Chibisaru81 e Grinpow! 
E rinnovo la mia dedica!
Bacioni!
-A.

  
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