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Autore: alister_    26/07/2012    7 recensioni
Shin scopre presto che Reira, dietro l'apparenza, è una donna spezzata, ed è questo, più che la sua bellezza o il suo denaro, a spingerlo a tornare di volta in volta.
Cinque flashfiction Reira/Shin.
Prima classificata al Nana Contest di Dark Aeris.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Reira Serizawa, Shinichi Okazaki
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Storia classificatasi prima al Nana Contest di Dark Aeris: è una raccolta di cinque flashfiction Reira/Shin, tutte ambientate tra il volume 6 e il volume 13, che pubblico tutte insieme per amore di unitarietà. Altre note in fondo ^^



Stay with me tonight





I'm lost in a deep winter sleep
257. Addormentarsi all'alba


Le persone sono sole.

L'ha imparato presto, sulla propria pelle, e la sua precoce esperienza lavorativa non ha fatto altro che rafforzare questa sua convinzione.

Le persone sono sole, e tutte uguali.

Quando una donna lo paga, lo fa in minima parte perché desidera fare sesso con lui, quanto piuttosto perché vuole qualcuno che le faccia compagnia. Qualcuno a cui parlare.

Reira, la principessa dei Trapnest, bellezza irraggiungibile intrappolata tra poster e copertine, non fa eccezione.

Con la stessa voce con cui modula note armoniose, riempie la stanza di parole fino al sorgere del sole.

Parla al buio, parla a sé stessa, parla a un interlocutore ideale che, tra i mille agi della sua vita da sogno, non riesce a trovare. Anche se non riceve risposta, va avanti fino all'alba.

E Shin, benché non rientri nei suoi obblighi lavorativi, resta ad ascoltarla mentre costruisce castelli di parole e sogni infranti, svelando ad ogni frase quante cose ci siano che non vanno nella sua esistenza perfetta e invidiata da tutte le giapponesi.

Reira è sola, disperatamente sola, paradossalmente più sola della media delle persone: proprio lei che potrebbe avere tutto – e tutti – si riduce a pagare qualcuno che la stringa e le dedichi qualche ora di attenzione.

Perciò Shin rimane nel suo letto, accanto a lei, sveglio nonostante la notte stia per cedere il passo al giorno, e ascolta tutto quello che ha da dire, finché la sua voce si affievolisce e i suoi discorsi si fanno frammentati. Solo quando, all'alba, la sente respirare piano, si concede di addormentarsi a sua volta per poche ore.




Take my hand
32. La mano del destino


Dietro ai loro incontri non c'è la mano del destino, ma solo una mazzetta di banconote che lei gli infila in silenzio nella tasca posteriore dei jeans dopo ogni notte, facendo attenzione a calcolare un sovrapprezzo che dia ad entrambi una scusa per vedersi un'altra volta, e poi un'altra ancora.

Non c'è nulla di romantico in tutto questo, nulla che si intoni con l'immagine di principessa delle fiabe di Reira; ma se è vero che i suoi modi sono eleganti e pieni di grazia, nel suo sguardo c'è solo un'amara disillusione, che Shin ha tante volte visto riflessa nello specchio.

L'eterea cantante dei Trapnest crede più nella materialità di una stretta di mano1 e di un plico di banconote, che non nei sogni d'amore che animano le fantasie delle sue fan.

Shin scopre presto che Reira, dietro l'apparenza, è una donna spezzata, ed è questo, più che la sua bellezza o il suo denaro, a spingerlo a tornare di volta in volta.

Anche se di certo non è un principe mandato dal destino – o, per dirlo alla Hachi, dal Grande Demone Celeste – a salvarla dalla sua torre d'avorio, forse, notte dopo notte, abbraccio dopo abbraccio, potrà risanare almeno in minima parte il vuoto che Reira si porta dentro.

Nessuno di loro ancora immagina che attorno ai loro mignoli sia avvolto il filo rosso del destino2 a cui guardano con tanto scetticismo.




Can you hear me out there?
172. Avviso inascoltato


Nonostante ripeta spesso che dormire poco fa male alla pelle,3 Reira è sempre la prima ad alzarsi, dopo solo poche ore di sonno. Scivola giù dal letto in punta di piedi e si riveste senza fare il minimo rumore: all'inizio Shin credeva lo facesse per accertarsi che nessuno scoprisse la loro relazione, ma ora che la conosce meglio ha il sospetto che in realtà tema soltanto di svegliarsi in un letto vuoto.

Quindi, anche se spesso è lui a svegliarsi per primo, resta immobile, fingendo di dormire, e con gli occhi socchiusi la guarda indossare la camicia da notte, scivolare fino in bagno per sciacquarsi il viso, poi tornare di soppiatto in camera ed afferrare la spazzola dal comò.

Quando gli dà le spalle per concentrarsi sul suo riflesso nello specchio, Shin si tira a sedere, e ne approfitta per guardarla: da quella prospettiva, assomiglia molto a Ryoko, ma ogni tipo di paragone finisce nel momento in cui, dalle labbra di Reira, comincia ad uscire una melodia lieve e struggente.

Mentre passa la spazzola tra i lunghi capelli, ciocca dopo ciocca, intona a bassa voce una canzone inglese che pare inventata sul momento, e lui, senza quasi rendersene conto, sgrana gli occhi.

Ha sentito tante volte Reira cantare, ma questa è la prima che coglie nella sua voce una simile tristezza.

Resta in silenzio ad ascoltarla, intrappolato da quella melodia meravigliosa e disperata al tempo stesso: è poco più di un sussurro – lei ancora lo crede addormentato – eppure ha la stessa forza di urlo.

Il suo canto pare il grido d'aiuto di un animale in trappola, un avviso di malessere rimasto inascoltato – o forse ignorato – troppo al lungo.

Senza rendersene conto, Shin si trova in piedi dietro di lei, le mani che sfiorano le sue.

“Buongiorno”, soffia contro il suo orecchio, e lei si lascia abbracciare.

Quando si volta a salutarlo, sul suo viso non c'è nessuna traccia di tristezza, solo un sorriso gioioso da bambina, davanti al quale il cuore di Shin, allenato all'indifferenza, non può fare a meno di mancare un battito.




Take me over completely
107. Pensami


“Pensami almeno un pochino, d'accordo?”

Reira ha l'innocenza di una bambina nel lasciarsi andare a frasi di disarmante sincerità, e Shin risponde facendole scivolare attorno al collo la catenella con il suo accendino preferito.

Ha smesso di dimenticarlo – o di fingere di farlo: ormai gli viene spontaneo lasciarle un pezzo di sé, così come a lei viene spontaneo giocherellarci mentre sono lontani, ripercorrendo mentalmente i momenti trascorsi insieme.

E Shin la pensa, la pensa anche più di quanto vorrebbe. Reira è un pensiero che gli si è radicato nel cervello, una costante che si sorprende di trovare in ogni più piccolo dettaglio delle sue giornate. E' nelle note dei suoi cd di Eric Clapton4, è nel riflesso degli occhiali scuri di Yasu, è nella voce di Nana che si sforza oltre l'impossibile per reggere un confronto che nessuno le ha chiesto di sostenere; è sullo schermo del suo cellulare, nelle email che gli scrive da camerini e studi di registrazioni, piene di aneddoti divertenti e frasi futili, alle quali lui risponde appartandosi in un angolo, il basso a tracolla e la sigaretta tra le labbra, e un'espressione serena in volto.

“A quale delle tue tante amanti scrivi?”, chiede Nobu, cercando di sbirciare quello che sta digitando sul display.

Shin fa spallucce e sostituisce un sorriso sibillino alla risposta che gli è venuto spontaneo formulare.

Alla più speciale.




Tell me, what do you feel?
262. L'inizio di un addio


Sono lontani, ormai, i giorni in cui vedeva il sesso solo come un vantaggioso compromesso tra i suoi naturali istinti di adolescente e la necessità di fare soldi. Da tempo ha smesso di mettere in pratica gli insegnamenti di Ryoko: non c'è nulla di meccanico nel modo in cui stringe Reira a sé prima ancora che la porta della stanza d'albergo in cui si incontrano quella sera gli si richiuda alle spalle. E' solo bisogno, un bisogno disperato e insaziabile di baciarla e sentirla sua, come tanto ha desiderato di fare nei giorni trascorsi lontani.

Non desidera più denaro, regali, o mero sesso; è solamente Reira che vuole.

Shin la bacia, spingendola verso il letto. La bacia come non ha mai baciato nessun'altra donna – e, nonostante abbia solo sedici anni, la lista è già lunga; la bacia con il cuore che gli batte così forte che quasi ha paura che possa staccarglisi dal petto – non vuole perderlo ora che l'ha finalmente trovato.

Si chiede se sia questo che ha provato Nobu nei suoi fugaci momenti con Hachi, che Nana sente quando è tra le braccia di Ren, che Hachi ricerca con così tanto affanno in questo e quell'altro uomo.

Mormora all'orecchio di Reira, standole sopra, parole mai dette e che mai avrebbe pensato di dire.

“Ti amo”.

Lei sussulta, e gli occhi le si riempiono di lacrime, che soffoca contro l'incavo della spalla di Shin.

“Ti amo anch'io, Shin”.

Gli stringe forte le braccia attorno al corpo magro, pelle contro pelle, battito contro battito, mentre i loro respiri articolano mormori confusi in una lingua comprensibile a loro due soli.

Non hanno più paura di essere onesti, ora.

Ed è proprio nel momento di piena affermazione del loro amore che comincia il loro lento e inevitabile addio.





N/A:

Tutte le flashfiction sono state scritte anche per la community 500themes_ita: il prompt usato è indicato sotto il titolo di ogni flash. Tutti i titoli – compreso quello della raccolta – sono tratti da canzoni di Olivia inspi' Reira: Stay with me tonight viene da Recorded Butterflies, I'm lost in a deep winter sleep e Can you hear me out there? da Winter Sleep, Take me over completely e Tell me what do you feel? da Tell me, Take my hand da Starless night.

Le flashfic sono consequenziali e raccontano, prevalentemente dal punto di vista di Shin, l'evoluzione di una storia nata come un puro rapporto a pagamento. La frase conclusiva, mutuata dal prompt scelto, si riferisce al fatto che la storia tra Shin e Reira si interrompe proprio quando sono più innamorati, proprio perché i loro sentimenti traspaiono e sono intuiti da Takumi, portando poi alla rottura dei due (lo specifico perché forse quella frase era un po' oscura ^^)

Non ce l'ho fatta ad andare oltre come linea temporale, sia perché al momento della stesura sapevo come procede la trama solo da spoiler e scan, sia perché non volevo mettere troppo angst in questa raccolta xD



1Riferimento al testo di “Trust” che dice “Stringi forte la mia mano...”

2Rimando al volume 11.

3Questo in realtà lo dice Joji di Paradise Kiss, altro manga della Yaza xD

4Autore, appunto, della canzone “Layla”, e di cui Shin compra il CD.

   
 
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