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Autore: Kseniya    28/07/2012    8 recensioni
[...]Ed io, stupido cinico, non sono mai stato capace di dimostrarti qualcosa.
Ho sempre preferito evitarti, con il solo scopo di dimostrare a me stesso quanto potessi essere in grado di farcela senza l'aiuto di nessuno. Senza il tuo aiuto.
Ed io, stupido freddo calcolatore, non avrei mai immaginato che tu saresti riuscito a colpirmi così a fondo.
[...]"Non farlo Yuri! Vorkof ti ucciderà!"
"E se mi uccidesse, con chi mai potrebbe sfogare i suoi istinti repressi?" rispondesti, con un sorriso amaro in viso.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitano.


Occhi pieni di lacrime.
Quegli occhi potevano mentire a chiunque, ma non a te.
Ti bastava semplicemente guardarci dentro per leggere i più intimi segreti della mia anima.
Potevo nascondermi a chiunque, ma non a te.
Amavo chiamarti "capitano", sapevo che era un modo per darti sicurezza, per sentirti rispettato da me. Per sentirti importante per me, che ho sempre invidiato il tuo implacabile autocontrollo, la tua forza di volontà paragonabile a quella di mille uomini.
Soffrivi in silenzio. Ridevi per non piangere.
Non facevi della solitudine una tragedia, un pretesto per lasciarsi andare ad un lunga ed agonizzante tristezza.
Cadevi, ma ti rialzavi. Venivi sconfitto, ma poi vincevi.
Eri come un eroe, per me. Per me che non ho mai rispettato nessuno.
Eri come una sorta di punto di riferimento per me. Per me che ho sempre creduto all'insana idea di potercela fare da solo, senza l'aiuto di nessuno. Per me che ho sempre evitate ogni legame con qualsiasi persona.
Innamorarsi di un lupo solitario... che splendida avventura!
Innamorarsi di me... che masochismo!
Ed io, stupido cinico, non sono mai stato capace di dimostrarti qualcosa.
Ho sempre preferito evitarti, con il solo scopo di dimostrare a me stesso quanto potessi essere in grado di farcela senza l'aiuto di nessuno. Senza il tuo aiuto.
Ed io, stupido freddo calcolatore, non avrei mai immaginato che tu saresti riuscito a colpirmi così a fondo.
La tua forza, il tuo continuo non scoraggiarti aveva avuto una strana influenza su di me. Mi aveva fatto aprire gli occhi.
Tu riuscivi ad emergere da qualsiasi dolore o sofferenza. Tu eri quello che soffriva più di tutti, Yuri. Tu eri pur sempre Yuri Ivanov.

"Non farlo Yuri! Vorkof ti ucciderà!"
"E se mi uccidesse, con chi mai potrebbe sfogare i suoi istinti repressi?" rispondesti, con un sorriso amaro in viso.
Quella notte avevo rubato un pezzo di pane dalla mensa e le guardie del Monastero stavano cercando il responsabile.
"Sono stato io!" proclamasti con quella tua solita aria solenne, con quel tuo portamento orgoglioso e fiero.
"Yuri, no!"
Ti sacrificasti per me. Ti eri assunto tutte le colpe di un misero irresponsabile.
Eri il mio eroe, Yuri.
Ti ritrovai qualche ora più tardi, immerso in una pozza di sangue. Gli occhi aperti a mezz'asta a causa del dolore che stavi provando.
Piangevi e sorridevi al tempo stesso. Riuscivi a trovare un briciolo di felicità anche quando eri tramortito dalla sofferenza.
"Sai, hai dei bei occhi Boris."
"Cosa?! Stai farneticando! Ti prego, non parlare..." ti risposi, mentre tamponavo le numerose ferite che ti tranciavano la pelle nivea della schiena.
"No, dico sul serio..." continuasti, in un filo di voce.
"E per quale assurda ragione?"
"Perché sono occhi sinceri." sputasti sangue, per poi riprendere fiato e aggiungere: "un bel paio di occhi veramente preoccupati per me. Non nascondere più i sentimenti che sono capaci di traspirare attraverso quei bei occhi."

Ed ora, in questo preciso istante, ti ritrovo in una situazione simile.
Quel tuo solito sorriso disegnato sul viso. Sei immerso in una pozza d'acqua scura: sangue. Sangue sul tuo corpo, sui tuoi vestiti, sul tuo viso... Sangue ovunque. Trattengo a stento l'impulso di andare incontro al suicidio, andando ad affrontare Vorkof e ucciderlo con le mie stesse mani.
"Questa è l'ultima volta che gli permetterò di toccarti!" urlo, precipitandomi da te e sorreggendoti la testa con le braccia.
Sorridi sarcastico. "E cosa vorresti fare? Morire per me?", scuoti la testa con disapprovazione. "No, non te lo perdonerei mai."
"Tu stai rischiando ogni santo giorno la vita per un idiota, renditi conto di questo!"
Ormai sento le lacrime sul procinto di scivolare sulle mie gote pallide. Le lascio andare, consapevole che non avrebbe avuto più alcun senso nascondersi dietro ad una squallida maschera inespressiva.
Io, cinico e sadico assassino, in balia della più totale sofferenza.
Io, freddo calcolatore, incapace di essere forte.
Appoggi una mano logora di sangue sulla mia guancia, iniziando ad asciugare quelle infide lacrime piene di dolore.
Frustrazione. Ecco cos'è!
"Io sono il tuo capitano, è mio dovere sacrificarmi per la mia squadra."
"Non sopporterei mai di perderti, stupido! Smettila!" strillo con voce rotta dal pianto, sorprendendo persino me stesso di aver ritrovato la capacità di mostrare i miei sentimenti, di essere riuscito a tornare umano.
"Non darmi delle stupido. Sono pur sempre il tuo capitano, portarmi rispetto."
Sorrido davanti al tuo viso fintamente imbronciato. Avvicino il viso al tuo, baciandoti delicatamente le labbra. "Ti amo, capitano."

 

 

Una mia piccola creazione, scritta in un momento di improvvisa ispirazione. Spero che possa piacervi, attendo commenti! :D

Vostra Pich.

   
 
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