*Autore: Rota
*Titolo: Quasi felicità
*Fandom: APH - Axis Powers Hetalia
*Personaggi/Pair: America/Alfred F. Jones, Russia/Ivan Braginski,/ RusAme.
*Generi: Romantico, Fluff
*Avvertimenti: What if...?, Yaoi, Flash fic
*Rating: Arancione
*Note: Ahm. Torno, ogni tanto, anche io su questi lidi (L)
La pace e la tranquillità che ha appena raggiunto, con l'animo, hanno reso molli i muscoli del suo petto e il respiro profondo – con quello sguardo perso, le labbra appena schiuse e il volto rosso Alfred raggiunge uno stato di bellezza tale che neppure può immaginarsi.
Il pensiero d'essere in quel momento il solo a poterlo guardare riempie il cuore di Ivan di una strana sensazione, qualcosa di molto simile alla gioia.
America è ancora caldo quando Russia si stende sopra di lui e gli abbraccia il petto. Hanno fatto l'amore per tanto tempo, rotolandosi tra le lenzuola di quello stesso letto per diverse ore come due cuccioli particolarmente festanti. È scemata l'eccitazione, la tensione e la frenesia, ma non di certo il desiderio di toccarsi: quello non se ne va mai, neanche quando litigano tanto furiosamente da inscenare guerre e battaglie che coinvolgono l'intero mondo. Alfred lo accoglie in mezzo alle sue gambe con un movimento naturale, per nulla studiato – e non perché sia appena uscito dal suo corpo o perché Ivan l'ha costretto in quella posizione fino a quel momento con un abbraccio fortissimo e le labbra appiccicate alle sue, quasi desiderasse mangiarlo. Lo sente mentre soddisfatto strofina la guancia contro di lui e inspira il suo odore assieme all'aria.
Potrebbe quasi definirlo felice: altro termine non gli sovviene in mente.
Si muove alla ricerca di una posizione più comoda in cui stare e sfrega, a quel modo, le cosce contro i fianchi di lui. Sono nudi, pelle contro pelle, e la cosa più bella è sentire come la presenza dell'altro basti per non voler più niente, almeno per quel momento, a rendere soddisfatta la coscienza.
Sente il suo fiato caldo sul petto e le mani che si muovono sotto la schiena, quasi in una carezza. Ivan dice qualcosa, ma è sottovoce ed è in russo quindi non può comprendere; sa solo che il tono della sua voce è dolce, come quando è ubriaco e ricorda l'infanzia lontana. Chiedersi se fare l'amore con lui faccia lo stesso effetto sarebbe deleterio e compromettente, quindi evita anche quello, per l'orgoglio e l'onore.
Tanto, sa fin troppo bene di essere decisamente meglio di una bottiglia di vodka.
Alza con fatica la mano destra e la porta all'altezza della nuca dell'altro; non ha davvero più niente addosso, neppure la sua intoccabile quanto orrenda sciarpa rosa. Ivan ha un brivido leggero quando sente i polpastrelli della sua mano toccarlo e poi stendersi, ma non dice e fa nulla.
Allora, in silenzio, Alfred lo accarezza piano.