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Autore: Debbie_93    05/08/2012    1 recensioni
Il dolore.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sentivo dentro di me, voleva liberarsi. Uscire. Lasciare, che mi controllasse. Ogni mia cellula voleva solo farla venire fuori. Il sangue ribolliva e divenne quasi incandescente. Il cuore batteva a ritmo lento e profondo, in contrasto con il respiro affannoso.
Caddi a terra in ginocchio, aggrappandomi con la mano al terreno e l'altra al cuore.
Il sudore mi percorreva tutto il viso e la sofferenza mi stava uccidendo. Ne sentivo la paura, ma allo stesso tempo un'ondata di rabbia. Gli occhi puntati a terra e lei, che cresceva sempre di più in me.

Gettai urla di dolore, respiravo affannosamente. Tesi tutti i muscoli, che mano a mano sentivo ingrossarsi sempre di più. Non sapevo se avrei resistito a tale dolore.
Digrignai i denti, percepii le zanne crescere e un dolore immenso, volevo solo che finisse. Il cervello stava mutando assieme al mio corpo, nel tentativo di adattarsi. Gettai un altro urlo, mentre i vestiti si stavano squarciando e il calore mi avvolse. Respirai ancora a fondo, con il sudore sulla fronte e il mio lamento continuo.
Fissai lo sguardo a terra, cercando di sopportare quello, che mi stava accadendo. Ero destinata ad avere questa maledizione, ogni notte di luna piena mi costringeva a nascondermi e aspettare, tutto questo inferno. Maledetto il giorno in cui quel ragazzo mi aveva morso.
Mi aveva adescato come una preda ed io ci ero cascata come un'idiota. Giorno e notte, pensavo a come potevo andare avanti. Era impossibile. Avevo letto molti libri, sulla licantropia e leggende correlate a questo essere. Nulla poteva evitare la trasformazione e tanto meno il mio desiderio di andare a caccia di una qualsiasi preda, per sfamare la bestia, che era in me.

Fui costretta ad appoggiare entrambe le mani al terreno e allungare le gambe, la schiena si inarcava piano, il dolore si fece sentire. Chiusi gli occhi. Cercai trattenni le urla e strinsi le mani, ma era inevitabile. Gridai di dolore, cercando di sopportare quest'inferno che mi avvolgeva. Piano e in modo lento, percepii il corpo farsi più pesante e caldo. Guardai le mani, mentre mutavano, ricoprendosi di pelliccia e cinque artigli affilati. Sbarrai gli occhi, mentre il viso mutava anch'esso.
Il cuore si stabilizzò e le pulsazioni diventarono un battito, che fece eco nel mio corpo. Guardai avanti e avanzai di qualche passo. Tutto attorno a me divenne diverso e strano.
Il buio non era più un problema, riuscivo a distinguere perfettamente le forme. Ogni tipo di odore arrivò al mio naso, fino al cervello.
Con un ululato, mi gettai nel folto della foresta.

Ti potevo sentire, il tuo odore mi pervase la mente.
Ti inseguirò, fino alla fine dei tuoi giorni. Affonderò le mie zanne nella tua carne, ti strapperò il cuore, assaporerò il tuo sangue.
Ti fisserò, nella tua lenta e dolorosa morte. Sarò io a farti rimpiangere tutto quello, che mi hai fatto passare. Non ti perdonerò. 
   
 
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