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Autore: Lely_1324    05/08/2012    3 recensioni
ciao a tutte lettrici e scrittrici di EFP! premetto che questa è la mia prima ff e quindi chiedo umilmente il vostro parere... La storia risultava mlto lunga così l'ho divisa in diversi capitoli di cui il primo è molto corto! Vi auguro buona lettura e vi ringrazio in anticipo. Baci Ele
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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La sera era ormai calata sulla città di New York. quel giorno avevano nuovamente sfiorato la morte e Kate, nella solitudine del suo appartamento, veniva divorata dal rimorso di non aver ringraziato adeguatamente quell'uomo che ancora una volta la aveva protetta. Seduta sul divano faceva scorrere pigramente le dita sui tasti del telefono indecisa se chiamarlo nonostante l'ora o se ringraziarlo personalmente il mattino seguente al distretto quando il suono del campanello interruppe i suoi pensieri. Sulla porta comparve una spaventatissima Alexis " Alexis! è bello vederti- disse la detective con un sorriso sincero- ma notando il velo di lacrime che si celavano negli occhi della ragazza domandò con tono più serio- cosa è successo ??- la risposta non tardò ad arrivare – Kate, mio padre sta male.. non so cosa abbia, ho provato a contattare la nonna ma non mi risponde e non avevo idea di cosa fare così sono venuta qui- disse tutto di un fiato mentre le lacrime le rigavano il viso. A quelle parole la mente della detective si annebbio -sta male??- continuava a ripersi incredula, aveva lasciato Rick solo poche ore prima e stava bene. Pochi istanti più tardi il suo istinto da detective prese nuovamente il sopravvento: - Al cosa significa che sta male??- le chiese con tono apparentemente calmo..- non lo so..continuava a piangere e a tenere lo sguardo fisso nel vuoto, faticava a respirare come se gli mancasse l'aria Kate! - a quel punto Beckett non ebbe più dubbi: aveva provato personalmente quelle stesse sensazioni era indubbiamente un attacco di panico.- sta tranquilla Alexis saremo da tuo padre il prima possibile- e detto ciò afferrò le chiavi e richiuse la porta dietro di se diretta a casa Castle. Una volta in auto rassicurò Alexis sullo stato di salute del padre spiegandole che alle volte il loro lavoro li costringeva ad affrontare situazioni spiacevoli e rivivere un trauma poteva dare origine a reazioni simili a quelle che Rick aveva manifestato poco prima. Giunte al loft le due donne trovarono lo scrittore addormentato sul suo letto ed entrambe tirarono un respiro di solievo. Kate convinse quindi Alexis a riposare almeno un paio d'ore promettendole che se il padre si fosse svegliato la avrebbe chiamata. Una volta salutata Alexis, Kate entrò nella camera di Castle: era bella, sorprendentemente raffinata e sobria-pensò. ma quelle considerazioni vennero presto sostituite dai mille pensieri che affollavano la sua mente mentre nel suo cure si faceva strada il senso di colpa. si sentiva estremamente responsabile: infondo era stata lei che ancora una volta quel giorno aveva messo in pericolo la vita di Castle causando inoltre tante preoccupazioni a sua figlia. Si distese quindi vicino a Rick, stando attenta a non turbare il suo sonno. Poteva chiaramente percepire il suo respiro cadenziato, il battito del suo cuore, il suo profumo.... rimase ad osservarlo dormire mentre i momenti trascorsi insieme le scorrevano davanti come una pellicola e con loro anche tutte le occasioni perse. Inevitabilmente si ritrovò ad immaginare come sarebbe stato svegliarsi ogni mattina in quel letto, accanto all'uomo che amava. Ma le cose tra loro erano “complicate” o almeno questo era ciò che lei credeva. Cullata da questi pensieri si abbandonò ad un sonno ristoratore. Il mattino seguente un raggio di sole colpì la detective Beckett che trovò Castle ancora addormentato accanto a se. Distese lentamente un braccio e gli sfiorò il petto con estrema dolcezza, poi risalì fino al viso dove lasciò una rapida carezza tra i capelli dell'uomo. Solo pochi istanti più tardi notò il suo respiro irregolare ed allora si accorse che si stava svegliando, lo vide sbattere più volte gli occhi per abituarsi alla luce del mattino e ritrasse istintivamente la mano – Scusami, non intendevo svegliarti...- disse in un sussurro. L'uomo la fissò per qualche istante incredulo- Kate?- pronunciò sorpreso trovandola al suo fianco visibilmente provata probabilmente aveva dormito solo poche ore quella notte; capitava solo nei suoi sogni che lei si trovasse nel suo letto .. ma i sogni sono solo finzione e al mattino svaniscono, invece lei era lì ed era reale. -Si Rick, sono qui- rispose la detective stringendogli la mano, Rick ricambiò dolcemente la stretta e prese la parola – Kate, ieri sera al ritorno dal distretto io...era come ..un incubo ad occhi aperti- pronunciò titubante- Lo so, ma è finita ora- disse lei aumentando la stretta sulla sua mano. Poteva ancora leggergli chiaramente negli occhi azzurri parte dell'angoscia provata la sera precedente – vado a svegliare Alexis ,era molto preoccupata e le ho promesso che la avrei chiamata non appena ti saresti svegliato- continuò lei con voce calda, per poi alzarsi dal letto ma la presa di Castle intorno al suo polso la trattenne – Resta con me Kate - disse con un filo di voce – non vado da nessuna parte- rispose lei con un sorriso radioso per poi ridistendersi accanto a lui.
  
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