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Autore: Chelinde    07/08/2012    7 recensioni
salve! questa è la mia prima song fic.
parla di Ash ormai quattrdicenne che scopre di amare Lucinda, ma lei è cambiata, sulle note de -il mio piccolo grande amore- riuscirà Ash a riconquistarla!?
la canzone non inizia subito, ma un po' più in là.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Lucinda, Paul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Pau, Ash e Lucinda

 

Il mio piccolo grande amore

Ash guardava il cielo, era limpido, neanche una nuvola oscurava nel cielo, sospirò, guardò le case di Due foglie e l’unica cosa che riuscì a pensare fu -Lucinda …- facendosi coraggio iniziò a camminare dentro il piccolo agglomerato di case.

Il suo corpo fremeva dalla voglia di rivederla, di rivedere l’unica ragazza che gli aveva fatto capire cosa fosse l’amore anche se lo aveva scoperto con quattro anni di ritardo, già, erano quattro anni che non si vedevano.

Lui era cresciuto, aveva quattordici anni, dovunque andava c’erano ondate di ragazze che lo seguivano e lui la cercava sempre.

Cercava i suoi occhi, cercava i suoi capelli ed il suo bellissimo sorriso, voleva risentire la sua voce.

“pika pika!” la voce di Pikachu, il suo fedele pokemon compagno lo fece tornare alla realtà, il piccolo pokemon elettro era diversi passi avanti a lui e lo guardava, il ragazzo si diede una scrollata alle spalle ed affrettò il passo verso l’amico “eccomi eccomi, anche te non vedi l’ora di rivedere Lucinda e Piplup vero?” più che una domanda la sua era un’affermazione “pika pika chu!”.

Ash sorrise ed insieme ripartirono a camminare verso la casa di Lucinda.

La porta era fatta in legno scuro, bussò due volte ed aspettò, i pochi secondi che ci vollero alla donna per arrivare ed aprire la porta sembrarono ore interminabili al nostro eroe quattordicenne.

La porta iniziò ad aprire ed il ragazzo si trattenne a stento dal precipitarsi nella casa ed urlare il nome della ragazza, educazione che invece Pikachu non ebbe dato che si fiondò dietro la porta non appena ci fu abbastanza spazio per passare.

“oh, ciao Ash! Quanto tempo!” il ragazzo sorrise, la madre della ragazza che amava era sempre la stessa “buongiorno Olga, c’è Lucinda in casa?” la donna annuì impercettibilmente, spalancò la porta e si fece da parte.

A quel punto il ragazzo non riuscì a resistere, entrò in casa mentre la donna chiamava la figlia urlando il suo nome dal salotto, “arrivo mamma! Calmati!” alla voce della ragazza il cuore di Ash perse un battito, sentì una porta aprirsi e richiudersi con un tonfo leggero.

“che c’è mamma, perché mi hai” Lucinda non finì la frase, rimase immobile, Ash era lì, difronte a lei che la guardava, indossava un vestito con le maniche lunghe 5 cm sotto le ascelle, la vita era aderente e poi si apriva una gonna a sbuffo e finiva poco sopra il ginocchio, aveva i capelli legati in una treccia bassa, era bellissima, sembrava vestita come se dovesse andare ad una festa.

“Ash …” la sua voce era dolce e calda, i suoi occhi erano lucidi e pieni di felicità, un attimo dopo erano freddi distaccati, lo guardavano con ira “cosa ci fai qui!?” la voce era gelida, il ragazzo sentì il cuore frantumarsi in mille pezzi, perché quel tono freddo e distaccato?

“sono venuto a trovarti” la ragazza alzò le spalle facendo gli ultimi gradini, si girò verso la madre “come sto?” la donna sorrise calorosamente “sei bellissima … come sempre, ma forse il parere di un ragazzo può essere più utile … Ash? Come sta il vestito a Lucinda?” il ragazzo era diventato rosso per l’imbarazzo.

Guardò la ragazza, i suoi occhi erano puntati su di lui gelidi, stava per dirgli che stava benissimo, che lei era bellissima, che era un sogno diventato realtà, ma appena fece per aprire la bocca “ma che vuoi che ne sappia lui?” prima che qualcuno potesse ribattere si sentì bussare alla porta che dopo poco si aprì.

Paul rimase immobile guardando Ash con disprezzo poi guardò Lucinda rimanendo incantato “Paul!” la ragazza gli corse incontro abbracciandolo e tenendolo stretto a se, anche lui dopo un attimo di titubanza restituì l’abbraccio sorridendo.

La staccò dolcemente da lui osservandola dall’alto al basso “Lucinda … stai benissimo, sei un incanto” alla ragazza gli brillarono gli occhi, gli sorrise “grazie, ma ora mi vado a cambiare sennò rischio di sporcarmi”, dopo questo corse verso le scale e rientrò in camera pronta a cambiarsi.

Ash e Paul si guardarono attentamente, Olga se ne andò in cucina per preparare una merenda per i ragazzi, Pikachu stava accanto a Paul, girò lo sguardo verso il tavolo e vide l’amico Piplup che lo guardava, si corsero incontro correndo e iniziarono ad abbracciarsi.

Ma i due ragazzi non se ne accorsero tanto erano concentrati a guardarsi male “perché sei qui? Per farla soffrire ancora?” il moro rimase immobile soffrire? Che voleva dire?

“no, io volevo solo” Paul non lo lasciò finire “volevi dirgli che l’ami? E poi sparire? Non farti più ne vedere ne sentire, ti rendi conto di ciò che ha passato!?”.

Lucinda era uscita dalla stanza ma voleva finire di sentire ciò che dicevano, quindi Ash era tornato per dichiararsi a lei!?

Ma lei ora stava con Paul, con lui, non con Ash per quanto ne soffrisse non stava con lui, sentì un groppo in gola mentre le lacrime si impossessavano dei suoi occhi.

“io non la voglio più lasciare!” Ash aveva urlato, non si era neanche accorto con che forza lo aveva urlato.

Il ragazzo dai capelli neri corse fuori dalla casa, Lucinda uscì dal suo nascondiglio “devo andare a parlargli” il ragazzo dai capelli violetti annuì mentre la ragazza correva fuori da casa.

Trovò l’amico seduto in riva al lago verità, Pikachu era seduto accanto a lui, la ragazza si nascose dietro i cespugli, indossava dei pantalonacci grigi lunghi 2 cm sotto il ginocchio e una maglietta grigia e larga con le maniche che gli arrivavano sino ai gomiti, di solito usava quella roba solo per stare in casa, non ci era mai uscita, ma quel giorno niente era normale.

“sai Pikachu, lei mi è davvero mancata tanto, la cercavo in ogni volto che vedevo, per la strada, dovunque andassi” fece una pausa come se quei ricordi gli togliessero il respiro.

“ora è cambiata tantissimo, quando viaggiavamo insieme vestiva in tutt’altro modo, aveva un’aria da bambina che io adorava, peccato che non glielo abbia mai detto”.

Quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto che
m'immaginavo tutto
e quell'aria da bambina
che non gliel'ho detto mai
ma io ci andavo matto

“ti ricordi quando abbiamo fatto il bagno tutti insieme!? Ci siamo divertiti così tanto insieme e lei aveva uno sguardo così caldo, in vece adesso, quando mi ha guardato ce lo aveva freddo, distaccato, quando ha capito che era rivolto a me il mio cuore si è diviso in mille pezzi”.

E chiare sere d'estate
il mare i giochi e le fate
e la paura e la voglia
di essere nudi.

“ora vorrei solo che stesse con me, che non mi abbandonasse mai ed invece ... l’ho persa, l’ho persa per sempre”.

Un bacio a labbra salate
un fuoco e quattro risate
a far l'amore giù al faro
Ti amo davvero ti amo lo giuro
ti amo ti amo davvero

“ma io l’amo e non voglio perderla, quando viaggiavamo lei mi guardava ed io la guardavo, allora ancra non sapevo che le sensazioni che mi scatenava fosse amore, e quando mi sorrideva io mi sentivo andare a fuoco e iniziavo a trattenere il respiro senza neanche accorgermene, lei è il mio piccolo grande amore”.

 

E lei lei mi guardava con sospetto
poi mi sorrideva
e mi teneva stretto stretto
Ed io io non ho mai capito niente
visto che oramai
non me lo levo dalla mente
che lei lei era
Un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più

“mi manca da morire il suo sguardo, il suo sorriso, la sua voce, mi manca tutto di lei, anche le sfuriate” una risata nervosa uscì dalle labbra di Ash mentre Lucinda doveva trattenersi a stendo dal non scoppiare a ridere, voleva sapere dove sarebbe andato a parare.

 

Mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore

“ora che avevo trovato il coraggio di parlargli, ora che so cosa mi succede tutte le volte che la vedo, ora che saprei cosa dire e cosa fare”.

Adesso che saprei cosa dire
adesso che saprei cosa fare
adesso che
voglio un piccolo grande amore

“tutti quei giorni passati a camminare, tutti quei km passati uno di fianco all’altro, le vittorie e le sconfitte, le litigate, i suoi –sei una frana!- le corse contro il tempo, le lotte contro il team roket, gli allenamenti gli uni contro gli altri, gli urli arrabbiati verso il cielo che silenzioso li accoglieva e le lacrime per gli amici separati”.

 

Quella camminata strana
pure in mezzo a chissà che
l'avrei riconosciuta
Mi diceva "Sei una frana"
ma io questa cosa qui
mica l'ho mai creduta
E lunghe corse affannate
incontro a stelle cadute
e mani sempre più ansiose
di cose proibite
e le canzoni stonate
urlate al cielo lassù

“le nostre gare a chi arriva primo o a chi vinceva la gara, quel non sapere cosa fosse l’amore, lo faceva soffrire, gli si leggeva in faccia, eppure io stupido come ero e come sono non me ne accorgevo e lei si sforzava di sorridere”.

 

"Chi arriva prima a quel muro"
non sono sicuro se ti amo davvero
non sono non sono sicuro
E lei tutt'ad un tratto non parlava
ma le si leggeva
chiaro in faccia che soffriva

“non so quanto abbia sofferto a causa mia, ma so che adesso vorrei tornare indietro e tenerla stretta a me per sempre perché lei è il mio piccolo grande amore e solo ora me ne rendo conto”.

 

 

Ed io io non lo so
quant'è che ha pianto
solamente adesso
me ne sto rendendo conto
che lei
Lei era un piccolo grande amore

“lei era solo un piccolo grande amore, niente più continuo a dirmi, ma è proprio questo niente più che mi manca da morire”.

 

solo un piccolo grande amore
niente più
di questo niente più
Mi manca da morire

“questo mio piccolo grande amore, adesso che io saprei cosa dire, cosa fare l’ho persa”

 

quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che saprei cosa fare

“adesso che l’ho persa, adesso che”

 

adesso che

 

“so cosa vuol dire amare e so che io l’amo, la voglio, voglio il mio piccolo grande amore”

 

voglio un piccolo grande amore.

Lucinda aveva le lacrime agli occhi, uscì dal suo nascondiglio, Ash si girò verso di lei, si alzò in piedi, aveva paura che avesse sentito tutto, aveva paura, ma perché aveva paura? Forse per un suo rifiuto.

“Lucin” la ragazza non lasciò neanche che il ragazzo finisse di parlare “Ash, scusami, io … io …” questa volta fu lui a non lasciar finire la frase all’amica, gli si avvicinò e gli posò le labbra sulle sue, Lucinda rimase un attimo sorpresa poi si rilassò assaporando il momento, quando si staccarono il ragazzo aveva gli occhi che gli volevano chiedere scusa “Ash, anche io insomma … io ti … ecco” il quattordicenne dai capelli neri sorrise “mi sei mancata ed adesso vedo la Lucinda impacciata di un tempo”.

Una risata fuori uscì dai due compagi prima che Lucinda riappoggiasse le labbra su quelle del ragazzo.

“bene, ora posso andare, non credo che quello scemo di Ash se ne andrà adesso” una risata nervosa uscì da un ragazzo che si allontanava felice ma allo stesso tempo triste, si erano appena lasciati, ma almeno adesso lei era felice, furono questi i pensieri di Paul mentre tornava verso la casa della madre di Lucinda per dargli una lettera per la figlia, poi sarebbe partito.

 

ECCOMI QUI, E' LA PRIMA SONG FIC CHE SCRIVO, SPERO CHE VI SIA PIACIUTO, L'HO REALIZZATA DI GETTO, L'HO RILETTA, MA CREDO CHE QUALCOSA MI SIA SFUGGITO, QUINDI FATEMI SAPERE.

LA CANZONE MI E' VENUTA IN MENTE PERCHE' QUESTA CANZONE ME L'HA FATTA ASCOLTARE  IL MIO EX FIDANZATO QUANDO ERO A CASA SUA, ERA IL SUO COMPLEANNO, IO ERO IN CAMERA SUA CON I NOSTRI GENITORI AL PIANO DI SOTTO, LUI SI DOVEVA CAMBIARE E MI HA ACCESO LA RADIO, HA MESSO UN DISCO E MI HA FATTO ASCOLTARE QUESTA CANZONE MENTRE LUI ANDAVA A CAMBIARSI ED IO ERO LI' ROSSA COME UN PEPERONE AD ASCOLTARE LA MUSICA ... OK, ORA HO GLI OCCHI LUCIDI PER IL RICORDO E VI LASCIO, SPERO SOLO CHE VI SIA PIACIUTA LA STORIA.

W LUCINDA X ASH!

KISS KISS CHELINDE O RA_CHAN <3

  
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