Questa fanfiction è
stata scritta per le Olimpiadi di Writers Arena Rewind
Nuoto - Sfida tra personaggi
Quando il sole tramonta...
Mai
nessuna meraviglia potrà più toccarmi
mai nessuna comprensione
potrà mai guarirmi
mai nessuna punizione sarà più severa
mai
nessuna condizione sarà mai più vera
Il materasso sussulta
appena quando mi ci getto sopra scossa dai singhiozzi.
Eppure, anche se le
lacrime scorrono copiose lungo le mie guance, nessun suono fuoriesce
dalle mie labbra. Anche se il dolore che sento dentro è così grande
che penso potrei venirne annientata... l'incantesimo non cede.
L'incantesimo non mi lascia scampo.
Non posso parlare, non
posso gridare, non posso nemmeno singhiozzare con tutta la
disperazione che sento. Posso solo piangere, quello sì.
Piangere per quello che
ho sentito, piangere per quello che ho visto.
Piangere per quello che
ho perso.
Non solo per Eric,
sorridente e sereno tra le braccia di un'altra, ma per la mia casa.
Una casa che ho fatto tanto in fretta ad abbandonare. Una casa a cui
adesso, forse, vorrei fare ritorno.
E non posso. Non ho
possibilità, non ho speranza.
L'incantesimo mi lega
alla parola data.
L'incantesimo mi
incatena al mio destino.
Se
il mio cuore avesse fiato correrebbe ancora
e invece resta
lacerato dentro una tagliola
quale grado di stupore potrei
superare
quale tipo di dolore potrei consumare
È terribile non poter
dar voce ai propri pensieri. È terribile non poter esprimere in
qualche modo questo senso di oppressione e di sconfitta che mi grava
sul petto. Sento come un nodo, dentro. E non esiste modo in cui io
possa allentarlo.
Cosa posso sopportare
ancora? Non lo so.
Può esserci qualcosa
di peggio di questo? Per un secondo sono tentata di scuotere la testa
in segno di diniego... ma poi penso agli esseri prigionieri della
Strega del mare. Quella sarà la mia fine, al prossimo calar del
sole. Quello sarà ciò che resterà di me.
E allora mi rendo conto
che questo non è niente. Non ho voce, non ho parole da dire, ma sono
ancora me stessa. Anche se il futuro esisterà per me solo per le
prossime 20 ore, non sono ancora annientata.
Il barlume di speranza
nei miei occhi muore come formulo il pensiero.
Non sono annientata, ma
lo sarò presto. Non appena cala il sole.
Non ho speranza, non ho
alcuna possibilità.
Lui dirà “sì” a
un'altra donna e io sarò perduta, per sempre.
Non
ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più
profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te,
buio più profondo
In questo momento mi
manca la mia casa. E mi sento sola.
Mi mancano le mie
sorelle. E mi sento disperata.
Mi manca il sorriso
burbero e tenero al contempo di mio padre. E mi sento sciocca.
Mi manca l'immensità
blu del mare. E mi sento prigioniera.
Cosa sono se non una
reclusa? Non c'è luogo al mondo dove io possa scappare. Nessun
nascondiglio dove accoccolarmi e lasciar passare il tempo. Nessuna
scappatoia. Sono in trappola. Sono avvinta dalla rete del destino.
E il peggio è che sono
stata io a fare tutto.
Con le mie mani ho
forgiato la rete che mi tiene legata. Con le mie mani ho chiuso le
sbarre della mia cella. Con le mie mani...
Ho dato via tutto, per
un sogno. Volevo essere umana, volevo camminare sulle gambe.
Adesso posso... e cosa
ho avuto in cambio?
Valeva la pena dare via
la mia libertà, la mia vita, il mio futuro. Dare via tutto, per
poggiare almeno una volta il piede sulla sabbia. Per sentire la terra
sotto le dita. I raggi del sole sulla pelle delle gambe. È stato
bellissimo. Ma forse non valeva tanto.
E ora è troppo tardi.
È
un altare di ricordi questa stanza nera
sacro luogo di promesse
per la vita intera
quanto nitido rancore dovrò cancellare
quale
livido silenzio dovrò sopportare
Guardo fuori dalla
finestra della mia stanza. Il mare è lì, a pochi metri. Posso
vedere lo scintillio del sole sull'acqua, le onde spumose che si
infrangono sulle scogliere.
Forse adesso darei
tutto per sentire di nuovo le correnti calde sulle squame della mia
cosa.
Forse adesso darei
tutto, per scorgere il profilo del palazzo di mio padre, il palazzo
in fondo al mare.
Forse adesso darei
tutto per tornare ad essere mezzo pesce e mezza donna.
Ma non si può tornare
indietro. È tardi, è impossibile.
Uno scambio si conclude
quando il prezzo viene pagato.
Un accordo è fatto
quando le due parti dicono “sì”.
Io ho pronunciato il
mio sì, ho messo la mia firma sul contratto. Tra poco Eric farà
altrettanto.
Il mio contratto mi
lega a lei, così come farà il suo. Ma qui finiscono le somiglianze.
Sarà felice? Quella
ragazza lo farà felice? Me lo auguro.
Io ci ho provato.
Davvero, l'ho fatto. Con tutta me stessa ho cercato di conquistarlo –
anche se non avevo idea di come si facesse, anche se mi sentivo così
insicura con questo nuovo corpo.
Ci ho provato. Non è bastato.
Lui ha scelto un'altra.
Una donna. Una donna vera. Qualcuno che cammina da tutta una vita e
certo non inciampa ogni tre passi. Qualcuno che ha una voce con cui
articolare le parole e certo non deve provare a farsi intendere a
gesti. Qualcuno di più giusto. Qualcuno di migliore.
Non
ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più
profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te,
buio più profondo
Non ho più te, sono fragile perché
non ho
più te, sono fragile perché
non ho più te
Poche
ore e perderò tutto.
Tutto
quello che avevo un tempo, tutto quello che sognavo di avere.
Non
ero felice come sirenetta, non sono riuscita ad esserlo nemmeno come
donna.
Tra
poco sarò solo un esserino inerte e informe alla mercé di una
strega maligna.
Chissà,
forse è quello che mi merito. In nessuna delle due forme che ho
sperimentato ho raggiunto la pienezza. Forse in quello stato larvale
e ignobile ci riuscirò.
Scuoto la testa. Non
voglio andarmene con questi pensieri in mente. Non voglio sprecare i
miei ultimi momenti di vita vera rinchiusa tra quattro mure a pensare
a un triste futuro.
Devo uscire di qui.
Improvvisamente mi sento soffocare.
Sono
fragile perché sono un nido caduto
sono fragile perché non ho
più te
sono fragile perché sono seta nel fuoco
sono fragile
perché non ho più te
La nave nuziale ha
lasciato gli ormeggi. La guardo allontanarsi e non posso non provare
una fitta al cuore. Dal primo momento che l'ho visto, e ancora prima,
quando solo la sua risata mi parlava di lui, ho provato qualcosa di
sconosciuto e intenso per lui.
Amore.
Sapevo cosa voleva dire
amare il padre, la famiglia, il mare.
Non avevo mai
sperimentato quest'altro tipo di amore. Quello che ti spinge a voler
stare sempre con la persona scelta, quello che ti brucia dentro se le
distanza vi separano. È stato per questo – per lui – se ho
deciso di fare quel patto. Inseguivo la vita sulla terra da molto
tempo, ma non mi sarei mai spinta a tanto, se non l'avessi
incontrato. Ora so con certezza che, senza la sua apparizione, mi
sarei limitata per sempre a raccogliere oggetti trasportati dalla
corrente, a collezionarli. E a osservare la vita sulla terra da
lontano.
Il suo arrivo mi ha
dato la spinta. Il suo arrivo ha cambiato tutto.
E ora lui è perduto.
L'amore è perduto.
Guardo la nave
allontanarsi dalla riva e lo spazio che ci divide mi sembra molto più
grande di quello che è. Ci divide un oceano intero.
Lui è perduto. E il
mare anche è perduto.
Tutto è perduto per
me.
Non
ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più
profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te,
buio più profondo
Ma quando mi sono ormai
arresa alla sconfitta, quando seduta sulla banchina ho deciso che,
semplicemente, aspetterò qui che quest'ultima ora passi, un baccano
inaspettato mi riscuote.
Ci sono i miei amici,
ora, davanti a me.
Il caro Sebastian. Flounder, il fido compagno di mille avventure.
E Scuttle, che ha incoraggiato la mia passione per gli umani e l'ha
nutrita di spiegazioni.
Stanno cercando di
dirmi qualcosa.
“Il principe sta per
sposare la Strega del mare.”
E capisco che non posso
arrendermi. Non posso stare semplicemente qui ad aspettare che il mio
tempo finisca di scorrere. Devo agire. Devo farlo subito.
Senza pensarci un
attimo mi getto in acqua.
Per un secondo, prima
di tornare a galla e rendermi conto che non ho la coda per riuscire a
nuotare, mi sento a casa.
Ma so anche che, in un
modo o nell'altro, non ci tornerò mai più.
* * * * * * * *
NdA:
La canzone a cui mi sono ispirata è Fragile di
Fiorella Mannoia.
Sinceramente non ricordavo con precisione la parole che venivano detto ad Ariel sulla banchina dai tre amici. Probabile che la frase che ho scelto non sia proprio quella del film. ^^