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Autore: Sunny_Blue    10/08/2012    4 recensioni
Una storia sulle note di “Fragile” di Fiorella Mannoia. Ariel ha appena saputo del matrimonio di Eric. Ha appena visto con i suoi occhi che la fortunata di cui tutti parlano non è lei. In un momento di sconforto completo la sua scelta le sembra una follia. E il mare le manca come solo la propria casa può mancare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando il sole tramonta

Questa fanfiction è stata scritta per le Olimpiadi di Writers Arena Rewind
Nuoto - Sfida tra personaggi



Quando il sole tramonta...




Mai nessuna meraviglia potrà più toccarmi
mai nessuna comprensione potrà mai guarirmi
mai nessuna punizione sarà più severa
mai nessuna condizione sarà mai più vera



Il materasso sussulta appena quando mi ci getto sopra scossa dai singhiozzi.
Eppure, anche se le lacrime scorrono copiose lungo le mie guance, nessun suono fuoriesce dalle mie labbra. Anche se il dolore che sento dentro è così grande che penso potrei venirne annientata... l'incantesimo non cede. L'incantesimo non mi lascia scampo.
Non posso parlare, non posso gridare, non posso nemmeno singhiozzare con tutta la disperazione che sento. Posso solo piangere, quello sì.
Piangere per quello che ho sentito, piangere per quello che ho visto.
Piangere per quello che ho perso.
Non solo per Eric, sorridente e sereno tra le braccia di un'altra, ma per la mia casa. Una casa che ho fatto tanto in fretta ad abbandonare. Una casa a cui adesso, forse, vorrei fare ritorno.
E non posso. Non ho possibilità, non ho speranza.
L'incantesimo mi lega alla parola data.
L'incantesimo mi incatena al mio destino.



Se il mio cuore avesse fiato correrebbe ancora
e invece resta lacerato dentro una tagliola
quale grado di stupore potrei superare
quale tipo di dolore potrei consumare


È terribile non poter dar voce ai propri pensieri. È terribile non poter esprimere in qualche modo questo senso di oppressione e di sconfitta che mi grava sul petto. Sento come un nodo, dentro. E non esiste modo in cui io possa allentarlo.
Cosa posso sopportare ancora? Non lo so.

Può esserci qualcosa di peggio di questo? Per un secondo sono tentata di scuotere la testa in segno di diniego... ma poi penso agli esseri prigionieri della Strega del mare. Quella sarà la mia fine, al prossimo calar del sole. Quello sarà ciò che resterà di me.
E allora mi rendo conto che questo non è niente. Non ho voce, non ho parole da dire, ma sono ancora me stessa. Anche se il futuro esisterà per me solo per le prossime 20 ore, non sono ancora annientata.
Il barlume di speranza nei miei occhi muore come formulo il pensiero.
Non sono annientata, ma lo sarò presto. Non appena cala il sole.
Non ho speranza, non ho alcuna possibilità.
Lui dirà “sì” a un'altra donna e io sarò perduta, per sempre.




Non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo



In questo momento mi manca la mia casa. E mi sento sola.
Mi mancano le mie sorelle. E mi sento disperata.
Mi manca il sorriso burbero e tenero al contempo di mio padre. E mi sento sciocca.
Mi manca l'immensità blu del mare. E mi sento prigioniera.
Cosa sono se non una reclusa? Non c'è luogo al mondo dove io possa scappare. Nessun nascondiglio dove accoccolarmi e lasciar passare il tempo. Nessuna scappatoia. Sono in trappola. Sono avvinta dalla rete del destino.
E il peggio è che sono stata io a fare tutto.
Con le mie mani ho forgiato la rete che mi tiene legata. Con le mie mani ho chiuso le sbarre della mia cella. Con le mie mani...
Ho dato via tutto, per un sogno. Volevo essere umana, volevo camminare sulle gambe.
Adesso posso... e cosa ho avuto in cambio?
Valeva la pena dare via la mia libertà, la mia vita, il mio futuro. Dare via tutto, per poggiare almeno una volta il piede sulla sabbia. Per sentire la terra sotto le dita. I raggi del sole sulla pelle delle gambe. È stato bellissimo. Ma forse non valeva tanto.
E ora è troppo tardi.

È un altare di ricordi questa stanza nera
sacro luogo di promesse per la vita intera
quanto nitido rancore dovrò cancellare
quale livido silenzio dovrò sopportare



Guardo fuori dalla finestra della mia stanza. Il mare è lì, a pochi metri. Posso vedere lo scintillio del sole sull'acqua, le onde spumose che si infrangono sulle scogliere.
Forse adesso darei tutto per sentire di nuovo le correnti calde sulle squame della mia cosa.
Forse adesso darei tutto, per scorgere il profilo del palazzo di mio padre, il palazzo in fondo al mare.
Forse adesso darei tutto per tornare ad essere mezzo pesce e mezza donna.
Ma non si può tornare indietro. È tardi, è impossibile.
Uno scambio si conclude quando il prezzo viene pagato.
Un accordo è fatto quando le due parti dicono “sì”.
Io ho pronunciato il mio sì, ho messo la mia firma sul contratto. Tra poco Eric farà altrettanto.
Il mio contratto mi lega a lei, così come farà il suo. Ma qui finiscono le somiglianze.
Sarà felice? Quella ragazza lo farà felice? Me lo auguro.
Io ci ho provato. 
Davvero, l'ho fatto. Con tutta me stessa ho cercato di conquistarlo – anche se non avevo idea di come si facesse, anche se mi sentivo così insicura con questo nuovo corpo. 
Ci ho provato. Non è bastato.
Lui ha scelto un'altra. Una donna. Una donna vera. Qualcuno che cammina da tutta una vita e certo non inciampa ogni tre passi. Qualcuno che ha una voce con cui articolare le parole e certo non deve provare a farsi intendere a gesti. Qualcuno di più giusto. Qualcuno di migliore.



Non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
Non ho più te, sono fragile perché
non ho più te, sono fragile perché
non ho più te


Poche ore e perderò tutto.
Tutto quello che avevo un tempo, tutto quello che sognavo di avere.
Non ero felice come sirenetta, non sono riuscita ad esserlo nemmeno come donna.
Tra poco sarò solo un esserino inerte e informe alla mercé di una strega maligna.
Chissà, forse è quello che mi merito. In nessuna delle due forme che ho sperimentato ho raggiunto la pienezza. Forse in quello stato larvale e ignobile ci riuscirò.

Scuoto la testa. Non voglio andarmene con questi pensieri in mente. Non voglio sprecare i miei ultimi momenti di vita vera rinchiusa tra quattro mure a pensare a un triste futuro.
Devo uscire di qui. Improvvisamente mi sento soffocare.



Sono fragile perché sono un nido caduto
sono fragile perché non ho più te
sono fragile perché sono seta nel fuoco
sono fragile perché non ho più te


La nave nuziale ha lasciato gli ormeggi. La guardo allontanarsi e non posso non provare una fitta al cuore. Dal primo momento che l'ho visto, e ancora prima, quando solo la sua risata mi parlava di lui, ho provato qualcosa di sconosciuto e intenso per lui.
Amore.
Sapevo cosa voleva dire amare il padre, la famiglia, il mare.
Non avevo mai sperimentato quest'altro tipo di amore. Quello che ti spinge a voler stare sempre con la persona scelta, quello che ti brucia dentro se le distanza vi separano. È stato per questo – per lui – se ho deciso di fare quel patto. Inseguivo la vita sulla terra da molto tempo, ma non mi sarei mai spinta a tanto, se non l'avessi incontrato. Ora so con certezza che, senza la sua apparizione, mi sarei limitata per sempre a raccogliere oggetti trasportati dalla corrente, a collezionarli. E a osservare la vita sulla terra da lontano.
Il suo arrivo mi ha dato la spinta. Il suo arrivo ha cambiato tutto.
E ora lui è perduto. L'amore è perduto.
Guardo la nave allontanarsi dalla riva e lo spazio che ci divide mi sembra molto più grande di quello che è. Ci divide un oceano intero.
Lui è perduto. E il mare anche è perduto.
Tutto è perduto per me.



Non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo
non ho più te, sono sola al mondo
non ho più te, buio più profondo



Ma quando mi sono ormai arresa alla sconfitta, quando seduta sulla banchina ho deciso che, semplicemente, aspetterò qui che quest'ultima ora passi, un baccano inaspettato mi riscuote.
Ci sono i miei amici, ora, davanti a me.
Il caro Sebastian. Flounder, il fido compagno di mille avventure. E Scuttle, che ha incoraggiato la mia passione per gli umani e l'ha nutrita di spiegazioni.
Stanno cercando di dirmi qualcosa.

Il principe sta per sposare la Strega del mare.”
E capisco che non posso arrendermi. Non posso stare semplicemente qui ad aspettare che il mio tempo finisca di scorrere. Devo agire. Devo farlo subito.
Senza pensarci un attimo mi getto in acqua.

Per un secondo, prima di tornare a galla e rendermi conto che non ho la coda per riuscire a nuotare, mi sento a casa.
Ma so anche che, in un modo o nell'altro, non ci tornerò mai più.



* * * * * * * *



NdA: La canzone a cui mi sono ispirata è Fragile di Fiorella Mannoia.

Sinceramente non ricordavo con precisione la parole che venivano detto ad Ariel sulla banchina dai tre amici. Probabile che la frase che ho scelto non sia proprio quella del film. ^^

   
 
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