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Autore: hippiexoxo    10/08/2012    3 recensioni
In fondo non ce la passavamo male, ci ritenevamo gente di un ceto "medio" (sempre che ai giorni d'oggi ancora la gente venga classificata in base al conto in banca!) ma nonstante ciò mio padre continuava a ripetere che non eravamo niente se non 'i primi degli ultimi'.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tutto è cominciato cinque anni fa. Eravamo una famiglia felice, mio padre Jack era un rinomato cardiochirurgo ed era follemente innamorato di mia madre, Katie una donna attiva e sempre pronta ad aiutare i più deboli, infine c'ero io Samantha ed ero la dodicenne più felice e serena di tutta Ronchester, una piccola cittadina vicino New York. Mentre passeggiavamo, come di consueto ogni domenica, sul prato di una delle tante colline di Ronchester mia madre fu attratta da una particolare pianta e non resistette al suo maledetto vizio di toccare con le mani tutto ciò che i suoi occhi toccavano con lo sguardo e fu così che come d'incanto si accasciò a terra e dopo aver annaspato per un po' morì. Il resto successe tutto veloce tanto quanto la sua morte: il funerale, la mia depressione, le dimissioni di mio padre e il suo secondo matrimonio con una donna di nome Jane più acida del latte scaduto e con degli sbalzi d'umore peggio di una donna incinta, ma tanto bella da togliere il fiato. Così adesso che ho diciassette anni mi ritrovo con una matrigna che oggi mi adora e domani mi odia e con un padre super impegnato con il suo odioso ed inutile nuovo lavoro; ma dico io perchè da famiglia ricca e felice siamo dovuti diventare una "famiglia" di un ceto medio e quasi sempre sottomessi agli sbalzi di ormoni di Jane, manco fosse un'adolescente sotto stress! Dovrei essere io quella temuta per le sue crisi di nervi,cazzo! Invece quella faccia da culo incredibilmente bella mi rubava la scena! Economicamente non ce la passavamo male, ci ritenevamo gente di un ceto "medio" (sempre che ai giorni d'oggi ancora la gente venga classificata in base al conto in banca!) ma nonstante ciò mio padre continuava a ripetere che non eravamo niente se non 'i primi degli ultimi'...ma allora perchè da cardiochirurgo hai deciso di diventare un povero venditore di video-games! Una cosa che non mi sono di cui non sono mai riuscita a capacitarmi nemmno quando glielo chiedevo...in effetti c'erano molte cose alle quali non sapevo rispondermi, come ad'esempio appena diventata "povera" tutte le mie amiche cominciarono ad abbandonarmi fino a lasciarmi completamente sola come un povero cane, o di come mai dopo la morte di mia madre tutta la gente del quartiere cominciò ad etichettarmi come la "ragazzasfigataorfanadimadresenzaamici"! In effetti io mi sono sempre sentita diversa dagli altri ma non per il fatto che fossi stata depressa per alcuni mesi, o perchè mia madre fosse morta; è una cosa che ho sempre provato si dalla nascita si potrebbe direuna cosa che mi ha sempre preoccupata del mio corpo e che mi preoccupa ancora oggi è il fatto che a volte, in particolar modo quando sono arrabbiata, sento come un fuco pieno di energia scorrermi nelle vene: è una sensazione strana ma allo stesso tempo magica,tanto da farmi sentire una persona potente.Non è cosa da poco recuperare la propria autostima dopo esser uscita da un lungo periodo di seria depressione. Questa... malattia..è comparsa un anno dopo la morte di mia madre ed è durata per circa due anni; ne sono poi uscita ma ero distrutta, affranta e soprattutto avevo perso quel bel fisico che avevo! Grazie a dio sto recuperando ma la paura e la tristezza di ricaderci non mi abbandonano mai, mi trovano troppo accogliente per andarsene! Peccato però che tutti i miei ex-amici (per quanto dei veri amici possano poi un giorno diventare "ex") non la pensino allo stesso modo e quindi mi hanno esclusa dal gruppo, forse è anche per questo che continuavo ad essere timorosa di questa merda di depressione! Ma finalmente presi la mia decisione: non volevo più pensare a coloro che mi avevano abbandonata dato che sentivo scorrere dentro di me una nuova energia forte e pura! Così ricominciai ad andare a scuola. Seguivo le lezioni e i progetti scolastici regolarmente ed i miei voti erano nella media, fino a che un giorno durante l'intervallo (che per una senza amici è una cosa totalmente inutile!!) nascosti dietro l'auto della preside scorsi due studenti: uno era Joshua un ragazzo della mia età e frequentava il corso di chimica con me, era un mostro con la matematica e per questo ritenuto un secchione. Era carino, ma troppo solitario e taciturno! Il secondo era Jim, il bullo della scuola che si credeva di essere in possesso del dono dell'onnipotenza! mi nascosi per capire cosa stava succedendo...... Jim disse:"Senti un po' coglione! la mia ragazza non devi toccarla e nemmeno guardarla altrimenti ti mando a piangere dalla tua mammina a calci un culo!"... woow alquanto aggressivo il nostro caro Jim pensai e mentre pensa di andarmene sentii Joshua gridare, dopodichè lo vidi accasciarsi a terra massaggiandosi lo stomaco...quel bastardo lo aveva colpito e pure con una certa potenza.Mi scattarono i nervi e quel fuoco che tanto mi incuriosiva prese a scorrermi in tutto il corpo, uscii allo scoperto e gridai verso Jim:" Ehy razza di idiota! Ma chi ti credi di essere,non sei autorizzato a picchiare nessuno in questa scuola!" al che mi scappò un sonoro:"COGLIONE!" Jim si voltò di scatto versò di me e lentamente mi si avvicinò, ero impaurita ma poi sentii nuovamente l'effetto magico di quell'energia e non so come dalle mie mani uscì una luce accecante che spinse quel cazzone di Jim fin fuori il parcheggio della scuola! Ero impaurita, Joshua mi guardò con una strana luce negli occhi quasi come se non fosse affatto meravigliato dell'accaduto, ma io ero meavigliata eccome! Scappai, mi presi un permesso dalla segreteria mentre correvo come una posseduta verso casa caddi violentemente su non so cosa ma era duro, molto duro tanto che svenni.Durante il mio stato di trance nella testa mi rimbombava una voce vagamente familiare...macchè! Quella voce l'avrei riconosciuta ovunque, sapevo a chi apparteneva: era di mia madre......
  
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