Di perfide, piccole scoperte.
«Non
riesco a credere che tutto questo sia vero», sussurrò
Sakura, sgranando gli occhi verdi, sorpresa. La scena che le si era
parata davanti un'istante prima – quando era ancora così
ingenua
– l'aveva scossa nel profondo, portando il suo cuore a
palpitare forte per la sorpresa e il ribrezzo.
Si era introdotta
nel bagno dei ragazzi con circospezione, ben intenzionata a non farsi
scoprire da nessuno, per il semplice motivo che la toilette femminile
era temporaneamente in disuso per alcuni problemi tecnici e lei aveva
urgentissimo bisogno di recarsi ad un gabinetto. Il paradiso della
ceramica in questione sembrava deserto – proprio la foresta
minacciosa che si spandeva per chilometri dopo i cancelli che
delimitavano l'entrata di Konoha –, ma al suo interno avevo
trovato qualcuno, o meglio, qualcosa,
che non era pronta ad affrontare. Aveva aperto la prima porta con una
sicurezza che non le apparteneva, ma che aveva vacillato non appena i
suoi occhi, e il suo naso, avevano percepito le condizioni igieniche
in cui si trovava il bagno dei maschi. Disperata – ormai non
riusciva più a trattenerla, era più forte di lei –
si era diretta alla doccia, sperando di poterla fare lì senza
troppi ostacoli. Una volta scostata la tendina verde e consunta,
però, si era subito ricreduta.
Il Destino, infame come
sempre è stato e sarà, aveva posto sulla sua strada un
ostacolo
che,
era sempre stato così, non aveva la forza di volontà di
affrontare.
Di fronte a lei, visibilmente in imbarazzo e
praticamente congelato,
stava Sasuke. Ma ciò che scatenò l'urlo che attrasse
miriadi di curiosi, fu il coso
che
il suo amato Sasuke teneva tra le gambe. Sbatté le palpebre un
paio di volte, cercando di scacciare lo sgomento e l'incredulità,
ma quando li riaprì il bambino era scomparso –
probabilmente fuggito tramite la finestrella.
Dietro di lei,
però, una miriade di ragazzini la indicava con il dito e
rideva a squarciagola.
«Sakura Haruno se l'è fatta
addosso!», gridavano in coro.
E lei, fissando i suoi
pantaloni, non poté che stare zitta. I suoi compagni avevano
ragione. Ma la cosa peggiore era che non se n'era neppure accorta,
impegnata com'era a metabolizzare la visione.
*
«Posso assicurarti, Ino, che Sasuke qualcosa di brutto ce l'ha.»
Angolo
dell'Autrice, che si vergogna da morire:
Salve a tutti, gentilissimi – sono molto ruffiana, lo so –
lettori. Quella che avete appena letto – e se state leggendo le
note vuol dire che siete usciti da questo, emh, incubo
illesi o quasi completamente illesi, complimenti per la resistenza –
è una flashfic, la mia storia in assoluto in questo fandom. Ho
iniziato a guardare Naruto da poco, e sebbene le idee mi vortichino
in testa a ogni ora del dì – per non parlare della
notte, quando un Sasuke estremamente disponibile e senza veli è
estremamente vicino – preferisco finire il manga, o vederne
almeno buona parte, prima di dedicarmi a qualcosa di più
impegnativo. Sono allo scontro tra Naruto e Sasuke, quando
quest'ultimo sta scappando per raggiungere Orochimaru. Immaginate
quanto io stia indietro! Comunque, ho trovato il mio OTP sin dalla
prima puntata, ovvero il Sasuke/Sakura. E volevo rendergli, nel mio
piccolo, omaggio con questa storia.
Grazie per
l'attenzione,
egoica
Pi
esse: ogni critica, se espressa con educazione, è ben
accettata.