L'ultimo fiore a sbocciare è sempre il più bello.

 

Si sentiva tradito, questo era certo!
Ma un po... nel più profondo della sua anima...
Si faceva strada anche un certo senso di felicità!

 

 

Camminava nervosamente davanti alla tenda dove il medico aveva portato Ping parecchie ore prima.

Anche alcuni dei suoi soldati aspettavano seduti su delle pietre che il dottore desse informazioni sullo stato di salute dell'amico.

Le orme dei suoi stivali risaltavano sulla neve, segno che il povero Shang era davvero disperato e si sentiva alquanto inutile.

Che cosa facevano i generali quando un soldato si feriva?

Se ne infischiavano... era ovvio!

E allora perché lui provava tutta quell'apprensione per la sorte di Ping?

"Mi ha salvato la vita! E' ovvio che io sia preoccupato per lui!" - pensò Shang continuando a torturarsi le mani per la tensione.

Dopo un'interminabile attesa il dottore uscii dalla tenda, borsa con i medicinali sulla spalla e classica faccia di chi ha una brutta notizia da comunicare.

Si avvicinò al generale e gli sussurrò qualcosa all'orecchio, sotto lo sguardo preoccupato dei soldati.

"Impossibile!" - pensò Shang - "Lui non può essere una donna!"

Entrò incredulo nella tenda dove Ping ancora riposava.

Lo osservò per un millesimo di secondo, poi il ferito aprì gli occhi distendendo le labbra in un tenero sorriso.

Sembrava felice di vederlo e questo fece sentire Shang infinitamente bene.

Ping si alzò sui gomiti e guardò Shang aspettando che lui dicesse qualcosa, non rendendosi immediatamente conto del grave errore che aveva commesso.

Shang spalancò gli occhi, a metà fra l'adirato e il sollevato.

Ping si rese conto dello sbaglio che aveva commesso, e cercò di nascondere le fasciature che lasciavano intravedere il seno coprendosi come meglio poteva.

Ma ormai era troppo tardi, Shang si era reso conto di essere stato ingannato.

-Posso spiegarti...- cercò di giustificarsi Mulan.

Prima che potesse dire altro, il Consigliere dell'Imperatore fece irruzzione nella tenda, con un'espressione scandalizzata dipinta in faccia.

-Allora è vero!- esclamò con aria ancora meravigliata.

Mulan guardò Shang.

Nel suo volto si leggevano chiaramente la delusione, il rammarico, e anche se lei non lo notò... il sollievo.

Il Generale uscì dalla tenda, ancor più furioso di quando era entrato, lasciando di stucco i soldati.

-Sapevo che in te qualcosa non quadrava!- affermò il Consigliere trascinando fuori dalla tenda Mulan per mostrarla a tutti.

-Una donna...- concluse sciogliendole i capelli e buttandola sulla neve fresca.

Fra i presenti si levò un gemito di stupore.

-Serpente infido!- continuò a farneticare il Consigliere mentre Mulan si alzava a fatica sui gomiti.

-Io mi chiamo Mulan!- rispose non sapendo bene cosa dire.

Ma del Consigliere non le importava molto.

Quello che le stava a cuore era farsi perdonare da Shang!

"E salvarmi la pelle, ovviamente"- pensò deglutendo.

-Alto tradimento!- urlava intollerante il Consigliere.

-Non pensavo di arrivare a questo punto!- si difese cercando di coprirsi, con scarsi risultati.

-Massimo disonore!- urlò ancora con quella vocetta stridula e fastidiosa il Consigliere, avvicinandosi a lei.

-Era l'unico modo!- spiegò animatamente rivolta a Shang.

Lui abbassò il capo, indeciso sul da farsi.

"La devi uccidere. Ha infranto le regole"- urlava la sua mente accompagnata dalla voce del Consigliere.

Ci pensò bene.

Ucciderla.

Fermare per sempre il cuore dell'uomo (Anche se in realtà non lo era...) che lo aveva salvato?

Non sembrava una cosa giusta.

Ma non lo sembrava nemmeno lasciare in vita una donna che si era finta un uomo! E per di più un soldato!

-Ti prego! Credimi!- gli chiese supplicante.

Furono quelle ultime parole a condizionare la sua decisione.

Credergli.

Lui aveva la massima fiducia in Ping.

Lui avrebbe anche affidato la vita a quel soldato.

E allora perché?

Perché gli aveva mentito?

"Forse perché nessuno l'avrebbe mai accettata se si fosse saputo che era una donna! Pensaci Shang! Lei l'ha fatto per salvare suo padre! Vi ha salvato dagli Unni! Ti ha impedito di morire!"- si fece sentire la voce del suo cuore.

-Uh, Capitano?- borbottò il Consigliere attendendo la sua reazione.

Ormai Shang aveva preso la sua decisione.

Estrasse la spada dal fodero e la sollevò in aria.

Al suono metallico il cavallo di Mulan si agitò, tanto che il Consigliere fu costretto a dare l'ordine di trattenerlo.

Shang intanto si avvicinava sempre di più a Mulan, che ormai attendeva nient'altro che la fine.

I soldati si fecero avanti, con il chiaro intento di bloccarla, ma ancora una volta il Consigliere si dimostrò implacabile.

-Conoscete la legge!- disse incrociando le braccia.

Shang guardò Mulan con aria di rimprovero.

Lei per tutta risposta abbassò il capo, aspettando che la lama le mozzasse la testa.

Il Capitano alzò la spada e la buttò sulla neve fresca.

-Una vita per una vita...- proferì Shang senza guardarla negli occhi -Ho pagato il mio debito!-

Detto questo si girò e incoraggiò i soldati a seguirlo.

-Ma... ma tu non puoi!- cercò di convincerlo il Consigliere.

-Ho detto in marcia!- disse Shang lanciandogli uno sguardo omicida.

Se ne andarono tutti, lasciando Mulan sola con i suoi pensieri.

"Mi ha risparmiata!"- pensò incredula.

"E pensare che probabilmente se non mi fossi ferita non avrebbero scoperto niente!"- fu il suo ultimo pensiero prima di vederli sparire dietro le montagne innevate.

Nel frattempo il Capitano marciava e si poneva delle domande.

"Una donna. Mi sono fatto salvare da una donna!

Certo che però è stata coraggiosa... arrivare quasi a morire per salvare suo padre!

Ma è stata anche una scellerata! Trasgredire così al Codice D'Onore fingendosi un uomo!

Comunque è meglio così. Quello che provavo per Ping era spaventoso. 

Grazie al Cielo non mi sono innamorato di un uomo!"







Angolo Autrice:
Ed eccomi con la mia prima storia su Mulan ^.^
Questo il primo "episodio" della raccolta.
Vi chiederete: Che c'entra il titolo?
Risposta: Non c'è un motivo preciso, mi piaceva! xD
Grazie a chi legge (E recensisce).
Arigatou.

Baci.