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Autore: Cheche    14/08/2012    2 recensioni
Ogni sera, una vaga malinconia assale Paul. Il mondo non è facile da affrontare, se si è piccoli e se si è soli. I pensieri di Paul davanti ad un bel panorama e con un'inaspettata presenza al suo fianco. L'emergere dei suoi desideri, dei suoi lati nascosti e delle sue insospettabili speranze.
Dal testo:
In realtà non amava davvero guardare un tale spettacolo della natura, così duramente consapevole di essere piccolo e solo davanti all’immensità del panorama. Gli infondeva tristezza, lo portava a chiedersi quanti altri tramonti avrebbe visto nel suo viaggio in solitario, senza nessuno accanto a condividere con lui la visuale di quel paesaggio.
[ IkariShipping ] [ Alla mia Little Sis' ]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucinda, Paul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Crepuscoli Solitari
 

 
Il tramonto era uno spettacolo che faceva male alla vista. Le lacrime pizzicavano gli impassibili occhi di Paul, bruciavano lungo la gola. Un riflesso condizionato lo portò a sfregarsi le orbite irritate col dorso della mano.
In quel momento non ricordava neanche dove si trovasse, che panorama stesse guardando, dietro quali montagne il sole si andasse a nascondere quella sera.
Tutto sembrava fermo in quella luce rosseggiante: la vegetazione pareva piegata sotto fiamme roventi e immobili, i suoni venivano inghiottiti dal prepotente fischio delle folate di vento.
Anche quel rumore di passi sulla roccia non fu udibile alle sue orecchie assorte, ma nulla poté impedire ad una voce squillante di sovrastare la quiete.
“Non ti facevo così romantico, Paul!”
Il giovane non poté trattenere un sobbalzo, e poco ci mancò che non ruzzolasse giù dalla rupe.
“Ah, sei tu.” Paul cercò di calmare la respirazione, e le sue parole riuscirono ad essere anche sufficientemente distaccate. “E il resto della combriccola?”
Lucinda, colei che l’aveva richiamato tanto bruscamente alla realtà, gonfiò le guance imbronciata. “Cosa importa? Hai l’occasione di guardare il tramonto da solo con me…”
Paul aggrottò la fronte, lasciandosi sfuggire un sospiro. “Ah, già.” Si schiacciò una mano sul viso, ostentando rassegnazione. Magari sorrideva, ma Lucinda non l’avrebbe mai saputo, non potendo vedere attraverso le sue dita.
La ragazzina decise di ignorare l’altrui indifferenza, puntando gli occhi chiari verso il crepuscolo.
“Wow, che bella vista!” Esalò, folgorata. “Riuscissi ad ottenere spettacoli del genere, nelle gare…”
“A me piace guardare il tramonto. Da solo.” Dichiarò Paul con voce perfettamente atona.
Ma Lucinda non parve cogliere l’allusione. Non si mosse affatto, continuando a sorridere verso quel crepuscolo che scemava gradualmente, rivelando la forma discoidale del sole.
Paul sospirò di nuovo. In realtà non amava davvero guardare un tale spettacolo della natura, così duramente consapevole di essere piccolo e solo davanti all’immensità del panorama. Gli infondeva tristezza, lo portava a chiedersi quanti altri tramonti avrebbe visto nel suo viaggio in solitario, senza nessuno accanto a condividere con lui la visuale di quel paesaggio.
Ed ora, senza rendersene conto, era felice che qualcuno si riempisse gli occhi di quel fulgore. Eppure la sua espressione non era affatto cambiata. Solo il fremito del corpo poteva tradire il suo stato d’animo.
Una mano si mosse impercettibilmente, contro la volontà dello stesso proprietario. Il braccio si sollevò quel poco che bastava per avvicinare i polpastrelli di Paul alle sottili dita di Lucinda.
Le lanciò uno rapidissimo sguardo, stupendosi di trovarla bella. Le membra erano illuminate dalla luce morente e sembravano meno spigolose. I suoi occhi ardevano di raggi infuocati e parevano fiammeggiare. La bocca rosea era dischiusa, incurvata dalla felicità.
“Paul.” Lucinda lo chiamò, improvvisamente seria. “Questo significa…” Il suo tono era tenue. Puntò lo sguardo verso le loro mani, e Paul fu costretto a fare lo stesso. L’indice del ragazzo sfiorava quello della Coordinatrice.
Ne rimase meravigliato. Cosa aveva fatto…?
Senza mostrare ulteriore turbamento, afferrò saldamente il braccio di Lucinda.
“Significa che ti sto cacciando.” Ringhiò Paul. “Ho detto che amo i tramonti da vedere in solitario, non in compagnia di ragazzine patetiche.”
Lucinda rimase un attimo stupita e non oppose resistenza quando Paul la spostò, costringendola a muovere qualche passo.
“Bene, allora!” Sbottò lei, amareggiata. Si voltò e si avviò, proprio come Paul aveva voluto.
“Bene…” Mormorò Paul a se stesso, osservandosi il palmo della mano.
Prima di desiderare di avere compagnia, avrebbe sicuramente fatto meglio a rimuovere quella scorza spinosa dal suo cuore.
 



Note: Questa doveva essere originariamente una flash. Anche questa, sì. Invece è leggermente più lunga... di un'ottantina di parole circa! Beh, spero che l'abbiate apprezzata comunque. Per questo mi piacerebbe ricevere qualche commentino, se non è chiedere troppo... Anche negativo, in caso ci fosse qualcosa che non vi è piaciuto. Mi piacerebbe.
E sì, sono nel mio periodo malinconico-introspettivo. I miei periodi non hanno a che fare con il mio umore, tranquilli!
Dedico la flash alla mia Sorellina Kohchan. Perchè sì, perchè è amabile.


  
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