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Autore: Little_Lotte    17/08/2012    2 recensioni
Kurt e Blaine ricordavano ancora molto chiaramente la prima volta che avevano messo piede su di un palcoscenico (...) 
Era una sensazione talmente unica e sensazionale da non poter essere dimenticata in alcun modo, ed i coniugi Hummel Anderson attendevano con grande ansia e febbricitante eccitazione il giorno in cui, anche per i loro amatissimi gemellini, sarebbe arrivato il momento di calcare le scene per la prima volta.

Purtroppo, però, nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare quanto sarebbe stato difficile e faticoso dover affrontare una simile esperienza con i loro vivacissimi e particolarmente pestiferi bambini.
[ Future Fic Daddy Klaine. ]
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lavoro di
                         Squadra







Kurt e Blaine ricordavano ancora molto chiaramente la prima volta che avevano messo piede su di un palcoscenico; erano trascorsi molti anni, ma entrambi avevano ancora perfettamente vivida nella memoria quell'esperienza tanto grandiosa e soddisfacente: i riflettori puntati addosso, gli applausi, la musica che si mescola con le urla di gioia del pubblico, quell'intensa ed indescrivibile scarica di adrenalina che pervade interamente ogni singola fibra del proprio corpo, fino alla fine della performance.

Era una sensazione talmente unica e sensazionale da non poter essere dimenticata in alcun modo, ed i coniugi Hummel-Anderson attendevano con grande ansia e febbricitante eccitazione il giorno in cui, anche per i loro amatissimi gemellini, sarebbe arrivato il momento di calcare le scene per la prima volta.

Purtroppo, però, nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare quanto sarebbe stato difficile e faticoso dover affrontare una simile esperienza con i loro vivacissimi e particolarmente pestiferi bambini.

<< Papà Kurt, papà Kurt! Vieni qui, presto! >>

Era una tranquilla giornata di metà gennaio quando i piccoli Rose ed Everett Hummel-Anderson fecero ritorno a casa da scuola, con una carica di entusiasmo ed euforia così sospettosamente insolita ed inusuale persino per due piccole pesti del loro calibro.

<< Hey, che succede? >> domandò ridacchiando Kurt, accorrendo in salotto per raggiungere suo marito e i suoi due figli, appena rincasati dal dopo scuola << Che cos'è tutto questo entusiasmo? >>

<< Beh, ecco.. >> incominciò a parlare Blaine, immediatamente interrotto dalla vocina squillante di sua figlia Rose, la quale si mise a saltellare vivacemente sul posto, strattonandolo ripetutamente per la manica.

<< Io, io, io! >> tuonò a voce, continuando a zompettare su se stessa << Fallo dire a me, papino, fallo dire a me! >>

Kurt e Blaine risero, mentre il piccolo Everett si voltò verso la sua gemella e sorrise ampiamente, rivolgendole un lungo ed intenso sguardo, colmo di adorazione.

<< Su Rosie, dimmi che cosa è successo. >> la esortò Kurt, con voce morbida.

La piccola gonfiò orgogliosamente il petto e si mise in posizione eretta, quasi sulle punte.

<< Beh, oggi le maestre hanno dato le parti per la recita scolastica che faremo alla fine dell'anno. >> rivelò << E indovina un po' chi saranno i protagonisti, papino? >> 

Kurt guardò orgogliosamente suo marito e poi i due bambini, rivolgendo loro un sorrisetto complice.

<< Oh, non saprei proprio! >> disse, fingendo di non averne il benchè minimo sospetto << Perchè non me lo dici tu, tesoro? >>

Rose sorrise ampiamente, mostrando l'enorme fessura nell'arcata superiore, dovuta alla mancanza dei due incisivi che le erano caduti qualche giorno prima.

<< Io ed Everett! >> esclamò gioiosamente, riprendendo a saltellare sul posto << Non è una notizia bellissimissimissima?! >>

Kurt e Blaine si scambiarono un secondo sguardo complice, colmo di orgoglio e compiacimento.

<< E' fantastico! >> fu il commento gioioso di Kurt, il quale si strinse teneramente al braccio del proprio marito << Siamo veramente fieri di voi, bambini! >>

Everett sorrise con soddisfazione, abbandonandosi poi ad un enorme sospiro beato.

<< Non vedo l'ora! >> esclamò briosamente << Voi verrete a vederci, vero paparini? >>

<< Assolutamente sì! >> fu la risposta immediata di Kurt << E saremo in prima fila, garantito! Non ci perderemmo mai il primo spettacolo dei nostri bambini, giusto Blaine? >>

Blaine fece segno di sì con la testa, ancora sorridente.

<< Beh, che cosa metterete in scena? >> domandò poi curiosamente ai due gemellini.

<< "La Sirenetta". >> rispose Everett, con contenuto entusiasmo << E' una storia da femmina, ma sono lo stesso contento di partecipare. >>

<< Io sarò Ariel e Ev farà il principe Eric! >> disse nuovamente Rose, sempre più euforica << Saremo i protagonisti e dovremo anche cantare! Che bello, sarò la stella dello spettacolo... sarò bravissima, sarò proprio come la zia Rachel! >>

Kurt e Blaine inarcarono un sopracciglio, scambiandosi un'ennesima occhiata, questa volta perplessa; a dover essere sinceri, speravano con tutto il cuore che Rose non sarebbe mai diventata come sua zia Rachel.

<< Siamo davvero orgogliosi di voi, bambini. >> disse ancora Blaine << E siamo certi che sarete assolutamente fantastici! >>

<< Ma dovrete esercitarvi molto, se volete essere veramente perfetti. >> aggiunse Kurt, stuzzicando volutamente quella piccola vena di competitività che sapeva molto bene essere tipica di sua figlia Rose.

<< Oh, lo sappiamo! >> rispose la bambina, facendosi di colpo seria << E infatti, adesso, io ed Everett andiamo a rivederci il cartone animato, così possiamo calarci meglio nella parte! Su Ev, andiamo! >>

I due bambini corsero su per le scale fino alla loro stanza, e Kurt e Blaine si voltarono nuovamente l'uno verso l' altro, scoppiando a ridere a crepapelle nel momento esatto in cui udirono il violento suono della porta che si richiudeva alle spalle dei gemelli.

<< Accidenti, chi avrebbe mai detto che questo momento sarebbe arrivato tanto presto?! >> esclamò Kurt, tentando lentamente di placare le risa << In fin dei conti hanno solamente sette anni! >>

<< Beh, tu quanti anni avevi quanto sei salito per la prima volta su di un palcoscenico? >> domandò Blaine, con altrettanto brio del marito.

<< Credo qualcuno in più. >> rispose l'altro, con un sorrisetto beffardo << E tu? Quanti anni aveva la nostra stella dello spettacolo Blaine Anderson, il giorno della sua prima recita scolastica? >> 

Blaine sorrise ampiamente, gonfiando orgogliosamente il petto.

<< Cinque. >> disse << Avevamo messo in scena la favola di " Cappuccetto Rosso " per lo spettacolo di fine anno, e io facevo il fiore! Certo, non dicevo neanche una battuta, ma ero pur sempre sul palcoscenico, no?! >>

Kurt scoppiò a ridere e corse poi ad abbracciare suo marito, gettandogli le braccia al collo e strofinando dolcemente il proprio naso con il suo.

<< Sono così orgoglioso di loro. >> dichiarò << Sono talmente emozionato, che mi viene quasi da piangere! >>

<< Oh, no...non puoi metterti a piangere proprio adesso! >> lo ammonì dolcemente l'altro, accarezzandogli il viso con il dorso della mano << Se ti lasci prendere dalle lacrime proprio adesso, la sera dello spettacolo avremo bisogno di un canotto per ritornare a casa! >>

Kurt rise di cuore e tirò su col naso, asciugandosi rapidamente le lacrime e rivolgendo a Blaine un ennesimo sguardo adorante.

<< Mi auguro che vada tutto per il meglio. >> disse << Non so perchè, ma ho la sensazione che non sarà affatto facile per quelle povere maestre avere a che fare con i nostri figli, soprattutto con la piccola Rose! >>

Blaine rise a sua volta, sospirando.

<< Beh, temo proprio che i geni di sua madre abbiano incominciato a germogliare. >> fu il suo commento << E dire che credevo che Rachel Berry fosse un esemplare unico ed inimitabile! >> 

<< Sì, ma lo è anche nostra figlia! >> osservò Kurt << E non credi che il fatto che Rachel sia la sua madre biologica possa, in qualche mondo, renderla così pericolosamente simile a lei? >>

Blaine alzò gli occhi al cielo, sospirando nuovamente.

<< Allora, in quel caso, spero tanto che Everett dimostri di avere la tua stessa tempra! >> rispose << Del resto, sei sempre stato tu il solo in grado di tenere testa a Rachel, dico bene? >> 

Kurt sorrise orgogliosamente e fece segno di sì con la testa, andando poi a sfiorare ancora una volta il naso di suo marito con il proprio.

<< In ogni caso, amore mio... >> mormorò dolcemente, le labbra gentilmente premute contro quelle di Blaine << Direi che siamo fregati! >>

Blaine non rispose e si limitò a posare un tenero bacio sulla bocca di Kurt, il quale si strinse maggiormente a lui ed intrappolò il suo corpo in una presa morbida e decisa, gettandosi del tutto alle spalle qualsiasi altro pensiero che non fossero semplicemente le labbra, il respiro e le braccia del marito.

A tutto il resto, avrebbero pensato quando ne sarebbe stato il momento.



*



Kurt e Blaine immaginavano che dover convivere con Rose ed Everett, durante quel lungo periodo di prove che avrebbe preceduto la loro recita scolastica, sarebbe stato ben più difficile del solito; quel che non sapevano, e che avrebbero avuto modo di scoprire solamente con il trascorrere dei mesi, era che una simile esperienza avrebbe rischiato di compromettere seriamente la serenità e quel clima di placida convivenza tipiche della famiglia Hummel-Anderson.

<< Everett, così non va...non va affatto, stai sbagliando tutto! >>

<< Rosie, per favore...sono stanco, non possiamo fermarci per un po'?! >>

<< No, no, no...assolutissimamente no! Dobbiamo lavorare tutto il giorno, fino a che non sarà tutto perfetto, anzi di più...perfettissimissimissimo! >>

<< Papà Kurt, Papà Blaine...AIUTO! >>

Kurt e Blaine, dopo aver udito quelle strazianti grida di soccorso, si precipitarono rapidamente in camera dei gemelli, ansiosi di scoprire che cosa stesse accadendo di tanto terribile da costringere il povero Everett a domandare così disperatamente il loro aiuto.

<< Che cosa sta succedendo? >> domandò Kurt, affacciandosi alla porta della stanza con espressione preoccupata << Che cosa sono queste grida? >>

Everett, rincuorato dalla vista dei suoi genitori, corse immediatamente fra le gambe di Kurt e si strinse energicamente a lui, come in cerca di riparo da quella violenta tempesta.

<< Papà, papà... io non voglio più recitare assieme a Rose! >> gemette << E' cattiva e mi fa paura! >>

Kurt e Blaine si guardarono confusamente, per poi posare il proprio sguardo sulla bambina, la quale se ne stava in disparte con un'espressione visibilmente offesa sul volto, una smorfia di superiorità che entrambi sapevano aver già visto molte altre volte, in precedenza, sul volto della loro cara amica Rachel Berry.

In quel momento, nessuno dei due riuscì a trattenere un brivido di terrore lungo la schiena.

<< Rosie...tesoro... >> disse gentilmente Blaine, rivolgendosi a sua figlia con un sorriso pacato sulle labbra << Che cosa c'è che non va? Perchè tu ed Everett avete litigato? >>

Rose guardò il suo gemello sdegnosamente, storcendo il naso in segno di disappunto.

<< Everett è un vero e proprio incompetente. >> disse, articolando bene quell'ultima parola ( doveva averla imparata negli ultimi giorni, Kurt e Blaine dubitavano che Rose avesse mai conosciuto il significato del termine "incompetente" ) << E' pigro e non riesce ad imparare le battute! >> 

<< Papà, non è vero! >> si difese il piccolo Everett, piagnucolando << Rose dice le bugie, io le mie battute le so benissimo! >>

<< Appunto, le tue! >> rilanciò Rose, sempre più stizzita << Ma un bravo attore deve conoscere le battute di tutti quanti gli attori! Solamente così può essere sicuro di saper fare davvero bene il suo lavoro. >>

Kurt e Blaine si guardarono confusamente; da quanto in qua la loro bambina era diventata una grande esperta di recitazione ed arti drammatiche?!

<< Piccola, non credi di pretendere un po' troppo da tuo fratello? >> domandò dolcemente Blaine, cercando di far ragionare sua figlia << Insomma, Everett ha già imparato le sue battute e sicuramente conosce alla perfezione tutte le dinamiche dello spettacolo; non pensi che possa essere sufficiente? >>

Rose scosse la testa con decisione.

<< No. >> sentenziò << Non è che così che lavorano i professionisti! >>

Kurt e Blaine alzarono gli occhi al cielo, con fare esasperato; eccolo lì, il primo passo verso la metamorfosi più totale della piccola Rose in una versione in miniatura - e ancora più spietata - di Rachel Berry.

<< Tesoro, forse dovresti smetterla di esercitarti assieme alla zia Rachel. >> disse Kurt, sforzandosi di non apparire troppo scortese << Credo che la sua influenza non ti faccia per niente bene! >>

<< Oh, ma la zia non c'entra! >> replicò la bimba, mettendosi a braccia conserte << Ho capito che i suoi consigli non vanno bene per me, lei non è abbastanza brava per aiutarmi! >> 

Kurt e Blaine si guardarono confusamente, inarcando entrambe le sopracciglia; Rachel, non abbastanza brava?! La fama doveva aver proprio dato alla testa alla piccola Rose! 

<< Comunque Everett è una schiappa, io non posso lavorare con uno come lui! >> aggiunse Rose, sempre più stizzita << Sono sicura che per colpa sua faremo una figuraccia cosmica! >>

<< Oh, come se fosse tutta colma mia! >> protestò Everett, rivolgendosi rabbiosamente a sua sorella << Anche tu non fai che combinare pasticci, Rose! >>

<< No, non è vero! >> ribattè prontamente lei << Io faccio solamente il mio lavoro! >>

<< Bugiarda, tu non capisci niente! Non ti interessa neanche degli altri bambini, pensi solamente a te stessa! >>

<< Perchè sono una professionista! >> rispose in sua difesa Rose << E so che non bisogna lasciarsi distrarre dagli altri attori! Per questo conosco a memoria tutte quante le battute, così non devo ascoltare quello che dicono gli altri e posso concentrarmi solamente su quello che faccio io. >>

Kurt e Blaine si scambiarono un ennesimo sguardo attonito; avevano la netta sensazione di aver già udito in passato quelle parole, ed erano più che certi che non fossero state le labbra di Rachel Berry a proferirle.

<< Papini, non state ad ascoltare Rose! >> sbraitò Everett, quasi sull'orlo delle lacrime << Da sempre ordini a tutti, si arrabbia in continuazione e strilla sempre tutte le sue battute, puntandomi il dito contro per tutto il tempo! >>

Blaine si battè una mano contro la fronte; ecco, ora sì che si spiegavano molte cose.

<< Rosie...tesoro. >> intervenne Kurt, altrettanto esasperato << Per caso hai parlato con lo zio Cooper, ultimamente? >> 

Rose sorrise con soddisfazione.

<< Lo zio mi ha dato un sacco di ottimi consigli. >> disse orgogliosamente << Lui dice che sono una futura stella di Hollywood e che devo incominciare ad esercitare il mio talento sin da adesso! >>

<< Ecco, appunto. >> commentò Blaine, alzando gli occhi al cielo << Rosie, ascolta... possiamo parlare un attimo di questa faccenda? >>

Rose fece segno di sì con la testa e Blaine le si avvicinò gentilmente, chinandosi alla sua altezza.

<< Piccola, io capisco che tu sia particolarmente eccitata per la vostra recita. >> le disse gentilmente < E sono anche sicuro che sarai una principessa Ariel fantastica, ma devi renderti conto che essere la stella dello spettacolo non ti autorizza certo a voler primeggiare su tutti quanti; capisci quello che voglio dirti? >>

Rose scosse la testa, piuttosto confusa.

<< No. >> rispose sinceramente << Che significa primeggiare? >>

<< Beh, significa che non puoi esserci sempre tu al centro dell'attenzione. >> le spiegò Blaine << E' vero, il tuo personaggio è uno dei più importanti, ma non è il solo! Pensi che sarebbe possibile mettere in scena "La Sirenetta" solamente con una bambina? Pensi che senza Eric, Flounder, Ursula o Sebastian, la storia avrebbe senso? >>

La bimba ci penso su per un attimo, mordendosi leggermente il labbro inferiore.

<< No. >> rispose infine << Gli altri personaggi sono importanti. >>

<< Visto? >> ribattè suo padre, sorridendo << Quando si lavora in una compagnia teatrale, come facciamo io e la zia Rachel, è molto importante rispettare tutti gli altri attori; certo, molto spesso possono esserci delle antipatie, ma essere dei professionisti significa anche saperle mettere da parte. >>

<< Vuol dire... >> fece Rose, a mezza voce << ... Che mi sono comportata male con gli altri bambini? >>

<< Beh, temo proprio di sì. >> fu la risposta di Blaine, il quale le rivolse un sorrisetto contrito, che la portò ad adombrarsi ulteriormente, le labbra piegate in un broncio pronunciato e lo sguardo completamente spento.

Kurt, intenerito da quell'espressione affranta, si avvicinò a sua volta alla bambina e le carezzò dolcemente la testa, sorridendo.

<< Tu sei una brava bambina, Rosie. >> le disse, con voce flautata << E sono certo che, dopo questa lezione, imparerai a comportarti meglio con tutti i tuoi compagni... dico bene? >>

<< Oh, assolutissimamente sì! >> esclamò Rose, facendo segno di sì con la testa << Prometto che mi comporterò meglio, da ora in poi. >>

<< E non credi... >> intervenne poi Blaine, facendo segno ad Everett di avvicinarsi << ... di dover chiedere scusa a tuo fratello? >> 

Rose contrasse i muscoli del viso in una specie di smorfia ed annuì nuovamente, mentre Everett si faceva strada verso di lei; la piccola abbozzò un sorriso, sinceramente dispiaciuta.

<< Scusami Ev. >> bisbigliò << Ti prometto che non mi comporterò più male con te. Mi perdoni? >>

Everett si morse il labbro, pensieroso, dondolandosi avanti e indietro sulle punte dei piedi.

<< Uhm...va bene. >> acconsentì << Ma solo se tu la smetti di urlarmi contro e di puntare il dito contro di me quando recitiamo. >>

Rose sorrise allegramente e saltò al collo del fratello, stringendosi forte a lui.

<< Grazie, grazie, grazie! >> esclamò con gioia << Prometto che mi comporterò bene, lo giuro! >>

Everett sospirò beatamente e avvolse interamente la propria gemella fra le braccia, con dolcezza.

<< Ti voglio bene, Rosie. >> disse << Anche se a volte mi fai arrabbiare. >>

Kurt e Blaine osservarono quella scena inteneriti, gli occhi colmi di lacrime ed orgoglio, mentre i loro cuori traboccavano di amore ed incommensurabile soddisfazione, per aver allevato due bambini così speciali e meravigliosamente unici.

<< Anche io ti voglio bene, Ev. >> rispose Rose, staccandosi dall'abbraccio << Adesso andiamo a giocare? Puoi scegliere tu il gioco, va bene? >>

Everett annuì con entusiasmo, poi prese Rose per mano e la trascinò su per le scale, fino alla loro stanza dei giochi. Kurt e Blaine si scambiarono uno sguardo adorante e sorrisero, ancora piuttosto commossi dalla scena cui avevano appena assistito.

<< Beh, non c'è che dire! >> commentò Blaine, tirando su col naso << Siamo i genitori più fortunati del mondo, non credi? >> 

Kurt fece segno di sì con la testa, sospirando beatamente.

<< Credi che adesso andrà tutto bene? >> chiese << I nostri piccoli attori riusciranno ad andare d'accordo, d'ora in poi? >>

Blaine rise, avvicinandosi al marito ed avvolgendo le sue spalle con un braccio, affettuosamente.

<< Ne sono sicuro. >> affermò con certezza << Vedrai! >>

Kurt annuì nuovamente, portandosi la mano di Blaine alle labbra e baciandone le dita ad una ad una.

<< Sì. >> fece con voce morbida, guardando nel vuoto con adorazione, quasi come se avesse ancora la sensazione di avere i suoi due figli di fronte a sè << Credo anche io. >>




*




Con il passare dei mesi, Rose ed Everett impararono ciò che significa realmente "fare parte di una vera squadra", ed ebbero modo di scoprire che, il più delle volte, non si può sempre fare tutto ciò che si vuole, ma è necessario - nonostante tutto - essere costretti a scendere a qualche compromesso. 
Tuttavia, sebbene con qualche difficoltà, i due gemellini riuscirono a fare tesoro di quell'esperienza nel migliore dei modi, ed arrivarono al giorno della recita scolastica in perfetta forma, con l'intento ben preciso di dimostrare a tutti quanti - ed in maniera particolare, ai loro genitori - quanto fossero bravi, talentuosi e pieni di emozioni, emozioni che avrebbero condiviso gioiosamente e con passione con chiunque avesse deciso di assistere al loro spettacolo, quella sera. 

Naturalmente lo spettacolo fu un grande successo, e tutti i bambini - non solo Rose ed Everett - furono assolutamente stupendi, perfetti, del tutto ineccepibili; o almeno, lo furono agli occhi dei loro adoranti, devotissimi genitori. Kurt e Blaine non poterono fare a meno di notare, in mezzo a quella folla di persone strepitanti ed estasiate, quanto amore e ammirazione si nascondesse in quelli sguardi, tutti letteralmente ipnotizzati e ben fissi sul palcoscenico, intenti a godersi con rapimento quello che, almeno secondo loro, era il più bello spettacolo al quale avessero mai assistito in tutta la loro vita.

Alla fine della recita, tutti i piccoli attori e le loro maestre meritarono una sentita standing ovation, ed appena quarantacinque minuti dopo la loro ultima comparsa sul palcoscenico, Kurt, Blaine, Rachel, Finn e Cooper si ritrovarono fuori dall'auditorium scolastico con un enorme mazzo di fiori ed un gigantesco cartellone colorato per le loro piccole, amatissime superstar.

<< Papà...papà...zietti! >> 

Rose ed Everett si precipitarono fra le braccia dei loro genitori, mentre Finn e Rachel agitavano per aria l'enorme cartellone colorato e Cooper stringeva fra le mani il mazzo di fiore, guardando i propri nipotini con occhi colmi di orgoglio ed ammirazione.

<< Oh, i miei piccoli, futuri divi di Hollywood! >> commentò quest'ultimo, con entusiasmo << Siete stati veramente fantastici, perfetti! Certo, avrei apprezzato di più se aveste puntato il dito durante le scene con maggiore impatto drammatico, ma devo dire che siete stati comunque eccezionali! Mi piacerebbe, qualche volta, lavorare con voi per migliorare ulteriormente il vostro talento recitativo. >>

<< Neanche per sogno, Coop! >> lo ammonì suo fratello, con uno sguardo omicida << Tu non avrai alcuna voce in capitolo, riguardo all'educazione artistica dei nostri figli! >>

Cooper fece una smorfia di disappunto, mentre Rose ed Everett - ancora in braccio ai loro genitori - ridevano gioiosamente e con soddisfazione, sotto gli sguardi adoranti dei loro parenti.

<< Siamo stati bravi, vero? >> domandò la bambina, sorridendo ampiamente << Non eravamo perfettissimissimissimi?! >>

Blaine sorrise a sua volta, stampando poi un tenero bacio sulla guancia della figlia.

<< Siete stati sensazionali. >> disse orgogliosamente << Davvero, sembravate nati per stare su quel palcoscenico. >>

<< Anche gli altri bambini sono stati bravi, vero? >> chiese Everett, avvolgendo dolcemente le braccia attorno al collo di suo padre Kurt.

<< Siete stati tutti meravigliosi! >> rispose Rachel, arruffandogli affettuosamente i capelli << Ma se posso dire la mia, voi due siete stati decisamente i migliori! >>

<< Oh, questo non è vero! >> protestò Rose, con inaspettata serietà << Anche gli altri sono stati ugualmente bravi, tutti quanti. In uno spettacolo teatrale sono tutti importanti allo stesso modo, non lo sapevi zia Rachel? >>

Rachel guardò la bambina con espressione sorpresa, mentre Kurt e Blaine ridacchiavano sommessamente, divertiti ed al tempo stesso deliziati da quell'improvviso slancio di saggezza da parte della piccola Rose.

<< Esatto, Rosie! >> disse allegramente Kurt << E tu ed Everett avete imparato una lezione molto importante, vero? >>

<< Oh, sì! >> esclamò Everett sorridendo << Il lavoro di squadra è il modo migliore per arrivare al successo! Proprio come facciamo noi, vero papini?! >>

Kurt e Blaine sorrisero nuovamente e con commozione, mentre il bambino allungava il dito mignolo in direzione della propria gemella, la quale lo agganciò al proprio e strinse forte, in quel loro tipico, affettuoso gesto di complicità.

<< Beh, vogliamo andare a casa? >> domandò ad un tratto Finn, mettendo da parte il cartellone << Ci sono un sacco di dolci, i vostri preferiti! E state tranquilli, non sono stato io a cucinarli! >>

<< Sì, una festa! >> esclamò gioiosamente Rose, allungando le braccia verso Finn << Io voglio andare in braccio allo zio Finnie! >>

<< E io invece voglio lo zio Coop! >> fece eco Everett, sbracciando verso di lui.

Kurt e Blaine risero, mentre i gemelli si precipitavano fra le braccia dei propri zii e Rachel ordinava a tutti di mettersi in marcia, ponendosi a capo della spedizione.

<< Beh... >> disse Blaine, posando gentilmente una mano sulla spalla di suo marito, mentre gli altri si allontanavano in direzione di casa << ... Direi che è stata una serata a dir poco perfetta, non trovi? >>

<< " E' stata"?! >> domandò Kurt, quasi a voler protestare << A dire il vero, questa serata non è ancora finita! >>

Blaine sorrise maggiormente e posò un rapido bacio sulle labbra di Kurt, con dolcezza.

<< Sì, hai ragione. >> sussurrò << E, in effetti, credo che avremo ancora tante serate altrettanto perfette da vivere assieme. >>

Kurt annuì silenziosamente e baciò ancora una volta la bocca di Blaine, stringendo la sua mano ed intrecciando ad una ad una tutte le dita con le sue, per poi incamminarsi verso casa, dietro al resto della famiglia. Ne avrebbero vissute ancora tante di serate così belle ed emozionanti, ed ognuna di esse sarebbe stata un'esperienza unica ed irripetibile, un emozionante sogno dal quale, fortunatamente, non si sarebbero mai risvegliati.

Ognuna di quelle serata, avrebbe avuto il dolce, succulento, meraviglioso sapore della perfezione.









N.d.A:  Un paio di rapidi saluti, prima che mi finisca la batteria del pc! xD

Questa fic mi ronzava in testa da parecchio tempo, e adesso che finalmente avevo un po' di tempo per scrivere (viva le noiosissime vacanze, lontano dal mondo civile! xD ) sono riuscita a farcela. Spero tanto di essere riuscita a strapparvi un sorriso, nonostante i tragici spoiler degli ultimi giorni. Del resto, chi mi conosce bene, sa che è proprio questo il futuro che mi aspetto per i nostri amatissimi Kurt e Blaine. :)
  
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