Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Cronus    17/08/2012    3 recensioni
Pensava di essere il migliore: scelto per diventare il blader numero 1 al mondo, leader degli Starbreaker, famelico fino al midollo, terrificante nel suo essere e spietato come pochi.
Il suo orgoglio era andato in frantumi dopo la seconda sconfitta a distanza di poche ore, era crollato a terra per ben due volte nello stesso giorno, messo in ginocchio da blader più forti di lui per un nulla. Ma lui non sbaglia la terza volta, rinascerà più forte di prima. E nessuno riuscirà più a domarlo, nessuno lo terrà più al guinzaglio.
Perché Damian Hart diventerà un’altra persona.
Caricate i Beyblade, signori, perché il guardiano dell’Ade non risparmierà nessuno stavolta.
3, 2, 1 prontiii…, LANCIO!!!(Beyblade metal masters)
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damian Hart
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Benvenuti lettori e lettrici, questa fan fiction sarà un po’ diversa da quelle che siete abituati a leggere su questo settore  (Beyblade). Prima di tutto in questa storia i personaggi sono quelli di Beyblade Metal Masters, la serie più recente di questo manga che ci ha affascinato con le sue “trottoline” fantastiche. Ma più che questo la particolarità sta nel trattare un personaggio mai trattato prima, ovvero Damian Hart…lo so non ne avete mai sentito parlare prima d’ora o sono davvero in pochi quelli che l’hanno sentito nominare. Allora vi rinfresco un po’ la memoria: Damian lo si vede per la prima volta nell’episodio 36 della serie “Masters” o “Fight Explosion” come preferite, fa parte del team Starbreaker, ovvero la squadra americana che partecipa al torneo mondiale big bang blader, e ne è apparentemente il leader o blader di punta. Presuntuoso e spietato, la sua tattica principale consiste nel terrorizzare l'avversario con la sua devastante potenza. Nella gara preliminare alle finali sconfiggerà da solo Julian, Sophie e Wales degli Excalibur. Nella 3ª sfida della finale mondiale si confronterà invece con Ginka. Il suo bey è Hades Kerbecs, che rappresenta il cerbero che sta a guardia degli inferi e possiede 2 modalità di attacco: una normale, chiamata "strada per l'aldilà" e una speciale chiamata “cancello dell’aldilà”. Viene sconfitto da Ginka dopo un durissimo confronto nella battaglia finale, successivamente da Kyoya in una battaglia al di fuori della competizione del torneo. Di corporatura piuttosto “mingherlina” coi capelli “alla dragonball” AZZURRI!!!e gli occhi grigio-azzurro. E’ il mio personaggio preferito di quest’anime…Beh…credo proprio che sia ora di lasciarvi nelle mani del “Gurdiano” allora buona lettura!e soprattutto LET IT RIP!!!





 
 
 
Guardava il mare con aria assente, in piedi su uno scoglio tra gli spruzzi salati e il rumore delle onde che si infrangevano sulle rocce taglienti per poi ritirarsi. Il cielo ricoperto da un velo di grigie nuvole non lasciava trasparire i raggi d’orati del sole, mentre un profumo si salsedine si insinuava nelle narici lasciandone l’inconfondibile fragranza impressa nella mente.
Si sentiva strano, di solito i luoghi in cui regnava la pace non gli piacevano particolarmente, preferiva di gran lunga posti spettrali come l’Ade, ma in quel preciso momento si sentiva come in tregua con se stesso, come se qualcuno avesse finalmente staccato la spina della sua esistenza. Non sapeva spiegare il perché di quella sensazione di tranquillità che gli pervadeva il cuore, era così e basta..
E proprio in quell’istante si sentiva impotente di fronte all’imperiosità dell’oceano: una forza troppo grande per essere controllata.

“Finché ti lascerai tenere al guinzaglio non capirai mai” quelle parole gli rimbombavano in testa come una ramanzina cantilenante.

Uno schizzo d’acqua gli arrivò ai piedi.
 
Forse, dopotutto, Kyoya non aveva torto, si era lasciato manipolare da Ziggurat senza il minimo contegno, non gli aveva mai negato un esperimento, sicuro che la procedura lo avrebbe fatto diventare il blader più forte al mondo. La domanda che si continuava a porre era “Perché Ziggurat aveva scelto proprio lui?”. Certo perché era in grado di sopportare gli esperimenti…Tutti dicevano così, ma su quale criterio si basava la scelta?
Era diverso dagli altri? Questo voleva sapere, i famosi dolori che tutti i blader riscontravano dopo essersi sottoposti alla procedura, perché lui non ne aveva neanche sentito il soffio?
Cos’aveva lui che non avevano gli altri?
Se prima voleva essere diverso, primeggiare, ora voleva solo tornare un ragazzo normale.
 
Fu assalito da una brezza nostalgica, mentre le goccioline leggere si disperdevano nell’aria:
 
“Lascia che il vento spazzi via le mie lacrime
  Lascia che il mare anneghi le mie paure
  Lascia che il fuoco accenda la mie speranze
  Sento che il male che ho dentro sta svanendo insieme alle nuvole in cielo
  Lascia che il vento ricongiunga le mie due anime
  Lascia che il mare mi guarisca con le sue cure
  Lascia che il fuoco riscaldi il mio cuore freddo
  Perché l’acqua spegne il fuoco e non il contrario”
 
Quei pensieri lo colpirono come un proiettile in corsa.
Era stato annientato psicologicamente: prima Ginka e poi Kyoya.
Non era più riuscito a fissare il suo Bey dopo l’ultima sconfitta, non si sentiva più all’altezza di sostenere lo sguardo dell’aldilà, lo sguardo bruciante del suo Hades Kerbecs.
Aveva fallito, questa era la verità.
Sentiva che il fuoco sacro dell’Ade si stava spegnendo dentro di lui, insieme a lui.

Si porto il braccio destro al collo, slacciando con gesti secchi e sicuri il cordoncino di pelle nero. Lo fissò un’ultima volta prima di gettarlo tra le onde.
Il vento gli scompigliava i capelli, mentre una goccia salata si staccava dalle ciglia scivolando lenta sulla guancia candida, come una nuvola solitaria persa nelle iridi color cielo. Altre perle cristalline seguirono la prima luccicando vicino al bordo delle labbra e poi sempre più giù attraversando la parete ripida del collo.

“Lascia che il vento spazzi via le mie lacrime…” ancora quella voce nella sua testa.

Da piccolo aveva sempre avuto paura dell’acqua, il solo pensiero di non sapere cosa c’era sotto la superficie lo spaventava. Ma crescendo aveva imparato a non avere più paura di niente, neanche della morte. Si sentiva ancora forte fino a pochi giorni fa, capace di nascondere le sue emozioni dietro quella maschera di cristallo che ormai gli copriva il viso da anni e di prendersi gioco del suo stesso destino. Ma ora, ancora stordito da quel che era successo, non riusciva più a ragionare. Gli sembrava di essere ritornato indietro nel tempo, le sue vecchie inquietudini stavano riaffiorando. Ora stava avendo paura di se stesso, di quello che la procedura l’aveva fatto diventare. Fissò il suo Bey tirandolo fuori dalla tasca nascosta dietro il mantello.

“Nessuno mi terrà più al guinzaglio, nessuno ci riuscirà più” le parole uscivano da sole, le lacrime scendevano copiose brillando alla luce opaca che attraversava le fitte nubi, ma il tono era fermo, deciso, non tremo un istante.

Con scioltezza si tolse l’armatura d’orata e il mantello, il metallo risuonò secco sulle rocce alle sue spalle.
 
Era ora di affrontare le sue paure una volta per tutte. Fece un passo in avanti sporgendosi verso l’abisso.

Rimasto con la sola tuta aderente addosso e smanicata fissò gli scogli sotto di lui.
 

“Lascia che il mare anneghi le mie paure..”

Allargò le braccia sentendo le goccioline penetrare anche sotto i guanti.Lasciò andare il capo all’indietro, chiudendo gli occhi, come a mostrare agli dei le lacrime che gli rigavano il viso, come a mostrarsi debole di fronte a loro e ammettere di avere perso, riconoscendo gli sbagli che aveva fatto e rimpiangendo nuovamente quello che era una volta: un bambino semplice, presuntuosetto e un po’ testardo che non si lasciava mettere i piedi in testa; ma, soprattutto, un bambino a cui non si chiedeva niente, solo di vivere la sua vita, non di portare a termine incarichi più grandi di lui.
 
Era stufo.
 
Stufo di essere quello che era.
 
Voleva cambiare.
 
Mai più una cavia da esperimenti.
 
Strinse forte Kerbecs dentro al pugno.
Un balzo e si lanciò in acqua, il cuore cessò di battere per un istante.
 
Il petto gli andava in fiamme, così come la mano che stringeva il Bey.
 
Sentì il cerbero dell’Ade urlare spaventato dentro di lui quando venne a contatto con l’acqua fredda.

“Lascia che il fuoco accenda le mie speranze…”

Riemerse dalle onde tirando un respiro affannato.

Il fuoco dell’Ade si era spento…

“Perché l’acqua spegne il fuoco e non il contrario…”

Damian Hart era rinato, non sarebbe stato più lo stesso di prima, non avrebbe commesso gli stessi sbagli.
 
Damian Hart era un’altra persona adesso.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Cronus