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Autore: Ha_Za_Li_Lo_Ni_    18/08/2012    8 recensioni
Amélie è una giovane ragazza che da piccola aveva un sogno: diventare un ballerina. Ora ha 17 anni, ha coronato il suo sogno. Che però si è trasformato nel suo peggiore incubo.
Dopo che i suoi amici e la sua famiglia l'hanno abbandonata, lei non si fida più delle persone che le promettono di starle accanto per sempre.
Ma da qualche mese c'è lui, che dopo ogni sua esibizione si fa trovare fuori dal teatro, ad aspettarla. Lui è l'unica cosa ancora in grado di farle provare un minimo di allegria. Una sera però, tornata a casa, scopre che anche lui potrebbe averla delusa..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’LL BE WITH YOU FOREVER
 
 
L’ultimo giro di una sequenza di piroette e…stop.
Le luci si spengono, il pubblico è in delirio. Alcuni si alzano in piedi, altri semplicemente battono le mani, estasiati. Cala il sipario per un breve attimo, poi si rialza. Faccio un breve inchino, tremante e sento il pubblico gridare il mio nome.
Un sorriso forzato si fa spazio sul mio volto, come al solito. Sorrido, per farli contenti.
E di nuovo le luci iniziano a offuscarsi, il sipario a calare. Io rimango sola sul palcoscenico.
Qualche lacrima calda scende lungo il mio viso che frettolosamente asciugo con le mani.
Sento una mano sulla mia spalla che mi scuote.
-Amélie, forza. Devi cambiarti, andiamo in camerino. È appena arrivato Albert, il signore di cui ti ho parlato tanto. Vuole farci una proposta a proposito del tuo imminente tour. Alzati, forza!-
Non mi ero accorta di essermi accasciata a terra. Nadine, la mia assistente, mi aiuta a rialzarmi. Mi afferra un polso e mi trascina nel mio camerino privato.
-Hai due minuti per cambiarti, vedi di muoverti.- mi raccomanda e scappa via.
Nadine. La mia assistente. No, lei è di più. Lei è la donna che mi pianifica la vita. spettacoli, tour, esibizioni. Decide tutto lei.
E io devo obbedire, perchè sono una star.
Ma non è sempre facile esserlo. Come in quei momenti in cui l’unica cosa che vorresti fare è scappare da tutto e da tutti. Ma non puoi. Perché se se sei una star, hanno tutti delle aspettative su di te. I tuoi fans, i manager, gli sponsor. Il mondo si aspetta che tu vada avanti anche nei momenti peggiori.
E se sei una ballerina ci si aspetta di vederti sorridere, volteggiare, come se tutto fosse semplicissimo..
È questo che mi hanno insegnato i miei istruttori di danza:
-Quando balli, non devi far vedere il minimo sforzo. Il pubblico deve pensare che i tuoi momenti siano semplici, naturali.-
Devo fingere. E andare avanti.
“The show must go on”. La frase che mi è stata ripetuta per anni.
Come il giorno in cui morirono i miei, in quel maledetto incidente. Le uniche persone che mi abbiano sostenuto fin dall’inizio senza abbandonarmi. Ma poi mi hanno abbandonata anche loro. Come ha fatto Amber. E come ha fatto Ethan. La sera della loro morte, però, io avevo un’esibizione importante e in nessun modo mi venne concesso di non parteciparvi.
Come dicevo prima, the show must go on.
Mi tolgo il tutu con qualche difficoltà a causa degli strass e poi levo anche il body. Rimango svestita davanti allo specchio del mio camerino.
Quel che vedo è una ragazza di 17 anni, minuta, troppo magra, le occhiaie coperte da chili di correttore. Con talmente tanto trucco da sembrare addirittura decente. A coprire la sua tristezza.
Sono famosa. Sono ricca. E sono maledettamente infelice. Sono diventata una ballerina. Da piccola era il mio sogno ma ora non lo è più. Per gli stessi motivi per la quale prima amavo la danza, ora la detesto.
Non ho più nessuno per cui danzare.
Mi rivesto in fretta e mi preparo ad uscire. Mi preparo all’unico momento che rallegra ancora le mie giornate. L’unica cosa che è ancora in grado di far sorgere in me un po’ di curiosità.
Apro la porta del teatro e vengo assalita da un’orda di persone urlanti. Mi raggiungono due guardie del corpo che cercano di farmi passare senza farmi fare del male. Firmo qualche autografo qua e là e regalo qualche sorriso ai flash delle macchine fotografiche. Poi lo scorgo.
È lì, in disparte. Le mani nelle tasche dei pantaloni e un foglio sotto il braccio. È a testa bassa ma quando mi scorge mi lancia un sorriso timido, che ricambio. Corro verso di lui e le guardie del corpo mi lasciano fare. ormai è un rituale, succede dopo ogni mia esibizione..
Lui è sempre lì fuori ad aspettarmi, da ormai 3 mesi. Ed è sempre la stessa cosa: lui mi porge il foglio che tiene sotto il braccio e che raffigura sempre un mio ritratto mentre ballo.
Ma mi piace. Perché non è il solito ritratto che mi fanno tutti, della ballerina felice e sorridente. I suoi ritratti sono sempre così realistici.. diverse le posizioni, gli abiti.. ma la mia espressione è la cosa che mi piace di più. È neutra, a volte persino malinconica. Ed è questo che mi fa pensare che lui possa avermi capita.
Mi porge il dipinto, che ammiro estasiata. È spettacolare.. la cura nei dettagli, i colori, il modo in cui mi ha dipinta.. sì, sono proprio io. Questo è l’abito che indossavo oggi. Mi ha raffigurata intenta in un grand jete.
Mi porge una penna e io autografo il dipinto. Gli restituisco il foglio, già sapendo che, come ogni volta, lui mi fermerà dicendo:
-No. È per te.-
E infatti succede anche questa volta. Mi sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, con aria malinconica e io deglutisco faticosamente.
Amo quando lo fa. Soprattutto il modo in cui lo fa, con così tanta dolcezza. Amo i suoi occhi verdi e amo i suoi riccioli castani. Come sempre, dopo quel gesto, si gira e se ne va.
 
 
Mi lascio cadere sul letto della mia camera d’albergo e sospiro.
Mi trasferirò in Europa, dall’altra parte del mondo. Più precisamente in Francia. Dovrò abbandonare l’America, il luogo in cui sono nata e cresciuta.
Albert è stato chiaro: la Francia da più opportunità ad una ballerina come me.
Va bene. ci andrò. Una cosa che odio della mia vita è che non ho nessun legame che mi trattenga in qualche posto. Non ho nessuno che mi ami. Non ho più amici, né una famiglia. Quindi questo trasferimento improvviso non mi fa né caldo né freddo.
Raccolgo le ultime energie che mi sono rimaste per alzarmi e raggiungere la sedia su cui ho appoggiato il mio ultimo ritratto. È come un gioco che faccio con quel ragazzo. L’ultima parte del gioco arriva la sera, quando sono sola. Dietro al ritratto, dall’altra parte del foglio, c’è sempre una scritta. Ogni volta è una cosa diversa. e io la leggo sempre la sera, prima di andare a letto.
Prendo il foglio e lo giro. C’è scritto: “I’LL BE WITH YOU. FOREVER.”
 
Questa è stata la mia ultima esibizione in America. Domani partirò.
Esco dal mio camerino, apro la porta del teatro e inizio a correre. Esco fuori e mi faccio spazio da sola, ignorando le guardie del corpo che mi chiamano a gran voce. Presto mi raggiungeranno ma io continuo a correre senza dar conto alle persone che cercano di fermarmi per un autografo.
Eccolo. È laggiù, di schiena. Si sta allontanando. Sta per voltare l’angolo, fra poco sparirà dalla mia vista. Lo raggiungo di corsa e gli grido:
-Hei tu. Fermati!- non so il suo nome, ma lui si ferma ugualmente e si volta. Oggi non ha nessun ritratto..
-Perché l’hai fatto?- urlo all’improvviso, scoppiando in lacrime.
Lui aggrotta la fronte e domanda confuso: -Fatto cosa?-
-Perché hai promesso che starai con me per sempre?- sono in preda ai singhiozzi, disperata.
Lui mi afferra per le spalle e dice: -Perché sono mesi che ti osservo danzare, che ti guardo. Perché quando ti vedo, il mio cuore batte forte e tutto sembra bello. Perché soffri, ma non la dai a vedere, sei una ragazza forte. Perché vorrei poterti avere accanto, sfiorarti e baciarti. Stringere a me e farti capire che..- si interrompe, sbuffando, incapace di trovare le parole.
-Che cosa?- lo incito a continuare.
-Che mi sono innamorato di te. Una ragazza irraggiungibile, con cui non potrò mai stare. Ma ti sarò accanto. Per sempre.-
-Non è vero!- gli urlo contro- te ne andrai come hanno fatto tutti gli altri. Mi lascerai sola!-
-No, non lo farei mai..- mormora, accarezzandomi una guancia con espressione dolce.
-Sì invece! Perché io domani parto! Mi trasferirò in Francia, mentre tu rimarrai qui, proseguirai con la tua vita. Perché fate tutti delle promesse che non potete mantenere?- domando fra le lacrime.
Lui mi guarda ad occhi sgranati.
-Tu.. ti trasferisci?- sussurra.
Ma non ho il tempo di rispondergli che lui si volta e se ne va, velocemente.
Io rimango sola mentre una leggera pioggerella inizia a cadere.
 
Un’ultima occhiata a San Francisco, la mia città e salgo sull’aereo privato. Nadine inizia a blaterare di qualcosa a proposito della nuova vita che mi aspetta, del successo che avrò, della fama.
Ma io non l’ascolto. Non mi importa della fama. È per colpa sua che ho perso i miei amici e la mia vita.
 
 
Sono passati 4 mesi. Pensavo che mi avrebbe raggiunto. Cioè, più che altro lo speravo. Davvero tanto. Ma non sono molto sorpresa. Come ho già detto, la maggior parte delle persone fa promesse che non può mantenere. Lui è solo una delle tante persone che mi hanno delusa.
-Amélie, cosa stai aspettando? Fuori c’è quell’importante giornalista che ti avevo detto volesse intervistarti. Sbrigati!- dice Nadine sbucando dalla porta del mio camerino.
-Sono pronta! Mi ero solo seduta un attimo!-
Mi prende per un braccio e mi accompagna fuori. Come sempre ci sono orde di fans ad aspettarmi. Ma qui in Francia e tutto diverso.. ci sono delle sbarre di protezione che impediscono alla gente di avvicinarsi a me. Solo ai giornalisti è permesso di starmi vicino.
Un signore biondo e alto mi si avvicina. Tiene in mano un microfono e dietro di lui c’è un cameraman . capisco che è il giornalista di cui mi parlava Nadine.
-Allora Amélie.. splendida performance anche questa volta. Qual è il segreto per apparire così elegante, leggiadra.. fai sembrare tutto così semplice.. come fai?- mi chiede, in cattivo inglese.
Un ghigno divertito si fa spazio sul mio volto.
-Come faccio? Mento!- dico, con aria di sfida.
Il giornalista appare per un attimo interdetto ma si riprende subito: -Vuoi dire che il segreto è la perseveranza? Continuare a lottare con un sorriso sul volto anche quando si soffre?- rigira la mia risposta.
-Non è proprio ciò che intendevo ma vedila come vuoi.- rispondo, incurante.
Lui è sbigottito e sento le occhiate inceneritici di Nadine dietro di me.
-Ma cosa stai dicendo?Comportati bene!- mi sussurra all’orecchio, arrabbiata.
Le da fastidio che io mi stia ribellando, perché per anni sono rimasta docile, permettendole di pianificare la mia vita a suo piacimento.
-Siamo sicuri che sia la stanchezza..- dice il giornalista con aria comprensiva –Ma passiamo ad un’altra domanda. Parlaci del tuo prossimo tour. Ti esibirai in diversi teatri francesi con qualche tappa anche in Italia, giusto?-
-No.- dico, lasciando tutti basiti.
-Come scusa?- domanda lui.
Faccio un gran respiro, per prendere tempo. Apro bocca per spiegare che non ho intenzione di fare nessun tour, che non voglio continuare a danzare, quando lo vedo.
È in piedi, in mezzo alla folla e quando si accorge che lo sto guardando si apre in un sorriso stupendo, che mi fa girare leggermente la testa.
È venuto. Mi ha seguita, non mi ha abbandonata!
In quel momento Nadine mi da una leggera gomitata e si schiarisce la voce per riportare la mia attenzione sull’intervista.
-No, hai dimenticato che farò una tappa ance in Germania.- dico, sorridente – Ora, se volete scusarmi..-
Mi volto e corro verso il punto in cui ho visto il ricciolino poco prima. Lui si è spostato, ora è in prima fila. Riesco in qualche modo a scavalcare la sbarra e gli salto letteralmente addosso, stringendolo più forte che posso.
Lui ricambia l’abbraccio e mi da un bacio sulla fronte.
-Cosa ci fai qua?- chiedo.
-Te l’avevo detto che non ti avrei lasciata sola!-
Ci guardiamo negli occhi per un attimo, poi a me scappa una risatina nervosa.
-Tutto questo è assurdo..-
-Perché?- chiede, aggrottando la fronte.
-Non so nemmeno il tuo nome..-
-Harry. Mi chiamo Harry.-
-Harry. D’accordo- allora resterai con me? Verrai con me in tour? Nel mio aereo privato?- domando speranzosa.
-Mi sembra di avertelo già dimostrato, no?- chiede, con un sorrisino.
Ricambio il sorriso. Sono al settimo cielo, felice come non lo ero da tanto, troppo tempo. Una lacrima mi attraversa il viso.
-Grazie..- mormoro.
-Non c’è bisogno che mi ringrazi.- dice in tono dolce.
-Ma io..-
Non ho il tempo di finire la frase perché le sue labbra trovano le mie, mettendole a tacere.


*SPAZIO PER ME*

Sciao a tutti (?) :D
Duunque.. bè è la prima stporia in assoluto che carico su EFP.. sono alquanto emozionata lol. 
Bè comunque, spero vi sia piaciuta almeno la metà di quanto a me è piaciuto scriverla. Grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggerla e recensirla.
Ciao :3
   
 
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