Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Harriet    03/03/2007    5 recensioni
E' un uomo rinomato per i suoi poteri spirituali...ma stanotte è solo un nonno in attesa della notizia della nascita del suo primo nipote. Del quale dovrà scegliere il nome. E per un amico degli spiriti, quale miglior consigliere di uno spirito, per decidere il nome giusto?
(Non ci sono spoiler, è tutta speculazione. Però...immagino che se non avete la più vaga idea di chi sia Haruka, ci capirete il giusto!)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fa parte delle storie ispirate ai temi di Fanfic100

Tema: #29 Nascita

Nota: “Shizuka” vuol dire quieto, silenzioso.


Tre marzo

L’uomo si svegliò di soprassalto, riscuotendosi sulla poltrona dove si era appisolato. Aveva lasciato la luce accesa. Subito spostò gli occhi sull’orologio e il telefono, posti sul tavolino lì accanto.
Le tre. La notte nel suo cuore più oscuro, e ancora nessuna notizia.
Sorrise. Sarebbero arrivate, doveva solo avere pazienza. E magari continuare a dormire, non gli avrebbe fatto male.
Tornò ad appoggiarsi sullo schienale, chiudendo gli occhi e preparandosi a scivolare nel sonno di nuovo.
Gli fu subito chiaro che non ci sarebbe riuscito.
C’era qualcosa nell’aria. Una vita passata a riconoscere certi segni, certe presenze, ti rende attento e fa sì che raramente i tuoi sensi sbaglino.
Meglio agire per primo. Una vita di esperienza ti insegna anche questo.
- Chi sei?- chiese, gentile e guardingo.
Da principio, nessuna risposta. Poi, lentamente, l’aria attorno a lui iniziò a cambiare, a farsi sempre più piena, e quella presenza sempre più certa. Era come se le molecole spirituali dell’essere che era venuto a visitarlo si stessero agglomerando, per comporre davanti a lui una figura. Finalmente poté scoprire le sembianze dello spirito, immerso nella sua innaturale luminescenza. Invisibile a tutti, tranne che a lui. Ma non c’erano altri che lui, lì, e lo spirito era venuto solo per lui.
- Benvenuto.- disse l’uomo, facendo un inchino. O meglio, bentornato. A cosa devo la tua presenza qui?-
Ad ogni parola dello spirito la sua luminescenza aumentava o diminuiva, quasi seguisse l’intonazione delle parole che pronunciava.
- Sei venuto per questo?- L’uomo sorrise. – Oh, ma è davvero una cosa bella. Ti ringrazio.-
Lo spirito doveva essere rimasto impressionato da quella gratitudine, perché brillò più che mai. - Non prendermi in giro, però.- scherzò l’uomo. – Mi chiedi se sono contento? Secondo te?-
No, lo spirito non voleva prenderlo in giro, era solo erudito nei modi della conversazione, e faceva uso di graziosi artifici come le domande retoriche, per introdurre gli argomenti. E sembrava voler continuare a girare attorno al motivo della sua venuta.
- No, non ho altri nipoti, lui è il primo. Capisci che sono abbastanza emozionato.-
Una risata gentile, scintillante. Allo spirito era piaciuta quella confessione così spontanea.
- Vuoi sapere come lo chiameremo? Ancora non si sa. Mio figlio mi ha chiesto di decidere il nome, magari illuminato da qualche presentimento...Chissà...forse sei qui proprio per aiutarmi a sceglierlo, eh?-
Forse l’uomo ci aveva indovinato. Lo spirito rise, temporeggiò ancora un po’ e poi prese a parlare, scandendo bene le parole, a mezza voce, sempre accompagnato dal bizzarro scintillare che cresceva e svaniva seguendo la melodia della sua voce.
- Mi dici delle cose che potrebbero rivelarsi molto positive.- commentò l’uomo, quando lo spirito gli ebbe comunicato un primo frammento di futuro. Una vaga immagine, un’illuminazione sulla strada che avrebbe percorso il bambino di cui aspettavano la nascita.
Poi lo spirito riprese a parlare, e questa volta la sua luce si mantenne bassa bassa, come se stesse parlando a mezza voce di argomenti delicati.
- Oh, ma questo non è un problema.- lo rassicurò l’uomo. – Un’indole complessa può rivelarsi un bene. Anzi, è così, il più delle volte. Tutto dipende dalla sua storia, dalle persone che incontrerà, dalle scelte che compirà...-
Lo spirito riprese a parlare, ma la sua luce non tornò a farsi splendente. Anzi, per un attimo l’uomo temette che la creatura svanisse prima di terminare il suo discorso. Ma l’ospite misterioso aveva un’ultima cosa da comunicare al custode del tempio, amico delle creature invisibili. Un ultimo brandello di visione delle cose che dovevano ancora venire. E questa volta le sue parole tracciarono una linea di preoccupazione sulla fronte del suo ascoltatore.
- Questa sarà la cosa più difficile. Nella lingua dell’anima “dono” e “maledizione” sono sinonimi troppe volte. Se possiederà i poteri che tu mi prospetti, dovrà imparare ad usarli. E io farò del mio meglio per aiutarlo.-
Lo spirito sembrò voler aggiungere qualcosa, ma si interruppe. La sua luce ebbe uno scintillio improvviso, quasi disperato. Negò di aver mai avuto qualcos’altro da dire. Preferì essere reticente che portatore di notizie tristi, ma l’uomo intuì che c’era qualcosa di stonato.
- Non so cosa volessi dirmi, ma non te lo chiederò. Sei venuto a portarmi in dono un presagio su mio nipote, e io lo devo prendere come un dono, senza domandarti di più. E poi stanotte non ho voglia di preoccuparmi, voglio solo essere felice. Giusto?-
Lo spirito brillò e sorrise, e ripeté l’ultima premonizione, come per riportare un clima sereno e gioioso nella stanza. La sua luce aumentò a dismisura, il suo interlocutore sembrò onorato di quelle parole.
Infine lo spirito si preparò a partire. I due si scambiarono un inchino e qualche parola di saluto, poi l’uomo rimase solo.
Fissò a lungo il luogo dove era stato lo spirito, ripensando ad ognuna delle sue parole.
Le sue caratteristiche saranno la calma, la forza e il silenzio. Sarà difficile capirne i pensieri. Avrà poteri spirituali, che però dovranno attendere il momento giusto per risvegliarsi.
Lo spirito gli aveva detto molte cose, ma rimanevano sempre possibilità, inizi. Semi. Dipendeva da tante cose, cosa poi sarebbe germogliato davvero. Quella notte sarebbe venuta al mondo una creatura con grandi possibilità, grandi strade aperte davanti: ogni passo della sua vita avrebbe deciso se della sua calma avrebbe fatto un vantaggio o un difetto, se la sua forza sarebbe diventata violenza o protezione, se le sue scelte avrebbero portato vita o morte. La sua storia avrebbe svelato il senso del suo silenzio. Gli incontri lungo la via avrebbero decretato se il seme del suo potere, dormiente, avrebbe trovato la primavera giusta per poter sbocciare.
Come sempre, l’Hitsuzen gettava i semi, ma il futuro veniva deciso dalle scelte, dai sentimenti delle persone. Così doveva essere: difficile e meraviglioso, come le vite degli esseri umani.
Un suono stridulo e inatteso lo strappò dai suoi pensieri, e lui ci mise qualche istante per capire cosa fosse. Poi si rese conto che si trattava del telefono. In un secondo raggiunse il tavolino, afferrò la cornetta e rispose, concitato.
- Sì?-
- Papà? E’ nato! E sta bene, lui e sua mamma stanno bene!-
- Sia ringraziato il Cielo!-
- Sta aspettando un nome, però...-
L’uomo rimase in silenzio per qualche istante, richiamando alla mente ciò che lo spirito gli aveva rivelato.
Calma e silenzio, eh? Che possano diventare la tua benedizione, allora. Che nella calma tu sappia prendere la giusta decisione. Che tu divenga un custode, silenzioso ma pronto ad accorrere. Che la tua forza diventi protezione. Che il tuo potere dorma, e si prepari a sbocciare, quando arriverà la sua primavera.
- Shizuka. Chiamalo Shizuka.-
- Ha il suo significato, questo nome, vero?-
Non dipende da me. E’ lui che deve decidere di quale significato riempirlo.
- Sì.-
Ma io voglio sperare per il meglio.


Owari


3 marzo 2007. Compleanno di Doumeki. Ma anche anniversario speciale... Un anno fa il santo nonno Haruka mi ispirò, spingendomi a commentare una storia (su Watanuki e Doumeki). L’autrice di quella storia decise di non odiarmi per le cose sconclusionate scritte in quella recensione. E da allora non è più riuscita a liberarsi di me!
...tra l’altro, io l’ho anche fatta diventare Doumeki...
Insomma, Haruka e Shizuka ci proteggono, evidentemente!XD
Insomma, questa storia è completamente dedicata a Wren. (In particolare i semi. Un giorno ti passerò la prima versione della storia, quella scritta a mano.XD)
Un grazie a chi segue le mie storie su Holic! (Melchan, Renki, Neko-chan, Francesca Akira89, Eriol...e ovviamente Shu, Leryu, Kairi e tutti gli altri, compresi coloro che leggono soltanto!^^)
...qualcuno coglie l'indizio (scemo e penoso, ok) che richiama all'arrivo di Watanuki, in questa storia?XDDD (vi giuro che all'inizio non ho fatto apposta!)
I’m at: Dark Chest of Wonders
   
 
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