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Autore: zjamsglances    20/08/2012    7 recensioni
Danielle e Liam sono sposati da 4 anni,e il loro sogno più grande è quello di avere un figlio tutto loro.
Ma questo bambino non vuole arrivare,e i due novelli sposi sembrano aver perso le speranze.
Ma,in una calda notte di luglio,accadrà un evento che cambierà la loro vita e farà avverare il loro più grande desiderio…….
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Danielle Peazer e Liam Payne sono sposati da 4 anni ormai,e gia da tanto desiderano avere un bambino tutto loro e di allargare così la famiglia.
Danielle,ballerina professionista e modella per molte compagnie,ex alunna della English National ballet School.
Liam,membro della famosa band anglo-irlandese,conosciuta e amata in quasi tutto il mondo,i One Direction.
Due persone diverse,due caratteri opposti,ma ugualmente perfetti insieme: alla prima piace vestire firmato ed essere sempre alla moda,mentre l’altro preferisce indossare un jeans e una maglietta invece di indossare vestiti eleganti e costosi; lei è trasgressiva,mentre lui è tranquillo; lei ama andare alle feste,lui preferisce rimanere a casa con gli amici; lei ama ballare,mentre lui preferisce cantare.
Questi due ragazzi si sono conosciuti nel 2010 sul palco di un famoso talent show,X-Factor,e da lì è scattato l’amore,diventando in poco tempo una delle coppie più invidiate e amate in tutto il mondo.
Nonostante la differenza di età che li divide,poiché lei è più matura di lui di 5 anni,non si sono mai lasciati,rimanendo uniti fino alla fine, da X-Factor al tour mondiale,dalle Olimpiadi all’altare.
Si sono sposati il 20 Maggio del 2018 a Londra,in una chiesa cattolica,essendo lei ¼ Italiana.
La loro non è stata una cerimonia sfarzosa,una di quelle cerimonie dove gli sposi indossano vestiti sgargianti e ricchi di lustrini,e festeggiano in un lussuoso castello o a Las Vegas.
No,la loro è stata una cerimonia semplice,come loro desiderio,e la sposa era incantevole nell’abito bianco con il corpetto di pizzo e il velo che le ricadeva su quei riccioli mori che Liam tanto amava.
Naturalmente non sono potuti mancare i loro amici e compagni d’avventura,Louis,Harry,Niall e Zayn,che si sono esibiti in una performance dedicata solo ed esclusivamente agli sposi.
Una vita rosa e fiori,la vita che ogni ragazza sogna avere ma che purtroppo alcune non possono permettersi,la loro fantastica vita.
Ma dietro ad ogni rosa si nasconde sempre una spina,e quella spina era la voglia di un bimbo da amare e coccolare.
Da subito dopo il matrimonio avevano provato a mettere su famiglia,ma non c’era stato verso: il bambino non voleva proprio arrivare.
Dopo 2 anni,però,Danielle rimase incinta,ma sfortunatamente ebbe un’aborto spontaneo durante il secondo mese di gravidanza.
Quella notizia fu molto dolorosa per i novelli sposi,che subito presero dei provvedimenti,facendo dei controlli e accertandosi che tutto funzionasse.
-E’ tutto ok.- annunciò loro il dottore –dovete solo aspettare,e il vostro bambino arriverà.-
Dopo quella brutta vicenda,però,non si diedero per vinti e continuarono a provare e riprovare,ma niente.
Liam aveva proposto di adottare un bambino o di ricorrere ad una fecondazione assistita,ma Danielle non sopportava l’idea di non poter stringere tra le braccia un figlio suo,nato dal suo grembo e dall’amore con Liam.
Aveva sempre desiderato avere una figlia bella come il sole,dalla carnaggione olivastra come la sua,i capelli ricci e lunghi e gli occhi color nocciola come il suo papà.
Aveva sempre desiderato indossare uno di quei vestiti premaman che le mettevano in evidenzia il pancione,l’unica pancia di cui non si sarebbe mai vergognata.
Aveva sempre desiderato scegliere insieme a suo marito il nome da darle,al suo volto e a come sarebbe diventata una volta adulta.
E il pensiero di non poter sentire quella bambina nel suo grembo,di non poterla avere,la distruggeva.
 
Danielle e Liam erano seduti sul loro comodo divano a vedere un film in compagnia di una bella pizza,dopo una stressante giornata di lavoro.
Erano accoccolati l’uno nelle braccia dell’altra,e la testa di lei era appoggiata sul petto di suo marito,potendo così sentire il cuore di lui battere all’unisono con il suo.
Stavano bene insieme,si amavano come la prima volta che i loro sguardi si incontrarono.
Però quel loro desiderio era sempre acceso,e loro non perdevano le speranze…….
-E se ne adottassimo uno?? Sai quanti bambini ci sono che non aspettano altro che una famiglia,dei genitori che li amino e si prendino cura di loro.- disse Liam,massaggiando i lunghi capelli della riccia.
-Si,ma non sarà comunque nostro,non saprò mai che sensazione si prova a sentirlo nel mio grembo,a sentire i calci che mi da la notte.- disse lei,con un filo di malinconia nella voce.
-E la fecondazione assistita??- riprovò il moro.
-Già ne abbiamo parlato,Liam. Non mi va di avere in grembo un figlio che non sia tuo oppure di dover crescere un bambino che non ha il mio stesso sangue.- disse lei,sbuffando,per cercare di contenere le lacrime.
-Allora non so proprio cosa fare,amore. Ci tocca aspettare.- disse lui,stringendo più forte che poteva Danielle tra le sue braccia.
-Aspettare…..sono anni che aspettiamo ormai. Forse non avremo mai un figlio nostro.- disse lei,e in quel momento le lacrime furono inevitabili.
-Non dire così,noi ce la faremo.- fece Liam,poi le stampò un bacio tra i capelli.
Lei sospirò e chiuse gli occhi,beandosi delle possenti e protettive braccia di suo marito,ma quello stato di benessere fu interrotto da una fitta improvvisa alla pancia e dal bisogno urgente di correre nel bagno.
E così fece: Danielle si alzò dal divano di fretta,scusandosi con Liam,e corse nel bagno,nel disperato tentativo di vomitare nella tazza e non sul pavimento del loro salotto.
Lui rimase fermo sul divano ad osservare la scena,senza sapere cosa fare,o cosa avesse la moglie.
Quando la vide uscire dal bagno capì che qualcosa non andava,che stava davvero male,così un po’ di speranza si riaccese in lui.
-Dovresti riprovare.- disse dolcemente alla moglie.
Lei annuì,poi si richiuse di nuovo in bagno e provò per l’ennesima volta con l’ennesimo test.
Passò qualche minuto,poi entrambi si precipitarono in bagno per sapere la sentenza.
Due tacchette: negativo.
Un altro colpo al cuore,un altro fiume di lacrime,altra sofferenza.
 


Qualche mese dopo

Liam e Danielle erano molto impegnati in quel periodo,tanto da non pensare più alla faccenda del bambino e concentrarsi solo sul lavoro.
Nonostante ciò,però,la riccia aveva sempre delle forti fitte alla pancia,seguite da nausea e mal di testa,ma non ci aveva fatto tanto caso,credendo fosse solo lo stress di quei giorni e il fatto che non mangiasse a sufficienza,nonostante avesse tanta fame.
Liam,dal canto suo,faceva caso a questi piccoli particolari,ma,essendosi accertato del ciclo regolare della moglie,non ci faceva neanche lui tanto caso.
Era una calda serata di estate,precisamente l’11 Luglio,e i due sposi dormivano già da un paio d’ore,o meglio,Liam dormiva.
Danielle non riusciva a prendere sonno: le fitte si erano fatte più forti,ma non voleva far preoccupare suo marito.
Provò un’altra posizione nel letto per addormentarsi,ma niente,fino a quando non sentì le lenzuola bagnarsi e si spaventò.
Accese l’abat-jour sul suo comodino e vide una chiazza di liquido e sangue farsi spazio tra le lenzuola,così decise di svegliare il marito.
-Liam.Liam.-
Lui mugugnò qualcosa,senza aprire gli occhi.
-Liam c’è uno strano liquido sul letto.- disse la ragazza,presa dalla preoccupazione.
-Che cosa??- fece il moro,aprendo un occhio.
-Si è…..-  non riuscì a terminare la frase che fu sorpresa da un’altra fitta,molto più dolorosa delle altre.
-Danielle,cosa ti succede??- chiese il marito preoccupato,alzandosi e mettendosi in ginocchio sul letto,affianco alla moglie.
-La pancia.- disse solamente lei.
Lui la guardò perplesso,senza riuscire a capire.
-La pancia,Liam,mi fa male la pancia.- disse lei piangendo,non riuscendo a trattenere le lacrime per il dolore.
-Ti porto subito in ospedale.- disse lui,prendendo sua moglie in braccio e portandola fuori di casa,per poi farla sedere sui sediolini anteriori dell’auto e partire,dritto verso l’ospedale.
Danielle per tutto il viaggio pianse e urlò per il dolore,non sapendo cosa le stesse succedendo,e pensando al peggio.
-Ho bisogno di distendermi.- disse al marito,che abbassò il suo sediolino e la fece stendere.
Un’altra fitta,sempre più forte delle altre. Danielle pensava di morire,credeva che fosse giunta la sua ora e non voleva,non voleva morire.
-Liam,per favore,non lasciarmi morire.- disse tra le lacrime,stringendo forte la mano del marito che era ferma sul volante.
-Non ti lascerò morire,te lo prometto.- disse lui,tutto sudato e soprattutto preoccupato per la moglie.
Pochi attimi dopo arrivarono all’ospedale: prese in braccio sua moglie e corse all’interno della struttura,urlando per chiedere aiuto.
Finalmente un’infermiera bassina si accorse di loro e gli chiese cosa fosse successo.
-Mia moglie ha delle forti fitte alla pancia,non sta bene. Per favore l’aiuti.- disse alla donna,con le lacrime agli occhi.
L’infermiera si fece portare una barrella,dove fece distendere la giovane e la portò in una stanza,poi andò a chiamare il dottore di fretta.
-Non ti preoccupare,va tutto bene. Ci sono io qui con te.- le disse Liam,dandole un bacio sulla fronte imperlata dal sudore.
Lei annuì,poi gli fece un dolce sorriso,ma il dolore era troppo forte e non potè trattenere un gemito.
Finalmente il dottore arrivò e chiese a Liam dell’accaduto.
-Non so,non lo so cosa abbia. Mi ha svegliato nel cuore della notte dicendomi che aveva delle forti fitte alla pancia,poi ha iniziato ad urlare per il dolore.- disse il giovane,portandosi le mani tra i capelli.
-Nient’altro??- chiese il dottore.
Liam ci pensò un attimo,poi gli venne in mente un particolare che gli era sfuggito,ma estremamente importante.
-Si,mi ha detto di aver bagnato il letto.- disse convinto il ragazzo.
-Che cosa??- il dottore sgranò gli occhi,poi si sedette su uno sgabello e alzò leggermente la veste da notte della giovane e sbiancò in viso.
-Cosa succede dottore??- chiese Danielle,trattenendo un altro urlo.
-Mi prepari subito la sala parto,si muova e chiami qualcuno. La testa è gia fuori.- ordinò il dottore all’infermiera che annuì ed uscì di corsa dalla stanza.
-La sa…sala parto??- ripetè Liam,perplesso.
-Si,non sapeva che sua moglie è incinta??- disse il dottore,coprendosi il viso con una mascherina.
I due ragazzi rimasero a bocca aperta,poi si fissarono negli occhi.
Danielle non credeva a ciò che stava sentendo,non poteva essere incinta: non aveva avuto le vampate di calore,né le voglie,e non era neanche ingrassata,forse solo 2 o 3 chili,ma il suo aspetto era rimasto lo stesso,di un pancione non si vedeva neanche l’ombra.
Si,aveva avuto spesso le nausee,ma il suo ciclo era regolare,non poteva essere incinta.
-No,non posso essere incinta. Il mio ciclo è stato sempre regolare,non è possibile.- disse la giovane.
-Non si può definire ciclo quelle macchioline che vedeva,erano solo delle perdite.- disse tranquillamente il dottore.
Proprio in quell’istante entrò l’infermiera,seguita da una schiera di medici,che portarono subito Danielle in sala parto.
Liam la seguì,ma il dottore lo fermò prima che entrasse.
-Dottore,io devo entrare,devo vedere mia moglie come sta.- disse Liam,furioso.
-Mi dispiace,figliolo,ma non puoi. Potresti solo peggiorare la situazione.- disse il dottore.
-Liam.- il ragazzo sentì un urlo provenire dalla sala e capì che quella voce apparteneva a sua moglie,che aveva un disperato bisogno di lui.
Spostò il dottore ed entrò di corsa nella sala,andando ad affiancare la ragazza,che era già stata preparata per il parto e gemeva forte per le contrazioni.
-Sono qui,non ti lascio sola.- le disse,baciandole la mano che stringeva.
-Giovanotto,lei non può stare qui.- urlò il dottore,prendendolo per un braccio,ma Liam si liberò dalla presa,furioso.
-Io devo stare qui,lei ha bisogno di me e io non la lascio sola.- urlò,ormai ad un centrimento di distanza dal dottore,che deglutì e annuì,per poi tornare al suo lavoro.
Liam si calmò e riprese a guardare sua moglie,ormai tutta sudata e incredula.
Come aveva fatto a non capirlo??
Danielle urlò un’altra volta,e Liam non poteva più vederla così.
-Ma allora,quanto cazzo ci vuole per farla partorire??- chiese,accorgendosi solo allora di ciò che aveva detto.
Partorire…..sua moglie stava per partorire il loro bambino.
-Ecco,siamo pronti.- disse l’infermiera,affiancando il dottore e dicendo a Danielle cosa doveva fare.
-Mi ascolti bene adesso,fanciulla. Lei deve spingere e contare fino a dieci. Dopo aver contato prenda un bel respiro e alla prossima contrazione riprenda a spingere.- disse dolcemente l’infermiera.
Danielle annuì,come per far intendere che aveva capito,e iniziò a spingere forte,contando fino a dieci e stringendo i denti.
-Brava,brava così,adesso prenda un respiro e ricominci.- disse la donna,massaggiandole premurosamente una gamba.
Danielle fece come le era stato detto: si sentiva un fuoco ardere nella parte interessata e il dolore era atroce.
-Perfetto,adesso un’ultima spinta.- questa volta fu il dottore a parlare.
-Su,amore. Sei stata bravissima,un’ultima spinta e sarà tutto finito.- le sussurrò Liam,mentre lei gli stringeva forte la mano,quasi a stritolarla.
Annuì,poi prese un respiro profondo e spinse con tutta la forza possibile.
Finalmente il bambino uscì,ma non lo si sentì piangere.
Danielle fece un sospiro di sollievo,ma subito si sentì morire non sentendo le urla del suo piccolo.
-Cosa succede?? Perché non piange??-si informò Liam,preoccupato.
I medici parlottavano tra di loro,senza dare risposta al ragazzo,che si stava alterando.
-Si può sapere che cazzo sta succedendo??- chiese urlando.
-Si calmi,giovanotto. Il bambino aveva il cordone intorno al collo e non respira,ma adesso ci pensiamo noi.- disse il dottore,posandogli una mano sulla spalla.
Un altro colpo al cuore ai due: l’ultima cosa che avrebbero voluto sentire era che il loro bambino non respirava.
Danielle scoppiò a piangere,come anche Liam,che subito l’abbracciò.
Si sentivano entrambi in colpa per non essersene accorti prima,per aver messo a rischio la salute di loro figlio.
Si sentivano tremendamente in colpa,e non si sarebbero mai perdonati se gli fosse successo qualcosa.
Intanto i medici si erano accerchiati intorno al bambino e facevano di tutto per rianimarlo.
-E se non ce la facesse??- sussurrò Danielle tra i singhiozzi,stringendo la maglia di suo marito.
Entrambi non ce l’avrebbero fatta a reggere quel dolore,forse sarebbero morti insieme al loro bambino o sarebbero vissuti con il rimorso di un figlio morto.
Liam non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che sentirono un pianto infantile provenire da quell’ammasso di medici.
I ragazzi smisero di piangere,il loro cuore cessò di battere e i loro repsiri si fermarono.
Alzarono gli occhi,increduli,poi li posarono sull’anziana signora che si stava dirigendo nella loro direzione,con un fagotto tra le braccia: era vivo.
-Complimenti,è una splendida bambina. Ha preso tutto dalla madre. Per fortuna è sana e non ha complicanze. - disse loro,sorridente,porgendogli la loro bambina.
Danielle era ancora scossa,ma,anche se titubante,prese quella bambina tra le braccia e la guardò per la prima volta: aveva il nasino a patatina come il suo,gli occhi color nocciola come Liam e tanti capelli le ricoprivano la testolina.
Era molto piccola,e Danielle temeva che si sarebbe frantumata tra le sue braccia se l’avesse stretta troppo.
Sembrava proprio una bambolina di porcellana,la loro bambolina di porcellana.
Non ci poteva credere: finalmente ci era riuscita.
Era riuscita a mettere al mondo quella bambina che avevano desiderato per tanto tempo e adesso la stava stringendo tra le sue braccia.
Sorrideva: Danielle era felice e sorrideva,mentre la sua piccolina aveva afferrato con una manina il suo dito e se lo portava alla bocca.
Un’altra lacrima scese sul volto di Danielle e bagnò la guancia rosea della bambina che aveva tra le braccia: una lacrima di gioia dopo un’infinità di lacrime di dolore.
Intanto Liam era rimasto allibbito dalla bellezza di sua figlia,dalla sua fragilità,dalla sua innocenza.
Sorrise,finalmente dopo tanto tempo che non lo faceva,e piano carezzò la testolina della sua bambina.
Era sua,era sua figlia,e di nessun altro.
In pochi secondi realizzò ciò che avrebbe dovuto realizzare in 9 mesi: una figlia,una famiglia,tante responsabilità.
Per anni aveva pensato a quelle cose,ma sapeva che avrebbe avuto 9 mesi di tempo per abituarsi alla situazione,mentre in quella circostanza aveva avuto soltanto pochi secondi di tempo.
Adesso aveva una figlia,era diventato papà,e sapeva che doveva diventare più responsabile e maturo per crescere al meglio sua figlia.
In quel momento,per loro,era questo che importava: che la loro bambina fosse sana e che crescesse bella e felice,nient’altro.
-Avete gia scelto il nome da dare alla bambina??- chiese l’infermiera,interompendo quel magico momento.
I due ragazzi distolsero per un momento lo sguardo da loro figlia e si guardarono negli occhi.
Sapevano già che nome dare alla loro bambina,un nome scelto al momento,ma pur sempre importante per quell’occasione.
I due sposi sorrisero contemporaneamente,mentre si guardavano dolcemente negli occhi.
Poi,allunisono e fissando nuovamente la loro bambina,annunciarono a tutti il nome del loro angioletto.

-Destiny.-

  
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