Titolo:
Crumby
Fandom:
30 Rock
Personaggi/Pairing(s):
Liz Lemon/Jack Donaghy
Warnings:
flashfic, het, crack
Challenge/Prompt: scritta per la Notte
Bianca #6 @maridichallenge con il prompt tortillas
messicane +
scritta per Un
anno di tuffi @tuffinpiscina con il prompt briciole
di 'Sabor de Soledad'
(riciclato dalla Maratona
in piscina /O\)
Note: su suggerimento di perlinha,
ho tradotto “deal breaker” con
“rompipatti”, come – a quanto pare
– viene tradotto nell'adattamento italiano. Non è
awesome nemmeno la metà dell'orginale, ma pazienza \o/
è carino comunque ♥
"Buon Dio, Lemon. Ti sei messa un profumo
peggiore del solito o è 'Sabor
de Soledad' quello che
sento?” esordisce Jack a mo' di saluto, entrando in ascensore.
“Naa. Ho chiuso con quella roba.” mente Liz senza
scomporsi, nascondendo prontamente nella borsa le sue tortillas
preferite e provocando un delicatissimo rumore di plastica
accartocciata.
Dopo quella spiacevole illusione del test di gravidanza positivo, si
era imposta sul serio di
smettere di mangiare le 'Sabor
de Soledad'. Ma nel cassetto
della scrivania era rimasta un'ultima confezione – sulla cui
data di scadenza è meglio non indagare – , in
ufficio c'era la solita aria di disperazione del lunedì, e
come se non bastasse Liz era più emotivamente sotto terra
del dovuto, avendo passato la notte a piangere lacrime di sangue sul
finale di Lost. Doveva pur trovare un modo per tamponare lo stress e la
sindrome da abbandono, no?
“Hai programmi per stasera, Jack?” chiede tanto per
cambiare discorso, pulendosi gli occhiali con finta indifferenza. Poi,
per giustificare gli occhi lucidi si ficca di proposito una stanghetta
in un occhio.
“A differenza di te non sono solito trascorrere le mie serate
a frignare su patetici naufraghi immaginari, e quindi direi di
sì” annuncia Jack sistemandosi la cravatta con
sussiego.
“Ma da un lato, lo capisco. Donne della tua età,
Lemon. Single più mentecatte delle altre che credono di
poter compensare con un telefilm lo squallore delle loro vite,
ignorando perfino una ricorrenza speciale...”
E per fortuna le porte dell'ascensore si aprono, fagocitando altra
gente che li allontana l'uno dall'altra, o Liz di certo sarebbe finita
in tribunale per il tentato omicidio del suo boss. Già ci si
vedeva, vestita da principessa Leia, a tentare di alleggerire la pena
puntando tutto sulla scusa dell'infermità mentale.
“Ho aggredito il
signor Donaghy per difendere il buon nome di Lost, che come tutti sanno
è Il Telefilm. Ma la natura del movente è
completamente irrilevante in quanto io sono un ologramma...”
No,
quella battuta l'ha già usata. Ma comunque, a cosa si
riferiva Jack con 'ricorrenza speciale'?
“Perché, che giorno è oggi?”
Magari s'è dimenticata di qualche evento importante del TGS,
o peggio, dell'anniversario di morte del primo chihuahua di Jenna -
ecco perché era così depressa quando Tracy
s'è messo a parlare di squali domestici da passeggio
– e oddio, Liz ha il bisogno fisico di farsi un sandwich,
ora, o le verrà tipo una crisi di nervi e – Stai
perdendo colpi, Liz. Decisamente.
“Stai perdendo colpi, Lemon. Decisamente.”
“Co-cosa?” domanda, appena spaesata
perché Jack fa quel suo sorriso mefistofelico che Liz non sa
mai bene se debba amare a morte oppure detestare cordialmente.
Anche questa cosa del leggersi nel pensiero, poi. Non sa
perché ma comincia a diventarle pesante, come,
bè, come può esserlo ingozzarsi con chili di
Cheesy Blasters spalmati di gelato alle tre di notte, trovandosi a
sorridere e ignorando le proteste agonizzanti del proprio apparato
digerente.
Non sarà esattamente sano,
ma tutto sommato
è
bello e ne vale la pena, ti fa sentire piena, in pace col mondo, e i
sensi di colpa durano il tempo di un ruttino liberatorio.
E Liz sa che non dovrebbe associare ogni minima cosa all'effetto che le
fa abbuffarsi di cibo spazzatura, ma proprio non riesce a trovare dei
paragoni che rendano altrettanto bene l'idea.
“Il tuo compleanno, santo cielo!” sbotta Jack
spazientito, sporgendosi al di sopra delle teste di qualche impiegato,
mentre Liz si schiaffa una mano in piena fronte dandosi dell'idiota.
Quanto può essere grave aver dimenticato di
nuovo il
suo stesso compleanno?
Non più grave dello shock di scoprirsi stupidamente felice
all'idea che Jack se ne sia ricordato, comunque.
“Da Plunder. Tra un'ora. Puntuale.” ordina lui
facendosi largo tra la folla per uscire dall'ascensore.
“E abbi la grazia di darti una ripulita. Hai ancora le
briciole di quella robaccia messicana dall'odore pestilenziale su tutta
la faccia”, abbaia senza pietà, premurandosi che
l'intera Rockefeller Plaza lo senta.
“Razza di... rompipatti!”
biascica Liz incredula, passandosi due dita sul mento, e poi,
inevitabilmente, sulle labbra.