INTRODUZIONE.
Porsi il mio sguardo orgoglioso verso il Signore Mio, mentre con un destrezza e sicurezza che solo uomini come lui hanno, prese controllo del destriero a lui affidato e si mosse con lo stallone quasi fosse un unico corpo a lui congiunto.
Rimasi mio malgrado incantata, quasi affascinata dalle sue morbide labbra rivolte verso l'alto, in un sorriso di trionfo, di sfida, di potere, quel sorriso tipico di un uomo che aveva il controllo di tutto, che aveva potere su tutto, uomo al quale nulla può essere impedito.
Nascosi un indiscreto sorriso alle altre dame di compagnia. Un sorriso amaro, pieno di significati... D'altronde, ero io che avrei dovuto sedurlo, soggiogarlo, indurlo a mio potere...E ci stavo riuscendo. Ma di certo non mi sarei mai aspettata che fosse successo lo stesso a me, al mio cuore.
Quasi intuendo il percorso dei miei pensieri, Sua Maestà voltò lo sguardo su di me e rivolse i suoi occhi del color del ghiaccio verso i miei, bruciandoli, smaniandoli, bramandoli, scavandomi dentro. Risposi al suo sguardo con un sorriso, quasi malizioso, appena accennato, lontano dagli occhi scettici della Regina Caterina.
Il mio dannato cuore, sì, dannato, accelerò vistosamente di palpitazioni, e un indiscreto color porporà cominciò a visitare le mie gote.
Sapevo che tutto ciò mi si sarebbe rivolto contro. Il mio scopo era solo di diventare regina... Ed invece...
Alzai leggermente il tessuto vaporoso della mia gonna e mi inchinai di fronte al mio Re, quando lo vidi passare davanti a me e alla Regina col suo destriero, lanciandomi uno sguardo significativo.
E di nuovo quella sensazione....
"Dannazione! " ,pensai, "Non mi sarei dovuta innamorare, non doveva succedere anche a me.... Io sono Anna Bolena!"