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Autore: DemsLaugh    21/08/2012    6 recensioni
Noi che diciamo che se incontreremmo il nostro idolo ci cambierebbe la vita in meglio, vi siete mai chiesti se a qualcuno gli cambierebbe la vita con un inizio drammatico?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per un fan qual'è la cosa migliore che potrebbe capitargli? Quella che cambiarebbe la sua vita per sempre? Beh è facile: incontrare il proprio idolo, ma che succede se quell'incontro te  la stravolge?
 
Era il 20 Agosto, il giorno del mio compleanno, fantastico. Il ventesimo giorno che mi ricorda la mia continua e irrefrenabile vecchiaia. 
Odiavo essere maggiorenne, preferivo mille volte essere una bambina, era tutto piu semplice quando si era piccoli: potevi continuare a sbagliare nascondendoti nella scusa piu assurda ma stranamente convincente per tutti: e cioè che eri piccola. 
La tua unica preoccupazione era di riuscire a colorare perfettamente un prato con fiori giganteschi e una solita casa situata proprio sulla riga tra il cielo e il prato.
Vivo con la mia famiglia a Roma, si una gran bella città ma questa particolare zona dove mi trovo io non ha niente di "particolare" o "bello", insomma la detesto.
-Elisa, elisa ci sei?- disse ansiosamente mia madre facendo schioccare le dita davanti a me.
-Si mamma si- dissi scocciata. 
Mi ci volle un po per ricompormi e prendendo coscienza delle persone che erano in stanza.
Mia madre insistette per farmi fare un innocua festa a casa con i miei unici e migliori amici Stella  e Luca. Con loro c'erano anche i loro genitori, li conoscevo dai tempi delle elementari ed ormai eravamo una famiglia..La famiglia che non ho mai avuto.
So molto poco della mia famiglia, i miei mi dicono che i loro genitori sono morti molto prima che nascessi e che loro erano gli unici figli. 
Purtroppo ho cercato di trovare notizie riguardanti la nostra famiglia ma non ho trovato nessun file, in piu i miei genitori dicono che la mia cartella clinica è stata perduta. Questa storia mi è sempre puzzata ma quando hai dei genitori come quelli che ho io dopo un po cominci con l'accettarli: solari, pieni di vita, amorevoli con chiunque, forse un po invadenti ma chi genitore non lo è?
-Elisa apri i regali-
ubbidii all'ordine di mia madre. Scartai tutti i regali e lasciai per ultimo quello dei miei: Stella mi regalò un profumo che costava una miriade di soldi, e Luca un bracciale d'argento con incise le nostre iniziali S L E.
Arrivò il momento dei mie genitori che mi porsero una busta con tanto di biglietto:
"Sappiamo quanto ci tenessi e perciò eccoti qui, speriamo che ti faccia felice"
Aprii la busta e mi trovai in mano e la cosa che mi fece urlare e saltare per tutta la stanza fu leggere una semplice frase "Unbroken Europe tour Demi Lovato".
Luca e Stella iniziarono a saltare con me e dalle tasche presero il loro biglietto, facendomi capire che sarebbero venuti anche loro al concerto.
Avevamo tre ore per prepararci e stare li in tempo, così dopo pochi minuti se ne andarono e ci dammo appuntamento nel luogo del concerto, vicino al cancello.
Misi il cd di Demi a palla e decisi i vestiti che avrei indossato per quell'occasione unica.
Optai per una canottiera con scritto una frase della Demetria e un jeans scuro con le blazer rosse. 
Dopo un'ora ero pronta e gia montata in macchina. Misi anche la collana con scritto "Stay Strong" tanto per rimanere in tema al concerto.
Finalmente arrivai al cancello e trovai gia Luca e Stella che mi stavano aspettando. Scesi dalla macchina e con un click chiusi la mia smart rossa.
-Finalmente!- sbuffò Luca.
-Taci, tanto ancora non ci fanno entrare- ribattei guardando la lunga fila posta davanti all'entrata, con migliaia di persone che sventolavano fiere il loro biglietto per poi farmi ricordare del mio dentro la tasca. Cercai prima nella tasca destra ma non trovai nulla, tastai quella sinistra ma anche quella era vuota. Il panico cominciò ad annebbiarmi la mente.
-Merda-
-El che hai fatto?- domandò Stella guardandomi preoccupata.
-Il biglietto- ansimai
-Non dirmi che lo hai perso- ipotizzò Luca guardandomi avvilito.
Tastai di nuovo le tasche ma niente, guardai dentro la macchina ma non trovai nulla.
D'un tratto vidi, tramite il vetro della macchina,una limousine nera passarmi dietro.
-Demi!- urlai.
Cominciai a correre a piu non posso, non sapevo nemmeno io quello che volevo fare ma dentro di me sentivo che dovevo raggiungerla, così accelerai la corsa. Sentivo il mio cuore battere a piu non posso, il sangue mi pulsava in tutto il corpo, le mie gambe sembrava che andavano da sole, nulla mi poteva impedire di fermarmi. Mi chiesi a che velocità stavo andado dato che stavo raggiungendo la macchina con molta facilità quando si fermò lentamente, lasciandomi comunque nettamente davanti.
Ero davanti alla limousine, immobile come una statua, come per dire che se volevano passare dovevano prima passarmi sopra.
Con la coda dell'occhio vidi una portiera aprirsi, il mio cuore batteva piu forte di prima ma non per la cora.
Non potevo pensare che avrei visto il mio idolo in faccia per la prima volta, no non poteva essere vero, forse stavo sognando. Ma i miei muscoli stanchi, il mio fiatone che ancora non ero riuscita a controllare ed il bruciore che mi irradiava la gola mi davano una speranza che fosse tutto vero.
Intravidi dei tacchi vertiginosi dirigersi fuori dalla macchina, una mano posarsi sulla portiera, un'altra posarsi sul tetto della macchina e...Eccola. Lei la mia ragione di vita, la mia forza, la mia felicità il mio..Tutto.
Si scostò  gli enormi occhiali da sole dalla faccia per poi invadermi con la sua bellezza con quegli occhi di color identico ai miei. 
Ero cosi presa dalla sua perfezione che non notai la sua reazione dipinta nel volto di chi ha appena visto un fantasma e la sua bocca paralizzata come se volesse dire qualcosa ma non riusciva a prendere controllo della sua mente.
Corse verso di me senza dire niente e giurai che gli vidi uscire una lacrima.
Ero paralizzata, lei, la persona che fino a ieri vedevo in televisione, mi aveva appena abbracciato. Con la massima cautela portai le mie braccia a circondarle la schiena.
Sentivo le sue lacrime bagnarmi le spalle e mi ci volle ben poco per far scattare anche a me le lacrime,ma per quanto potevo essere felice di averla vista mi ronzava intorno quella domanda sul perche lei piangeva, ma prima che potessi chiederglielo sciolse l'abbraccio e portò le sue mani sul mio viso, scostandomi una ciocca di capelli.
-Quanto sei bella Elisa- 
i miei occhi stracolmi di lacrime si aprirono a piu non posso.
-Demi perche piangi e come fai a conoscere il mio nome?- mugolai.
Si portò una mano sulla bocca e si girò, dirigendosi verso la macchina.
-Demi!-
al suono della mia voce si rigirò, con le lacrime che ancora gli rigavano il viso.
-E' stato bello rivederti El-
Rivedermi? Cosa voleva dire? Ero gia stata in un suo concerto? L'avevo gia incontrata? Impossibile. Me lo sarei ricordato se avessi visto il mio idolo no? 
In un lampo la limousine sfrecciò via, passandomi di lato, lasciandomi con quel mistero irrisolvibile.Ero sconcertata, la mia mente non faceva che elaborare immagini di quell'episodio e quei complimenti. 
Decisi di non parlarne con i ragazzi, ero troppo scossa per trovare le parole per descrivere la scena e dato che senza biglietto non potevo entrare sgattaiolai nella mia macchina senza farmi vedere da loro e me ne andai. Volevo che almeno loro si godevano quell'occasione.
"Quanto sei bella Elisa- E' stato bello rivederti"
perchè quelle parole? Perchè piangeva? Perche non voleva parlarmi? Era così doloroso da non dirmelo? Il contatore della velocità segnava 150 km all'ora,ma ciò non mi spaventava anzi, premetti ancora di piu il piede sull'acceleratore fino ad arrivare ai 180. Dovevo arrivare a casa e farmi spiegare questa assurda storia ma proprio quando cercai di rallentare, dal nulla sbucò un furgone che mi prese in pieno e mi fece fare varie rotolate per poi perdere conoscenza.
-Elisa, svegliati. Elisa- la voce di mia madre mi rimbombava nel cervello, cercai di aprire gli occhi ma era come cercare di sollevare il piombo,cosi mi limitai a sibilare un: -Dove sono?-
-In ospedale- rispose.
Dalla sua voce potevo capire che aveva appena smesso di piangere. Con una mano cercai il suo viso. Lei con la sua se la portò sulla bocca premendosela.
-Che è successo?- chiesi.
-Hai fatto un incidente, eri a tutta velocità e la macchina si è sfasciata. Dove andavi cosi di fretta Elisa, perche lo hai fatto Elisa, perche?- la voce di mia madre mi fece sussultare. E pian piano riuscii a ricordare la vicenda.
-Mamma, Demi Lovato mi conosce. Perche?- chiesi frettolosamente aprendo gli occhi, trovando i suoi paralizzati dalla mia domanda.
Stessa reazione quella di mio padre, che stranamente si riprese dopo poco e rivolgendosi a mia madre:
-Credo che debba saperlo-
-Sapere cosa?- mi allarmai.
Tornai a guardare mia madre che cercò di scacciare le lacrime e sedersi su un angolo del mio letto.
-El,tu..Provieni da un'altra famiglia-
a quelle parole sentii un nodo alla gola, ma non dissi niente, volevo che continuasse.
-Ti abbiamo adottata da appena nata, i tuoi genitori erano intenzionati ad avere un'altra figlia ma non avevano calcolato che ne avrebbe avute due e siccome non volevano farti vivere male perche in quel momento non potevano mantenerti  ti misero in adozione e noi ti prendemmo subito.-
Non avevo piu controllo di me, il cuore mi si era fermato, le mani e la bocca mi tremavano.
-S-stai dicendo che...-prima che potessi finire la frase la porta si aprì e comparve Demi con ancora il microfono del concerto attaccato alla sua guancia. Era venuta per me?
-Elisa!-
-Demi!- ci stringemmo a piu non posso, anche se non avevo finito la frase avevo capito tutto. Non mi serviva la conferma del DNA o qualsiasi altra cosa che poteva verificare che io ero la sorella gemella del mio idolo.
Piangevamo e ridevamo contemporaneamente insieme, cercavamo di asciugarci le lacrime a vicenda ma finivano col moltiplicarsi.
-Hai il suo stesso sorriso- commentò mia madre, o meglio, mia madre adottiva.
Le sorrisi per guardare il sorriso di Demi.
-E vero- aggiunse lei.
-Mi chiedo come hai fatto a non accorgertene che mi assomigliavi dato che ero il tuo idolo-
-I miei amici me lo dicevano che ti assomigliavo ma non lo avevo preso così sul serio!-
-Quali amici?- chiese
-Noi-
a quella risposta provai a cercarli ma non feci in tempo che erano gia lì sulla soglia della porta a guardarci.
Si presentarono e gli raccontammo la nostra storia.
Dopo che fui dimessa dall'ospedale decisi di andare via con Demi ma lei mi promise che saremmo ritornati qualche volta in Italia per rivedere tutti. 
Ed ora mi trovo qui a Los Angeles in America, con la mia vera famiglia che mi ha accolto con grande calore, mia madre non so quante volte si fosse dispiaciuta per avermi messa in adozione, ma la rassicuravo sempre col dirgli che quello che contava ora era il fatto che adesso eravamo tutti qui. Riuniti. Insieme. Per sempre.
Un'altra Lovato in famiglia, io.
Elisa Anne Lovato.
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Saaaaalve! Si sono ancora io che rompo le palle con le mie storie non picchiatemi (?)
Siccome avevo fatto una one shot con i jonas pensavo di farla anche con il mio idolo e dato che ci sono parecchie persone che mi dicono che le assomiglio (ldhsojgfedegr *-*) ho provato a seguire quella traccia. Spero che vi sia piaciuta. Lasciate una piccola recensione se volete, ve ne sarei davvero grata.
Grazie a chi l'ha letta, un bacione xx.
  
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