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Autore: DawnRose    23/08/2012    5 recensioni
Un nuovo anno è alle porte. Tra professori, compiti, terreni, sfide e storie d'amore i nostri amici sperano di passare un anno decisamente più tranquillo... Ma sarà così? Tra nuovi nemici assetati di vendetta, nuovi amici molto "particolari", manufatti pericolosi e avventure mozzafiato riusciranno i nostri eroi a sopravvivere al nuovo anno?
Dal capitolo 12: Diamine, Elin! Sono talmente presa dalla mia litigata con Sulfus che mi sono completamente scordata di lei. -Scusami Elin. Eravamo... indecisi sul da farsi- guardo quel diavolaccio. Quando penso a lui mi comporto sempre in maniera così... sbagliata, distratta, poco da Angel? Oh Sulfus, dovresti tentare i terreni, non me.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SOMEONE LIKE YOU

Qualcuno come te. Solo tu mi fai sorridere e arrabbiare al tempo stesso. Ed è per questo che mi piaci così come sei. Oggi è il primo giorno di scuola, eppure non sono triste... Oggi ti rivedrò e il mio cuore batte all'impazzata.


Ci dirigiamo verso scuola, incrociando i Devil solo all'arrivo. Ci sono proprio tutti: Cabiria {il cui abbigliamento, che non è per nulla cambiato durante l’estate, suscita come al solito il disappunto di Dolce}, Cabalè {Stai lontano da Sulfus! Ehi! Ma come mi sono ridotta...}, Gas {"Oh no" è stato il commento di Miki} e...
Sulfus.
Solo allora mi rendo conto di quanto mi fosse realmente mancato. Lo saluto con la mano, e lui mi sorride in quel modo strafottente ed… adorabile. Mi sento imbarazzata: sia le Angel, che i Devil ci rivolgono occhiate tutt'altro che disinteressate. Sulfus, prontamente, fa cenno ai Devil di entrare a scuola, loro sorridono maliziosamente ma, in compenso, eseguono senza tanti complimenti l'ordine. Lo imito, facendo lo stesso con le Angel, le quali, non rinunciando a commentini molto interessati, seguono i Devil all'interno della scuola.
< Mi sei mancata > sono le prime parole che Sulfus mi rivolge.
< Anche tu > ammatto.
Poi lui fa qualcosa che non avevo minimamente calcolato...

La sfida contro Pau si è conclusa con un niente di fatto. La festa a cui Clarissa doveva andare èstata annullata per colpa della pioggia. La mia terrena sta appoggiata alla finestra a piangere, niente che mi renda felice, per carità, ma almeno sono arci-sicuro che non si annoia [oddio, questo no...], si ubriaca o peggio…
Tiro un sospiro di sollievo.
Pau è sparito {e meno male!} e io sono allegramente rimasto solo, libero e con una terrena che probabilmente non mi avrebbe creato  per un po' dei problemi.
Cosa potrei fare? {in realtà la risposta è ovvia}
Elin. "A casa nostra sarai sempre il benvenuto" mi aveva detto sua madre la prima volta che me la presentò. Certo, bizzarra la scelta di vivere sulla Terra {decisamente stravagante direi} eppure mi sento sempre a mio agio. {causa Elin?}
Mi dirigo in forma terrena verso casa sua. La prima volta, ricordo, fui preso dal timore: la costruzione era alta, antica e, come posso dire, inquietante. Ma ricordo l'atmosfera calda dell'interno, e il sorriso di Elin. Non ebbi più paura
Suono il campanello, ma lei mi apre ancor prima di chiedere, con la sua splendida voce < Chi è? >Mi abbraccia: non sembra arrabbiata per quello che è successo nel pomeriggio {benissimo!}
< Come va? > chiedo.
< Come... Tre ore fa > risponde lei, ridendo.
< Convenevoli da Angel > mi giustifico.
< Entra > fa lei.
Si è cambiata d'abito {di nuovo!} ma, come al solito, mantiene il suo stile disordinato e alquanto...pittoresco {è l'aggettivo adatto per definirla}
Questa volta si è coperta {dire vestita mi pare un'esagerazione} con una t-shirt modello extra-large, completamente bianca, che funge da vestitino. Sotto, un paio di ciabatte pelose, indossate con temerarietà nonostante il caldo torrido, completa la mise. E’ in forma terrena e indossa un paio di occhiali dalla montatura scura, che riducono i suoi occhioni verdi in due piccole fessure. E’vestita in modo strano, lo ammetto, ma è la cosa {anzi, per essere sinceri, l'essere} più affascinante che abbia mai visto.
< I tuoi? > chiedo con curiosità.
< Non sono in casa > mi gela lei. Brutto, bruttissimo segno.
La sua faccia dice quello che non mi confessa a parole. "Gli occhi sono lo specchio dell'anima" si dice fra i terreni e i suoi occhi... Beh riflettono preoccupazione, inquietudine, ansia. {come vorrei dirle che mi piace tantissimo, ma non credo la tranquillizzerebbe più di tanto}
Silenzio.
Di nuovo silenzio.
Poi a un certo punto un'immagine mi invade la mente: un medaglione. Sembra molto antico ed emette una leggera luce. Pare emanare un grande potere. {Elin! Ti pare il modo di comunicare... Non mi ci abituerò mai al tuo potere!}
Allora comprendo.
La domanda di Elin non tarda ad arrivare:
< Cos'è? >
< Cosa? >
Il suo volto tradisce la sua noia. Sa esattamente dove vuole arrivare, è evidente.
< Non-posso-dirtelo > le rispondo con fermezza e, come sempre, mi costa molto contraddirla. Sul volto le si dipinge un'espressione di assoluta desolazione.
< Ma è importante! > esclama lei, al limite di un attacco isterico.
< Chiedilo a tua madre > cerco di farle un sorriso di incoraggiamento < lei sicuramente vorrà aiutarti !>
< Ehm... Non vuole rivelarmi nulla .> sbuffa.
Ridacchio: la delusione rende la sua espressione molto buffa.
< Perché non volete mai dirmi niente, neanche le cose superflue? >
< Perché nessun dettaglio è superfluo: tutto è importante e meno persone sono al corrente delle cose meglio è >
Mi sporgo verso l'orologio: cavoli è tardissimo! {almeno per un Angel lo era}
< Devo andare > dico e le schiocco un minuscolo bacio sulla guancia.
< Non vuoi proprio dirmi nulla? >
La fisso, forse un piccolissimo dettaglio non avrebbe fatto male {se lo viene a sapere sua madre probabilmente mi tira il collo}
< Talismano di Xonder > le confesso a bassissima voce. < Ma non dirlo a nessuno: è un segreto! >
< Certo > sorride lei, e mi saluta affettuosamente. Ha il buon senso di non chiedermi che cosa sia; probabilmente per oggi è soddisfatta.
< A presto >
Mi sento leggero, pimpante e, per la felicità, mi sarei potuto librare in volo {anche se sono in forma terrena}. Non me ne curo molto, ma le ho appena rivelato il nome del manufatto per cui Angel e Devil combattono questa guerra contro il Grande Nemico.
L'unica cosa che mi chiedo, ripensando a quelle immagini... Come fa Elin ad averlo visto?

Imprevedibili.
Questo sono i Devil e io guarda caso sono proprio un Devil. Noi non risolviamo problemi, non come quei zuccherosi pennuti degli Angel, no: noi aggiriamo l’ostacolo e ci prendiamo ciò che vogliamo [nel mio caso un pennuto zuccheroso, ma sorvoliamo…] senza il minimo sforzo.
Ma in questo caso l’ostacolo è composto solo da quattro lettere e un milione di problemi. VETO: Vietato Toccare Esporsi Ostacolare ,che tradotto nella mia lingua significa Vaffangiro a Tutti questi Esosi Ordini.
Ma lo spettacolo di questa estate mi ha aperto gli occhi: se quando sono in forma terrena posso toccare Raf (e diciamo che durante lo spettacolo non mi sono certo risparmiato dal toccarla) perché non baciarla mentre sono in forma terrena?
La guardo: Angel e Devil sen e sono appena andati e siamo soli, davanti alla Golden School.
<  Entriamo?  > fa lei, con il solito sorriso stampato sulle labbra. E’ il momento di agire…
Non le lascio neanche il tempo di chiedermi “Cosa fai? Non adesso! E il VETO” che già l’abbraccio e bacio la sua bella boccuccia rosa.
Lei rimane piantata di sasso, gli occhi color del mare [quanto sono belli!] spalancati e un’espressione stupita sul volto. Rimaniamo in silenzio per cinque interminabili secondi, poi lei comincia a sclerare:
< Ma Sulfus… questo…questo… è un sacrilegio, noi… > diventa di un colore compreso tra il rosso e il viola. E’ così divertente vederla arrabbiata!
< E’ accaduto qualcosa? > le chiedo.
Lei si guarda intorno, sempre più confusa.
< No, ma… >
< Siamo in forma terrena Angioletto. Se l’avessimo saputo prima… >
< Reina non avrebbe… >
< Esatto. Ma ora che ci importa di lei… è chiusa nella Sfera Nera e non uscirà più per… un casino di anni! Pensiamo a noi. Io ti ho appena detto cosa provo per te, ma tu?>
< Anch’io la penso esattamente come te. Ma ora andiamo, o arriveremo tardi alla lezione! >
< Tu vai, io aspetto qui! >
< Ma… è il primo giorno di scuola! >
Il lato negativo dell’esserti innamorato di una Angel: lei ti farà la morale ogni volta che provi minimamente a sgarrare.
< Appunto > le dico, ripentendole per l'ennesima volta: 
Lei scuote il capo e fila dentro per assistere alla lezione. Io aspetto, ma solo un attimo: forse ha ragione lei "Anche il peggiore della classe non ariva in ritardo il primo giorno di scuola". Almeno potrò prendermi il banco nell'angolino in ultima fila...

Le finestre gli mostrano tutto ciò che i suoi "alleati" compiono nei momenti in cui lui si strugge della sua libertà perduta. Essi ansimano, gemono ricordando i bei tempi in cui era permesso loro custodire o tentare i terreni. Le loro grida inumane riempiono il silenzio innaturale che regna in quella prigione per sempiterni. Tra le urla riconosce frasi compiute:
< Maledetti sempiterni, giuro che ve la farò pagare! >
< Il mio Angel era tanto una brava persona... >
< Smettetela di lamentarvi e cerchiamo un modo di uscire da questa topaia! >
Riconosce le loro voci ad una a una, non ha bisogno di guardarli in faccia per associare la frase al volto. Li conosce ad uno a uno, e li avrebbe sfruttati, affinché dei cinque alleati non ne sarebbe uscito vincitore che uno. Lui.

Il corridoio della Golden School era più vuoto che mai. Non ho incontrato anima viva, morta o sempiterna avanzando verso la nostra aula.
Il professor Arkhan mi aspetta proprio lì. Sarà che sono il più giovane componente delle schiere angeliche da circa... qualche secolo, ma ho ancora bisogno dei consigli del professore. È come un padre per me ed è importante che lui mi dica cosa fare perchè ho il timore di fallire.
< Leonidas > mi saluta {è una delle poche persone che usa il mio nome completo senza scatenare in me strane reazioni!}
Lo vedo: sembra stanco, insofferente. Invecchiato, forse.
< Sei venuto > mi dice.
< Sono un Angel > dico con orgoglio < è mio compito salvaguardare i terreni e proteggerli! >
Al professore gli si illuminano gli occhi < Sei speciale Leonidas, è da un po' di tempo che non incontro persone come te! >
Sorrido imbarazzato, finchè la madre di Elin non compare all'improvviso sussurrandomi:
< Lo dice con tutti! Lo ha fatto anche con me! >
Anche lei si sta preparando alla battaglia, regge l'elmo in mano e indossa un'armatura azzurra con sotto una tunica bianca. Il suo corpo emana una leggera luce dorata, ma so che, quando sarà in battaglia, quel leggero fascio luminoso si trasformerà in raggio abbagliante. Penso faccia parte dei suoi poteri, ma non ne sono sicuro.
< Professore? > gli dice comprensiva, e io la guardo perplesso.
< Professore? > chiedo, ma la domanda non è rivolta a lui.
< Retaggio da ex-stagista > mi risponde lei, sorridendo nello stesso adorabile modo della figlia. Poi, rivolgendosi ad Arkhan, gli domanda:
< Qante possibilità abbiamo di farcela? >
Lui si lascia andare < Possibilità? Quando mai abbiamo parlato di possibilità! Noi abbiamo te > e la indica < e Leonidas > punta l'indice verso di me < Ce la faremo, se lo vorrete! >
Lei mi prende la mano e mi sussurra, proprio come fa di solito con Elin:
< Ce la possiamo fare > Sembra convinta.
Io le rispondo agguerrito < Xondar ha i giorni contati! >

Si volge, assaporando l'aroma dolce della vendetta. Una delle voci pare notare il suo comportamento, e gli chiede:
< Xondar? >
Lui non le risponde. Non è il tempo di rispondere...


Angolo autrice: ho risolto i problemi di dialogo. Consiglio di rileggere il capitolo precedente... erano saltati tutti i dialoghi! Per quanto riguarda il titolo, questa volta è Someone like you di Adele! <3 E se non capite nulla con la storia... no problem! Adesso è una cosa confusa, lo so, cercherò di aggiornare il prima possibile perchè POI viene il divertimento *me mooolto sibillina*
Alla prossima...

Dawn
  
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