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Autore: Charlene    27/08/2012    4 recensioni
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Maximilian Pegasus, Seto Kaiba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1: RISVEGLI

Seto non si era mai svegliato così tanto di malumore in vita sua. Eppure aveva sulle spalle una serie di esperienze traumatiche e poco gradevoli che gli avevano regalato delle belle incazzature.

Erano le undici del mattino e lui era talmente in ritardo che non sapeva da dove cominciare. Si rigirò tra le mani quello stupido biglietto, scritto con una calligrafia ridicolmente elegante e che si era ritrovato fra le dita poco prima, quando si era svegliato.

 

Ehi, Kaiba-boy! Scusa se non mi troverai, ma sono dovuto scappare. Ti avrei svegliato, ma dormivi così bene ed eri così carino! Per questo ti ho disattivato la sveglia. Non ringraziarmi, e buon riposo!

Pegasus”

 

-Maledetto idiota- ringhiò Seto, rileggendo il contenuto del foglio per poi appallottolarlo e scagliarlo in un angolo della stanza.

 

 

 

2:EQUILIBRIO

Afferrò la propria testa tra le mani, sentendo gli occhi bruciare per la fatica di stare a guardare lo schermo del pc ore ed ore di seguito. Di solito non gli succedeva mai, era decisamente abituato a lavorare sodo. Ecco, essersi alzato tardi gli aveva rovinato l’equilibrio di tutta la settimana. E di chi era la colpa? Ma di Pegasus, e chi altri.

-Maledetto idiota!- disse, stavolta più forte. Aveva praticamente urlato. Perfetto, ora stava perfino imprecando da solo.

Il suono acuto del telefono lo fece sobbalzare e infuriare ancora di più. Premette un tasto e attese di sentire la voce della sua segretaria.

“Signore, c’è una telefonata per lei. Gliela passo?”

-Chi è?-

“Il signor Pegasus J. Crawford.”

Oh, adesso mi sente, pensò Seto, sul piede di guerra. –Passamelo.-

Aspettò che la linea cambiasse, ma non riuscì a spiccicare parola perché quello lo precedette nettamente. Lo travolse, ad essere più precisi.

“Ehi, Kaiba-boy! Stai lavorando, stakanovista che non sei altro? Dovresti riposarti ogni tanto, se non ci fossi qua io finiresti in terapia! Ascolta, stavo pensando che forse una vacanza ti farebbe bene, ho notato che le tue sopracciglia stanno prendendo una piega sempre più corrucciata e non ti fa bene alla pell…”

Seto dimenticò ogni insulto che aveva in mente. Allungò una mano e semplicemente premette un pulsante; Pegasus dall’altra parte continuò a riempire di chiacchiere irritanti la cornetta del proprio telefono, e gli ci volle un po’ prima di comprendere di stare parlando da solo.

 

 

 

3:IL GENIO DEL MARKETING

Aveva decisamente bisogno di un caffè, o sarebbe morto dietro a quella scrivania, con la testa riversa sul computer. Uscì dal proprio ufficio, ma non fece che pochi passi quando la figura minuta di Mokuba gli venne incontro, piuttosto festante.

-Nii-sama!- esclamò, fermandosi davanti a lui e sorridendo.

Una parte del cattivo umore di Seto si polverizzò davanti al suo fratellino. Gli diede una pacca sulla testa.

-Che cos’è?- chiese, vedendo che il più piccolo aveva qualcosa in mano. L’altro sorrise ancora: -È una carta! E indovina chi me l’ha data?-

-Chi?-

-Pegasus! L’ha fatta lui, apposta per me.-

L’espressione di Mokuba divenne ben presto un ghigno soddisfatto: -Guarda-

Seto, tentando di trattenere quel fastidioso tremito all’occhio che lo prendeva ormai ogni volta che sentiva nominare quell’imbecille, guardò la carta che il fratello gli porse.

“Kaiba imbronciato occhi blu: carta trappola, ogni mostro dell’avversario si spaventa e gira a largo”

Mokuba scappò via ridendo, un secondo prima che Seto potesse acciuffarlo (intenzionato a prendere poi quella stupidissima carta e darle fuoco).

 

 

 

4: PREFERENZE

Kaiba si gettò sul divano del salone di casa sua, troppo stanco e sfasato per poter raggiungere la sua stanza. Stava male, non era abituato a dormire fino a tardi e l’averlo fatto lo aveva letteralmente steso. Avrebbe avuto la sua vendetta, oh, ne era certo. Per il momento però si limitò ad addormentarsi pesantemente su quel divano, al freddo e in una posizione che gli avrebbe garantito dolori ovunque.

Pegasus entrò nella villa usando il doppione delle chiavi che Seto stesso gli aveva dato mesi prima, quando la loro assurda relazione aveva avuto inizio.

In ufficio non c’era, al cellulare non rispondeva… l’ultima soluzione era andare a cercarlo a casa. E difatti lo trovò lì, in stato comatoso sul divano del discreto (enorme) salottino di casa Kaiba.

Sorrise e gli fece una foto con il cellulare, intenzionato a stamparla e ad appendergliela ovunque.

Si avvicinò e gli si accostò, indeciso fra sbattere due coperchi di pentola tra loro per svegliarlo, o se destarlo delicatamente.

Ovviamente scelse la seconda opzione. Lo scosse piano per una spalla: -Seto. Dai, sveglia, non vorrai dormire qui…-

-Mh? Vattene- bofonchiò il più giovane, poco intenzionato a dargli ascolto.

-Ti verrà mal di schiena. Andiamocene a letto.-

Kaiba uscì dalla fase di sonno annebbiato e gli scagliò un cuscino dritto in faccia.

-Ahu. Gesto poco carino.-

-Ti ammazzo! Hai fatto qualche corso per essere così fastidioso?-

Pegasus rise: -E tu per essere così irascibile? Non ti ricordavo così irritabile, Kaiba-boy.-

-È colpa tua. Sta’ zitto per dieci secondi!-

-Ma come? Io mi preoccupo per te.- rispose l’altro, con quel tono sarcastico che lo contraddistingueva.

Seto alzò gli occhi al cielo. Subito dopo si sentì afferrare per la camicia, e in un lampo le labbra di Pegasus furono sulle sue.

-Perché non stiamo zitti tutti e due?- propose Pegasus, un sorriso beffardo sul volto.

Kaiba pensò che fosse una proposta decisamente più allettante, rispetto all’essere costretto ad ascoltare le idiozie di quell’uomo.

 

 

 

5:INSONNIA

Seto si rigirò fra le coperte, faticando notevolmente a prendere sonno. Qualcuno invece non si poneva simili problemi: il respiro regolare e sereno di Pegasus gli fece capire che stava dormendo beatamente. Si mise seduto e accese la lampada sul comodino. La sveglia segnava le tre del mattino; gli parve inutile rimanere a letto a non fare niente, dal momento che ormai (ne era certo) non sarebbe mai riuscito a spegnere il cervello. Si alzò e sbadigliò sonoramente –e se quell’idiota si fosse svegliato, tanto meglio. Ovviamente non accadde.

Ma qualche istante dopo Seto percepì un movimento dietro di lui. Si voltò e vide che Pegasus, nel sonno, aveva teso un braccio verso la sua metà di letto, come per cercarlo.

“Che invadente”, pensò. Andò in un angolo della stanza e raccolse il biglietto appallottolato quella mattina. Lo infilò nel cassetto del comodino. Lo avrebbe buttato il giorno dopo.

 

********

 

FINE!

Qualcosa mi dice che Seto alla fine NON lo butterà u.u

Bon, erano secoli che non pubblicavo su questo fandom! Ma ogni tanto mi viene la nostalgia, e questo è uno di quei casi.

Qualche parola sulla coppia? Ok, qualche parola sulla coppia. La toonshipping è una delle mie preferite, credo che Pegasus e Kaiba sarebbero esilaranti insieme. L’idea di Pegasus che fa uscire di testa Seto mi diverte assai *-*

Baci a tutti!

  
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