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Autore: Vals Fanwriter    28/08/2012    3 recensioni
Non ci mise molto a raggiungere il suo dormitorio – la distanza che lo separava da quello di Trent era pressoché nulla – ma rimase sconcertato dalla serie di rumori indistinti che provenivano dalla stanza. Aprì la porta con cautela fortunatamente, visto che un tomo non ben identificato lo sfiorò per un pelo, andando a scaraventarsi contro il muro.
Niff (Nick/Jeff) | Fluff | Rating Verde
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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boh

Uptown boy

 

 niff

 

Lo avevano desiderato per tanto tempo, se lo erano addirittura giurato, lui e Nick. Si erano giurati che, un giorno, avrebbero ottenuto un assolo, che avrebbero continuato a fare audizioni fino a perdere la voce. E ora, uno di loro due ce l’aveva fatta. Il suo Nick aveva la possibilità di dimostrare di che pasta era fatto e a Jeff non dispiaceva il non essere stato scelto. Lo stupore sul volto di Nick valeva mille altri assoli. Glieli avrebbe ceduti pur di vederlo felice, se ne avesse avuti.

Ma il problema, sostanzialmente, era un altro. Dopo l’assegnazione, Nick era sparito. Lo aveva cercato dovunque, aveva perfino provato da Trent, immaginando che fosse stato trascinato a forza, a provare un nuovo videogioco. Quando aveva deciso che l’unico posto in cui non aveva guardato, il più banale peraltro, era appunto la loro stanza, era già passata un’ora.

Non ci mise molto a raggiungere il suo dormitorio – la distanza che lo separava da quello di Trent era pressoché nulla – ma rimase sconcertato dalla serie di rumori indistinti che provenivano dalla stanza. Aprì la porta con cautela fortunatamente, visto che un tomo non ben identificato lo sfiorò per un pelo, andando a scaraventarsi contro il muro. Osservò l’oggetto cadere di peso sulla moquette con gli occhi sgranati e constatò all’istante come un altro passo in avanti ed il suo naso avrebbe somigliato a quello di Lord Voldemort.

‹‹Tutto bene?›› domandò, spostando lo sguardo ancora spaventato, sul suo ragazzo.

Nick se ne stava seduto sul letto, una quantità immane di spartiti e libri davanti a sé, l’espressione innervosita e un tantino disperata.

‹‹Scusami, Jeff, io…››

Si portò una mano tra i capelli scuri e abbassò lo sguardo, rammaricato per quel gesto bruto e fuori luogo. Jeff sospirò e chiuse la porta. Gli andò vicino e gli si sedette accanto.

‹‹Cosa c’è, Nicky?›› sussurrò con un sorriso dolce in volto.

Nick lo guardò per un attimo, leggermente più rilassato.

‹‹Non la imparerò mai… Dimenticherò le parole e stonerò e… farò una figuraccia.››

Lo sguardo di Jeff ricadde sui libri di solfeggio e di canto, sul letto, aperti alle pagine più disparate, con fogli piegati per non perdere il segno e appunti scritti a matita in ogni angolo bianco disponibile.

‹‹Stavi già studiando la canzone?››

Nick annuì, con fare avvilito, e Jeff lo sapeva, sapeva che lui era un tipo preciso, ma addirittura consultare quella montagna di libri per imparare una canzone? Si stava decisamente facendo prendere dal panico.

Gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarlo.

‹‹Ehi, andrai benissimo. Non ti serve…›› diede uno sguardo a quella caterva di appunti, ‹‹…tutta questa roba.››

‹‹Ma Jeff, è una vita che aspetto questa occasione. Se sbaglio… lo rimpiangerò per sempre…›› fece una pausa e puntò gli occhi sulla moquette, ‹‹E poi, quello nuovo è molto più bravo di me…››

Jeff fece una smorfia e strinse di più la presa sulle sue guance.

‹‹Quello è tutto fumo e niente arrosto. Io preferisco la tua voce, Nick, e il tuo sorriso. Cantare ti rende felice. Perché devi farne un problema così grande?››

‹‹Perché questa canzone non mi entra in testa…›› replicò Nick, ‹‹E scommetto che quel tipo, Smythe, la sa già a memoria.››

Jeff osservò per un attimo il broncio adorabile che si era formato sul viso del suo ragazzo e poi lo avvicinò di più a sé, spostando una mano dietro la sua nuca e accarezzandogli la guancia con la punta del naso.

‹‹Sarai perfetto, vedrai…›› mormorò.

Nick chiuse gli occhi e rabbrividì appena a quelle moine.

‹‹No, non lo sarò… Farò… farò scena muta…›› disse, con un filo di voce e un tono preoccupato.

‹‹Se vuoi…›› proseguì Jeff, lisciandogli i capelli dietro il collo, ‹‹…posso aiutarti io ad impararla.››

Si immersero di nuovo l’uno negli occhi dell’altro e Nick fu invaso da quel calore inaspettato che lo prendeva tutto ogni volta che era così vicino a Jeff. Quel ragazzo riusciva a fargli dimenticare qualsiasi problema, solo che ora non poteva permettersi di distrarsi, quindi si costrinse ad allontanarsi un po’ da lui, il respiro leggermente accelerato e lo sguardo serio e composto.

‹‹No, Jeff, non è il momento…›› rispose, senza troppa convinzione, ma Jeff tornò a farsi vicino a lui.

‹‹Fidati di me e a fine giornata saprai la canzone a campanello.››

Gli sorrise giocosamente e lasciò andare il suo viso. Chiuse i libri, accumulò gli spartiti da un lato del letto con cura e poi lo guardò beffardo.

‹‹Non te la farò dimenticare più.›› mormorò con malizia, al che Nick deglutì e arrossì vistosamente, arretrando appena.

‹‹Jeff, dai… più tardi…››

Ma il biondo gli aveva già buttato le braccia al collo e sorrideva radioso.

‹‹Uptown girl…›› canticchiò a voce bassissima, prima di sporgersi e proseguire a contatto con la sua guancia, ‹‹…she's been living in her white bread world…››

Nick posò delicatamente le mani sulla sua schiena e chiuse gli occhi, nell’esatto momento in cui la bocca del suo ragazzo premette sulla sua guancia per lasciargli un bacio di una dolcezza incredibile in quello stesso punto.

‹‹As long as anyone with hot blood can…›› Jeff gli sfiorò la mascella, catturando appena la pelle tra le sue labbra, ‹‹And now she's looking for a downtown man…›› e scendendo successivamente lungo il suo collo, baciandoglielo fino all’incavo della spalla, ‹‹That's what I am››

Le dita di Nick si strinsero attorno al blazer del suo ragazzo.

‹‹Jeffie, così non ricorderò mai…››

Non finì la frase perché si ritrovò inaspettatamente disteso, con Jeff che ancora continuava a stuzzicarlo, a cavalcioni su di lui. Le sue mani sfilarono qualche bottone della camicia dalla propria asola, per avere la possibilità di liberare una spalla da quella stoffa bianca. La scoprì leggermente e gliela baciò con estrema lentezza.

‹‹And when she knows what she wants from her time…›› sussurrò senza fretta, passandogli una mano su tutto il petto, prima di lasciare un piccolo morso sulla stessa spalla, causando all’altro un sospiro prolungato, ‹‹And when she wakes up, and makes up her mind›› finì di sbottonargli la camicia e si prodigò a passargli i polpastrelli sul torace scoperto, tornando a guardarlo negli occhi intensamente, ‹‹She'll see I'm not so tough, just becauseI'm in love with an uptown girl…››

Quegli occhi erano peggio di un incantesimo per Nick. Senza accorgersene, si ritrovò a non protestare più per quel metodo di studio poco ortodosso, e ad inseguire le sue labbra per cercare di baciarlo. Ma Jeff lo costrinse a stare giù, premendo le mani sul suo petto con un sorriso sornione sul viso, e si chinò di nuovo a lambirgli il pomo d’Adamo.

‹‹You know I can't afford to buy her pearls›› scese con le labbra più giù, strusciandole sui suoi pettorali fino al ventre, mentre le dita di Nick andavano ad affondare nei suoi capelli biondissimi.

‹‹Jeffie, non fare così, ti prego…›› mugugnò il moro ma, per tutta risposta, l’altro continuò, baciandogli un fianco, con un sorrisino divertito sul volto, e finendo di sfilargli la camicia.

‹‹But maybe someday when my ship comes in, she'll understand what kind of guy I've been›› gli mordicchiò quello stesso lembo di pelle e poi sibilò maliziosamente, ‹‹And then I'll win››

Nick inarcò leggermente la schiena, respirando più velocemente.

‹‹Sì, d’accordo, hai… hai vinto…›› biascicò il ragazzo, mentre Jeff gli prendeva una mano e gli baciava il palmo dolcemente.

‹‹And when she's walking, she's looking so fine…›› salì per il polso, poi per l’avambraccio, ‹‹And when she's talking, she'll say that she's mine…››

Nick annuì, come se quelle parole fossero riferite a lui, e gli vezzeggiò lo zigomo con le dita dell’altra mano, guardandolo dall’alto con occhi adoranti.

‹‹She'll say I'm not so tough, just because›› continuò a percorrergli l’intero braccio e giunse nuovamente alla spalla, vi si separò e tornò a contemplare la sua espressione. Stette in silenzio per un po’ e gli accarezzò una tempia col dorso della mano.

Nick lo guardò intensamente, pendendo dalle sue labbra, poi completò per lui: ‹‹I'm in love with and uptown boy››

Il viso di Jeff si illuminò di felicità e meraviglia, a quelle parole, ma non riuscì ad impedirsi di giocare ancora con lui.

‹‹No, Nicky, hai sbagliato…›› disse, ridacchiando divertito e scostandogli i capelli dalla fronte, ‹‹Era uptown girl…››

Nick scosse la testa, sorridendo dolcemente e avvicinando il viso al suo.

‹‹Sei tu che ti sbagli…›› rispose, cingendogli la vita con le braccia e stringendolo a lui, ‹‹Io sono innamorato di un ragazzo dei quartieri alti…›› unì le labbra alle sue con delicatezza e sussurrò contro di esse, ‹‹…del ragazzo dei quartieri alti più bello che io abbia mai visto.››

Jeff intrecciò le dita tra i suoi capelli, col cuore che gli batteva più forte.

‹‹Ti amo da morire, Nicky…›› bisbigliò e poi lo baciò teneramente, respirando tutta la sua aria e assaporandolo come fosse linfa vitale.

‹‹Non la dimenticherò più questa canzone…›› ridacchiò Nick, prima di baciarlo nuovamente.

E Jeff non ebbe dubbi in proposito, non ne ebbe soprattutto quando vide Nick, il giorno successivo, in sala canto, pronunciare ogni parola di quella canzone senza neanche un pizzico di titubanza. Mostrò il suo splendente sorriso da principe azzurro tutto il tempo e – Jeff lo sapeva – quel sorriso, all’apparenza parte integrante di quella coreografia, era lì solo per lui.

 

Fine.

 

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