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Autore: Snowflake__    29/08/2012    1 recensioni
« Dovresti essere sicuro,prima di buttarti dal precipizio » Quella odiosa voce cristallina ruppe il silenzio.
« Adesso dovresti stare zitta,piuttosto che parlare con me »
« Ah,sei un povero stupido che non vuole essere aiutato,parlo per la prossima volta »
Cosa c'era che non capiva? Era per caso stupida?
« Non ci sarà una prossima volta,Dust » Presi un respiro e inghiottii la saliva «Sto per morire»
« Papà lo sa? » « No. »
Si alzò dalle mie ginocchia e mi fissò per un attimo,sciolse i capelli lunghi,lisci e rossi,rosso sangue.
Restai solo in quella stanza dalle pareti grigie,a fissare le goccioline di pioggia sbattere sui vetri;Ero seduto come al solito su quella sedia di legno che mi ero costruito e stavo osservando le cose attorno a me,dopo poche settimane non le avrei mai più riviste,volevo godere quella tristezza che avevo attorno,senza aprir bocca e parlare con nessuno.
D'altra parte,è grigia la vita di un vampiro.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Dark side of my soul

Come al solito mi sentivo osservata da tutta la scuola,sin dal primo momento in cui feci l'entrata al liceo linguistico UpperTown,uno stupido liceo come gli altri. Poggiai la mia roba sull'armadietto e mi chinai al suolo per riallacciare le mie fedeli converse,terminata l'azione prelevai i libri utili alla prima lezione e posai il resto,con una gomitata lo chiusi e mi diressi fino in classe. Una seccante ora di spagnolo.

La signora Parkers spalancò la finestra e si sedette alla cattedra. « Oggi lezione nuova » Cancellò la lavagna e cominciò a scriverci alcune cazzate,che a me non potevano proprio interessare!

Afferrai il mio quaderno e lo girai sotto sopra,non volevo nemmeno avere la decenza di trattarlo. Afferrai la mia matita in mezzo a due dita e cominciai a scrivere su un pezzo di carta alcune frasi di canzoni che ascoltavo nel tempo libero...

Quell'attività inizialmente mi parve stupida,ma di sicuro era meglio che ascoltare quella roba in spagnolo.

Io non ho problemi con il mondo,ho semplicemente problemi con me stessa. Mi odio,odio il mio stupido corpo,odio il mio carattere,odio la mia vita,odio il benessere,odio le persone,io odio tutto ciò che mi circonda.

Basta sfiorare i miei polsi per capirlo,sono tagli evidenti,non li nascondo mica. Mi faccio schifo e deve essere chiaro,non voglio persone che mi amino,non voglio amici che vengano a casa mia ad ubriacarsi,io non voglio nulla. Desidero solo mettere fine alla parola 'me' per sempre.

 

LOUIS' POV

« Papà,non c'è nulla che io abbia sbagliato »

« Sei uno stupido,un'irresponsabile! Quante volte te lo avrò ripetuto che il sangue di un vampiro non lo devi sfiorare? »

« Non sapevo che lei lo fosse,non me ne sono reso conto papà » Singhiozzai vedendo mio padre assumere una forma immutante sulle sue parole. Mi ferirono. Avevo sbagliato,ero stato uno stupido,un incompetente,ma adesso volevo essere aiutato e confortato,non essere respinto.

« In ogni modo,devi cercare altro sangue buono,è l'unico rimedio »

« Non voglio papà »

« Deve essere una vergine ma non una bambina »

Strinsi forte il mio pugno al petto e lasciai che i miei occhi facessero scappare delle lacrime.

Lacrime luccicanti che persero il loro colore e la loro consistenza a contatto con la mia pallida pelle rovinata.

Uscii di casa,con nessun piano apparente in mente,volevo seguire il mio istinto vampiresco e farmi guidare dalle voci assillanti nella mia testa,quella stupida donna mi aveva ingannato.

Tra vampiri queste cose succedevano,e di solito quando uno immagina un vampiro pensa ad una macchina succhiasangue spietata che non guarda in faccia niente e nessuno. Io ero diverso,mi ero fidato di quella donna,e mi ero nutrito senza farle troppo del male,staccati i miei denti dal suo collo capii che era una vampira anche lei,e sentii i miei battiti non poter più reggermi. Ogni vampiro che si nutre di sangue di un suo simile viene punito con la morte,il simile in questione aquista tutti i suoi anni di vita. Questa è la spietata regola che mi ha fottuto.

Quella donna si era finta una normale cinquantenne in menopausa,invece era solo una ragazza di appena la mia età che ha avuto il potere di trasmutarsi e abbindolarmi.

Così in quella pietosa situazione mi fermai ad osservare l'asfalto invaso dalla nebbiolina di Novembre. Mi trovavo proprio davanti ad un grande viale alberato che profumava di nocciole,doveva esserci un liceo nei paraggi,erano appena le undici e sentivo le urla dei ragazzini che facevano ricreazione.

Il liceo che frequentavo io pochi anni prima si chiamava Rowling ed era situato a pochi isolati dal punto in cui mi trovavo.

Mi sedetti ad aspettare sotto un nocciolo,su una panchina verde ridipinta da poco e puzzolente ancora di pittura,una tempesta di foglie giallo e arancio inseguiva i pochi ragazzi che se ne stavano andando a quell'ora,e con lo sguardo li seguii uno ad uno;nessuna ragazza vergine,tutte sedicenni con un seno prosperoso e gonnelline provocanti,quella roba mi dava sui nervi.

Feci delle piccole svoltine sulle maniche della camicia e mi alzai dalla panchina svogliatamente. Avrei fatto ricerche più approfondite entrando direttamente a scuola. All'entrata non c'era nessun bidello che potesse imperdirmelo,quindi entrai tranquillamente in quel corridoio vuoto,i ragazzi di sicuro erano già tornati a lezione.

 

MARGARETH POV

Quella stupida lezione durò cinquanta minuti per fortuna,il professor Hilton era arrivato in ritardo e avevamo avuto più tempo d'intervallo a disposizione. Ma tanto a me che importa,io passo l'intervallo in bagno,a cercare una inutile ragione per cui non dovrei voler morire. Al minuto quarantanove la campanella trillò risvegliando negli alunni istinti fuggitivi,tutti presero i propri zaini e scapparono via dalla classe di corsa,senza nemmeno ritirare i quaderni abbandonati sulla cattedra.

All'apparenza ero una persona come le altre,un metro e cinquanta,occhi varianti dal celeste al verde acqua (a seconda delle stagioni) capelli di un particolare biondo cenere e una corporatura abbastanza regolare,non ero esile e magrolina come le mie compagne,ma non mi ero mai fatta problemi. Forse era per questo che non piacevo ai ragazzi,ma a me non piacevano loro,quindi era tutto normale. Non ero una che si truccava di nero e che si vestiva di nero,non ero una che girava con la faccia da depressa senza speranza,ero una persona normale,ma questo è quello che do a vedere,non ciò che penso di me stessa.

Non mi piace frequentare la gente,andare a letto con i fighi della scuola,vestirmi in modo appariscente e ammaliare i ragazzi presenti in corridoio...Mi potrete dire che sono una strana liceale,che non faccio la mia vita spensieratamente come dovrei,io non ho amici,e non ne voglio. Non voglio nessuno in mezzo ai piedi,voglio soltanto che la mia vita prenda un'unica direzione,quella del non ritorno.

   
 
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