Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Franceskiwi    31/08/2012    4 recensioni
'-Ok, allora ti propongo una cosa più alletante.- disse con una voce che mi incuriosì molto.
-Ti ascolto.- dissi avvicinandomi a lui realmente interessata di sapere cosa tramava la sua testa.
-Strip-poker.-
Quasi non gli risi in faccia.
-Cosa? No!-
-Cosa c'è? La piccola Gilbert ha paura di perdere?- disse canzonatorio.
-Non è quello...-
-Oh ho capito, hai paura che il tuo corpicino da cheerleader non possa competere con quello di tutte le ragazze con cui sono stato.-
Mi innervosii visibilmente.
Infondo cosa poteva significare una partita o due? Avrei interrotto il gioco appena le cose si sarebbero messe male per me.
E di certo non gliela avrei data vinta, non mi sarei ritirata troppo presto.
-Accetto.- lo interrupi orgogliosa.'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Strip poker.


Erano le due del pomeriggio di una domenica autunnale; il cielo si stava preparando a una grande bufera.
Io e Damon stavamo organizzando un'altra escursione alla ricerca di Stefan, anche se eravamo entrambi consapevoli che non sarebbe mai tornato lo stesso di prima.
Mi alzai dal divano, dove ero seduta prima insieme a Damon, e iniziai a trafficare nella libreria alla ricerca di un libro che ci dicesse come uccidere un Originario.
Sentii sbuffare Damon per la terza volta in dieci minuti.
-Mi spieghi qual'è il tuo problema?- chiesi con troppa irritazione.
-Mi sto annoiando terribilmente e tutto questo non ha alcun senso. Quando vorrà tornare, se lo vorrà, lo farà.- disse facendomi capire che qualsiasi mia speranza era inutile.
-Voglio comunque provare a farlo tornare quello di prima, se poi non vorrà più stare con noi, non è problema mio.- 
-Bene, allora non possiamo continuare le nostre ricerche un'altra volta? Ora proprio non mi va.- disse chiudendo il libro delle Petrova che, purtroppo, non diceva niente che già non sapevamo.
-E dimmi, cosa vorresti fare?- chiesi scocciata.
Un lampo gli attraversò gli occhi.
-Che ne dici di cenare insieme a un ristorante?-
-Non se ne parla.- dissi seria.
-Su Elena, non sei più la ragazza di Stefan, non devi continuare a rifiutarmi.- disse ferendomi con la sua sincerità.
Era vero, non ero più la sua ragazza.
-Lo so, ma non sono una tipa romantica.- mentii.
In realtà adoravo andare ai ristoranti o fare una passeggiata e poi magari baciarsi sotto la pioggia ma, anche se ero consapevole di provare qualcosa per lui, non ero pronta a fare subito queste cose.
-Ok, allora ti propongo una cosa più alletante.- disse con una voce che mi incuriosì molto.
-Ti ascolto.- dissi avvicinandomi a lui realmente interessata di sapere cosa tramava la sua testa.
-Strip-poker.-
Quasi non gli risi in faccia.
-Cosa? No!- 
-Cosa c'è? La piccola Gilbert ha paura di perdere?- disse canzonatorio.
-Non è quello...-
-Oh ho capito, hai paura che il tuo corpicino da cheerleader non possa competere con quello di tutte le ragazze con cui sono stato.-
Mi innervosii visibilmente.
Infondo cosa poteva significare una partita o due? Avrei interrotto il gioco appena le cose si sarebbero messe male per me.
E di certo non gliela avrei data vinta, non mi sarei ritirata troppo presto.
-Accetto.- lo interrupi orgogliosa.
Lui mi guardò sbalordito, nonostante tutte le provocazioni, non si aspettava che accettassi.
-Ok, stabiliamo delle regole.- 
Gli feci cenno di continuare appena si fermò.
-Non puoi ritirarti a metà gioco, altrimenti dovrai subire una penitenza e io ho già in mente qualcosa.- disse con una voce che mi fece rabbrividire.
-Va bene, che i giochi abbiano inizio.- dissi prendendo le carte e sbattendole sul tavolo con aria di sfida.
Damon mi spiegò il gioco più volte, finchè non lo capii alla perfezione.
La prima partita la vinse lui, perciò fui costretta a togliermi i calzini sotto il suo sguardo deluso.
Voleva che mi togliessi qualcos'altro, ma non l'avrei soddisfatto così facilmente.
Per fortuna faceva molto freddo per essere autunno, e quindi ero riempita di vestiti e sarebbe stato difficile denudarmi, a differenza sua che era vestito leggero.
Vinse anche le due partite successive, obbligandomi a spogliarmi del mio foulard e della felpa che tenevo per ripararmi dal freddo, mentre lui continuava a guardarmi con disappunto
Finalmente, la quarta partita la vinsi io.
-Ok principessa, mi tolgo ciò che desideri.-
Ci pensai su e poi dissi: -Togliti la maglia.-
Se la tolse e il mio cuore perse un battito alla vista dei suoi pettorali.
Li avevo visti più volte, sopratutto per sbaglio, ma ogni volta che godevo di quella vista ritornavo ad essere una teenager con gli ormoni impazziti.
Alzai lo sguardo sul suo bellissimo viso.
Aveva degli occhi che ti penetravano l'anima per quanto erano profondi.
Sorrise soddisfatto dalle mie azioni, facendomi riprendere da quella specie di trance.
Mi detti mentalmente della stupida e avvampai.
-Continuiamo?- dissi cercando di evitare qualsiasi sua battutina.
-Certo, ricomincio io.-
Continuammo così finchè lui non rimase solo con i boxer e io in jeans e intimo.
Avevo addosso ben tre maglie, ma lui era riuscito a togliermele tutte, oltre alla cintura.
Il gioco stava prendendo una brutta piega per me.
-Chi perde questa partita deve togliersi di dosso tutti i vestiti.- disse sottolineando la parola 'tutti' per farmi capire meglio il concetto.
Lo guardai con gli occhi spalancati.
La paura che potesse vincere e che io dovessi denudarmi davanti a lui si fece strada in me.
Certo, la cosa non mi dispiaceva, ma di certo non volevo che ciò accadesse a causa di uno stupido gioco.
-Non se ne parla, io abbandono.- 
-Gilbert abbandona e ora deve pagare la penitenza.- disse lasciandomi un altro sguardo lascivo al seno.
Continuava a farlo da quando ero rimasta senza cannottiera, ma io cercavo di coprirmi il più possibile con le braccia.
-Ok, cosa devo fare?- chiesi cercando di mascherare lo spavento di ciò che la sua mente avesse potuto partorire.
-Voglio un bacio.- 
Quasi non mi strozzai con la mia stessa saliva.
-Solo un bacio Elena, non chiedo molto. Infondo penso di meritarmelo.-
Aveva ragione, meritava questo ed altro.
Lui mi era sempre stato accanto quando ne avevo avuto bisogno, mi aveva sempre salvato dalle situazioni e io non gli avevo mai dato nulla in cambio.
-Va bene, vieni qui.- dissi facendogli segno di avvicinarsi.
Lui in un secondo mi fu accanto.
Mi guardò in un modo indecifrabile che mi fece perdere un battito.
Era davvero innamorato di me e io non facevo altro che rifiutarlo.
Non che la cosa a me piacesse anzi, anche io provavo qualcosa di molto forte per lui, forse più forte di ciò che avevo provato per Stefan in passato, solo che dovevo ancora ammetterlo a me stessa.
Si avvicinò così tanto che i nostri respiri si incrociarono e i nostri nasi si sfiorarono.
Oramai avevo perso il controllo di me stessa, ero tutta sua.
Ma contro ogni mia aspettativa si allontanò improvvisamente.
-No senti Elena, se ti bacerò di certo non sarà per uno stupido gioco e per...- non riuscì a finire la frase perchè mi fiondai sulle sue labbra interrompendolo.
Non avrei avuto un'altra occasione per dimostrargli i miei sentimenti, quello era il momento giusto e io dovevo aprofittarne.
Lui inizialmente restò immobile ma poi si lasciò trasportare da quel bacio passionale.
Continuammo a baciarci per minuti, ore, un'eternità, staccandoci solo per riprendere fiato.
Finimmo per fare l'amore sul divano.
Ogni volta che sentivo pronunciare il mio nome dalla sua voce roca toccavo il cielo con un dito.
Ci perdemmo fra i nostri sospiri e gemiti che uscivano incontrollati dalle nostre labbra, mentre continuavamo a spogliarci e accarezzarci l'un l'altro.
Quando terminammo, restammo abbracciati sul divano senza dirci nulla.

L'aria stava diventando tesa; tutti e due eravamo attanagliati da diversi pensieri.
Mi alzai e mi rimisi l'intimo, sotto il suo sguardo famelico.
-Cosa fai?- chiese, successivamente, con una voce delusa che mi fece sciogliere.
Mi misi la sua camicia, che riusciva a coprirmi solo fino alla caviglia, e mi risdraiai accanto a lui.
-Avevo un pò di freddo.- spiegai, ricevendo un caloroso abbraccio dalla sua direzione.
-Avevi paura che me ne andassi?- chiesi accarezzandogli i capelli nello stesso modo che può fare una madre con il proprio figlio.

-Si.- rispose sincero.
-Sappi che non me ne andrò mai più. Adesso ho capito che il mio posto è fra le tue braccia.- 
Mi baciò in un modo talmente dolce che mi riscaldò l'anima.
-Comunque, devi sapere che il tuo bellissimo corpicino non può assolutamente competere con quello delle ragazze con cui sono stato... tu sei molto meglio.-
Gli detti un pugnetto sulla spalla e avvampai, anche se ero tremendamente soddisfatta dalle sue parole.
Lui rise divertito dalla mia reazione.
-Ti amo, Elena.-

Un sorriso enorme si dipinse sul mio volto.
-Anche io ti amo, Damon.-
 


angolo autrice:
non so proprio come mi sia venuta in mente questa fanficion ma spero che vi piaccia.
non sono entrata nei particolari nella scena di sesso perchè non sarei brava a descriverla.
non ho nemmeno descritto il gioco, perchè non so propio come si gioca, lo ammetto.

la storia è ambientata all'inizio della terza stagione, come avrete forse notato
il rating è giallo ma in realtà potrebbe essere anche verde, dato che non c'è alcuna scena boom (?)
anyway, vi chiedo di recensire e di passare nel mio profilo dove troverete tante altre fanfiction.
baci, ciao :)
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Franceskiwi