Era una mattina di settembre il freddo leggero che penetrava dalle pareti si insinuava sotto le leggere lenzuola bianche

stese sul mio corpo,le mie gambe inziarono a essere percorse da dei brividi mentre l'aria che stava giocando intorno al

mio corpo lasciandogli dolci carezze fece attraversare un filo di gelo sulla schiena che me la fece inarcare leggermente.

I miei occhi accarezzati dalla luce flevile che passava il vetro della finestra,si aprirono lentamente,le mie gambe si muovevano 

meccanicamente,il mio corpo ancora in statodi trance si diresse in bagno.

Aprii lentamente l'acqua della doccia ,mi spogliai dei vestiti e mi posi sotto il getto caldo della doccia.

Il mio corpo a contatto con il calore dell'acqua si intorpidì,ma sprigionò il freddo che era entrato nella pelle

tempo prima.

Mentre goccia per goccia esplorava il mio corpo il dolore premeva contro il mio petto,mi portai le mani all'altezza

del cuore,questa tristezza,dolore e amarezza con cui condividevo la vita da un mese a questa parte mi faceva stare e ogni mattina

sotto la doccia le lacrime attraversavano il mio viso nella speranza che il mio dolore scivolasse via come l'acqua che

attraversava ogni mio arto,ma era troppo forte e troppo inciso nel mio cuore che io ero troppo debole per poter cancellare tutto.

La mia mente era dedicata a lui ogni secondo della mia fottuta vita e ogni suo pensiero che vagava nella mia testa 

mi ricordava sempre di più che lui non sarebbe mai potuto essere mio.

Nella mia mente rimbalzava il nome di Harry il ragazzo che ha rapito il mio cuore.

Il mio grande amore era rivolto al figlio 18enne della migliore amica di mia mamma,un puttaniere menefreghista che non da più ascolto 

al cuore da troppo tempo,ma con me è sempre stato diverso.

Quando mia madre andava fuori all'estero per lavoro mi lasciava a casa di Harry visto che lui abitava da solo e mia

mamma si fida poco a lasciarmi da sola a casa,lui con me è sempre stato diverso,lui dice che io sia l'unica donna

che abbia visto il lato buono di lui,ma io vedo il mio tutto in lui,ma purtroppo Harry mi una sorella minore

che deve proteggere,ma io stupida come sono gli ultimi 2 mesi che mia mamma a lavorato sono stata da lui e lì è successo tutto.

Con lui mi sento protetta,so che posso essere me stessa senza essere giudicata,con lui mi sento completa.

La voce di mia madre che urla qualcosa di incomprensibile dal piano di sotto mi riporta alla realtà,chido velocemente l'acqua 

porto un asciugamano a coprire il mio corpo ancora bagnato e lascio i capelli gocciolanti sulle spalle e mi avvicino alla porta e la apro leggermente.

"Scusa mamma che hai detto?non ti ho sentito?"

"Muoviti scendi che ti devo parlare!"

Così dopo aver richiuso la porta dietro di me apri l'armadio presi un copletino intimo nero e indossai un paio di Jeans

chiari e un maglioncino leggero sopra ,indossai le scarpe nere ai piedi del letto,raccolsi i capelli in un elastico  e scesi di sotto.

"Buongiorno mamma!"dissi alla vista della mia incantevole madre.

"Buongiorno piccola"ribadì dandomi un bacio sui capelli mentre mi portavo al tavolo della cucina dove era pronta la mia tazza di tè.

"Mamma che mi devi dire?"

"Cucciola sai che sono stata ferma per un mese dal lavoro?"

"E quindi?"

"Amore devo partire per l'America"

A quelle parole il tè che avevo in bocca finì velocemente sul ripiano difronte a me.

"Cosa?"

"Si tesoro devo partire"

"E quanto starai via?"

"Un anno!"

"COSA?!"

"Si cucciola,ma..."

"Ma posso restare a casa vero?"

"No cucciola sei troppo piccola andrai come sempre da Harry!"

"NO!"

"Come no,ci sei sempre andata!"

"Dai mamma ho 16 anni perchè non posso rimanere qui?"

"NO Crhistin,andrai da Harry e non si discute!"

Con tutta la rabbia che avevo dentro presi la mia borsa uscii di casa sbattendo la porta d'ingresso che portai dietro di me.

Mi diressi da Alissa la mia bellissima amica e unica aconoscenza per il mio amore.

Il mio sguardo era vuoto e triste,i miei occhi color cioccolato non portavano più la stessa luce di prima.

Bussai alla casetta gialla dove abitava Ally e il prtone si aprii poco dopo aver dato un paio di colpi.

Ed ecco che mi ritrovai la mia bellissima amica difronte.

"Hei Cri che ti succede?"

"Succede che mia madre parte"

"Oh no,entra piccola"

Mi fece spazio e io entrai con passo calmo e lento,il mio sguardo era inesorabilmente rivolto il basso e rispecchiava a pieno

il mio umore.

"RAccontami!"disse Ally portandomi sul letto al suo fianco.

"Nono so che fare mia mamma parte per L'america per un anno e io devo andare da Harry per tutto il tempo,

perchè crede che io sia troppo piccola per non badare a me stessa,ma io come faccio ogni volta che incontro i suoi 

occhi mi sciolgo"Dissi tutto d'un fiato mentre una lacrima silenziosa attraversò il mio viso.

"Amore non piangere,sappi che io ci sono sempre."

"GRazie bellissima"

Tornai a casa con il cuore più leggero perchèsaèevo che la mia bellissima amica mi sarebbe stata vicina.

Il resto della giornata lo passai sul mio letto con la mia chitarra in mano o a fissare un punto indefinito della

parete bianco panna di fronte al mio letto.

Lentamente le ore di quella giornata esaurirono e la notte calò anche in questo paesino sperduto di Londra.

Adoro la notte,perchè porta con se il silenzio dei segreti più profondi o di verità mai dette,di parole mai espresse

di sentimenti repressi e il silenzio di chi non a voce.

In quella notte così silenziosa che racchiudeva tutto,come me provò a far scivolare via il dolore e tutto il silenzio,

e così iniziò a piovere.

Alzai le lenzuole e posizionai il mio corpo sotto di esse,chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dalla pioggia e dall'oscurità.

Poco dopo i miei pensieri,i miei sentimenti,la mia mente,volarono via lasciando spazio ai miei sogni.