Ogni angolo di Mystic Falls sembra portare con sè l'eco di un ricordo.
Ricordi che preferisco aver dimenticato.
Perchè ho scelto di essere ciò che sono: una bestia, un'animale. Un uomo feroce.Perchè ho spento le mie emozioni quando lei se n'è andata.
Il cattivo della storia. Il guastafeste. Il latin lover.Solo che io tutte quelle donne non me le porto solo a letto. Le rendo anche la mia cena.
Tanti profumi. Tanti visi. Tanti corpi. Bellissimi.
Sono così: amo confondermi nel silenzio di questa notte, amo puntare la mia prossima vittima, amo avvicinarmi, amo farla finire nel mio letto.
Vederla soddisfatta e felice prima di assaggiare il suo sapore. Il sudore a bagnarle ancora il viso. Il mio sapore tra le sue labbra.
Ho visto donne così belle fuori e così marce dentro.
Non giudicatemi. Voi non sapete nemmeno chi sono. E a me va bene che voi pensiate esattamente ciò che riuscite a vedere.
Sono questo, sono io. Non cambierò mai.
Non mi innamorerò.Non metterò fine alla mia immortalità per stare al fianco di una stupida donna.
Perchè nessuna sarà mai come lei.
Mi confondo nella notte. Mi lascio andare a questo profondo silenzio. Sfioro il pavimento di quella che un tempo era la mia casa.
La mia umile dimora.
La polvere a coprire i mobili, come si copre solo qualcosa che non si vuole più vedere.
Eppure sono tornato.
Ed ora sono qui.
Colpa di quel profumo.
E' da giorni ormai che sono sulle sue traccie.
Sorrido famelico.
Mi verso un bicchiere di whiskey.
Sento l'alcool scendere, scaldare la bocca dello stomaco.
Stringo il pugno.
Il bicchiere si sgretola e tanti piccoli pezzi di vetro mi graffiano la mano.
Piccoli rivoli di sangue corrono come impazziti dalle dita al polso.
Riapro la mano.
Una risata fragorosa invade la stanza.
Si, rido da solo.
Rido di quello che sono, un mostro.
Un mostro immortale.
Il tempo di abbassare lo sguardo e la mia mano è come nuova.
Rido di quello che sono si.
Un vampiro.