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Autore: AllyDreamer    04/09/2012    8 recensioni
Le nostre mani intrecciate sulle nostre teste mentre eravamo sdraiati sul mio letto. Le sue battutine che mi avevano fatta scoppiare a ridere e costretta a scioglierle. Lui aveva iniziato ad insistere per ristringerle insieme, diceva che erano perfette le nostre mani insieme.
Salve! Questa è la mia prima OS, mi è venuta l'idea e l'ho scritta immediatamente, spero comunque che vi piaccia :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Hello everyone! Questa mia prima One Shot la dedico a una ragazza davvero speciale che ha ispirato la protagonista della storia: Nadia, una di quelle migliori amiche che non si trovano spesso nella vita! *w* E ovviamente a tutte le directioner e le mie lettrici, una più fantastica dell'altra :3

Battiti d'ali dentro il mio cuore

Cammino spedita tra le strade di Londra, dove il traffico è sempre presente.
 Non ci credo, non voglio crederci. Non riesco ancora a realizzare ciò che i miei occhi hanno appena visto. Le labbra del mio Zayn incollate a quelle di un'altra ragazza. Non la conosco, non mi importa, è solo una finta bionda senza personalità.
Proprio nel nostro pub, quello dove ci siamo scambiati il nostro primo bacio. L'unica differenza è che era successo di sera, mentre ora sopra i tetti delle case il cielo nuvoloso incupisce questo pomeriggio.

Cammino spedita. Niente mi può fermare. So che mi ha visto ma non mi interessa. So che mi sta seguendo perché sento la sua voce calda esclamare il mio nome dietro di me, ma ormai è troppo tardi. Non mi fermo, anzi, accelero il passo. Sono arrabbiata. Mi verrebbe voglia di spaccare il vetro della graziosa vetrina al mio fianco, ma la sorpasso velocemente.
Lo smog che mi invade i polmoni dal momento che sono sul ciglio della strada mi da fastidio ma non mi curo neanche di quello. Gli sguardi annoiati o sorridenti dei passanti che incrociano il mio sguardo infuriato e deluso mi danno solo sui nervi. E' come se li vedessi a rallentatore mentre passo loro vicino e sento il loro sguardo addosso. Chissà come è bella la loro vita, a me la mia fa schifo.
Fisso le mie converse consumate e ignoro i richiami di Zayn alle mie spalle. Ad un tratto la sua mano tocca la mia e mi giro di scatto. Un istinto dentro di me vorrebbe sferragli un bel pugno sul naso, ma quando mi costringe a voltarmi e mi ritrovo i suoi occhioni nocciola a pochi centimetri dai miei non ce la faccio. Sto ferma a fissarlo, aspettando che pronunci le solite banali parole di scusa, ma non arrivano. Zayn mi guarda dispiaciuto, come se non sapesse cosa dire. Come se sperasse in una mia seconda possibilità ma non ha il coraggio di chiedermela. Perché sa che io non do una seconda possibilità, a nessuno.
Gli rivolgo uno sguardo duro, non provo pena per lui, ma per me.
"Nadia." dalle sue labbra esce un sussurro. Vorrei urlargli -Che vuoi?- ma le parole non escono. Continuo a guardarlo e mi accorgo che dietro di lui la ragazza bionda mi osserva con un sorrisetto antipatico.
Vorrei piangere. Vorrei mettermi a piangere e a gridare, ma non lo faccio. Non davanti a lui.
Le sue mani mi sfiorano il viso. Mi ritraggo velocemente e riprendo a camminare verso una meta indefinita al centro della città. Dopo pochi passi lui mi strattona un braccio e mi trascina a se, prende il mio viso fra le sue mani e mi costringe a guardarlo negli occhi.
E in quegli occhi trovo dispiacere e senso di colpa... Ma niente amore. Non è più lo sguardo che mi rivolgeva una volta, all'inizio della nostra storia. E' così diverso... Le sue ciglia lunghe gli contornano gli occhi profondi di cioccolato fondente. Quegli occhi che alla luce del sole diventavano più chiari, come colpiti da gocce di miele.
Si morde le labbra. E' troppo doloroso vederlo così, in quelle condizioni. Se non mi ama perché non mi lascia andare?
"Io... ti amo." mi sussurra. Io scuoto il capo, cercando di trattenere le lacrime.
"Tu mi amavi Zayn, ma ora non più." riesco a rispondere con voce rotta. Espiro lentamente, cercando di non farmi scappare singhiozzi. Non avrei pianto, non in quel momento.
Lui abbassa lo sguardo, lo sa che ho detto la verità. Sento qualche goccia bagnarmi la fronte e ne cade una anche sul suo ciuffo.
Ad un tratto le sue labbra si avvicinano alle mie, forse vuole provare che ho torto, ma lo sa che non conterà niente quel bacio d'addio, e io non ho bisogno di baciarlo per sapere che non è più il ragazzo che amo.
Il suo respiro è su di me ma lo spingo bruscamente via.
"Addio." mormoro abbastanza forte perché possa sentirmi. Inquadro la sua faccia ancora un secondo per poi voltarmi e iniziare a correre, lontano da lui, lontano da tutti.
Le gocce di pioggia sono aumentate e ora iniziano a farsi pesanti. Aumento il passo. Non m’importa delle persone che urto o dei loro lamenti, continuo a correre, sperando che la pioggia porti via con se tutti i ricordi che avevo di lui, con lui.
Mi accorgo che non li voglio perdere, sono stati una parte importante della mia vita.
Dai miei occhi appena truccati iniziano a sgorgare lacrime. Si confondono con quelle delle nuvole, ma io so che le mie sono amare, mentre le lacrime delle nuvole sono d'acqua dolce.
Un po' mi consolo sapendo che le nuvole stanno piangendo con me, forse per me.
Raggiungo una cabina telefonica rossa e mi ci chiudo dentro. Respiro sonoramente e scoppio in singhiozzi incontrollati.

Le nostre mani intrecciate sulle nostre teste mentre eravamo sdraiati sul mio letto. Le sue battutine che mi avevano fatta scoppiare a ridere e costretta a scioglierle. Lui aveva iniziato ad insistere per ristringerle insieme, diceva che erano perfette le nostre mani insieme.

Le mie braccia intorno al suo collo alla nostra prima festa. I suoi complimenti sussurrati sul mio collo su come fossi bella per lui quella sera. Avevo un vestito blu senza spalline, lungo sopra il ginocchio.  Era stato felice che non avesse avuto le spalline, così mentre ballavamo poteva appoggiare le sue labbra sulle mie spalle.

I suoi sorrisi mi si piazzano davanti appena chiudo gli occhi, tutti i nostri baci, gli abbracci che mi aveva dato. Tutti quei ricordi sfrecciavano davanti a me come un treno obbligando le mie lacrime ad aumentare. Scossa da fremiti mi metto il cappuccio e mi aggrappo al telefono della cabina. I ricordi del tempo passato insieme sono insopportabili, specialmente perché so che sono veri, so che mi amava, glielo leggevo in faccia ogni volta che mi guardava, ogni giorno, ogni  momento, ogni secondo trascorso con lui. La dolcezza delle sue carezze mi tortura il cuore.
Sfinita dalle lacrime che non smettono di scendere e dai singhiozzi da cui sono scossa compongo l'unico numero che so a memoria, li a Londra. Provo a chiamare l'unica persona di cui mi fido davvero. L'unico mio vero amico, l'unico a cui voglio davvero bene.
"Pronto?"
"Harry.. Sono Nadia." rispondo con voce roca, spezzata dal pianto.
"Ciao bellissima... Tutto bene?" mi chiede preoccupato, riconoscendo il tono della mia voce.
Non ce la faccio a rispondere perché un nuovo attacco di lacrime combatte contro la mia resistenza, e vincendo mi costringe a piangere di nuovo.
"Nadia? Stai piang... Dove sei?" la sua voce è insistente e squillante.
Di nuovo il viso di Zayn mi tormenta e non riesco a parlare. Sui finestrini della cabina la pioggia batte forte, insistente come Harry, sembra aggressiva, come se le nuvole urlassero "Stiamo piangendo anche noi per te, smettila di stare male!" caccio via quegli assurdi pensieri stile Alice in Wonderland e mi concentro su Harry. Riesco a pronunciare il nome della strada, dopo di che lui riattacca subito.
Dovevo calmarmi. Calmarmi davvero. Lascio cadere il cappuccio così da poter sistemare i miei capelli castani con meches ramate. La frangia è bagnata ma il resto dei capelli è ancora asciutto.
Respiro a fondo, tentando di calmarmi. Tutto è stato così sbagliato. Perché proprio a me? mi chiedo. Perché io, che sono sempre stata una brava ragazza con delle ottime amiche e un migliore amico fantastico, devo meritarmi tutto questo?
Almeno in questa cabina mi sento in qualche modo al sicuro. Alla lunga, continuando a respirare profondamente, riesco a calmarmi, e le lacrime cessano, anche se probabilmente è perché le ho prosciugate.
Mi lascio scivolare sul vetro della cabina telefonica accucciandomi sul pavimento di un metro quadrato, mentre ascolto la ninna nanna della pioggia.
Forse è venuto il momento di voltare pagina, ma io non voglio fare come le ragazze che dimenticano completamente il proprio ex, no, io custodirò nel mio cuore ogni momento passato insieme a Zayn, perché lo amavo, e lui mi amava, e questo in quei ricordi non potrà cambiare.
Senza il pianto tutto mi sembra leggermente più positivo, ma il sorrisetto antipatico di quella ragazza... Lo sguardo dispiaciuto di Zayn e la sua consapevolezza che il nostro amore era finito anche se ci eravamo promessi che non sarebbe terminato mai... Niente vuole uscire dalla mia testa e questo stimola le lacrime che non riescono ad uscire, le ho finite ormai... Non posso sfogarmi, perché piangendo ci si sfoga, ma senza, la sola sofferenza del cuore è ciò che mi tocca udire.
La pioggia diminuisce trasformandosi in un ticchettio leggero, come se anche le nuvole stessero per svuotarsi completamente dall'acqua.
Singhiozzo sommessamente ma i miei occhi sono asciutti e ciò è terribilmente fastidioso.
Il suono di un clacson mi riporta alla realtà. Scatto in piedi ed esco dalla cabina telefonica, ritrovandomi direttamente sotto le gocce non più pesanti ma che riescono in pochi secondi inzupparmi nuovamente.
La macchina di Harry è finalmente arrivata, deve aver intuito che mi trovavo in quella cabina, è l'unica della via e l'ho chiamato senza avere il cellulare. Mi avvicino esitante. Probabilmente ho un aspetto orribile e non voglio che lui mi veda dopo che ho appena pianto. Rimango bloccata sotto la pioggia a fissare la portiera e dopo qualche secondo dall’auto proviene il suono sommesso del clacson, un suono amichevole, solo per farmi capire che mi devo dare una mossa a salire.
Mi decido ed entro in macchina, senza degnarlo di uno sguardo, fisso direttamente fuori dal finestrino provando ad asciugarmi le lacrime che erano rimaste sulle guance. Per fortuna non sono truccata molto, ho solo il mascara impermeabile che avevo scelto perché il cielo era nuvoloso e preannunciava pioggia. Però sento i capelli appiccicati al viso, fradici. Mi guardo allo specchietto e con sollievo noto che non sono poi così orribile.
Siamo ancora fermi immobili perciò gli rivolgo un'occhiata. Il sorriso di Harry. Mi ero dimenticata come mi aiutava sempre. E' talmente luminoso che riesce a scaldarmi il cuore anche se sembra tutto tempestoso. Subito s’incupisce vedendo il mio viso con l'ombra del pianto.
Sorrido lievemente e fisso le ginocchia. Lui mi solleva il viso con due dita sotto il mento in modo che i nostri sguardi possano incontrarsi.
"Nadia, lo sai che è lui che ci perde e non tu, vero?" dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Mi torturo il labbro inferiore e continuo a fissarlo. I soliti ricci gli incorniciano il viso, il suo sguardo è dolce e intenso, mi perdo nei suoi occhi. Ho sempre avuto il dono di leggere le emozioni negli occhi della gente, perché quando la osservi da vicino, nessuno riesce a nascondere la verità.
Avevo sempre scambiato quello di Harry come uno sguardo di affetto da fratello, ma improvvisamente ci leggo... amore? Insomma, mi aveva sempre guardata in quel modo ma non ci avevo mai fatto caso perché il mio cuore apparteneva a Zayn... Ora che è finalmente libero riesco a vedere Harry sotto una luce diversa.
"Come, come f-fai ad esserne sicuro?" di sicuro la mia voce suona spezzata e roca.
"Lo so e basta." sussurra avvicinandosi al mio orecchio. Ritorna al volante e finalmente partiamo. Harry guida veloce, davvero veloce, sfreccia in mezzo alle altre auto mentre la pioggia ancora picchietta sul vetro.
"Che fretta hai?" chiedo allacciandomi la cintura. In risposta lui alza le spalle.
Dopo poco raggiungiamo casa sua. La sua famigliare casa. Ma allora perché mi viene il mal di pancia? Pensavo che le farfalle nello stomaco fossero state tutte sterminate quel pomeriggio.
Vedo Harry armeggiare con il cellulare "Ti va una pizza?" mi chiede. Lo facciamo sempre, quando uno dei due è triste ci consoliamo a vicenda mangiando una pizza e poi karaoke, o andando a qualche festa dove spesso combiniamo qualche stupidata.
Annuisco. Harry ordina la pizza e poi scendiamo dalla macchina e corriamo per raggiungere la tettoia sopra alla porta d'entrata. Ci appoggiamo al portone e restiamo a fissare il paesaggio londinese piovoso. L'aria fresca mi entra nelle narici, e tutto mi sembra più bello rispetto a una mezz'oretta prima.
Zayn non è più nella mia mente, ma resterà nel mio cuore. Tutto mi sembra nuovo e da scoprire, ora che la nostra storia è finita, in un certo senso mi sento più leggera e più libera.
Harry scoppia a ridere e mi contagia, come sempre.
"Ché ridi?" chiedo tra le mie risate.
"Boh, e tu, perché?"
"Perché hai iniziato tu." dico guardandolo e lui ricambia divertito, come se fossi ridicola.
Sbuffo ed entro in casa, dato che Harry l'aveva aperta prima di scoppiare a ridere.
Sono nell'ingresso appena la sua mano prende la mia, e io d'istinto mi volto verso di lui. La porta è ancora aperta alle sue spalle e il suono della pioggerella ci accompagna mentre mi si avvicina. Neanche il tempo di guardarlo che mi stringe in un abbraccio cuccioloso da fratellone... Credo. Forse è da qualcos'altro, almeno per me.
-Che sto pensando? Non ha senso! Zayn mi ha appena spezzato il cuore e io sono già pronta a darlo a qualcun'altro? No no no no, no! E' assolutamente da escludere, io e Harry resteremo amici, sempre, non cambierà il nostro rapporto, non voglio rischiare di perdere anche lui- rifletto mentre lo stringo a me e affondo il viso nell'incavo del suo collo, mentre le mie mani s'intrecciano ai suoi ricci. Sento la sua stretta ai miei fianchi aumentare. Il suo profumo m’invade, non posso farne a meno.
Non ricordo più nulla, solo mi godo quella bellissima sensazione, che non avevo mai provato prima con lui. I miei pensieri si trasformano e mi sembra di desiderarlo, di desiderare le sue labbra, è pazzesco! No, non succederà!
Mi allontano bruscamente da Harry e lo guardo confusa, e noto il suo sguardo, più confuso del mio.
"Che c'è che non va? Ti abbraccio sempre." Esclama.
Sento il mio battito accelerare "Sì ma... Ma non così!" ribatto, col fiato corto, senza sapere cosa dire.
Lui si avvicina, terribilmente. M’inchioda con il suo sguardo "Ma non ci si abbraccia da soli." mi rimbecca sussurrandomi sul naso. Mi sta facendo impazzire, perché mi sta facendo impazzire? Lui non mi ha mai fatto impazzire! Okay, sto sclerando in un attacco isterico dentro la mia testa. E' tutto così strano...
"Smettila." rispondo secca guardandolo negli occhi. Dannazione ai suoi occhi!
"Non sto facendo niente!" si difende.
Sono io che non so che sto facendo, ma improvvisamente gli circondo il collo con le braccia, mi alzo in punta dei piedi e faccio incontrare bruscamente le mie labbra alle sue.
Tutto il pomeriggio piovoso passato a piangere, la rottura con Zayn, tutto corre nella mia mente mentre le nostre labbra si fondano in un bacio dolce ma appassionato. Le immagini cambiano nel mio cervello, sostituite da tutti i momenti divertenti trascorsi con Harry come amico, le uscite al cinema, i momenti in cui ridevamo come due pazzi, le notti passate a messaggiare fino a tardi…
Le sue mani mi stringono a lui, e mi solleva lievemente da terra così che possa raggiungere meglio il suo viso. Le sue labbra si muovono decise modellandosi perfettamente alle mie, come fosse la cosa più naturale del mondo.
Riesco a sentire l'amore che non provavo da un pezzo, le farfalle dentro di me riprendono il volo. Tutto era molto diverso con Zayn, specialmente nelle ultime settimane.
Sto bene anche perché tra le braccia di Harry mi sento libera, voglio legarmi a lui con un sentimento vero ma che non voglio mi imprigioni.
Le sue dita corrono sulla mia schiena solleticandomela, per poi accarezzarmi i capelli, e a quel punto schiudo le mie labbra, dando il permesso alla sua lingua di entrare, così che la mia possa finalmente accettare l’invito al ballo proposto dalla sua.
Questa buffa scena della danza ottocentesca delle nostre lingue mi fa sorridere, così scoppio a ridere nel bel mezzo del bacio, e ovviamente, anche lui fa lo stesso.
Così ci stacchiamo per riprendere fiato e mi rendo conto di quanto sia incredibilmente speciale per me, Harry.
Ansimiamo entrambi, prima che la sua bocca non vada sul mio collo riempiendolo di piccoli bacetti gentili, e le sue labbra scorrono poi verso l'alto, percorrendo il contorno della mia mascella per poi incontrare nuovamente le mie.
"Io ti amo da sempre, ma non te ne sei mai accorta." mormora staccandosi di qualche millimetro.
"Io ti amo da sempre, solo che non me ne sono mai resa conto." rispondo continuando a sorridere.
Il rumore della pioggia fuori è sommesso e sembra terminare del tutto, per poi lasciare filtrare dalle nuvole un raggio di sole che ci raggiunge attraverso la porta aperta dietro di noi, scaldandomi più di quanto non hanno già fatto i suoi baci.
Il cielo ora è sereno come il mio cuore, che batte in sintonia con quello di Harry.
Le ali che sbattono nel mio stomaco non possono essere di farfalle, perché volano così forte da provocarmi brividi dappertutto. E poi non volano nella mia pancia, non è in quel luogo che provo le emozioni. Qualsiasi sia l’uccello che vola dentro di me, sono lieta che sia riuscito a riprendere il volo nel mio cuore.

 

Allora??? Lo so che magari è banale ma ho provato a scriverla nel modo meno banale possibile xD

Mentre ascoltavo una canzone mi è balenata in mente quest'idea della cabina telefonica e da li ho sviluppato la storia :)

Spero veramente che vi abbia trasmesso almeno qualche piccola minima emozione. Voglio sapere quello che pensate, accetto tutto! Quindi potete dirmelo attraverso una recensioncina, eh? Grazie a tutti, e grazie a te, che se stai leggendo questa

frase, sei arrivato fino in fondo :D

-Ally-

  
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