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Autore: Dave1994    05/09/2012    0 recensioni
L'acchiappademoni Dante ha dovuto affrontare di tutto: dal diavolo in persona,sino a tutti i suoi infiniti servitori. Per anni ha combattuto,e oggi ha deciso di ritirarsi a una vita di tranquillità assieme a chi di più caro gli è rimasto.. Vergil,suo fratello,ha raggiunto sua moglie Miranda oltre il Velo dell'Oblio e Nero non l'ha mai perdonato per questo. A capo quindi di una famiglia oramai divisa,sceglie di dimenticare il suo passato di guerriero e difensore dell'umanità.
Ma,mentre sulla Terra imperversano ancora le legioni di Lucifero,una nuova minaccia si appresta,qualcosa che Dante mai avrebbe immaginato di dover affrontare.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante, Trish, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dante aprì gli occhi, trovandosi al centro di un'enorme stanza dalle pareti di pietra: ai quattro angoli della sala si ergevano quattro piedistalli, alti un metro e sessanta circa, recanti alla loro cima...

I quattro manufatti dell'Arcana.

Il Bastone, la Spada e la Coppa irradiavano una luce sovrannaturale, mentre la Medaglia nella mano destra di Lucia

(Dante si affrettò ad allontanare la sua da quella della ragazza, che timidamente lo imitò)

splendeva con viva forza. Dietro di lei Kyrie era ancora stretta a Nero, con la testa affondata quasi nel petto del ragazzo che faceva guizzare qua e là lo sguardo, come per valutare la situazione.

- Non abbiate paura – disse Lucia, parlando per prima – qua siamo al sicuro. -

- Sicuro? – rispose Lady, raccogliendo i suoi occhiali da sole caduti per terra durante il trasferimento – e dove sarebbe “qua”? -

- Trish. -

Tutti i presenti si voltarono verso Dante, che reggeva ora in mano la spada di suo padre, la Sparda.

L'arma utilizzata dalla compagna dei suoi lunghi viaggi.

- Mi...mi dispiace, Dante. – disse Lucia, mettendogli una mano sulla spalla

(Senza capacitarsi del perché, Dante fu estremamente sollevato del contatto fisico con l'amica)

- Se tu fossi arrivata prima, lei sarebbe ancora qui tra noi. - osservò Lady con voce dura, raggelando la cacciatrice di demoni con lo sguardo.

In quel momento, Lucia si chiese se ci fosse qualcos'altro sotto quell'astio così genuino e immotivato.

- Se tu fossi arrivata prima, di certo ce la saremmo cavata molto meglio di così. - osservò Nero, staccandosi da Kyrie e frapponendosi fra Lady e Lucia, scuro in volto.

Un'espressione vale più di mille parole.

- Non è il caso che litighiamo tra noi, adesso. -

- Sei stata tu ad incominciare. Lucia ci ha solo tratti in salvo. -

- Non ho messo in dubbio QUESTO. Ho solo detto... -

- Basta. - disse Dante e il silenzio cadde improvvisamente nella sala. Nessuno osò parlare, nemmeno Kyrie.

Una lacrima scese lungo il volto dell'acchiappademoni, finendo per cadere sulla lama del padre.

Aveva perso sua madre.

Una seconda volta.

Lucia ruppe l'immobilità del momento e raggiunse il piedistallo della Medaglia, che ripose attentamente al suo posto. L'oggetto brillò un'ultima volta, per poi spegnersi contemporaneamente agli altri manufatti magici.

Mentre la donna offriva a tutti i presenti un pasto caldo, Dante si sentì solo come poche altre volte nella sua vita.

 

 

- Ehi. -

Lucia si voltò, trovandosi di fronte Nero: a giudicare dagli abiti nuovi e dai capelli bianchi ancora bagnati, il ragazzo doveva essersi fatto da poco una rilassante doccia.

- Dimmi. -

- Posso chiamarti Lucy? -

La donna sorrise, mentre uno sguardo valutava attentamente l'individuo davanti a lui.

- Mhh, fammici pensare... -

Poi iniziò a ridere e Nero si rese conto di quanto la sua risata fosse cristallina, melodiosa...

- No. -

- Eddai! Non pretendo certo di dedicarti una canzone, né di spifferare la tua esistenza ai Beatles. - rispose il ragazzo e entrambi risero assieme.

Poi Nero tornò serio.

- Lucia. Dove ci troviamo? -

- Tra poco lo scoprirai, non ti preoccupare. - disse Lucia, poi si voltò e fece cenno al ragazzo di seguirla.

Dopo qualche minuto, raggiunsero la stanza dove poco prima il gruppo aveva consumato un pasto mangiato stancamente e di malavoglia, nel più assoluto silenzio. La tavola era stata sgomberata da posate e bicchieri, mentre sedevano sui troni di pietra ornati di cuscini dalla fodera scarlatta un taciturno Dante, una sonnecchiante Kyrie e un'imbronciata Lady.

La coppia di acchiappademoni non sedeva vicino, ma l'uno davanti all'altra. Nero si domandò se la donna avesse preferito lasciar riposare Dante o se lui si fosse ritirato volontariamente distante dalla compagna, in solitudine.

Il ragazzo prese posto accanto a Kyrie, cingendole la testa con il braccio non corroso dalla maledizione: la sua fidanzata si girò nel sonno, voltandosi verso di lui ancora dormiente.

Lucia, invece, fece per prendere posto accanto a Dante, poi scelse di rispettare il silenzio dell'acchiappademoni e si sedette a capotavola. Sentì lo sguardo di Lady su di sé, ma non se ne curò troppo e posò i suoi due pugnali gemelli sull'enorme tavolo di pietra.

- Dovresti svegliarla. Ogni secondo è prezioso, da adesso in poi. - sussurrò la donna rivolgendosi a Nero, il quale annuì e scosse con delicatezza Kyrie. La ragazza si svegliò e si guardò attorno, osservando Nero con fare interrogativo.

- Dovremmo fare il punto della situazione, ora che ci siamo tutti e che siamo in condizioni più presentabili. – disse Lucia a voce alta, parlando a tutti i membri del gruppo. Dante sollevò la testa e guardò un punto fisso nel vuoto, oltre la spalla di Lady.

La cacciatrice dai capelli rossi, che si aspettava una qualche reazione più significativa da parte dell'acchiappademoni, riprese a parlare con decisione e fermezza.

- Qualcuno di voi mi ha chiesto dove ci troviamo. Ebbene, non siamo a Dumary: ho scelto un nascondiglio più sicuro e meno conosciuto. Questa è l'isola di Haven e noi siamo nel suo castello, che io stessa ho fatto costruire anni fa. Siamo in un punto ben nascosto dello sconfinato Oceano Pacifico, al sicuro da qualsiasi forza ci minacci. -

- Come possiamo definirci al sicuro? Hai visto con chi abbiamo a che fare? - osservò seccamente Lady, trafiggendo la donna dai capelli rossi con il suo sguardo.

- Oh, giusto: tu non c'eri... -

- L'isola è protetta da numerosi difese, sia magiche che non – rispose Lucia, senza fare caso al tono volutamente aggressivo di Lady – sigilli protettivi circondano questo luogo: nessun demone può attraversarli e anche se non dispongo di incantesimi contro gli esseri angelici, ne conosco alcuni che ci occultano al resto del mondo rendendoci invisibili e cancellando la nostra presenza su tutti i livelli. L'unico pericolo concreto è che una nave vada a sbattere contro quest'isola, ma per prevenire questa eventualità ho permeato la zona con una magia di Persuasione. Chiunque passi da queste parti se ne andrà, per un motivo o per l'altro. -

- Certo che sai il fatto tuo! - esclamò Nero, evidentemente sorpreso dalla dimostrazione di abilità di Lucia. La donna sorrise e indicò con l'indice destro la stanza dove erano giunti ore prima attraverso il raggio di luce.

- Tutti questi incantesimi traggono l'energia necessaria al loro mantenimento dagli artefatti dell'Arcana di là – disse – vi sconsiglio di toccarli, pertanto. Non vorrei che apparissimo sul radar divino così all'improvviso e che centinaia di schiere angeliche in rivolta si fiondino qua, per radere al suolo l'isola. -

- Un quadro rassicurante. - osservo Lady, con tono neutro – e quindi a noi cosa resta da fare? -

- Se non avete un modo per fermare l'Apocalisse – disse Dante, parlando per la prima volta dopo ore di forzato silenzio – un bel niente. -

 

 

- Mi rifiuto di starmene qua con le mani in mano! -

- Datti una calmata – rispose Lucia rivolta a Nero, che si era alzato in piedi battendo i pugni sul tavolo – finché rimaniamo qua, siamo al sicuro. Abbiamo provviste e acqua potabile per mesi, se non anni: quindi non abbiamo nulla di cui preoccuparci, per ora. -

- A parte la fine del mondo? - chiese Lady, ironica. Kyrie pensò ad alta voce su come potesse accadere un simile evento catastrofico e Nero le disse di non preoccuparsi, che per ora tutto andava bene.

- Secondo te le cose vanno bene? -

- Ma devi proprio essere così pessimista, Lady? -

- Sono solo realista, ragazzo. E ho anche molta più esperienza di te alle spalle. -

- Oh, ma stiamo a sentire cos'ha da insegnarci oggi mamma Castoro... -

- Attento a come parli, Nero. Il fatto che sei della nostra famiglia non mi impedirà certo di... -

Lucia guardò disperata Dante, che raccolse al volo il suo sguardo e riuscì con un qualche miracolo ha ritrovare in sé la forza di riunire il gruppo ora allo sbando: si alzò in piedi, cominciando a rendersi conto sempre di più di un particolare che fino a quel momento aveva tenuto poco in considerazione.

Lui era il leader indiscusso.

Era il capofamiglia, in un certo senso.

- BASTA! - urlò con forza l'acchiappademoni, spezzando ancora una volta ogni dissenso nella squadra. Lucia ne ammirò l'integrità, la forza e...

Diamine, Dante aveva maledettamente fascino quando si arrabbiava.

- Ascoltatemi attentamente. TUTTI voi – disse, rivolgendosi a ogni singolo individuo seduto a quella tavola – Lucia ha ragione. Qua siamo al sicuro, ma là fuori la situazione è critica. Abbiamo un angelo impazzito alla testa di un esercito, deciso a spodestarci e a prendere il nostro posto nel ridente pianeta Terra. Il motivo? Non chiedetemelo. Da quello che ho capito, pare che lassù siano invidiosi della nostra vita e adesso vogliono avere anche loro la loro opportunità. Chissà cosa ci trovano di tanto allettante, da queste parti. -

- Poco prima che lei arrivasse – disse Kyrie, indicando Lucia – l'angelo...quel Samael, ha detto che tutto questo appartiene di diritto a lui e ai suoi fratelli. -

- La cosa non mi interessa. - rispose Dante, guardando la ragazza negli occhi – quello che importa davvero è che se non facciamo qualcosa, potrebbe non esserci un domani per tutti noi. Se esiste un Dio da qualche parte, certo non sta guardando quaggiù adesso, né tiene per la manina i suoi figlioli esaltati. -

- Cosa dovremmo fare, allora? - osservò Lady. Dante e la donna si osservarono a lungo in silenzio, prima di rispondere.

Ahi ahi” pensò Nero, osservando l'invisibile schermaglia tra i due “ci sono guai in famiglia”.

- Dovremmo cercare di avere un punto di vista più generico. - rispose Lucia al posto di Dante, guadagnandosi l'espressione seccata di Lady. L'acchiappademoni, invece, assunse un'espressione incuriosita.

- Cosa intendi? -

- Beh, ecco...e se parlassimo con uno di loro? -

 

 

- Stai scherzando. -

La voce di Lady era stata mortalmente seria, trascendendo qualsiasi forma di astio che la donna provava nei confronti della cacciatrice di demoni di fronte a lei. Lucia sentì su di sé lo sguardo di tutti i presenti, non ultimo quello di Dante: quando aprì la bocca per parlare, la lingua sembrava pesargli come un macigno.

- Non tutti hanno aderito alla rivolta. -

- E con questo? Tante difese, sigilli e malocchi vari per poi cosa, una bella evocazione con finale a sorpresa? -

- Cosa ne sappiamo di come le cose stiano andando lassù: potrebbe esserci... -

- Invocazione. - disse Dante, sovrastando la voce dei due esponenti di sesso femminile nella sua squadra con la sua. Lady lo guardò, interrogativa.

- Gli angeli si mostrano solo tramite invocazione. Il rituale non è per nulla semplice, ma siamo in quattro e scommetto che un'esperta di occultismo come Lucia abbia tutto l'occorrente per qualcosa del genere. -

- Tu sei pazzo, Dante, se credi di poterci mettere tutti in pericolo così... -

- Mi offro per fare da tramite – esclamò Lucia, incrociando lo sguardo di Dante – voi tutti avete già rischiato troppo, mentre... -

- Non se ne parla. - rispose Dante, con fermezza.

I suoi occhi bianchi come la neve trafissero quelli castani, dolci, gentili di Lucia

(ho già preso la mia decisione, e tu lo sai)

(già, come quella volta...)

e Dante ci vide dentro qualcosa che lo scombussolò profondamente, senza lasciargli quasi il fiato.

L'acuta consapevolezza di qualcosa che veniva taciuto da anni per una moltitudine di ragioni.

Tu...?

Oh, sì. Io. Te ne importa qualcosa, finalmente?

- Se non è un problema – osservò timidamente Kyrie, interrompendo quel silenzio così sacro tra i due ex cacciatori di demoni – posso farlo io. -

 

  
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