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Autore: AxXx    06/09/2012    4 recensioni
Il maestro Eraqus è stato sconfitto da Terra. la sua fine è vicina questo lo a bene. Mentre la vita lo abbandona viene assalito da un ricordo.
Il ricordo del suo primo incintro con Terra.
Il ricordo è molto doloroso e lo porta a riflettere su ciò che ha fatto.
allora se leggerete potreste rimanere un po' delusetti visto che è la mia prima fic introspettiva. Tuttavia vi invito comunque a leggerla e a recensirla se vi è possibile. Anche mettendo giudizzi negativi.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH Birth by Sleep
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Un colpo ancora.
Cado a terra sfinito.
Mi rendo conto solo ora di ciò che ho fatto.

 

Ho alzato la spada contro un mio allievo.
Ho tentato di ucciderlo.
Ora una lacrima riga il mio volto di maestro incompetente e cieco.
Così cieco da non essermi reso conto di ciò che stavo per fare.

 

Come posso essere considerato un maestro se tento di uccidere coloro che ho allevato?
Il dolore delle ferite subite non è niente in confronto all’ immensa sofferenza che ho nel cuore.
Eppure è lui a chiedermi scusa…
A chiedere il mio perdono…
Perché? Perché mi chiedi perdono?
Dovrei essere io a chiederti scusa per averti attaccato.
Per aver solo pensato di attaccarti.
Non ho giustificazioni per quello che ho fatto.
E mentre cerco di trovare le parole per giustificarmi i ricordi riaffiorano in me e come coltelli incandescenti affondano nel mio cuore rendendo la mia sofferenza ancora più dolorosa e paradossalmente meritata.
 
 
 
Un bambino dai capelli marroni.
Ecco com’ eri quando ti ho trovato.
Che mondo era?
Non me lo ricordo…
Eri un bambino dolce che giocava con una spada di legno.
Era bello osservarti mentre le tue piccole braccia da bambino si agitano tenendo in mano quel bastoncino di legno così malleabile, come la tua mente.
Allo stesso tempo forte come il tuo cuore.
Improvvisamente il bastone ti sfugge dalla mano mentre lo maneggi con una mossa troppo ampia e vola verso di me.
Ero così preso dal guardarti che i miei riflessi, di solito così acuti non si attivano e il bastone mi colpisce alle gambe.
Tu corri verso di me quasi impaurito.
“Scusi, signore, SCUSI!” Dici con le lacrime agli occhi.
“Non si è fatto male vero? MI SCUSI!” Continuavi a ripetere come se io fossi stato in fin di vita.
Io mi chinai e ti scompigliai i capelli marroni.
“È tutto a posto, piccolo sto bene.” Risposi sorridendo.
Ti chiesi dove fossero i tuoi genitori e tu mi rispondesti che erano morti.
“Mi dispiace.” Lo ero davvero quando vidi i tuoi occhi color mare riempirsi di lacrime.
Mi raccontasti che vivevi facendo dei lavoretti per alcune persone in città portando la posta, aiutando a scaricare la merce ed altri piccoli lavoretti che ti permettevano di comprarti da mangiare.
Avevi solo dieci anni e già eri ricco di risorse.
Allora capii che tu eri il candidato giusto per diventare mio allievo.
Ti dissi che sarei stato il tuo nuovo papà…
Ti dissi che questa sarebbe stata la tua nuova casa…
Ti dissi che non avrei permesso a nessuno di farti soffrire…
 
 
Il ricordo mi pugnale il cuore.
 
 
-No-
 
 
Non ho mantenuto nemmeno una delle mie promesse.
 
 
-Non è colpa tua-
 
 
Non sono stato un buon padre.
Quale padre si scaglia contro il figlio tentando di ucciderlo solo perché difendeva il suo migliore amico?
 
 
-Io non ho saputo vedere-
 
 
Questa non è più la tua casa.
In una casa ci si deve sentire accolti con dolcezza e amore anche nei momenti più bui.
L’ unica accoglienza che hai ricevuto è stata quella del sangue e della violenza.
 
 
-Forse sono io la causa di quella tua oscurità-
 
 
Non ti ho protetto dal male.
Io ti ho fatto del male.
Prima ti ho negato la maestria, che tu meritavi a pieno, per un semplice fatto. L’ oscurità
Mi ero dimenticato che luce ed oscurità coesistono.
E io per questa mia sciocca dimenticanza ti ho negato ciò che ti spettava.
Poi ho tentato di ferirti e ti ho provocato un dolore molto più grande di qualunque altro.
Il dolore di dover colpire il proprio padre.
I ricordi dei tuoi allenamenti…
Dei tuoi abbracci…
Dei tuoi scherzi…
Delle tue risate…
 Sono pugnali che mi trafiggono il cuore che sanguina lacrime di dolore.
 
Accolgo quasi con gioia la pugnalata di Xehanort che mi strappa al dolore dei dolci ricordi.
 
Mi rammarica solo il fatto di non poter essere più al tuo fianco Terra.
Per guidarti…
 
Per aiutarti…
Per chiederti perdono…
 
 
 
 
 
 
Ok. Ci siamo. Seguendo l’ esempio di una mi amica ho deciso di creare una ff introspettiva.
In realtà non sono un grande esperto del genere e mi mancava l’ argomento di fondo.
Poi, mentre rigiocavo a Birth By Sleep mi è venuta l’ ispirazione.
Quando Terra sconfigge Eraqus questi dice poche parole (Che ho riportato nel testo)
Mi sembrava un po’ poco per descrivere a pieno il rapporto tra i due. (Terra lo descriverà come un padre) Quindi la mia fic lo voluta fare sul rapporto tra allievo e maestro visto dal punto di vista di quest’ ultimo.
Ditemi cosa ne pensate. (Dedicato a Kal che mi ha dato l’ ispirazione iniziale)

  
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