Ecco una fan fiction su un personaggio che non si
sente molto spesso: Elysia Hughes, che prova un forte risentimento verso gli
homunculus, ma soprattutto per uno in particolare.
Pioveva…
Ogni goccia di pioggia mi rendeva sempre più
triste.
Il cielo piangeva come me
Se ci fosse stato il sole, qualcosa mi avrebbe
rallegrato…
Ma in questo giorno…nulla può farmi
felice.
Generale di brigata Maes Hughes, promosso per aver
perso la vita in servizio.
Chi se ne frega della promozione… io rivoglio mio
padre!
Ma per quanto lo desideri, la sua esuberanza e
l’amore che riservava a me e a mia madre, non torneranno a farmi felice come
quando ero piccola.
Elysia Huges, questo è il mio
nome…
Sono passati ormai dodici anni dalla sua morte, ma
ogni anno in questo anniversario, non trattengo le
lacrime.
Ci amava all’inverosimile, con una dolcezza
disarmante, sia me che mia madre Glacyer.
Ma manca più dell’aria che
respiro
Se solo ci fosse sul serio il paradiso, e lui fosse
lì…
…mi toglierei la vita solo per poterlo
rivedere…
Ma mia madre non sopporterebbe anche la mia
perdita.
Mostrava con gioia le mie foto, che per lui erano
preziosissime…
Mi stringeva forte, ripetendomi che la sua famiglia
era il suo più grande tesoro.
A me…
…il mio più grande tesoro è stato
tolto…
E ora so da chi!
Prima della sua morte, iniziò ad indagare sui fatti
riguardanti il laboratorio n°5 di Central City, ormai esploso da
tempo.
In segreto lessi tutte le sue ricerche, l’anno
scorso.
Degli esseri chiamati homunculus, di cui non so
quasi nulla…
Dei condannati a morte, usati come cavie per
esperimenti genetici…
…ciò su cui indagava mio padre… era indubbiamente
pericoloso!
Per questo uno degli homunculus gli ha chiuso la
bocca.
Se solo non fossi stata tanto piccola… l’avrei
protetto in qualunque modo
…Envy…
So solo il suo nome…
Sentii i fratelli Elric dire distintamente che un
homunculus con questo nome, aveva ucciso mio padre…
Lo scoprii così, senza volerlo, due anni
fa.
Ho promesso a me stessa di trovarlo e
ucciderlo!
Degli homunculus…so solo che hanno strani poteri, e
che sono nati da una trasmutazione umana fallita.
…gia… la trasmutazione umana…
Non conto più la volte in cui ho pensato di
usufruirne per rivederlo, ma comunque… non sarebbe lui. Da tutti i testi di
alchimia che ho letto, non manterrebbe molti ricordi della sua vera vita, se non
niente. E poi, c’è sempre un sacrificio…
…se anche lo riportassi in vita…non sarebbe fiero di
me, sapendo ciò che ho fatto.
Non voglio che mio padre diventi uno di
loro…
Uno come quelli che l’hanno
ucciso!!
Perché doveva morire??
Ucciso…d…da qualcosa che non dovrebbe neanche
esistere!!
Maledetti! Maledettissimi
homunculus!
Che siano maledetti loro e chiunque li
appoggi!
Intrapresi il mio viaggio, alla ricerca di quel
ragazzo, dicendo a mia madre che era solo un viaggio di studi. Perché mai darle
altra pena?...dopo tutto quello che ha gia dovuto
sopportare…
Chiesi a Edward e Alphonse dove si trovasse, ma
logicamente loro non mi dissero nulla, per la mia
incolumità.
Li minacciai…
Provai a supplicarli…
Tentai di tutto, fino ad abbassarmi al punto da
rubare le ricerche e gli appunti del fratello maggiore.
Dovevo trovarlo!!
Quei documenti non mi dissero molto, ma mi
bastava.
Il suo aspetto, e la zona in cui si aggirava quel
rifiuto umano.
Mi diressi in una piccola cittadina noiosa e
ordinaria, la prima tappa del mio viaggio.
Ogni città, ogni singolo villaggio. Dovevo
perlustrare tutto, anche più volte, ma dovevo trovarlo!!
Chiesi in giro, a chiunque mi capitasse a tiro se
avesse visto un ragazzo dalla figura snella e slanciata, dai lunghi capelli
verdi e gli occhi color ametista.
Era ormai un mese che perlustravo sempre le stesse
zone
Lo aspettavo…
Venni a sapere che si aggirava dall’altra parte del
paese due settimane dopo l’inizio delle ricerche, ma quando speranzosa arrivai a
destinazione era troppo tardi.
Poi, un giorno…
Incontrai una signora anziana, che gestrice di un
bar, in una delle città che ormai avevo visto tante, troppe
volte.
Chiesi per l’ennesima volta se qualcuno avesse visto
il ragazzo che descrivevo, e dalla folla spuntò lei.
Bassina, con due occhialetti sul naso, robusta e con
un sorriso dolce.
Mi disse che un ragazzo che corrispondeva alla mia
descrizione, si fermava al suo bar di frequente di questi tempi. Mi diede
alloggio, vedendo la mia impazienza di trovarlo. Pensava fosse il mio ragazzo, e
per quanto la cosa non mi andasse giù, la lasciai pensare così, per non
dilungarmi in stupide scuse o spiegazioni.
Un giorno come gli altri… lo vidi entrare e mi
ribollì il sangue nelle vene.
Aspettai pazientemente che
uscisse.
Stetti un’ora seduta sul tavolino davanti al suo, in
totale e completo silenzio.
Osservavo ogni suo movimento
Desideravo che ciò che beveva fosse veleno, che
l’avrebbe fatto morire lì, davanti ai miei occhi.
Finalmente uscì dal locale e io ringraziai la
signora per l’alloggio, in fretta e furia.
Lo seguii per dieci minuti buoni, finché lui non si
fermò impettito.
-che vuoi ragazzina?? Mi stai dando ai
nervi!!
Sentire la voce dell’assassino di mio padre era
orribile, visto che dovrebbe essere morto da tempo, eppure l’ha passata liscia.
Era una voce irritante.
-tu… sei Envy…dico bene?
Chiesi, vedendolo darmi ancora le
spalle.
-si, qualche problema?
-e…sei un homunculus, non è
vero?
Si voltò piano, pacato e quasi dallo sguardo assente
e seccato.
-pochi convenevoli!...dimmi subito chi sei, e come
sai degli homunculus!
-conosci…Maes Hughes?
-ragazzina, ti ho fatto una domanda, sarebbe buona
regola rispondere prima di porne un’altra, no?
-conosci Maes Hughes? Rispondimi prima
tu!
-mi stai facendo arrabbiare- avvicinandosi, di
qualche passo, con aria arrabbiata –dimmi chi sei, prima che perda del tutto la
pazienza! Fidati, non offro un bello spettacolo quando sono
arrabbiato!
-io… sono Elysia Hughes!
Fu un attimo sorpreso e poi riprese la stessa
espressione da menefreghista.
-chi se ne importa di tuo padre! Non sono affari
miei, e poi ne è passato di tempo!
Assunsi uno sguardo folle ed omicida a quelle
parole, e strinsi con forza la pistola che tenevo in tasca. Cercai di rimanere
più lucida possibile.
-dimmi solo una cosa…! È vero che l’hai ucciso
tu??
-no guarda!- fece il ragazzo
sfottendomi.
-in tal caso…addio!-
Tre colpi…
A lui ne bastò uno per uccidere mio
padre…
Uno… per me…nell’addome
Due…per mio padre…nel cuore
Tre…per mia madre…nuovamente
nell’addome.
-muori…maledettoooo!!!!!
Cadde a terra a coprire il suo stesso sangue, che
aveva ormai creato una pozza.
Occhi vacui color ametista…
Un rivolo di sangue dalla
bocca…
Era morto…finalmente!!
Pioveva…
Alzai gli occhi al cielo…
-dopo dodici lunghi anni… ti ho vendicato
papà!!
Guardai un’ultima volta il cadavere ai miei
piedi…
Assottigliai malvagiamente gli occhi, e presi a
percorrere la strada per la stazione ferroviaria.
Tornerò a Central City…
A casa mia…
…dalla mamma…
Svanii nella pioggia, come se non fossi mai stata
lì.
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-sciocca… pensavi davvero di riuscire a vendicare il
tuo paparino così? Che ingenuità gli umani!
Non mi va di andare a cercare quella piccola
idiota…
Ma si, lasciamoglielo credere…
Lasciamo che creda di esserci
riuscita…
Tanto…scoprirai…un giorno di essere sempre vissuta
nella menzogna da oggi…
…ride bene…
…chi ride ultimo…
Fine.
Ecco qui, finita. Non so se vi piaccia, e poi non è
da me scrivere ff in cui parlo per una persona… che odia il mio adorato
Ecchan!!
Comunque oggi mi girava così…
Spero vi piaccia e per favore…
RECENSITEEEE!!!!!
Grazie di aver letto! Envy99
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