D'inganni e promozioni

Blaine non voleva crearsi false speranze.

Ok, Sebastian lo aveva invitato ad una cena nello stesso ristorante del loro primo appuntamento. Ok, Sebastian gli aveva detto che doveva chiedergli una cosa importante.

Ok, Sebastian gli aveva detto di vestirsi elegante per l'occasione.

Tutto faceva pensare a quello, così quando Jeff gli aveva detto "ma è ovvio che vuole chiederti di sposarlo!", Blaine non aveva potuto fare a meno di farsi mille viaggi mentali.

E l'intento di non crearsi false speranze era bello che andato a farsi friggere, quindi.

In quel momento Blaine era nel bagno del ristorante, gli occhi lucidi, a fissare il suo riflesso nello specchio.

“Sì, Sebastian, lo voglio,” disse, fingendo commozione.

Subito dopo grugnì di nervoso.

“Arrrgh, no, non va bene, devo essere più sciolto,” si disse, rimettendosi in posa. “Sì, Sebastian, lo voglio.”

Ripeté la scenetta per almeno altre quattro volte, quando sentì la porta di uno dei bagni spalancarsi, facendolo sussultare bruscamente; credeva davvero di essere solo nel bagno.

Un signore sulla cinquantina attraversò tutta la stanza, senza smettere di fissarlo. “Secondo me dovresti provare a fare qualche urletto emozionato,” gli disse.

Poi uscì dal bagno senza neanche lavarsi le mani e Blaine rabbrividì di disgusto.

Si rivoltò verso lo specchio. “Ok, forse ha ragione, più emozione, posso farcel-”

“Blaine, ma ti sei perso nella strada tra i lavandini e il cesso?”

La voce di Sebastian lo riscosse e si voltò verso di lui con un sorriso falsissimo.

“Ora torno, ero a lavarmi le mani e il sapone non usciva,” inventò.

Tornarono al tavolo senza dire una parola e Blaine notò che Sebastian sembrava piuttosto nervoso.

Era un buon segno, no?

Significava che stava per fargli la proposta.

Blaine si sentì fremere nell'attesa, già con la mente lontana: loro in viaggio di nozze, Sebastian vestito con lo smoking...

Il cameriere lo distrasse per qualche secondo, mentre versava il vino nei loro bicchieri. Blaine si sporse per sentirne l'odore e assaggiarlo: vino di prima classe, tipico di Sebastian

Allora era davvero importante, quell'occasione e appena Blaine lo vide sporgersi verso di lui e afferrargli la mano, sentì il cuore rimbombare fortissimo nelle orecchie.

“Blaine, devo dirti una cosa...”

Blaine si sentiva così emozionato che neanche pensò a come doveva rispondere, semplicemente si morse il labbro, contento, e capì che doveva solo comportarsi in modo naturale.

Perché, davvero, tutto era così perfetto. Sebastian, il vino, le portate, i...

“Blaine, so che sarai felice quanto me di sentirtelo dire, io...” oh, Blaine poteva scommetterci. “Io ho ottenuto una promozione a lavoro!”

“Perché sei arrabbiato?”

Era la settima volta che Sebastian gli faceva quella domanda. Blaine rispose con il solito borbottio, muovendosi sul divano per mettersi più comodo, tutto senza osare guardare Sebastian che invece lo stava fissando da un'ora, insistente.

“Non sono arrabbiato,” disse, più a se stesso che a Sebastian.

“Sì che lo sei, e ora mi dici anche il perché,” gli rispose l'altro, sporgendosi sul divano per avvicinare il suo volto a quello di Blaine. Quando stava per baciarlo, Blaine istintivamente si alzò, sistemandosi i pantaloni come scusa per quella fuga.

“Vedi?” disse Sebastian, allargando le braccia per mostrare quanto la collera di Blaine fosse evidente.

Blaine non rispose, limitandosi ad andare in cucina. Non disse una parola e non lanciò un solo sguardo al suo ragazzo, troppo arrabbiato non sapeva neanche lui per cosa.

Era... Deluso.

Non aveva notato che Sebastian lo aveva seguito e nel ritrovarselo dietro sobbalzò bruscamente.

“Blaine, la smetti di fare l'idiota?”

Ok, quello no. Poteva sopportare i suoi deliri su quanto Sebastian odiasse i bronci di Blaine. Poteva sopportare le sue domande, ma farsi dare dell'idiota dall'idiota per antonomasia no.

“Io? E allora di te che diciamo?” esplose, guardandolo male. “Dopo anni di fidanzamento potrebbe essere normale ricevere una cazzo di proposta di matrimonio, e invece no, a quanto pare una stupida promozione è più importante per te. Grazie Sebastian, come al solito devo fare io la prima mossa, sempre io.”

Era veramente arrabbiato, soprattutto se cominciava a dire le parolacce, e per sottolineare la sua tesi e finire il cazziatone al meglio, preso una fetta di torta che era lì sul ripiano senza un motivo preciso, ficcandosi in bocca una buona qualità di cioccolato.

“No, Blaine,” la voce di Sebastian lo fermò un attimo, visto che sembrava veramente preoccupato. “Lì dentro c'era un anello...”

“Coshhhaa?” borbottò Blaine, con la bocca pienissima.

“Lì dentro c'è un anello, sputa tutto!”

Blaine non se lo fece ripetere due volte e sputò tutto sul piatto, andando nel panico per qualche secondo.

“Ma sarai scemo?” disse, con voce isterica, grugnendo poi quando lo vide ridere e cercando l'anello tra i resti della torta.

Lo afferrò e cercò di ripulirlo al meglio.

“Eddai, l'anello nella torta è un must!” rispose Sebastian.

Blaine lo guardò malissimo e Sebastian scrollò le spalle, ridacchiando di nuovo. “Ok, è stata una cattiva idea.”

Il silenzio che seguì quelle parole fu piuttosto vergognoso, mentre Blaine rimaneva scioccato dal diamante che brillava lì, sull'anello. Doveva essergli costato un sacco di soldi.

“Sebastian, perché hai-”

“Sposami.”

Blaine rimase un attimo scioccato.

“Che cosa?”

“Ho detto: sposami.”

Blaine era ancora così sorpreso che non riuscì a sussurrare altro se non un “No”.

“Come no?” disse Sebastian, allargando gli occhi.

“Voglio dire,” si corresse Blaine, “Perché ora?”

Sebastian fece un sorrisino, guardandolo con fierezza. “Perché sapevo che tu ieri ti aspettavi una proposta con i fiocchi e io ho fatto tutto apposta per fartelo credere. Ho fatto anche sì che Jeff ti convincesse: invece ti ho deluso. Ho fatto sì che ti arrabbiassi, così da farti la richiesta oggi. Ammettilo, ti ho sorpreso.”

Tra tutte le cose che Blaine avrebbe voluto gridargli, a scelta tra un “vaffanculo coglione” e “ti odio” e “Jeff domani me la paga”, solo una gli venne in mente, e bastò fargli venire il panico.

“Oddio, dobbiamo allontanarci a sposarci dove è legale e oddio, dobbiamo scegliere i fiori, i vestiti, gli invitati, gli-”

Fu interrotto dalle labbra di Sebastian, già stanco di tutto quel parlare.

“Sposami, Blaine. Sposami e basta.”

Sebastian non glielo stava chiedendo, ma Blaine annuì lo stesso, spostando le braccia intorno al collo del suo futuro marito.

“Sì, idiota che non sei altro. Anche se fai questi giochetti e mi fai incazzare.”

Sebastian sorrise, lasciandogli un bacio all'angolo della bocca.

“Caro Blaine Anderson,” disse, solenne. “Prometto di continuare a farti incazzare per il resto della nostra vita.”

Che robetta inutile. Ok, è probabilmente la più insulsa tra tutte, ma scritta con il cuore anche questa e spero sia godibile e leggera :D (ringrazio Marti per aver tolto le impurità!)
Non so come, ma tutte le mie fic della Week hanno riscosso un gran successo e boh, io oltre a chiedermi come sia possibile, vi ringrazio tutti tutti tutti. Chiunque abbia recensito/letto/messo tra le preferite/ricordate ha un gran posticino nel mio cuore e, davvero, grazie mille <3 
Al domani con il prompt più allegro del mondo “ANGGGGGGGGGST”

Un bacio :)