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Autore: somochu    08/09/2012    7 recensioni
Day 6 - Angst
La tazza del latte cadde a terra con un tonfo che fece sobbalzare Blaine; non si era reso conto di averla lasciata andare dalle le mani, fin quando il suono forte dei pezzi che s'infrangevano non lo aveva riscosso.
Ingoiò il magone, ricacciò indietro le lacrime e si abbassò per raccogliere il casino che aveva creato.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love gone for so long

 

 

 

 

La tazza del latte cadde a terra con un tonfo che fece sobbalzare Blaine; non si era reso conto di averla lasciata andare dalle mani, fin quando il suono forte dei pezzi che s'infrangevano non lo aveva riscosso.

Ingoiò il magone, ricacciò indietro le lacrime e si abbassò per raccogliere il casino che aveva creato.

"Lascia, faccio io," la voce di Sebastian lo bloccò.

"No," gli rispose soltanto Blaine, abbassandosi e raccogliendo uno ad uno i pezzi caduti a terra.

Si spostò in cucina e prese da un cassetto uno straccio pulito; tornò in salone per ripulire il latte sparso sul terreno, piegandosi sulle gambe.

"Blaine... Puoi piangere se vuoi."

Quelle erano le parole peggiori che Sebastian potesse dire per rompere quel silenzio pesate come un macigno.

"Sta zitto," rispose Blaine, più scorbutico e freddo di quanto volesse in realtà sembrare.

"Devi sfogarti, lasciati andare," riprovò Sebastian e Blaine lo sentì avvicinarsi. Non era in vena, davvero, non si sentiva pronto per parlarne con qualcuno.

Parlarne voleva dire accettare che qualcosa fosse accaduto. Significava farsene una ragione e andare avanti, e Blaine semplicemente non poteva.

"Tra poco ci sarà il funerale e tu ancora non-"

"Sta. Zitto," disse, a voce più alta. "Non dirmi cosa devo o non devo fare, Sebastian."

Le mani gli tremarono di nuovo, e anche la pezza con cui stava pulendo il pavimento gli cadde dalle mani e lui sospirò di frustrazione.

"Dannazione!" gridò, in preda a un attacco di rabbia. "Dannazione!"

"Blaine-"

"Fanculo a tutto!"

"Blaine!"

Prima che Blaine potesse distruggere un'altra tazza, Sebastian lo prese tra le braccia e, nonostante i primi tentativi di Blaine di scostarsi, lo strinse a sé.

Non ci volle poi molto a lasciarsi andare al pianto all'altro. Singhiozzò sulla camicia pulita di Sebastian per quasi un'ora, continuando a chiedergli un distratto "perché?" che non era una vera domanda, ma solo uno sfogo momentaneo.

Passarono parecchi minuti prima che Blaine riuscisse a riprendere il controllo di se stesso.

Sentiva le palpebre pesanti e una voglia di lasciare andare tutto per sempre premergli lo stomaco, eppure... eppure non era da lui non lottare.

"Sei pronto?" gli chiese Sebastian, un sorriso sulle labbra, mentre lo scostava da sé.

"Per il tuo funerale?" gli domandò Blaine, chiedendosi per l'ennesima volta se non stesse diventando pazzo."Certo."

 

 

 

 

 

 

"Sebastian ci mancherà..."

Il funerale andò avanti per minuti interi. Blaine sentiva tutto ovattato e la vista era sfumata.

Non piangeva, perché, davvero, non se ne sentiva in grado.

E alla fine della cerimonia, tutti erano lì a stringergli la mano. Molti sapevano cosa voleva dire perdere un marito – o semplicemente l'amore della propria vita -, altri semplicemente provavano a mettersi nei suoi panni.

Blaine infondo era grato a tutti per il sostegno e per essere lì presenti.

Nick gli si avvicinò, e stringendogli la mano si avvicinò per bisbigliargli. "Lui sarà sempre con te, sappilo. Ti seguirà ovunque."

Era un modo di dire, era solo per consolarlo, per rassicurarlo, ma la risata di Sebastian, proprio dietro di lui – nessun altro lo vedeva – lo fece distrarre abbastanza per non riuscire a rispondere a Nick.

"Oh, Nick, non sai quanto è vero," gli sentì dire, tra le risate.

Incredibile, pensò Blaine,... Si faceva beffe di lui anche da morto.

"Mi lascerai mai in pace?" sussurrò a Sebastian, per non farsi sentire da nessuno. "Sparirai mai?"

Parlare da solo era ancora sinonimo di pazzia, e lui non credeva di essere pazzo, solo...

"Dipende solo da te," gli rispose Sebastian, dritto nell'orecchio.

Solo non era capace di lasciarlo andare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, ok, ricordate che c'è un minimo di parole da mettere in recensione: lo dico per l'eventualità di un "Ti odio" messo così su due piedi.
In realtà non so neanche se è veramente angst (so che c'è stata una luunga discussione sul modo da usare l'angst e sul reale significato della parola, ma vabbè), questa cosa mi è venura in mente e...
Io odio l'angst, odio soffrire, non so scrivere le fic di questo genere, eppure tratto sempre male i miei ciccini ç_ç
Sono imperdonabile.
Comunque il titolo viene da questa canzone, della serie: facciamoci male anche con l'audio.
Vi ringrazio tutti, come al solito :)

   
 
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