Era buio, e camminavo a piedi nudi sull`erba, davanti ad un grande lago, con l’acqua che risplendeva alla luce della luna piena. Sentivo freddo, un gelo pungente, da cui la seta leggera della lunga veste bianca, non poteva proteggermi. I capelli, legati in una lunga coda, erano come accarezzati dal vento. Mi fermai per specchiarmi nell’acqua, ma improvvisamente mi senti prendere per una caviglia e trascinare giu`, sempre piu` giu`…
-Sonja!!!! Svegliati!- l`urlo della mia sorellastra mi fece trasalire. Possibile che fosse stato di nuovo un sogno?
-Sonja, se non scendi immediatamente finisco tutto io, rimarrai senza croissant- Scesi rapidamente le scale, che separavano la mia camera (grande quanto un ripostiglio delle scope, in attesa della ristrutturazione) e mi piombai in cucina.
-Finalmente! Stavo per chiamare i soccorsi! - .
Eh si, la mia sorellastra, Amber, e` sempre sarcastica, credo sia un tratto distintivo donatogli dal nostro caro paparino.
Il mio nome e Sonja Vasquez, ho 16 anni e vivo con Amber per uno strano scherzo del destino: nostro padre si e` sempre preso cura di lei, anche se a distanza, in quanto militare, mentre 5 mesi dopo la mia nascita, ha deciso di piantare in asso me e mia madre, scoprendosi innamorato pazzo del suo sergente. Buffo no? Ora vivo con Amber, almeno finche` potro`. Vorrei andarmene al piu` presto, odio esserle di peso.
Amber riaccese il computer. Lavora tramite quello, in quanto ghostwriter per autori in crisi creativa e per cui gli editori spendono mucchi di soldi. Essendo gia` famosi, la loro caduta sarebbe stata un fallimento anche per la casa editrice,e per questo si rivolgevano ad Amber, che in cambio chiedeva il 15% degli incassi sulle vendite. Non male per capace di riadattare in lettere cio` che gli altri immaginano.
Vivevamo nella casa di mia madre, una casa spaziosa che affacciava su un laghetto.
Mi manca. Mori` di cancro quando avevo solo quattro anni, per questo vivo con la mia sorellastra (per me ormai diventata mia sorella a tutti gli effetti, mentre per gli assistenti sociali era un`altra storia). E` stata l'unica che ha deciso di accudirmi, o sarei finita in chissa` quale comunita` per minori.
-Croissant…una delle poche cose per cui vale la pena di vivere- dissi con voce forzatamente allegra. Se avesse saputo del sogno, con tutta probabilita` mi avrebbe spedita a calci da uno strizzacervelli.
-Concordo…ora fila a vestirti o farai tardi- mi rispose senza alzare gli occhi dal computer.
Corsi in camera mia a infilarmi le prime cose che mi capitarono in mano e acchiappai lo zaino al volo dall`attaccapanni. Voglia di uscire meno di zero, e guardando il mio zaino giallo fosforescente (carognata di mia sorella, con tanto di pugnalata finale, l`infelice battuta che cosi` non possono non vedermi) la voglia scese a meno undici. Prima di uscire diedi un`occhiata al diario…la Cooks alla prima ora yahooo! Sarebbe stata una giornata impegnativa…