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Autore: mariisullivan    10/09/2012    127 recensioni
Sophie e Lauren Price, cheerleaders per eccellenza, erano le migliori amiche di Hope Bennet, la ragazza modello della Los Angeles High School.
Le tre ragazze adoravano la loro comitiva: Zayn Malik era il migliore amico di Lauren, Harry Styles era il fidanzato di Hope da ben 4 anni, Liam Payne era il migliore amico di Zayn, Niall Horan era il capitano della squadra di football, e Louis Tomlinson era il "Don Giovanni" della scuola.
Ben presto si troveranno con una nuova amica, Arper Lopez, con cui condivideranno gli amori comuni e l'odio verso Jenny Watson, anche se, ultimamente, non per tutti è odio.
**
Va sempre tutto tranquillo e lisco durante una storia che va avanti da 4 anni?
Riuscirà liam a riconquistare la sua Lauren?
E Zayn? Cosa succederà tra lui e la nuova arrivata, Arper?l
Louis, cosa farà lui per far si che Sophie diventi finalmente la sua ragazza?
Per Niall Horan le donne non sono mai state un mistero ma sembra proprio che questa Jenny Watson sia un vero e proprio enigma.
Cosa succederà a Los Angeles tra questi ragazzi tanto popolari?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No rules, we're in California.
 

The first day.
 

Lunedì.
Il primo giorno di scuola, dopo 3 mesi di pacchia, non era mai andato a genio a nessuno, tantomeno ad Hope Bennet.
Sapeva che andare a letto tardi, il giorno prima di scuola, non sarebbe stata una saggia decisione, ma il pensiero di lasciare il suo Harry da solo, la domenica sera, la faceva rattristire.
«Cazzo, Hope! Alzati subito o faremo tardi.» Urlò Sophie, la sua migliore amica, dall'altra parte della stanza.
Hope mugugnò qualcosa di incomprensibile, voltandosi dall'altro lato del letto e così Lauren, la sua seconda migliore amica, stufa di dover aspettare, le strappò le coperte di dosso, facendola rabbrividire e costringendola ad alzarsi.
«Sappi che ti odio a morte, Lauren Price.» disse la bionda alzandosi e avviandosi nel bagno.
«Ti amo anch'io tesoro.» rispose lei distrattamente, ripassandosi il lip-gloss rosso sulle labbra. «Mi ricordi perchè abitiamo con lei?» chiese poi, scherzosamente, alla sorella.
«Perché mi aiutate a pagare l'affitto perché sono una pezzente.» urlò Hope, di risposta dal bagno.
Lauren e Sophie ridacchiarono all'assurdità che avevano appena sentito.
Hope Bennet era la persona che, anche se avesse donato 20mila dollari al mese, non sarebbe mai rimasta al verde.
I suoi genitori erano gli ideatori della “Bennet e co.”: la più famosa casa cinematografica mai esistita, e poiché si erano trasferiti da un anno a New York, la loro unica figlia viveva insieme alle sue due migliori amiche, secolari.
Non voleva vivere nella fredda New York e, tantomeno, non voleva vivere da sola, così i suoi genitori le avevano comprato un grande appartamento nel centro di Los Angeles, da condividere con le sue migliori amiche, e Lauren e
Sophie avevano accettato senza pensarci due volte. Nella loro casa c'era qualcuno che non adoravano particolarmente.

Victoria aveva soltanto 27 anni ed era la nuova compagna del loro padre Tom, 43enne. Era bella, attraente e francese e Lauren e Sophie non sopportavano l'idea che lei potesse, in qualche modo, prendere il posto della madre, scomparsa 5 anni prima, quando loro avevano soli 14 anni.
«Sei pronta?» chiese, ancora, Lauren ad Hope.
«Mi mancano le scarpe, l'orologio e il gloss, e poi possiamo andare.» disse saltellando e infilandosi i suoi amati jeans.
«Io mi avvio. Adam mi aspetta tra 5 minuti fuori scuola e non voglio farlo aspettare.» annunciò prendendo le chiavi della sua auto.
«D'accordo.» risposero all'unisco.
Sophie guardò Lauren uscire dalla porta e quella mattina la trovò particolarmente bella. Indossava la sua gonna nera preferita, quella a balze, abbinata ad una maglia Chanel bianca a pois, aderente, e delle converse. Portava i capelli sciolti e ricci sulle punte. Nonostante fosse più grande di soli 3 minuti rispetto a Lauren, Sophie la guardava con aria da madre e sapeva che doveva proteggerla, da tutto e da tutti.
«Prendiamo la mia auto.» disse poi ad Hope «al ritorno dobbiamo andare a prendere le scarpe che avevo ordinato la settimana scorsa.»
«Al ritorno non posso.» l'avvertì «Domani è il compleanno di quell'amore di sorella che si ritrova Harry» ironizzò Hope «e dobbiamo andarle a prendere qualcosa.»
«D'accordo, allora durante la pausa pranzo.»
Hope e Sophie uscirono dal loro appartamento, e si avviarono verso scuola. Hope indossava una camicia rosa confetto a mezze maniche infilata nei suoi amati jeans ad alta vita, rigorosamente stretti, abbinati ad un paio di ballerine, in tinta con la borsa beige. Portava i capelli sciolti e lisci. Sophie, invece, indossava un vestitino blu corto poco sopra il ginocchio, un cinturino di cuoio messo in vita abbinato alla sua borsa Louis Vuitton e al piede le sue amatissime Louboutin. Sophie era assolutamente la ragazza più vanitosa di questo mondo. Adorava la moda più di qualunque altra cosa e non c'era un giorno in cui non indossava qualcosa di firmato o i suoi amati tacchi: ne aveva più o meno una ventina di paia, tutti rigorosamente alti 16 cm.
Quando arrivarono, parcheggiarono al loro solito posto, nonostante fosse il primo giorno di scuola.
Erano ormai 4 anni che frequentavano quella scuola e tutti, perfino le matricole, sapevano che l'angolo affianco all'entrata era il loro e della loro comitiva.
Una volta scese dall'auto, salutarono tutti i loro amici, in particolar modo Liam, che non vedevano da un bel pezzo.
«Com'è stata l'Australia?» chiese Sophie.
«E' stata m.e.r.a.v.i.g.l.i.o.s.a» scandì bene Liam «ma 3 mesi senza i miei migliori amici, è stata dura» confessò infine abbracciandoli tutti, uno ad uno. Quando alla fine abbracciò Lauren, Liam sentì una stretta allo stomaco e le sorrise.
«Sophie mi dici una cosa?» chiese poi, allontanandosi da tutti. Sophie lo seguì annuendo, corrugò la fronte e cercò di capire cosa le stesse per chiedere Liam.
«Da quanto tempo stanno insieme Adam e Lauren?» chiese poi diretto.
Sophie sospirò e cercò di spiegare al meglio tutta la situazione a Liam.
«Lauren è stata parecchio male quando sei andato via per l'Australia, Liam. Da quando sei partito l'hai sentita giusto due, tre volte, all'inizio, ma poi non vi siete calcolati più. Lauren c'è stata male, parecchio e la cosa non l'è piaciuta per niente.» puntualizzò.
«E lui cosa c'entra?» chiese di botto.
«Adam sta dietro a Lauren da quasi un anno. Si sono frequentati per qualche mese, all'inizio dell'anno scorso e poi sei arrivato tu. Le hai detto che ti piaceva, che ti saresti occupato di lei e tutte quelle cose lì, vi siete frequentati
da Dicembre a Maggio e poi sei sparito, così Adam ci ha riprovato ed è, come dire, entrato nelle grazie di Lauren. La fa stare bene, la porta a cena e si vogliono bene.»

«Ma andiamo!» ridacchiò scuotendo la testa. «Lui non sa nemmeno come si vuole bene una persona! E' la persona più falsa ed egoista che conosco e presto lo capirà anche Lauren. IO sono fatto per stare con lei, IO la voglio bene
e IO la rendo felice, che lei lo ammetta o meno.» concluse Liam.

«E allora perchè sei sparito Liam? Se ci tenevi a lei non l'avresti abbandonata.» concluse Sophie stringendo i pugni.
«E' complicato.» disse Liam.
«E' complicato. Per te è sempre questo Liam.»
«Vuoi litigare con me, il primo giorno di scuola, dopo 3 mesi che non ci siamo visti?» chiese, quasi furioso.
«Non voglio litigare con te, voglio solo che tu ti apra. Sei il mio migliore amico dai tempi dell'asilo cazzo! Parla, sfogati con me, cazzo!» Sophie iniziò a spazientirsi. Liam era quasi un fratello per lei, ma lui non voleva mai
confidarsi, preferiva tenersi tutto dentro e lei, questo, non lo aveva mai accettato.

«Sono stato male cazzo!» sbottò Liam «Ho avuto un periodo bruttissimo alla fine di Maggio, ecco perchè i miei genitori mi hanno spedito in quella cazzo di Australia! Mi hanno visto giù, tutte le sere gironzolavo per casa fino alle 3 di notte e spesso non chiudevo occhio. Così hanno deciso di mandarmi in Australia e lì, dopo 4 giorni mi hanno tolto tutto: cellulare, pc, tablet, mi avevano tolto ogni forma di comunicazione. Avrei potuto interagire con voi con delle lettere, ma non mi sembrava proprio il caso. Mi avevano detto che dovevo “staccare la spina” da tutto o non sarei mai stato meglio.» concluse Liam, guardando negli occhi Sophie che, intanto, era rimasta tutto il tempo ad ascoltare.
«Mi dispiace.» rispose «Se solo tu me ne avessi parlato prima, se solo tu ti fossi confidato con me, la tua migliore amica, avremmo potuto risolverlo insieme questo problema, perchè è questo quello che fanno i migliori amici.»
«Ti prometto che la prossima volta non ti nasconderò più nulla.» disse abbracciando la ragazza difronte a lui. Sophie sorrise e ricambiò l'abbraccio, le erano mancati i suoi abbracci.
«Tu?»
«Io cosa?» chiese Sophie.
«Con Louis?»
«Con Louis cosa?» ribattè ancora.
«Non lo so! Dovresti dirmelo tu! Vanno sempre una merda le cose con lui?»
«Ma non ci sono mai state “cose con lui”, Liam!» sbottò «E' un'idiota! Si scopa almeno 2 ragazze a sera e poi ci prova con me, che schifo!»
«Non capisco perchè faccia così, credimi! Parecchie volte mi ha detto che tu gli interessavi però poi non mi spiego perchè continui a fare il cascamorto con tutte, sapendo come sei fatta.» spiegò il ragazzo.
«E' un'idiota, ecco perchè. Lo dico e lo ripeterò fino alla morte. E' un'idiota.»
«Però tu ne sei innamorata.» ridacchiò Liam.
«Io non sono innamorata di nessuno.» puntualizzò lei.
Liam ridacchiò ancora, facendo un gesto disinteressato con la mano e avvicinandosi agli altri. Sophie e Louis erano ormai, 2 anni che si punzecchiavano a vicenda ma, a causa del moro, lei non si lasciava mai andare. C'è statapiù di un occasione, lui si era avvicinato parecchie volte pericolosamente a lei, ma niente. Lei era orgogliosa fino al midollo e non avrebbe mai permesso che quel “Don Giovanni” la baciasse, la portasse a letto e poi la umiliasse davanti a tutti, lasciandola, come aveva fatto con tutte le altre.
«Perchè Zayn non è con noi?» chiese Harry appoggiato alla sua auto e con le mani attorno alla vita di Hope.
«Starà ancora dormendo.» ipotizzò la sua migliore amica, Lauren. «E' tipico di lui. Non c'è una volta che non sia venuto in orario il primo giorno di scuola.» disse Niall.
«Ma ieri abbiamo anche fatto tardi.» disse Louis spuntando da dietro Liam.
«Cosa avete fatto ieri?» chiese Harry.
«Mentre tu eri con la tua ragazza, noi siamo andati ad assistere ad un'altra gara di Niall.» rispose il moro.
«Corri ancora con le moto? O meglio, metti ancora in ridicolo tutti?» chiese Liam.
«A dire il vero ieri è stata una gara di merda.» puntualizzò Niall «Sono stato battuto da uno nuovo.»
«Giura!» urlò Liam «Non ci credo!»
«Purtroppo è vero amico.» disse Louis «Non l'abbiamo mai visto, in nessuna di queste gare.» concluse.
«Sei riuscito a vedere chi era?» chiese Harry.
«Aveva la tuta e un grosso giubbotto. Il casco gli copriva tutto il viso e l'unica cosa che so è che era molto magro.»
«E' vero! Aveva delle gambe magrissime, sembrava quasi una donna.» ridacchiò Louis. «Immagina se era davvero una donna.» In quel momento Louis scoppiò a ridere, contagiando tutti gli altri, tutti tranne Niall.
Teneva tantissimo a queste gare e se davvero fosse stato battuto da una ragazza, sarebbe stata la cosa più umiliante.
«Che ne dite di entrare? La campanella suonerà tra 5 fottuti minuti!» annunciò Louis.
«Fine come sempre, Tomlinson.» ironizzò Hope.
«Stronza come sempre, Bennet.» rispose lui a tono.
«Finitela o vi strozzo.» li ammonì Harry.
«Ha iniziato lei.» si giustificò Louis alzando le spalle e prendendo, scherzosamente, sotto braccio Niall, avviandosi verso l'entrata. «Dove si va stasera?» chiese poi.
«Ma dove vuoi andare tu?» chiese poi Zayn, spuntando da dietro al sua auto, fumando la sua solita sigaretta mattutina.
«Ma che avete oggi? Spuntate tutti dal nulla?» chiese Hope, scatenando una risata generale.
Zayn guardò confuso tutto il resto dei ragazzi che però risposero con un gesto della mano, come per dire “lascia stare”.
Non appena Zayn vide Liam, gli si fiondò tra le braccia. Gli era mancato il suo amicone.
«Come stai brutta baldracca?» chiese Liam.
«Me la cavo! E tu? Cosa mi racconti? Sei sparito negli ultimi 3 mesi.»
«Ci sono stati dei problemi.» confessò Liam a bassa voce «Ne parleremo poi, d'accordo?»
Zayn annuì, battendo il pugno contro quello di Liam, era il loro segno d'amicizia e nessuno lo avrebbe mai cambiato.
«Sono sorpresa!» enunciò Lauren «In 4 anni non sei mai venuto in orario il primo giorno di scuola, cos'è successo questa mattina?» chiese, scherzosamente.
«Tu scherzi, ma mia madre mi ha buttato dal letto e ha detto “è l'ultimo anno, almeno il primo giorno, sii puntuale!» disse imitando la voce della madre «Che rottura di coglioni.» aggiunse infine.

Lauren afferrò sotto braccio Zayn e Adam e insieme iniziarono a salire.

Mentre iniziarono a salire i primi scalini verso l'entrata della scuola, un forte rumore di sgommata li fece voltare tutti indietro. Una moto aveva appena fatto ingresso nel parcheggiò, a tutta velocità e in quel momento stava appena sgommando. La ruota posteriore sfiorò di poco l'inizio dello scalino, rendendo la sgommata, assolutamente perfetta.
Tutti osservarono la scena, soprattutto Niall. Osservò per bene quella motocicletta e non appena si ricordò quale fosse, spalancò gli occhi.
«Hey amico, ma non è la motocicletta che ti ha battuto?» chiese Louis, sottovoce.
Niall lo ammonì con la mano e si avvicinò, piano, alla moto. Il colore era quello, il modello era quello e anche la targa coincideva. però Niall non sapeva spiegarsi perchè a bordo di essa, c'era una ragazza. Non appena
quest'ultima si tolse il casco, scosse i lunghi capelli castani, facendoli scendere sinuosamente sulle spalle e lungo la schiena, poi guardò Niall dritto negli occhi e lo sorrise, maliziosamente.

«Cosa c'è Horan? Sorpreso di rivedermi ancora?» chiese la ragazza maliziosa.
«Eri tu ieri?» chiese Niall a bassa voce, come se avesse paura che gli altri lo sentissero.
La ragazza cominciò a ridacchiare, legando i lacci del casco e posandolo sul manubrio destro.
«Si. Ti ho battuto Horan. Fine della storia.» concluse lei parcheggiando la sua moto, poco distante dall'entrata.
Niall non poteva immaginare che era stata lei ad umiliarlo così, davanti a tutti quella sera. Non aveva mai perso una gara in due anni che gareggiava, mai. La velocità e l'adrenalina erano le sue secondi madri. Non si era mai
fatto male, non aveva mai fatto un incidente e non aveva mai perso, o almeno mai fino al giorno prima.

Niall l'aveva sempre odiata anzi, tutti l'avevano sempre odiata: era cattiva, meschina e troppo una poco di buono per i gusti di chiunque, ma in quel momento Niall era confuso.
Avrebbe dovuto odiarla ancora di più, perchè gli aveva rotto, sotto il suo naso, il titolo di “imbattuto”, ma qualcosa lo spingeva ad essere attratto da lei, qualcosa che neanche Niall si sapeva spiegare.
Mentre saliva le scale verso l'entrata, pensava ancora a lei. -Non posso- si ripeteva, -Non posso essere attratto da Jenny Watson







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Sullivan's space

ok, cercherò di essere il più sbrigativa possibile.

1. in caso qualcuno non lo sapesse,
le parole blu che vedete sono dei "link" 
se voi cliccate sopra
esce l'immagine di ciò che intendevo.

2. questa è la mia seconda FF, togliendo la one shot 
e mi piacerebbe un mucchio sapere cosa ne pensate, 
magari lasciando delle recensioni.

3. Mi anticipo:
grazie a tutti quelli che la leggeranno <3

Vado o lo spazio autrice diventa più lungo 
del capitolo LOL 
un bacio, a prestissimo!

   
 
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