how to train your human ~
Hiccup si sveglia ogni mattina nella consapevolezza
che una parte della storia è giunta al termine, ma che ne sta iniziando un’altra
giusto adesso, tra queste quattro mura, nella breve distanza che va dal letto
al focolare, dal focolare alla porta, dalla porta al letto. Comincia con la
confusione che crea Sdentato mentre si adegua al suo passo incerto e gli
trotterella accanto sforzandosi di urtare meno spigoli possibili, nel sorriso
accennato di Astrid e negli occhi lucidi di suo padre
che d’improvviso e sempre più spesso sfuggono veloci come nuvole spazzate via da
una brezza che non vuol lasciare che piova.
Vorrebbe poter dire che è bello che sia tutto
diverso, ma in fondo al cuore sa che mentirebbe a se stesso.
Per fortuna c’è Sdentato con lui, c’è sempre;
dopotutto è stato Sdentato, senza fretta,
uno sbuffo e una spanna alla volta, a insegnargli che anche un vichingo fifone
e gracilino come lui può trovare il suo
modo di volare.
Hiccup non si è fatto tante
domande quando ha scoperto di avere colpito sul
serio la Furia Buia. Gli ha costruito quella mezza coda sintetica perché –
be’ – era ferito, ed era colpa sua, e non era giusto lasciarlo lì a consumarsi
in quella valle quando avrebbe potuto e dovuto essere libero come il vento, no? Non ha voluto far altro che
correggere quell’errore di natura, il suo errore. Si rende conto oggi di essere
stato piuttosto egoista. Neppure per un attimo si è soffermato sul dolore,
sulla coscienza di essere a un tratto orfano di un pezzo di sé, incompleto, né sul senso di vago terrore
che può coglierti quando di notte ti svegli con la sensazione di sentir prudere
una parte del corpo che non c’è più. Sdentato ha vissuto tutto questo prima di
lui, e non ha avuto uno Skaracchio con cui scherzare su un lavoro che poteva essere
fatto meglio, né una Astrid che lo prendesse a pugni solo
per tenerlo distratto da quel dolore infinitamente più intenso – Sdentato ha avuto
soltanto Hiccup, che non sapeva volare ma che egoisticamente
ha provato di tutto perché lui ci riuscisse di nuovo.
Eppure – e ogni scivolone nella polvere del
pavimento lo convince di più – è stato Sdentato a insegnare a Hiccup a volare. Come oggi sostiene ogni sua caduta. Come oggi
gli insegna anche a camminare.
Hiccup si sveglia ogni mattina
sapendo che andare avanti è possibile; ci sono, sopra i silenzi di suo padre,
sopra i sorrisetti di Astrid, gli occhi buoni di
Sdentato a ricordarglielo. Per questo continua ad alzarsi, più ostinato che
mai, più deciso che mai, e meno solo di quanto non sia mai stato da quando la
Furia Buia si è lasciata sfiorare il muso per la prima volta. E il giorno in
cui riesce a montare in sella e a dare un primo, timido colpetto al pedale
caldo del corpo vivo e teso del drago, sente che senza fretta, una sbucciatura e un ruzzolone alla volta, potranno
volare di nuovo. Insieme.
[ 500 parole ]
Spazio dell’autrice
Alla
prima visione di Dragoin Trainer sono rimasta, più che colpita,
addirittura stregata. Penso che lo guarderò un altro trilione di volte e ogni
volta mi distruggerò l’anima sulla meravigliosa amicizia nata praticamente per
caso tra Hiccup e Sdentato ♥
Questa
flash non è niente di che, davvero; ho voluto scriverla solamente perché adoro
che la storia finisca così, che Hiccup trovi anche
quest’ultimo punto comune con il drago, e certo non si meritava nulla del
genere ma è splendido pensare che adesso sarà proprio Sdentato ad aiutare lui
(anche se, alla fin fine, penso che sia sempre
stato Sdentato ad aiutare Hiccup).
Hope you liked it.
Aya ~