NUMB3RS
|-|Strani Intrecci|-|
Luna In
Piena
“Non so ballare niente ,nè un tango, nè un valzer. Non so ballare niente, mi
dondolo in disparte la vita è una mossa dimentico me
stessa. Sono la tua donna piena d'ombre larga come una barca stretta
come una fetta di luna nella notte piena, spingo la nave in rotta sento
una fitta al cuore non ho paura voglio solo andare …”
Don si era diretto in Università per
parlare con Charlie ma quando entrò nel suo ufficio vi
trovò Amita seduta sulla cattedra intenta ad osservare la lavagna dove c’era
una complicata equazione.
La ragazza sentendo qualcuno si
voltò di colpo.
“Sei tu! Mi hai spaventato!”
“Scusa non era mia intenzione …”
Disse lui mentre gli si avvicinava.
“Come vedi
Charlie non è qui … è uscito con Larry. Ti posso aiutare?”
“Ero solo venuto a prendere Charlie
e magari andare a casa insieme. Tu a proposito che ci fai
ancora qui?”
Disse lui sedendosi accanto a lei. Mentre i raggi della luna attraversavano il vetro
illuminando la coppia.
“Mi sono bloccata su un passaggio,
ma avevo intenzione di lasciar perdere e riprendere
domani …”
“Sai dove sono andati Charlie e
Larry?”
“A un
seminario, lo hanno deciso all’ultimo momento …”
“Perché non
sei andata con loro?”
“Charlie mi ha chiesto di
sostituirlo questi giorni e quindi eccomi qua …”
Disse con un po’ di
amarezza che Don percepì.
“Non è bello lasciare la propria
ragazza così … gli dovrò dare una bella tirata d’orecchie quando torna …”
Gli disse l’uomo sorridendole,
facendola così distrarre un po’ e divertendola.
“Dai ti accompagno a casa …”
Don si alzò e le mise una mano sulla
spalla.
“Don …”
Disse lei toccandogli la mano e
bloccandolo.
“Dimmi …”
Disse lui un po’ preoccupato
vedendola giù mentre si posizionava di fronte a lei.
”E dentro le tue mani sono una luna piena resto lassù a guardare la tua voglia
che piena in piena
prendimi stasera sono piena in piena prendimi la testa
fra le mani e tocca la paura vera. La mia timidezza m'incatena”
La ragazza alzò il
suo sguardo triste verso l’uomo e senza pensare si alzò abbracciandolo.
Lui la strinse a sé sorpreso e
preoccupato per lei.
“Cosa succede?”
“Ho bisogno del tuo aiuto …”
Disse in un sussurro.
“Cosa è
successo?”
Disse lui prendendole il volto tra
le mani.
“Non ne ho parlato con Charlie
perché non volevo preoccuparlo, ma … ho ricevuto delle strane lettere in questi
giorni …”
Disse lei piena d’ansia.
“Dimmi di cosa si tratta?”
“Minacce, in un primo momento non ci
ho fatto caso, ma poi sono diventate sempre più insistenti …”
“Perché non
me lo hai detto prima?”
“Non lo so …”
Disse lei scuotendo la testa.
“Non so ballare il tango, non so ballare il
valzer, non so ballare niente mi dondolo in disparte
in piedi contro il muro guardo il mio futuro perso in una marea d'ombre e
dentro le tue mani
sono una luna piena resto lassù a guardare la tua voglia che piena in piena, prendimi
stasera
sono piena in piena prendimi la testa fra le mani e tocca la paura vera la mia timidezza m'incatena”
“Non ti preoccupare, scoprirò chi è
e te lo toglierò di torno!”
Gli disse Don abbracciandola e
cercando di calmarla.
Amita lo guardò negli occhi e
avvicinandosi leggermente a lui gli diede un bacio a
fior di labbra.
“Grazie …”
Gli sussurrò leggermente.
Don la guardò stupito per quel
gesto. Poi come se avesse assaggiato un gusto nuovo e non
avesse ben capito che sapore aveva, l’attirò a sé e la baciò nuovamente.
Il bacio questa volta però non fu a fior di labbra, fu
un bacio vero.