Funerale al Crepuscolo
Goodby, Kate
Il sole tramonta all’orizzonte e staglia
ombre dorate sulle colline.
Tony DiNozzo non
riesce ad alzare gli occhi, puntati sulle proprie mani.
Non riesce, non ha voglia, o forse è più
comodo così; è meno doloroso guardare la rosa che stringe in mano piuttosto che
rischiare di incrociare gli occhi lucidi di Abby o
l’espressione indecifrabile di Gibbs.
Tony sospira e si rigira il fiore rosso tra
le mani sudate.
Timoty guarda Tony cercando di capire cosa sta
provando ma Tony tiene lo sguardo basso e non gli permette di capire.
Tutto è silenzio e il sole è macchiato di
sangue. Sposta lo sguardo sulla bara bianca e sull’uomo distinto che parla e
che nonostante questo sembra in perfetto silenzio.
Alla sua destra Abby
non fa niente per trattenere le lacrime e sfoggia un’espressione fiera.
“Abby…e ora che
faremo?” pensa Timoty, con egoismo indegno.
Abby volge il suo sguardo penetrante su Timoty, che sembra confuso.
“Prima o poi torneranno le battute di Tony e
gli scappellotti di Gibbs; prima o poi tornerà la
normalità” risponde silenziosa alla domanda che il compagno non ha mai fatto.
Risponde silenziosa e si ripete cento e più
volte l’ultima frase, sperando che possa davvero avverarsi, sperando di
riuscire almeno a convincersene.
I fiori che tiene in mano pesano come macigni
e come macigni pesano anche i suoi ricordi.
Sorride dolcemente a Timoty
e guarda Gibbs, che fissa davanti a sé senza nulla
lasciar trapelare.
“Sei irato o sei triste, capo?” pensa Abby sfoggiando il sorriso di chi non ha voglia di
sorridere.
“E tu, Abby?” pensa
in risposta Gibbs, vedendo lo sguardo di Abby.
Risponde con una domanda, l’agente scelto Gibbs, per non dover analizzare i propri sentimenti; per
non dover soffrire ancora di più.
Timoty lo sta guardando, un po’ imbarazzato e un
po’ in colpa per violare la privacy a cui aveva
diritto.
“Certo che torneranno i miei scappellotti, McGee, Abby ha ragione!” dice Gibbs rispondendo a una domanda mai fatta dall’ultimo
arrivato dei suoi agenti, che sembra sorridere per una frazione di secondo; poi
però punta lo sguardo sulla bara bianca e il sorriso scompare.
“Abby ha ragione. Abby ha ragione? DiNozzo, dimmi
se Abby ha ragione! Torneranno mai le tue battute?”
chiede silenziosamente il capo, sentendo il bisogno delle rassicurazioni di DiNozzo.
Tony continua a guardare la rosa che tiene
tra le mani, le spine l’hanno già ferito molte volte ma non smette di
giocherellarci.
Il sangue che l’ha colpito su quel tetto
scotta ancora sul suo viso e brucia tenendo vivo il dolore.
“Domanda di riserva, capo?” azzarda ma non
riesce ad accompagnare la battuta dal suo solito sorriso.
Resta triste ad osservare il suo fiore mentre
dall’altra parte del semicerchio, proprio di fronte a lui, Abby
allunga la mano a stringere quella di McGee.
Anche Ducky nota
questo gesto e sorride dolcemente. Vorrebbe chiedere molte cose ad Abby e McGee, che stanno
soffrendo come lui, a Tony e Gibbs, che erano lì con
lei, e anche a tutti gli altri presenti in quel parco tinto di rosso.
Vorrebbe dire alcune parole di
incoraggiamento a Tony, che sembra ferito più degli altri, e vorrebbe parlare a
Kate come sempre parla ai suoi ‘clienti’.
Vorrebbe fare tutte queste cose, ma non trova
la voce.
Non trova la voce così come Tony non trova il
suo sorriso, e abbassa ancora di più il viso perché nessuno noti la sua
espressione.
“Non ci provare, DiNozzo!”
gli dice silenziosamente Gibbs, a cinque posti di
distanza. “Non ci provare ad iniziare con i ‘se avessi fatto’
e ‘se avessi detto’ ”
Tony ha di fianco solo persone che non
conosce; preferirebbe invece poter sentire il calore della spalla di McGee o lo strano profumo di Abby.
Gibbs lo guarda coi suoi occhi gelidi, che riflettono
il rosso del sole.
“Io non lo farò. Se non lo farai nemmeno tu!”
dice, le labbra serrate e un nodo in gola che gli impedisce di parlare.
Gibbs lo guarda ancora per qualche secondo, poi
abbassa gli occhi a terra. La risposta che non ha mai dato echeggia nelle
orecchie di Tony.
“Io non posso, Tony, è colpa mia”.
Tony annuisce piano mentre il viso di Kate gli sorride dall’ombra di ricordi dimenticati.
L’uomo che gli sta vicino gli mette una mano
sulla spalla.
<< Coraggio, ragazzo! >> gli dice
con un sorriso.
Tony guarda Abby,
che si tormenta il vestito con le mani; guarda Timoty,
che sembra vuoto e sebra triste e sembra arrabbiato.
Sorride ai due compagni.
L’uomo al centro del semicerchio finisce di
parlare e si fa da parte, perché tutti possano dare un ultimo saluto alla
persona a cui sono venuti a dire addio.
Abby si muove verso la bara, coperta da una
bandiera a stelle e strisce.
Non dice niente, alla sua Kate,
perché sa che se aprisse la bocca si metterebbe a gridare.
Volta le spalle alla bara forse troppo in
fretta e McGee, proprio dietro di lei, le fa un cenno
con le labbra.
“Tornerà la normalità, l’hai detto tu, Abby!” dice il suo silenzio.
Anche lui si avvicina alla bara per l’ultimo
saluto e raggiunta Abby si guarda intorno per cercare
Gibbs e Tony.
Gibbs avanza verso la bara come in sogno, pregando
di svegliarsi.
“Avanti, Jethro!”
gli sta dicendo Ducky, da qualche parte in mezzo a
quella gente.
Il rumore di quello sparo gli echeggia ancora
nelle orecchie, mentre nel suo cuore echeggia il rumore di un’onda di tristezza
e rabbia.
“Ary, giuro che ti
uccido, anche se dovesse essere l’ultima cosa che faccio” pensa mentre una
lacrima gli cade sul legno bianco.
“Avanti, capo…!” pensa Timoty,
che legge l’espressione dell’uomo.
Abby al suo fianco non si sente di contraddire Gibbs, perché uccidere Ary è
esattamente quello che lei vuole che lui faccia.
Aspetta che anche Tony arrivi lì per poterlo
abbracciare e trasmettergli un po’ di quel coraggio che al momento nemmeno lei
ha.
Tony non si è mosso da dove era prima; è
ancora al suo posto nel semicerchio che ormai si è spezzato mentre tutta la
gente si avvicina alla bara.
La rosa rossa è ormai appassita tra le sue
mani e il sole è sparito dietro le colline lontane.
Poco distanti da lui, dietro la folla che
accerchia Kate, i suoi compagni si guardando e
sorridono, senza parlare.
Abby si guarda intorno e Ducky
abbraccia Gibbs.
Tony guarda la bara, mentre alcune persone di
allontanano.
Sa che non riuscirà mai ad avvicinarsi a quel
letto di legno bianco, con una coperta di bandiera americana. La rosa gli cade
in terra mentre per la prima volta in quel pomeriggio, le sue labbra trovano la
forza per pronunciare delle parole.
<< Addio, Kate
>>
***°***
Il mio addio a Kate.
Ci mancherai, Agente Todd.
Glow