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Autore: telesette    13/09/2012    4 recensioni
La notte era lenta a trascorrere, così come il turbinìo di pensieri e riflessioni che assillavano la mente della Cacciatrice. Ma, per ogni singolo istante con lui, Buffy avrebbe sempre ringraziato in cuor suo di avere Spike accanto a sé...
[ questa fanfiction partecipa al contest "Saving Buffy" ]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Notte di Confessioni

Spike si adagiò piano accanto a Buffy sul letto, tenendo le braccia rigide e sollevate quasi per la paura di sfiorarla, e per un attimo si sentì addirittura ridicolo. Non era mai stato così impacciato con una donna, e certi pudori potevano appartenere solamente al "vecchio" William Pratt, eppure questa volta sentiva di non potersi comportare diversamente con lei.
Il suo cuore di vampiro, assieme all'anima ritrovata, gli confermava che Buffy era più che vulnerabile in quel momento.
Per questo non poteva toccarla...
Quando erano stati insieme la prima volta, inebriati dalla passione dei sensi, Spike non era mai stato vicino ai suoi sentimenti come adesso. Un tempo desiderava solo di possederla, baciare ogni centimetro del suo corpo, accarezzare ogni centimetro della sua pelle, e farle provare tutta la propria virilità.
Ora invece era diverso.
Per lui Buffy non era più solo un oggetto del desiderio, non più il fascino di ciò che voleva perché non poteva avere, bensì la donna che amava e per la quale era disposto a fare qualunque cosa.
Non appena lei si strinse fiduciosa, appoggiandogli la testa sul petto, Spike esitò un attimo incerto.
Le dita della mano si mossero appena, prima che l'istinto gli suggerisse di abbracciarla come lei stessa gli aveva chiesto, e solo dopo qualche istante si fece coraggio per stringerla a sé con fare protettivo. Se rimaneva in silenzio, poteva sentire chiaramente il suo respiro calmo e regolare: non c'era alcuna paura in lei, nessun brivido di repulsione o disgusto, ed era lei stessa a voler stare tra le sue braccia.
La Cacciatrice e lo Sterminatore di Cacciatrici insieme...
Proprio una bella coppia!
Era contrario a ogni logica, non aveva senso, eppure era così.
Se anche Buffy non era innamorata di lui, e anche se l'unico sentimento che lei provava era pietà e comprensione, per Spike non aveva alcuna importanza.
Ciò che sentiva di provare per lei non lo aveva mai provato per nessun'altra.
L'amore platonico di William per Cecily.
Il desiderio e la passione, nonché la devozione e imperitura riconoscenza per Dru.
Ogni donna per la quale aveva provato qualcosa, nel bene e nel male, non era Buffy.
Nessuna donna poteva essere Buffy, perché lei era unica!
Mentre pensava a questo, Spike tornò improvvisamente alla realtà del presente e si rese conto che le sue mani la stavano abbracciando come mai prima d'ora. Non c'era mai stato nulla di così intenso e profondo tra loro, nessun momento di intimità capace di avvicinarli uno all'altra, ed era una sensazione che lo esaltava... e lo spaventava, allo stesso tempo.

- Dovresti provare a dormire adesso - le sussurrò piano, accarezzandole dolcemente i capelli.
- Non credo che ci riuscirei...

Per un po' nessuno dei due aggiunse altro.
Sia Buffy che Spike erano troppo presi dal pensiero di ciò che li attendeva, per poter chiacchierare tranquillamente del più e del meno. Buffy appoggiò il mento contro il braccio di Spike, come una bambina alla ricerca di una posizione più comoda, e il vampiro ebbe un lieve sussulto.
Per un attimo ebbe l'impulso di dirle qualcosa, che l'amava forse, ma dentro di lui sapeva che non sarebbe servito a niente.
Buffy non era innamorata di lui, non era così sciocco da illudersi che potesse ricambiarlo, ma se lei desiderava averlo vicino era più che sufficiente.

Più tardi, man mano che la notte scorreva su di loro, Buffy si rese conto improvvisamente di essersi sbagliata sul conto di Spike.
Non lo aveva capito, né si era mai sforzata di comprenderlo.
La storia e le memorie di ciò che aveva fatto lo dipingevano come un essere orribile: un vampiro feroce e sanguinario, persino più spietato di Angelus, nonché uccisore di ben due cacciatrici...
Eppure quella notte lei era lì, abbracciata con lui, e sentiva di avere accanto l'unica persona in grado di confortarla.
Ma chi era Spike veramente?
Chi era l'uomo dietro al vampiro?
Fu con questa domanda in testa che Buffy sollevò lo sguardo e incontrò quello di Spike, cercando di leggere nei suoi occhi la risposta.

- Che... Che c'è? - domandò il vampiro perplesso.

Silenzio.
Buffy scosse il capo leggermente, incapace di penetrare i pensieri dell'altro, e cominciò a battere più volte le palpebre.

- Niente - sussurrò. - Cioé, no... Posso chiederti una cosa?
- Certo - fece lui. - Puoi chiedermi tutto quello che vuoi !
- Bene - cominciò lei, traendo un profondo respiro. - Sapendo allora quello che sai adesso, quello che sei diventato e coloro che hai ucciso, rifaresti tutto ugualmente?

Per Spike fu come ricevere addosso un secchio di acqua gelida.
Ripercorrere un'altra volta ogni singolo passo dei suoi centoventi anni di vita immortale: il male che aveva fatto, le persone che aveva ucciso, il dolore che aveva provocato...
Perché Buffy gli aveva posto quella domanda?
Eppure sapeva, lei sapeva che inferno fosse stato per Angel, sapeva che convivere con anima e rimorso per tutta l'eternità è peggio di qualsiasi tortura medievale. Nessun uomo potrebbe voler ripetere una simile esperienza.
Ma lui non era più un uomo!
La sua anima era quella di William Pratt, questo sì, ma le sue mani e il suo corpo erano quelli di Spike adesso.
Poi d'un tratto capì quello che Buffy intendeva.
Lei voleva conoscere, sapere, voleva capire una volta per tutte CHI ERA LUI REALMENTE...

- La verità, giusto? - fece Spike, guardandola negli occhi.

Buffy annuì.
Spike si passò una mano sulla nuca, scegliendo bene le parole da usare, e alla fine accettò di risponderle con sincerità.

- D'accordo - esclamò. - Suppongo sia inutile riassumere in una notte tutti i miei peccati, e sinceramente preferirei non farlo, e non voglio dire cose come: "mi dispiace" o "non sapevo ciò che facevo"... La verità è che lo sapevo, sapevo benissimo ciò che facevo, e non me ne importava nulla!

Buffy non ebbe alcuna reazione.
Semplicemente si limitò ad ascoltare tutto ciò che Spike aveva da dirle, e il vampiro non aveva ancora finito il suo discorso.

- E' inutile mentirti, lo sappiamo benissimo tutti e due "chi è Spike", ma tu vuoi sapere se io ripeterei tutto quello che ho fatto ora come ora, giusto? Potrei risponderti di no, così da apparire meglio ai tuoi occhi; ti risponderei che non avrei vagato per quella strada di notte, evitando così di incontrare Drusilla, e che sarei rimasto un povero poeta fallito fino alla fine dei miei giorni; e potrei risponderti che non macchierei ancora le mie mani col sangue degli innocenti, accettando polvere nella terra al termine della vita terrena!

L'ultima frase suonava quasi come una citazione ( senza dubbio reminescenze del vecchio William Pratt ), tuttavia Spike prese a dire una cosa che sentiva di doverle dire assolutamente.

- Ho avuto l'immortalità, al prezzo di molte vite, e questo fa di me un dannato senza alcuna possibilità di riscatto - esclamò dunque Spike, stringendole la mano e guardandola ancora più seriamente. - Ma senza questo prezzo, senza poter attraversare il tempo come ho fatto, non avrei mai avuto la possibilità di conoscere te!
- Spike...
- Ssst, aspetta aspetta... Lasciami finire, ti prego: è un dolore immenso, vivere la propria eternità con migliaia di vite sulla coscienza, ma è il dolore che mi ha permesso di incontrarti; ti ho incontrata Buffy, ti ho odiata, ti ho desiderata e... ti ho amata più di qualsiasi altra cosa al mondo!

Ora Buffy non sapeva davvero cosa dire.
Mai si sarebbe aspettata una dichiarazione del genere, e ciononostante Spike le stava dicendo che l'amava al prezzo di un dolore che nessun altro era in grado di sopportare.

- Se mai dovessi ripetere tutto, tutto quello che mi ha condotto dove sono ora, lo rifarei solo per te!

Buffy non disse nulla.
Lo stesso Spike non si aspettava alcuna risposta, sapeva benissimo che non c'era altro da aggiungere. Non poteva fingere di essere quello che non era: il "bravo ragazzo" era Angel, non lui; era Angel che Buffy amava, e che avrebbe sempre amato, mentre lui non era niente...
Spike non era niente di più che un soldato, un amico all'occorrenza, ma non avrebbe mai occupato il posto che desiderava avere nel cuore di Buffy.
La notte era lenta a trascorrere, così come il turbinìo di pensieri e riflessioni che assillavano la mente della Cacciatrice. Ma, per ogni singolo istante con lui, Buffy avrebbe sempre ringraziato in cuor suo di avere Spike accanto a sé.

FINE

***

E' iniziato il "Saving Buffy" Contest
fino al 14 OTTOBRE 2012
( cliccàte qui per scoprire come iscrivervi e partecipare )

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Buffy the Vampire Slayer

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