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Autore: Gioloveskidrauhl    13/09/2012    2 recensioni
"Ma cosa vuoi da me?!" Urlai.
"Vuoi vedermi soffrire? Ci sei riuscito! Volevi umiliarmi? Ci sei riuscito! Volevi dimostrare che nessuno resiste al fascino di Bieber? Sei riuscito anche a fare questo! Ora lasciami in pace!"
Mi prende per il polso, costringendomi a voltarmi verso di lui, e morire, ancora una volta, nei suoi occhi.
"Lo capisci che non posso lasciarti in pace? Come posso lasciar andare la ragazza che mi ha insegnato ad amare, l'unica, che è riuscita a tenermi testa in questi sei mesi. E te lo ripeto, sono stato un coglione, mi pento amaramente di ciò che ho fatto, ma non puoi chiedermi di rinunciare a te, a noi, perchè non lo farò."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's strange, I know, but I can't live without you.
 
Illusa.
Sono una fottuta illusa.
Perchè?
Perchè ho deciso di dare il mio cuore ad una stupida pop star di fama mondiale, e lui ci ha giocato a calcetto, o  meglio, a rugby.
Ormai è da ore che sono seduta sul portico della casa al mare dei miei genitori.
Andare sulla spiaggia di notte mi ha sempre rilassato.
Con la leggera brezza marina che mi accarezza i capelli, e impedisce alle lacrime di scendere, ancora.
"Ti amo" Mi diceva.
Cazzate. Non ha fatto altro che raccontarmi una marea di cazzate.
Lo amavo tanto, troppo forse.
Probabilmente è per questo che mi ha tradita.
Pensava che sarei rimasta con lui sempre e comunque.
Ma nessuno può trattarmi così.
Nessuno, neanche lui.
Abbiamo passato giorni indimenticabili.
E davvero, io pensavo di contare qualcosa per lui.
Dopo tutte le promesse che mi faceva, era il minimo pensarlo.
Mi arrivò l'ennesimo messaggio con le sue scuse.
Mi spiace, non puoi rimediare scrivendo un "Scusa, sono un coglione, ho sbagliato."
Che sei un coglione lo so, e pure che hai sbagliato, quindi mi sembra abbastanza inutile.
La verità è che quegli occhi t'incastrano, e ti impediscono di pensare lucidamente.
"Sapevo fossi quì."
Dio no, ti prego.
Mi volto e lo vedo proprio di fronte a me.
Con i suoi capelli perfettamente a posto, come sempre, e con quella maglietta blu che mi piace tanto, la mia preferita.
Poi continuo a guardare il mare dagli scalini che danno proprio sulla spiaggia.
"Vattene." Dico senza far trapelare nessuna emozione.
"Prima ti voglio spiegare."
"Non c'è un cazzo da spiegare."
"Si invece. Io, i-io non so perchè l'ho fatto." Si siede vicino a me.
"Se non lo sai tu."
"So solo che ora mi sento un verme, tu non lo meriti."
"Fai bene a sentirti come tale perchè lo sei."
"Chris, io e te siamo una cosa sola." Dice prendendo il mio viso tra le sue mani, io mi ritraggo immediatamente.
"Forse prima, lo eravamo, ma ora ne dubito, dato che hai preferito scoparti una bionda ossigenata che venire all'inaugurazione della scuola di surf di Ryan."
 Ecco che le prime lacrime iniziano a premere.
"Tutti fanno degli errori."
"Hai ragione. Infatti l'errore più grande che ho fatto è stato fidarmi di te."
"Credevo mi amassi."
"Proprio tu mi dici una cosa del genere?! E' da una settimana che non parlo con nessuno, non esco, credo le mie amiche mi abbiano data per dispersa, e tu, tu brutto pezzo di merda, vieni quì, e mi dici che non ti amo abbastanza? Ma vai al diavolo!"
Mi alzo e comincio a camminare sulla sabbia bagnata, con le onde che si infrangono sui miei piedi.
Lui era a circa tre passi da me, e mi seguiva.
"Non ricordi quando ci siamo conosciuti al corso di chimica? Giuro che non ho amato fare i compiti così tanto. E non era di certo merito della professoressa, era merito della mia compagna di laboratorio, che solo a vederla mi trasmette la voglia di vivere."
 
"Thomas, vediamo, sei la più brava della classe, perciò aiuterai Bieber, è un disastro."
La campanella suonò, e stavo per dirigermi al mio armadietto, ma sentii una mano picchiettarmi sulla spalla.
"Chris, giusto? Quando ci vogliamo vedere per il progetto?"
"Per me va bene anche oggi.." Dissi con non curanza.
Era il ragazzo più voluto della scuola, e anche quello con la fama più grande di puttaniere.
Con lui non volevo avere niente a che fare.
Non volevo essere presa in giro, ancora.
"Dai piccola non fare così, potremmo divertirci, io e te."
"Fanculizzati Bieber."
 
Una lacrima.
"Oppure, ricordi quando ti ho chiesto di uscire e siamo andati insieme al cinema a vedere la replica di "Titanic"? Ho sempre odiato quel film, ma per te l'ho visto, e giuro che ora è il mio film preferito."
 
"Non montarti la testa, ok? Sono uscita con te solo perchè almeno la finisci di rompermi."
"Ora non c'è nessuno, puoi anche smetterla di fare la finta dura."
"Io non faccio la finta dura!"
"Oh si, invece. E fai così solo perchè pensi che io possa usarti."
"Perchè, sbaglio forse?"
"Non userei mai l'unica ragazza che in tutta la scuola non ci ha mai provato con me."
"Allora è questo che ti piace di me, il fatto ch-"
"Il fatto che pur essendo una cheerleader bellissima non sei una troia, o che pur essendo la ragazza più popolare della scuola non te la tiri per niente, per esempio."
"Inizi a starmi simpatico, lo sai?" Ridiamo.
 
Due lacrime.
"Non ricordi neanche il primo bacio? Ce lo siamo dati davanti al tuo armadietto, e la preside voleva farci sospendere per atti osceni in luogo pubblico." Fece una risata.
 
"Justin faremo tardi a lezione, dai sbrigati."
"Aspetta, prima devo fare una cosa."
"Bhe, allora falla, non voglio prendere un'altra nota."
Intrecciò le sue mani con le mie, ed iniziò ad avvicinarsi sempre di più.
Potevo sentire il suo respiro sul mio.
Poi, mi baciò.
E fu proprio quello il momento in cui realizzai che ero fottuta.
Perchè forse, per la prima volta, stavo facendo lo sbaglio giusto.
"Ehy, voi due! Filate in classe, forza! Prima che vi sospenga entrambi!"
 
Tre lacrime.
"E quando abbiamo fatto l'amore?"
"Justin smettila ti prego."
"No, davvero non te lo ricordi? Non so te, ma non potrei dimenticarlo, è stata la notte più bella della mia vita. Eravamo proprio quì, su questa spiaggia.
 
"Cazzo, la macchina non parte!" Disse provando a rigirare la chiave, inutilmente.
"Come non parte?"
"No, non so che gli sia successo, ma vedi? Proprio non si accende."
"Sono le dieci di sera, a quest'ora non ci sono neanche gli autobus, che sfiga."
"Chris?"
"Si?"
"Ma non avevi una casa sulla spiaggia da queste parti?"
"Hai ragione! So dove nascondono le chiavi, andiamo, possiamo dormire lì per stanotte."
Così ci dirigemmo verso il lato est di Malibu, e arrivati davanti al portico, presi la chiave dal vaso delle peonie.
Non so cos'avesse quella casa, ma ogni volta che c'entravo, mi dava uno strano senso di serenità."
"E' carino quì." Disse guardandosi intorno e venendo lentamente verso di me.
"Già."
"Ma non c'è una camera?"
"Certo che c'è, vieni te la faccio vedere."  Gli presi la mano e lo portai nella grande stanza da letto, arredata in perfetto stile marittimo, bianco e blu.
"Sai amore." Mi prese per i fianchi. "E' da un pò di tempo che pensavo a una cosa."
Lo so dove vuole andare a parare.
Però non voglio rendergli le cose facili, perciò..
"E a che pensavi?"
"Che voglio che tu sia mia."
"Ma io sono già tua, Justin."
"No, io voglio che tu lo sia completamente."
Così iniziò a tirare giù la lampo del mio vestito, e a baciarmi il collo.
 
"Ma cosa vuoi da me?!" Urlai.
"Vuoi vedermi soffrire? Ci sei riuscito! Volevi umiliarmi? Ci sei riuscito! Volevi dimostrare che nessuno resiste al fascino di Bieber? Sei riuscito anche a fare questo! Ora lasciami in pace!"
Mi prende per il polso, costringendomi a voltarmi verso di lui, e morire, ancora una volta, nei suoi occhi.
"Lo capisci che non posso lasciarti in pace? Come posso lasciar andare la ragazza che mi ha insegnato ad amare, l'unica, che è riuscita a tenermi testa in questi sei mesi. E te lo ripeto, sono stato un coglione, mi pento amaramente di ciò che ho fatto, ma non puoi chiedermi di rinunciare a te, a noi, perchè non lo farò."
"Justin." Faccio un respiro profondo. "Sai come mi sono sentita quando Brittany è venuta lì da me, e mi ha fatto vedere il video della vostra scappatina? Eh? Lo sai? Mi sono sentita uno schifo, perchè avevo deciso di innamorarmi di uno che di me se ne fregava allegramente."
"Io ti amo, come non ho mai amato nessuno. Sento che per te andrei in capo al mondo se solo me lo chiedessi, quindi ti prego, dammi un'altra possibilità.
Ecco, adesso ha iniziato anche a piovere, fanculo.
"Dubito che mi ami, Justin. Le persone innamorate non tradiscono, perchè non hanno l'esigenza di farlo."
"Credi che se non ti amassi, starei quì sotto la pioggia, a farmi riempire di insulti, e a cercare di convincerti a perdonarmi?"
Improvvisamente mi abbraccia, e giuro che vorrei rimanere così in eterno.
Nonostante i nostri corpi fossero completamente bagnati, percepivo un calore, e sapevo, che proveniva dal mio cuore.
"Io credo ancora in noi, puoi farlo anche tu." Sussurra al mio orecchio.
"E' difficile."
"Insieme, possiamo fare qualunque cosa."
Mi guardò, e poi, posò finalmente le sue labbra sulle mie.
Quelle labbra, quel sapore che mi era mancato così tanto.
Ad unirci era un bacio passionale, pieno di rancore, rabbia, e voglia, l'uno dell'altro.
"Ti amo, Christine Amanda Thomas."
"Ti amo anch'io, Justin Drew Bieber."
E' questa la parte brutta dell' essere innamorata di lui,
Il fatto che dopo, non puoi più farne a meno.

 
  
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