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Autore: Nina1Dfan    15/09/2012    1 recensioni
Questa storia non è una normale FF, è la mia vita, le parti più problematiche e brutte, sperando che voi che leggete possiate aiutarmi a superare questo periodo dandomi dei consigli. Certo, non sarà tutto noioso e triste. Ingigantirò un po dei fatti in modo da rendervi interessante la lettura. E si, ci sarà un ragazzo. Lo preannuncio, nella realtà tra noi non c'è assolutamente nulla. Ma questa in fondo è una Fan Fiction e voglio che almeno qualcosa sia bella.
- Perche non può essere come nei film? Perche non possiamo semplicemente essere tutte la bella ragazza che si innamora del figo della scuola dove poi alla fine lui si accorge di lei e vivono insieme felici e contenti? Perche nella realtà niente può essere cosi facile e infantile?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Gender Bender
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Inizio con il presentarmi, mi chiamo Chiara ho 15 anni e frequento il secondo anno di un liceo scientifico.
I fatti che sto per raccontare sono tutti completamente veri tranne alcune alcuni episodi che ho leggermente ingigantito nelle scene con uno dei 'personaggi' di questa storia, Fabiano, un mio compagno di classe. (il personaggio esiste davvero, e viene realmente in classe con me)
Tutto questo risale all'anno scorso, ovvero al primo anno.



Primo giorno di scuola.
Non conosco nessuno nella nuova scuola, assolutamente nessuno, ma sono una ragazza molto socievole e solare e non credo avrò difficoltà nel farmi dei nuovi amici.
Tutti i miei ex compagni delle scuole medie hanno preferito andare nel liceo presento nel nostro quartiere, ma io ho preferito cambiare, ricominciare diciamo, con loro sono stata molto bene, ho trascorso degli anni fantastici e mi trattavano tutti splendidamente. Possiamo dire che io ero un pò la 'piccolina' della classe, non ero ingrado di difendermi. Quando qualcuno cominciava a prendermi in giro, a differenza di tutte le ragazze della mia età mi chiudevo in me stessa e sprofondavo nell'autocommiserazione. Loro ormai lo sapevano, lo sapevano tutti, era per questo che ogni volta che qualcuno provava ad attaccarmi c'era sempre un mio compagno di classe pronto a difendermi. Insomma, eravamo amici. 
E' per questo che ho voluto cambiare, cambiare proprio zona, andare in un posto dove nessuno conosceva me, o il mio scarso coraggio nel rispondere.
Arrivo circa 10 minuti prima dell'orario di apertura. Entro nell'enorme spiazzo di fronte l'entrata del liceo.
Mi guardo intorno, un pò spaesata, c'è veramente molta gente, tantissima. La cosa che più mi affligge è vedere tutti piccoli gruppetti che parlano tra di loro.
Io sono sola, completamente.
Cerco di trovare qualcosa da fare ma inutilmente. Finalmente suona la campanella, tutti entrano, me compresa. Delle bidelle ci guidano nell'enorme anfiteatro e dei professori ci fanno accomodare su dei banchi che sono posti tutti intorno al luogo. Mi trovo affianco ad una ragazza un pò piazzata e con i capelli a caschetto. Le sorrido, lei ricambia.
- Ciao, piacere Chiara- Le dico sorridendo
- Piacere Dorotea!- Sorride anch'essa
- In che classe stai?- Chiedo sempre sorridendo
- Primo p, tu?-
- Primo n, che peccato, sarebbe stato bello conoscere almeno una persona..- 
- Anche io non conosco nessuno della mia nuova classe! Ti capisco- 
Le sorrido e rivolgo l'attenzione alla preside che nel frattempo ha cominciato a chiamare a mano a mano i nomi di tutti gli alunni seguendo l'ordine delle classi.
Ci siamo, 'Prima n', vengono chiamati alcuni ragazzi si alzano e vanno fuori per raggiungere una professoressa.
Chiara...... , sono io, mi alzo e raggiungo gli altri. Mi guardo intorno, sono veramente molti maschi!
Ci siamo tutti, perfetto, tutti già si conoscono, cominciano a parlare fra di loro e io rimango in disparte, a guardarli.
La professoressa ci porta in classe e, una volta arrivati comincia la lotta per i banchi. Io non so con chi stare! Cosi rimango immobile vicino il primo banco aspettando che qualcuno rimanga da solo per sedermi. 
Una ragazza riccia, occhiali, magrolina e bassa viene spinta contro di me. La guardo, negli occhi ha riflessa la paura.
Le sorrido - Non conosci nessuno?- 
- No, tu?- Chiede lei 
- Nessuno, ci sediamo insieme?-
- Perfetto!- 
Ormai è rimasto solamente il banco in prima fila affianco a noi cosi ci accomodiamo.
I giorni passano, e io divento amica di quella ragazza, Caterina.
Con il passare del tempo mi accorgo di non riuscire a integrarmi nella classe. Lei ha il mio stesso problema. 
Passano i primi giorni, le prime settimane e cosi anche i mesi.
Ormai siamo a gennaio e ancora nessuno si è accorto di me. Almeno per ora.
15 gennaio.
Entro in classe, ultima ora, la professoressa di storia stà interrogando Caterina.
Io rimango cosi sola, nel nostro banco dobbio e mi siedo su entrambe le sedie.
La seguo, sta andando bene, fino a quando non sento delle risate.
Mi giro, sono 4 miei compagni. Stanno ridendo di me, poi si girano e continuano a scrivere su un foglio.
Ci rimango male, ma cerco di fare finta di niente. 
Questo continua per tutta l'ora quando finalmente la campanella suona.
Uno dei 4 prende il foglio, lo accartoccia e lo tira verso il cestino. Non fà centro, non gli importa, prende lo zaino ed esce.
Ormai sono usciti tutti, rimaniamo solo io e Caterina, mi avvicino al foglio e lo raccolgo.
Lo metto in tasca e ci dirigiamo verso la fermata dell'autobus.
Arrivata a casa mi siedo alla scrivania e prendo il foglio, lo apo.
Una lista lunga due pagine, una lista di insulti e prese in giro.
Indovinate che è il soggetto?
Ovviamente io.
15 gennaio, l'inizio di un incubo che è destinato a durare molto tempo.



Spero vi piaccia e vogliate sapere il continuo, dai scrivete delle recensioni e io sarò contenta di continuare
  
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